Buondì!
Oggi sono qui con una recensione diversa da solito. Non parlo di un libro solo, ma di una serie. Scrivere tutte le trame sarebbe stato troppo, quindi ho messo solo quella del primo volume, ma se cliccate sul link di GoodReads vi rimanda alla pagina dedicata alla serie dove potete leggere tutte le trame. Potrebbero esserci spoiler quindi leggete a vostro rischio e pericolo.

[ALT COPERTINA]
Titolo #1: Città di Ossa
Titolo #2: Città di Cenere
Titolo #3: Città di Vetro
Titolo #4: Città degli Angeli Caduti
Titolo #5: Città delle Anime Perdute
Titolo #6: Città del Fuoco Celeste
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Disponibile in italiano:
Goodreads

La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell’incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un’affannosa ricerca, un’avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l’amore.

 

Di solito non scrivo recensioni di una saga intera, perché mi piace raccontare qualcosa di ogni libro della saga, trovare il modo di confrontarli, distinguerli. Con la saga di Shadowhunters – The Mortal Instruments, mi è risultato impossibile. I sei libri mi hanno dato la sensazione di essere stati scritti tutti insieme e poi essere stati spezzati perché pubblicare un libro di 3000 pagine non sembrava il caso.

The Mortal Instruments è una saga diversa da quelle che ho letto nel corso degli anni, sia come tematiche che come lunghezza. È una storia complessa e articolata che parla dei Nephilim, mezzi uomini mezzi Angeli che combattono per salvaguardare la terra dai demoni. Niente di nuovo, ma la Clare ha uno stile che cattura e non ti lascia staccare dalle pagine. Non si può però negare che abbia dei difetti.

La serie è stata scritta per un pubblico probabilmente più giovane di me, ma a volte ci sono stati momenti in cui mi stavano per cascare le braccia. Non sto a parlare di ogni singolo libro perché per ora, almeno nella mia mente, sono un libro solo diviso in capitoli. Il problema principale ce l’ho avuto con i due protagonisti che veramente arrivano a livelli ridicoli di paranoie e sdolcinatezze e tentativi poco riusciti di proteggere la propria età.
Le interminabili descrizioni di Jace come ragazzo perfetto me l’hanno fatto risultare un po’ insopportabile, ma ammetto che probabilmente qualche anno fa avrei sbavato anche io al sentir nominare capelli d’oro, occhi bellissimi e un fisico da favola tutto completato da un carattere da guerriero un po’ sarcastico e arrogante.

Clarissa non è l’eroina che mi aspettavo quando ho iniziato a leggere i libri, ma non si fa disprezzare. Ha voglia di mettersi in gioco, ha voglia di imparare ed è disposta, anche in maniera piuttosto stupida, a mettersi in pericolo per aiutare le persone che ama.

Incredibilmente ho apprezzato molto di più i personaggi secondari se così vogliamo chiamarli. Non so se grazie agli attori della serie tv o semplicemente perché sono carini insieme, shippo i Malec a livelli molto molto alti. Magnus è un personaggio assurdo ed è divertente e imprevedibile stargli attorno e seguirlo nella sua vita. Alec d’altro canto è uno Shadowhunters con i fiocchi, ligio alle regole che scopre piano a piano cosa vuol dire innamorarsi e lasciarsi un po’ andare. Capisce anche cosa vuol dire sbagliare e ferire qualcuno in modo quasi irreparabile e impara a chiedere scusa. Trovo che Alec sia il personaggio con un’evoluzione maggiore all’interno dei vari libri, cosa che non si può dire di Clary e Jace.

Isabelle e Simon, insieme a Luke, Jocelyn, i Lightwood, Maia e Jordan sono stati piacevoli da avere intorno e personaggi di cui ho letto molto volentieri. Trovo che la Clare non abbia dato abbastanza spazio a determinate questioni, come la morte degli amici o di persone conosciute, lasciando che i protagonisti superassero la cosa con qualche parola di conforto e basta. Non dico che dia un insegnamento sbagliato su come gestire il dolore di una perdita, ma trovo che non sia stata sfruttata l’occasione di mostrare come una perdita crei un vuoto nelle persone. Fa quasi sembrare normale che un branco di adolescenti veda morte e distruzione praticamente ogni giorno.

Insomma, i libri mi sono tutto sommato piaciuti e li consiglierei anche se con certi dubbi. Trovo che, per esempio, la saga della Clare ambientata a Londra, The Infernal Devices, sia nettamente superiore come qualità e crescita dei personaggi. Quei tre libri sono stati un piacere da leggere, ma magari ne parlerò più avanti. The Mortal Intruments rimane una serie che ha fatto un po’ la storia nel mondo dell’urban fantasy e in molti l’hanno apprezzata e la amano così com’è. Io l’ho trovata una serie molto carina e sono contenta di aver avuto finalmente l’occasione di finirla.


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