Buongiorno a tutti!
Siamo arrivati alla terza tappa di questa nostra lettura di gruppo de “Le Origini”, l’iniziativa che stiamo portando avanti insieme a tanti meravigliosi blog. Se ancora non li seguiti, vi lascio qui i link perché dovete assolutamente; Airals World Se ne leggon di libri, Chronicles of a Bookaholic, Il Salotto del Gatto libraio, Se solo sapessi dire, Leggendo Viaggiando, Libera tra i Libri, Lily’s Bookmark, Words of books (che ha sfornato dei meravigliosi banner per tutte noi, facciamole un applauso!).

Prima di passare agli approfondimenti che riguardano la nostra tappa, vi lascio il riassunto degli ultimi capitoli del primo volume, L’Angelo. Se non lo avete finito affrettatevi che dalla prossima volta si inizia a parlare del secondo libro.

Recap

 

Il quattordicesimo capitolo è terminato con la fine della lotta contro gli automi alle porte dell’Istituto. Will e Thomas accorrono per portare Jem, svenuto durante la lotta, all’interno. Scopriamo quindi la verità sulla “malattia” di Jem. Il ragazzo è stato torturato da un demone ed è diventato dipendente da una droga che prima o poi lo ucciderà, ma senza di essa morirebbe prima e molto dolorosamente. Mentre Jem rivela il suo segreto a Tessa, Nate fornisce importanti informazioni che permettono al gruppo di organizzare un attacco contro De Quincey. Partono tutti tranne i ragazzi, ma mentre sono via arriva Mortmain che attira Will e Jem in una trappola. All’istituto rimangono solo le ragazze con Sophie, Thomas, Agatha e Nate, oltre ovviamente a Mortmain. L’uomo si rivela essere il cattivo più pericoloso e attacca l’Istituto ormai privo di protezione. Agatha muore quasi subito e Thomas fa di tutto per proteggere Tessa e le altre ragazze che tentano di fuggire. Scopriamo quindi che Nate li ha traditi e che Mortmain sa molto sul passato di Tessa e su ciò che lei è. Mortmain vorrebbe che la ragazza andasse via con lui ed è terrorizzato dall’idea che si faccia del male. Tessa ne approfitta e si salva fingendo un suicidio. Nel frattempo Will e Jem tornano all’Istituto e arrivano nel momento in cui Tessa si sta ancora fingendo morta e Mortmain fugge. Alla fine di tutto Charlotte chiede a Tessa di rimanere all’istituto che ormai è diventato la sua casa, ma Will non la prende affatto bene e i due litigano.

Il genere

 

La trilogia che stiamo leggendo, ma anche il resto dei libri che compongono la Saga degli Shadowhunters scritta da Cassandra Clare cade sotto il genere letterario chiamato urban fantasy. Ma di cosa si tratta esattamente? Cerchiamo di capirlo insieme. Girovagando un pochino per internet ho scoperto che l’urban fantasy è un sottogenere del fantasy che viene definito dal luogo in cui si svolge la storia: tendenzialmente si tratta di un paesaggio urbano. L’urban fantasy come genere non ha limitazioni temporali e può quindi essere ambientato in ogni epoca. I libri della Clare sono un ottimo esempio di ciò, infatti Le Origini sono ambientate in epoca vittoriana, mentre la nota saga “The Mortal Instruments” si svolge in tempi moderni.
Importante notare come tendenzialmente nei libri urban fantasy si parla del mondo reale che viene però riempito di elementi fantasy come alieni, creature mitologiche, esseri paranormali etc.

Mi sembrava interessante fare un paragaone con il paranormal romance visto che potrebbe essere facile fare confusione, infatti secondo varie fonti i due generi condividono quasi il 90% delle loro caratteristiche con la fondamentale differenza che il paranormal romance è totalmente incentrato sulla relazione tra due personaggi. Per capire se il libro che state leggendo è un urban fantasy provate a chiedervi se togliendo la relazione tra i protagonisti la storia starebbe comunque in piedi. In caso di risposta affermativa beh, avrete trovato il genere del vostro romanzo.

L’autrice

 

Ragazzi, si scoprono sempre cose nuove. Sarà che sono ignorante in materia, ma ho scoperto che Cassandra usa uno pseudonimo. Il suo vero nome è Judith Rumelt ed è nata a Teheran. Cassandra ha viaggiato parecchio nella sua vita e ha vissuto in diversi paesi europei durante i suoi primi anni di vita. È un’appassionata di libri e scrive fin dai tempi della scuola. Ha iniziato a scrivere il primo libro della saga The Mortal Instruments nel 2004, ma ho scoperto che prima di allora scriveva fanfiction. Una delle sue più famose è The Draco Trilogy, basata su Draco Malfoy, personaggi di Harry Potter. Ricordo di averne sentito parlare intorno al 2006, ma non sono mai riuscita a leggerla. Sempre dalla sua biografia sul sito ho scoperto che le assomiglio un po’ perché dice di non riuscire a lavorare da casa perché si distrae troppo con i suoi gatti e con la tv e la capisco. Io ero uguale all’università.
Cassandra è diventata piuttosto famosa negli anni e i suoi libri sono stati tradotti in svariate lingue e sono diventati prima un film, purtroppo non andato benissimo, e successivamente una serie tv che sì, guardavo, ma mi ha stufata. Diciamo che la qualità delle trasposizioni lascia mooolto a desiderare.
Concludo raccontandovi una piccola curiosità che probabilmente già saprete, ma che io ho scoperto girovagando. Cassandra è stata accusata due volte di plagio, una del 2006 riguardo alla sua The Draco Trilogy in cui si affermava avesse copiato interi dialoghi e scene da altre autrici e autori oppure da note serie tv, mentre una seconda volta qualche mese fa e questo giro proprio per la saga degli Shadowhunters. La seconda accusa è stata mossa da un’altra autrice che ha scritto una saga chiamata Dark Hunters che racconta di guerrieri che combattono gli esseri oscuri per proteggere l’umanità. Insomma, le similitudini ci sono, ma ormai molti libri si assomigliano.

Ovviamente se qualcuno di voi appassionati dovesse avere altre curiosità da condividere con noi vi invito a commentare qui sotto. Io e Kia da novellina siamo sempre pronte a scoprire cose nuove sugli autori che leggiamo.

Detto questo vi lascio alle bellissime foto che ci avete mandato per la prima sfida che ha lanciato Cee nel primo post. Kia ha fatto un meraviglioso collage e tutte le ragazze sono state bravissime. Facciamo quindi i complimenti a Elisa, Ilaria, Leryn, Clary, Cee, Kia, Grazia Spaccia Libri, Arba e Maria Cristina.

Aggiungiamo all’ultimo anche la foto di Cate che ce l’ha mandata ieri sera:

mon firma

8 Comments on Tornando a “Le Origini” degli Shadowhunter: terza tappa

  1. Che poi secondo me è un peccato perché il film era fatto molto bene e seguiva sia la storia che i dialoghi del primo libro. A parte un errore nel finale (che volendo si poteva benissimo recuperare risolvendolo in un secondo film) era molto bello. Non capisco perché sia stato condannato tanto.. la serie tv pur nonostante stia prendendo una piega tutta sua non è male. Inizialmente lasciava un po’ a desiderare tra effetti speciali indecenti ed una recitazione da recita scolastica.. ma pian piano poi ha preso marcia, e devo dire che pure gli attori sono migliorati soprattutto nella seconda stagione. Poi io amo Flavio Aquilone (doppiatore di Alec) quindi ragazze se lo amate pure voi guardatelo in italiano

    Ps. Grazie per aver pubblicato la foto

    • Io devo essere sincera il film l’ho abbastanza apprezzato. Non mi piace l’attore che interpreta Jace in nessuno dei due adattamenti, ma quello è gusto personale. Soprattutto quello del film non mi piace proprio. La serie era molto trash nella prima stagione, la seconda so che è migliorata, ma devo recuperare le puntate. Lo guardo in lingua originale quindi non posso commentare sul doppiaggio, ma Alec è sempre una gioia da guardare. La McNamara non si poteva sentire e vedere nella prima stagione, ma già nelle prime puntate della seconda è migliorata. Speriamo vada sempre meglio. Purtroppo non avendo letto tutti i libri della serie non so quanto la serie tv stia effettivamente divergendo dalla storia originale, ma spero di recuperare presto i libri così da mettermi in pari 🙂

  2. Shadowhunters è decisamente la saga letteraria che preferisco, probabilmente perchè la Clare riesce a mescolare il mondo reale con quello da lei immaginato con incredibile precisione: nelle Origini la Clare mescola la Londra reale con alcuni elementi suoi, talmente bene che andando a Blackfriars Bridge sembra quasi possibile vedere Tessa e Jem affacciati… Riguardo al plagio, essendo amante del genere credo che le similitudini si possano rintracciare in innumerevoli storie, gli elementi di partenza sono quasi sempre storici o presi dalla tradizione, quindi Angeli, Demoni, Vampiri etc finiscono quasi sempre per citare qualcosa di già sentito.
    Concordo decisamente sul fatto che le trasposizioni lasciano mooooolto a desiderare, non riuscirò mai a spiegarmi perchè sia tanto difficile riportare una storia sullo schermo cosi come il suo autore/autrice lo ha immaginato!

    p.s.Piccola curiosità da appassionati: sapevate che per immaginare la città di Alicante ad Idris (patria degli Shadowhunters) si è ispirata a San Gimignano???

    • Wow, se mai dovessi andare a Londra (spero presto) spero di riuscire anche io ad immaginare Tessa e Jem lì.
      Per il plagio sono d’accordo con te, ormai sono stati scritti talmente tanti libri che è normale trovare elementi simili e non penso sia un male.
      Lasciare stare sulle trasposizioni. Stanno per fare la trasposizione di una serie che adoro, Throne of Glass e sto pregando in ogni lingua che non me lo rovinino, ma temo sia invano.

      Non sapevo di Alicante e San Gimignano, ma è una cosa davvero interessante quindi grazie di avercela riportata 🙂

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