Wooo, ormai non mi ferma più nessuno. Detta la scemata della giornata. Spero, però, di resistere almeno un po’ con questa cosa di scrivere le recensioni al volo appena finiti i libri. Altrimenti poi uno si dimentica, e passa la voglia di scrivere. La vittima di oggi? ‘Tutte le volte che ho scritto ti amo’ di Jenny Han.

tutte le volte che ho scritto ti amo
Titolo: Tutte le volte che ho scritto ti amo
Titolo originale: To All the Boys I’ve Loved Before
Autore: Jenny Han
Editore: Piemme
Disponibile in italiano:
Goodreads

Lara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno.
Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite… e all’improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

Non sarà una lunga recensione perché, nonostante questo libro mi sia piaciuto parecchio, non credo ci sia molto da dire.
È uno YA, e ha tutto quello che un libro di questo genere dovrebbe avere. Dei personaggi un po’ confusi e in fase di crescita, i classici litigi dei teenager e i loro primi amori.

Stranamente, visto che ormai vi dico sempre la stessa cosa, questa storia non è così scontata come si potrebbe immaginare dall’inizio, qualcosa si intuisce ok, ma visto che non stiamo parlando di Assassinio sull’Orient Express, ci può stare.

Ho pianto per le ultime 30 pagine, per un mix di tristezza-amore-tenerezza-sincerità-crescita. Ok, questa frase non è minimamente comprensibile. Quello che voglio dire è che – se tralasciamo il discorso finale aperto di cui vi parlo tra un attimo – ho proprio adorato la fine di ‘Tutte le volte che ho scritto ti amo’. C’è una crescita e una presa di coscienza dei personaggi – abbastanza comune in questo genere – ma affrontata con una tenerezza in qualche modo insolita.
In particolare la parte riguardante la rappacificazione tra Lara Jean e le sue sorelle, mi ha lasciata veramente con gli occhi lucidi e un sorriso sulle labbra.

Ho accennato al finale. Aperto. Anzi, spalancato. E io odio i finali così. Ma non ho alternative al farmelo andare bene. Buttarmi sul secondo libro della serie potrebbe essere la soluzione, ma la traduzione ancora non c’è…quindi ci penso due volte, anche se, effettivamente, dovrei darmi una mossa a leggere qualcosa in inglese che non siano gli articoli per la tesi.

Considerato che sono partita dalla fine del libro, adesso faccio un salto a quello che sarebbe dovuto essere l’inizio di questa recensione. Non avevo mai letto nulla di questa autrice e sono rimasta piacevolmente sorpresa. La lettura scorre senza intoppi, descrittiva quanto basta e con i personaggi ben caratterizzati. La storia è raccontata in prima persona dalla protagonista – Lara Jean – e, nonostante le paranoie mentali della fanciulla, il suo punto di vista non risulta mai pesante. È una ragazza con le preoccupazioni e le insicurezze tipiche dell’adolescenza e questi tratti, secondo me, non vengono esagerati, rendendo Lara Jean molto reale e permettendoci di ritrovarci in lei e di volerle bene.
In generale, comunque, un po’ tutti i personaggi di questo libro si fanno voler bene, in qualche modo. Escludendo le ‘cattive’ – Genevive e Emily – che però rispecchiano alla perfezione il loro ruolo.
In particolare ho adorato Kitty, la sorellina minore di Lara Jean, sempre con la risposta pronta, senza paura di niente e con certe uscite tipiche di una bimba della sua età che fanno sorridere.
Anche Peter sono convinta che, in un modo o nell’altro, si faccia voler bene. E – in fondo in fondo – la ship tra i due protagonisti ci sta.

Che altro dire? Lettura piacevole, senza pretese e ottima per staccare la testa.

rating 3.5
kiafirma

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