david o.russell

Recensione: Joy di David O. Russell

Buongiorno a tutti! Dopo mesi sono riuscita a scaricare qualche nuovo film da vedere, come se nel mio hard disk non ce ne fossero decine che attendono ancora di essere visti, ma si sa, si vuole sempre ciò che non si ha ☺ Il film di oggi è appunto uno dei nuovi film che se non sbaglio era al cinema un paio di mesi fa e nel cast ha una coppia di attori che abbiamo ritrovato insieme nei loro ultimi film, si tratta di Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. La Lawrence l’ho apprezzata di più negli altri film in cui ha recitato, ad eccezione di Hunger Games, mentre lui è come sempre bello e bravo, quindi non ho niente da ridire.

joy
Titolo: Joy
Regia: David O. Russell
Anno: 2015
Durata: 124 min
IMDB

Joy è la storia turbolenta di una donna e della sua famiglia attraverso quattro generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino alla costruzione di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni. Liberamente ispirato alla vita di Joy Mangano, inventrice di prodotti per la casa di enorme successo e star delle televendite americana, Joy ci trasporta nel mondo dell’umile ma travagliata famiglia Mangano e della figlia ribelle che è partita dal nulla per creare un impero. Animata da un forte istinto creativo, ma anche dal desiderio di aiutare le persone intorno a sé, Joy dovrà affrontare il tradimento, l’inganno, la perdita dell’innocenza e le ferite dell’amore prima di trovare la forza ed il coraggio di inseguire i propri sogni. Il risultato è una commedia umana e toccante su una donna alle prese con lo spietato mondo del commercio, col caos della sua famiglia e con i misteri dell’ispirazione creativa. E sulla sua capacità di trovare, in mezzo a tutto ciò, la felicità.

 

Premettendo che non ricordavo assolutamente di cosa parlasse il film, mi ricordavo solo di avere un sensazione positiva riguardo, ho premuto il tasto play e mi sono lasciata raccontare questa storia. Joy parla per l’appunto di Joy, una donna che si ritrova incastrata in una vita che le sta soffocando anima e corpo. Immaginatevi di trovarvi a vivere con una madre a carico che non si muove dal letto e attaccata alla stessa soap opera da tempi immemori, un padre che ogni tanto viene scaricato dalle varie morose a casa vostra, due figli da crescere, un marito da cui avete divorziato che da due anni vive nel seminterrato di casa vostra ed una sorellastra che non fa altro che criticarvi; ovviamente a tutto questo va a sommarsi un lavoro inappagante e monotono. Ecco, questa è la vita di Joy ora. L’unica che la supporta è la nonna che fin da piccola l’ha sempre incoraggiata e pare aver sempre saputo che da grande avrebbe usato la sua creatività per creare un qualcosa di nuovo. Ed il cambiamento arriva quando finalmente Joy decide di cambiare pagina e uscire da quella prigione in cui è rimasta imprigionata per lunghi anni.
Il film è tratto da una storia vera, di una donna che dopo sconfitte e battaglie con i concorrenti del mercato è riuscita a riscattarsi da una vita miserabile grazie ad oggettI di sua invenzione. Il dramma, i conflitti e la forza di volontà di Joy vengono impersonati in maniera impeccabile da una splendida Jennifer Lawrence che riesce a dare spessore e carattere al personaggio. Troviamo nel cast anche un sempre impeccabile De Niro nei panni del padre di Joy che con maestria riesce a limitarsi a un ruolo di supporto senza rubare la scena ai protagonisti. Non manca ad aggiungere un tocco di eleganza Bradley Cooper che riesce sempre a essere giusto per il ruolo affidatogli.
Il film di per sé non è avvincente o capace di tenerti sulle spine dato che si basa su una storia vera, ma riesce comunque a essere degno di essere guardato grazie ad un cast che ha saputo rendere intrigante una storia non troppo eccezionale. Forse vi starete chiedendo di che invenzione si tratta quella a cui il film fa riferimento, ma voglio lasciare a voi il compito di scoprirlo.

rating 3.5

anna firma

Recensione: The Fighter di David O.Russell

Buongiorno a tutti! Il film di oggi è un film che avevo in lista da molto e che finalmente sono riuscita a depennare. Tempo fa ho guardato una serie di film riguardanti il pugilato che mi erano piaciuti molto e quindi, non potevo non vedere “The fighter”.

the fighter
Titolo: The fighter
Titolo originale: The fighter
Regia: David O. Russell
Anno: 2010
Durata: 116 min
IMDB

Il film racconta la vera storia di Dicky Eklund, un pugile professionista trasformatosi in allenatore dopo una vita di crimini e droga e del fratellastro “Irish” Micky Ward, che dopo aver abbandonato prematuramente la carriera di pugile, sotto la guida di Dicky è diventato un campione nel mondo del pugilato.

 

Diciamo che la prima parte del film scorre abbastanza lenta in quanto ci racconta chi sono i fratelli Ward e la loro situazione familiare. Dicky, il fratello più grande, è un ex-pugile ed orgoglio della cittadina che allena il fratello minore Micky in attesa di fare il suo ritorno sul ring. Ha una personalità complicata e nonostante lui ami il pugilato, passa ormai molto del suo tempo a drogarsi. Questo suo lasciarsi andare poi si ripercuote sul fratello, in quanto gli incontri organizzati da Dicky si rivelano sempre un fallimento. Micky che è il vero protagonista della storia, vuole riuscire a vincere il campionato, ma la mal gestione degli allenamenti e dei suoi incontri non glielo permette. Di certo poi la sua famiglia non gli rende la vita facile tra la madre (che fa anche da manager) che sta sempre sul collo ai figli, le infinite sorelle senza un briciolo di cervello e un povero padre che non viene ascoltato. La situazione degenera quando Dicky finisce in prigione creando un bel po’ di casini anche per Micky. La svolta avviene quando Micky incontra Charlene, una ragazza con gli attributi che riesce a tirarlo fuori dai pasticci ed aiutarlo a rimettersi in careggiata.

Se fino a questo punto abbiamo visto solo un misero incontro, da qui in poi iniziamo ad assistere ai vari scontri di Micky e iniziano (finalmente) le botte. Non prendetemi amante delle risse ma, onestamente, trovo il pugilato vagamente intrigante. O meglio, fino a poco tempo fa trovavo senza senso che le persone si picchiassero fino allo stremo per puro sport, ma i vari film che ho visto mi hanno fatto cambiare idea. Perché dietro ad ogni pugno che il combattente sferra, ci sono ore e ore spese in palestra ad allenarsi e nei suoi occhi c’è la determinazione di chi vuole riuscire a dimostrare quello che vale. Il sudore, i lividi, il sangue e il dolore sono tutti sacrifici che il lottatore è disposto a fare pur di vincere un incontro, anche se molto spesso il vero motivo per cui combatte va al di là della semplice vittoria.

Oltre alla storia, quello che ho apprezzato e che poi è anche uno dei punti di forza del film è la recitazione degli attori, ma in particolare di Christian Bale nei panni di Dicky. Premetto che amo questo attore ed è davvero impressionante come riesca a rendere fenomenale ogni ruolo che interpreta. La sua interpretazione di Dicky gli è valsa l’Oscar come miglior attore non protagonista. Anche Mark Wahlberg e Amy Adams non sono da meno e il risultato finale è un film intenso e coinvolgente.

Quindi, se cercate un film con una storia con pathos e un pizzico di azione misto botte, direi che “The fighter” potrebbe fare al caso vostro 😉
[Il voto potrà non sembrare altissimo ma nonostante mi sia piaciuto, rispetto a film dello stesso genere mi è piaciuto un po’ meno]

rating 3.5
anna firma