con un poco di zucchero

Intervista a Chiara Parenti + Giweaway

Buongiorno a tutti!
Eccoci qui a festeggiare definitivamente i nostri primi sei mesi sul web! Dopo un mese di recensioni – countdown, oggi arriviamo alla sorpresa finale che abbiamo pensato per voi: un’intervista a Chiara Parenti che si è dimostrata disponibilissima fin dalla nostra prima timidissima mail. A questo proposito vorremmo ringraziarla di cuore per la gentilezza e il tempo che ci ha dedicato.

Prima di passare all’intervista, vi lascio un paio di informazioni tecniche. Il Giveaway è ancora attivo e lo resterà per un’altra settimana, fino alla mezzanotte tra il 29 e il 30 aprile. Il 30 pubblicheremo un post in cui annunceremo il vincitore. Vi ricordo anche che le entries relative alle condivisioni sono accumulabili ogni 24h, quindi – se ne avete voglia – potete sbizzarrirvi.

Ma adesso la smetto di tediarvi e passo all’intervista. Buona lettura!

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Ciao Chiara! Prima di tutto benvenuta nel nostro blog e grazie mille per la disponibilità nel rispondere alle nostre folli domande. Prima di scoprire le sue risposte, vediamo come si descrive lei.

Sono arrivata sul vostro pianeta 34 anni fa e ci sto molto volentieri. Sono giornalista e addetta stampa, ma lavoro anche con i libri che mi piacciono tantissimo. Abito a Carraia-County, una spolverata di casine tra i campi e l’A11, in provincia di Lucca. Sono brava a fare la raccolta differenziata e odio i cetrioli e le pulizie di primavera. La settimana in cui ho lavorato come rappresentante di aspirapolvere è stata la più terrificante della mia vita.

Dotata di almeno 45 personalità diverse che albergano allegramente nella mia testa, adoro scrivere storie, per poter dar voce a ognuna di esse. Sono pigra e fermamente convinta che se una cosa è troppo lontana per essere presa senza alzarmi dal divano, allora è una cosa che non mi serve. Il mio motto è: non fare oggi quello che puoi tranquillamente fare domani.

Ho un Topino Adorato, una Lady Gaga come gatto, e scrivo cose buffe su un blogghino che si chiama Il Giardino d’estate, che aggiorno con una cadenza giornaliera. Cioè settimanale. No, forse quindicinale. Insomma, ogni volta che me lo dicono le vocine nella mia testa.

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Cominciamo! Scrivi a mano o a computer?

Al computer, ma prendo appunti qua e là dove capita: quaderni, fogli, tovaglioli o sulle mani…

Considerando la tendenza dell’editoria italiana ad essere, in un certo senso, restia ai libri in formato digitale, come mai, per i tuoi, è stata presa la scelta di pubblicare solo in digitale?

I miei romanzi fanno parte di “Youfeel” (Rizzoli), la collana di ebook romance pensata appositamente per il pubblico femminile. Sono romanzi volutamente brevi e solo digitali per smartphone, tablet ed ereader.

Preferisci leggere libri cartacei o in formato ebook?

Sarò sincera: sia come autrice che come lettrice, preferisco il cartaceo, anche se spesso finisce che leggo in ebook per una questione di praticità. Come autrice, inutile negare che preferirei il cartaceo e che ogni notte nei miei sogni – ma anche di giorno, a dir la verità ̶ immagini di approdare un giorno in libreria.

Nei tuoi libri, qual è il tuo personaggio preferito e quale quello più simile a te?

Il mio preferito è Marco, il protagonista maschile di “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)”. È dolce, romantico e nelle sue vene scorre il mare. Come si può resistere a Re Tonno Dei Sette Mari?
Quello più simile a me, invece, è Katie Baker, la protagonista di “Con un poco di zucchero”. Vive sulla sua nuvoletta, pratica yoga e ama in egual misura gli animali e contare gli scalini. Praticamente il mio alter ego!

Puoi dirci qualcosa dei tuoi progetti futuri?

Al momento sto lavorando su una nuova storia che però è qualcosa di molto, molto diverso rispetto alle altre. Non dico niente per ora, un po’ per scaramanzia e un po’ perché non ne ho idea di cosa verrà fuori. Però spero tanto che vi piacerà!

Abbiamo poi pensato ad una domanda per ogni libro. Cominciamo con “Tutta colpa del mare”: hai preso spunto da avvenimenti reali o hai inventato tutto?

Ho preso più che altro spunto dal film “Una notte da leoni”. Certo, poi se dici mare, io dico Versilia. Abitando a Lucca e quindi a soli pochi chilometri di distanza, è lì che ho passato la maggior parte delle estati da quando ero piccolissima. Perciò ambientarci la storia di Marco e Maia è stato naturale per me, e i ricordi che ho di questo “mare”, sono quelli di una vita. Anche i personaggi hanno il loro “alter ego” nella realtà. Io non ho fatto altro che unire tutto questo in un cocktail “esplosivo”.

“L’importanza di chiamarsi Cristian Grei” è nato già collegato al fenomeno “50Shades” o hai unito le due idee dopo?

Dunque l’idea ha preso vita pian piano. A dire il vero non ricordo un momento in particolare, ma di sicuro pensavo a una specie di “Anti-Christian Grey” ogni mattina l’estate scorsa quando andavo in treno da Lucca (dove vivo) a Firenze (dove lavoro). Prato è una delle fermate e un bel giorno qualcosa dev’essere scattato…

A proposito, hai visto il film “Cinquanta sfumature di grigio”?

Sì, ero troppo curiosa. Avevo letto il libro perché dopo che mi era venuta l’idea per il romanzo, dovevo saperne di più per trovare particolari interessanti da ribaltare con il mio Mr Grei. Be’, ho preferito di gran lunga il film!

“Con un poco di zucchero”, invece, richiama molto il personaggio di Mary Poppins e abbiamo notato che viene nominata anche in altri tuoi lavori. Come è nata questa passione?

Non saprei, forse perché sono cresciuta a pizza e cartoni e film Disney, quindi i personaggi che hanno segnato la mia infanzia ormai sono impressi nel mio DNA. E alla mitica Mary Poppins spetta un posto speciale nel mio cuore. “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù!”: questo è anche il mio motto!

Per rimanere in tema con il nostro blog, guardi serie tv?

Of course! Le mie preferite sono “Glee” e “Grey’s Anatomy”. Sto cercando di appassionarmi a “Outlander” visto che tutti ne parlano, ma non ci riesco. È tanto grave?

Ehm, è decisamente grave! Ma possiamo chiudere un occhio.
Qual è il libro che dovrebbero leggere tutti e quale il film che tutti dovrebbero vedere?

Secondo me, il libro che tutti dovrebbero leggere è “Il cavaliere d’inverno” di Paullina Simons. Il mio film del cuore, invece, è e resterà sempre “Titanic”!

Per concludere, una domanda random: Cioccolata bianca, al latte o fondente?

Al latte tutta la vita!

Ecco qui! A costo di diventare monotona, ringrazio ancora Chiara per averci dedicato del tempo e spero che abbiate apprezzato questa nostra sorpresa e le domande.

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Recensione: Con un poco di zucchero di Chiara Parenti

Ed eccoci qui, all’ultima delle tre recensioni che abbiamo pensato per i festeggiamenti. Manca solo una settimana alla sorpresa, non siete curiosi?
Vi ricordo inoltre che avete ancora due settimane per partecipare al giveaway e che le entries relative alle condivisioni le potete raccogliere anche più di una volta.

Detto questo, buttiamoci nella recensione. Il libro di oggi è ‘Con un poco di zucchero’ di Chiara Parenti.

con un poco di zucchero
Titolo: Con un poco di zucchero
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli (YouFeel)
Disponibile in italiano:
Goodreads

A trent’anni suonati Matteo Gallo, aspirante scrittore senza soldi e senza speranze, è costretto a vivere con la sorella Beatrice e “loro”, Rachele e Gabriele, i due scatenatissimi nipotini. Nessuna delle tate finora ingaggiate è riuscita a domarli. Ma ecco che, come per magia, un pomeriggio di fine settembre, un forte vento che spazza le nubi dal cielo porta tata Katie.
Beatrice e i suoi bambini restano subito incantati da questa ragazza inglese un po’ stravagante e scombinata, che fa yoga, mangia verdure, va pazza per i dolci… e che con le sue storie fantastiche e i suoi giochi incredibili è in grado di cancellare l’amaro della vita. Matteo invece cercherà (o crederà) di sottrarsi al suo influsso: ma sarà tutto inutile, perché Katie compirà su di lui la magia più grande. Quella dell’amore.
Dall’autrice del romanzo rivelazione dell’estate 2014 “Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un mojito)” una nuova, divertente e supercalifragilistichespiralidosa storia d’amore, che fa rivivere il mito di Mary Poppins.

Altro libriccino da leggere per tirarci su il morale in quella mezza giornata di sconforto che sono sicura capiti a tutte. Perché è certo che almeno un sorriso ve lo strapperà: vi dirò la verità, io ho riso parecchio.

Quando leggiamo il titolo, la prima cosa che ci viene in mente è Mary Poppins e, in realtà, tutta la storia ruota intorno a questa figura. Katie Baker arriva con il vento, con un ombrello che continua a volarle via dalle mani e con una borsa a forma di papera.
Devo ammettere che Katie non è, per me, una persona facile da capire e a cui relazionarsi. Sono una persona piuttosto scontrosa e pessimista e personaggi come lei, allegri, solari e sempre felici, mi fanno venire il nervoso, perché io non riesco ad essere così. Io sono un po’ come Matteo, l’altro protagonista, all’inizio del libro. Matteo vive con la sorella Beatrice e i nipotini, da lui soprannominati “Gli hobbit”. Non sa esattamente cosa fare della sua vita dopo essere stato sfrattato dal suo appartamento e avendo un blocco dello scrittore che sembra non avere fine. È pessimista, cinico e sarcastico, un amore insomma. Il suo sogno è riuscire a terminare il romanzo che sta scrivendo per poi raggiungere il suo amico Simone a Londra che, a giudicare dalle chiamate tra i due, se la sta spassando alla grande. Tutta la sua energia viene spesa per tentare, ovviamente inutilmente, di raggiungere questo obiettivo.

Alzo le mani, disarmato. «Oh, certo!» sbuffo risentito. «Se per eccentrica intendi passivo-aggressiva come il Krakatoa in eruzione, allora sì, è solo un po’ eccentrica!»

Come si diceva, Tata Katie è l’esatto opposto di Matteo.
Vive su una nuvoletta, in una bolla di serenità e gioia insieme ai suoi cincillà. Ha un grande amore per la vita ed è convinta che praticamente nulla possa andare storto se ci si mette buona volontà e tanta gioia nel farlo. Con il suo sorriso e la sua positività, conquista da subito Rachele e Gabriele, i due terremoti. Anche Bea viene attratta da subito da questo ‘raggio di sole’ che arriva nella sua vita portando la serenità che aveva perso da quando il marito se ne era andato.
Insomma, Katie riesce a farsi amare da tutti e tenta in tutti i modi di infondere la sua positività anche allo scontrosissimo Matteo.

Gli hobbit sono meravigliosi. Dolcissimi e pieni di fantasia, assecondano Katie in ogni sua idea e partecipano ad ogni avventura o gioco con entusiasmo e gioia. Beatrice, anche se sviluppata poco e meno presente di tutti gli altri, impara tante cose dalla tata e riesce a trovare la strada per essere felice. Ci sono molti personaggi secondari, come Irina, la tata che ha preceduto Katie, andata a lavorare per il vicino di casa, oppure Tobia Adorato, nominato così tante volte e causa di parecchi equivoci. Sono personaggi poco sviluppati, un po’ come era successo negli altri due libri che abbiamo recensito, ma ognuno di loro ha caratteristiche e personalità ben distinguibili che li rendono interessanti.

La prendo, la sollevo da terra stringendola forte e lei mi abbraccia stretta. Quando ci baciamo, è davvero una magia.
E poi si alza il vento.

Tata Katie, insomma, fa parecchie magie e sconvolge la vita di chiunque la incontri. Matteo impara che c’è qualcosa di più importante dell’avere successo e tante modelle intorno, che a volte, per ottenere la felicità, bisogna lottare per la persona che si ama (e indossare tutine colorate aderenti) e che forse basta veramente solo un po’ di zucchero per rendere tutto più semplice.

rating 3.5

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