Buongiorno! Oggi devo fare mille cose, ma ho comunque trovato il tempo di lasciarvi il tesaser della settimana. Anche questa volta si tratta di uno di quei libri, ‘La biblioteca dei morti’ di Glenn Cooper, che avrei dovuto leggere un sacco di tempo fa. Devo riconoscere, infatti, che grazie alla Reading Challenge 2015 sto recuperando parecchi libri che in un modo o nell’altro erano finiti nel dimenticatoio. E finora, nel ripescaggio, mi è pure andata di lusso. 🙂
In quel preciso istante, Will e Nancy erano seduti nell’ufficio di Will e, davanti a loro, c’era una montagna spaventosa di sceneggiature. Ne avevano già lette parecchie e, per quel che valeva, erano tutte pessime. Ma la cosa più importante era che si erano sobbarcati quel compito senza avere la minima idea della sua utilità.
«Perché eri così sicuro durante la conferenza stampa? » gli chiese lei.
« Ho esagerato? » disse Will con aria assonnata.
« Eccome. Voglio dire… cos’è ‘sta roba? »
Will fu costretto ad alzare le spalle. « Battere una pista sbagliata è sempre meglio che stare con le mani in mano. »
«Avresti dovuto dirlo alla stampa. Che intendi raccontargli la prossima settimana? »
« Ci penserò la prossima settimana. »La prima telefonata alla Writers Guild of America, il sindacato americano degli autori e sceneggiatori, era stata un disastro. Avevano preso Will a male parole riguardo al Patriot Act, la legge antiterrorismo, e avevano promesso di lottare con tutte le loro forze per impedire al governo di mettere le zampe anche soltanto su una sceneggiatura custodita nei loro archivi. « Non stiamo cercando dei terroristi, ma un serial killer », aveva protestato Will. Ma la WGA non aveva intenzione di mollare senza combattere, perciò Will aveva ottenuto un’ingiunzione dai suoi superiori.
Gli sceneggiatori – aveva scoperto Will – erano tipi eccentrici, terrorizzati che i produttori, i registi e soprattutto gli altri sceneggiatori copiassero le loro idee. La WGA dava loro un minimo di tutela, registrando le sceneggiature e archiviandole in formato sia elettronico sia cartaceo, in caso bisognasse attestarne la proprietà. Non era necessario essere iscritti alla WGA: chiunque poteva registrare la propria sceneggiatura. Era sufficiente versare una tassa d’iscrizione, inviare una copia dell’opera e il gioco era fatto. Inoltre c’erano uffici della WGA sia sulla East sia sulla West Coast. E soltanto questi ultimi gestivano oltre cinquantamila sceneggiature all’anno.
Il dipartimento di Giustizia aveva avuto non poche difficoltà a motivare la sua richiesta, anche perché, a detta dei superiori di Will, era quantomeno « bizzarra ». Alla fine, era stata accolta dalla Corte d’Appello del 9° Distretto, grazie al fatto che il dipartimento aveva presentato un’istanza in cui la richiesta d’informazioni era espressa in modo meno diretto. Come risultato, l’FBI avrebbe rice
vuto soltanto le sceneggiature degli ultimi tre anni provenienti da Las Vegas e da un « cerchio » di codici di avviamento postale del Nevada, senza i nomi né gli indirizzi degli autori. Se, da quella valanga di materiale, fosse spuntata una pista, sarebbe stato necessario avanzare un’ulteriore richiesta per ottenere l’identità dell’autore.
Capitolo 18 – LA BIBLIOTECA DEI MORTI di Glenn Cooper