Buongiorno! Oggi nuova recensione di un libro che in realtà ho letto un po’ di tempo fa. Avevo scritto la recensione che però poi era passata in secondo piano rispetto ad altre. Adesso è giunto il suo momento. Si tratta di ‘È solo una storia d’amore’ di Anna Premoli. L’avete letto??
Titolo: È solo una storia d’amore
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editori
Disponibile in italiano: Sì
Goodreads
Premoli? Una garanzia, ve lo dico sempre. Ci sono libri che mi piacciono di più e libri che mi piacciono di meno. I ‘di meno’ rientrano tutti ampiamente nella categoria dei piacevoli, ergo se non l’avete ancora fatto iniziate a leggere i suoi libri.
Stavolta è toccato all’ultimo nato, È solo una storia d’amore. Questo rientra tra quelli che non mi hanno fatta impazzire, ma poco male. Non posso dire che mi abbia annoiata o che l’abbia letto per forza, sia chiaro.
Come tutti i libri della Premoli anche questo è un romanzo rosa, ma vuole anche far pensare. E lo fa prendendo in giro lo stesso genere rosa di cui fa parte. Vuole in un certo senso sottolineare il fatto che se un romanzo rosa è scritto bene non vale meno di un romanzo ben scritto che fa parte di qualsiasi altro genere. E per prendere in giro il genere va a toccare tutti, e dico tutti, i cliché del genere.
Abbiamo Laurel, la protagonista femminile cinica e disinnamorata. Odia gli uomini, o perlomeno si è autoconvinta di odiarli. Scrive storie d’amore, ma è fermamente convinta che nell’universo dell’amore per lei non ci sia un posto.
E poi c’è Aidan,il maschione attraente di turno, un trentacinquenne convinto di avere ancora 18 anni. Ogni giorno con una ragazza diversa, lui all’amore – ovviamente – non ci crede.
Che succede? Si conoscono e puf. L’ammmore. Con tutta la potenza di un amore da romanzo rosa. Si incontrano, si innamorano ma non lo sanno, si odiano, hanno un flash di amore carnale e atomico, litigano perché lui è un ragazzino, lui cresce, fanno pace e vissero tutti felici e contenti.
Non ci si aspettava nulla di diverso, il clichè qui è portato all’esasperazione, ma in maniera cosciente. La scrittrice sa che sta marcando su questi luoghi comuni e lo si vede tra le righe. Perché c’è la presa in giro, non quella cattiva. Quella ironica, di chi è cosciente di fare una cosa che spesso è sottovalutata ma non per questo si sente in minoranza, nemmeno lontanamente.
Laurel e Aidan sono fatti con lo stampino, sono due protagonisti di una storia d’amore che è chiara dalla prima pagina, eppure la Premoli ci tiene incollati al libro mentre aspettiamo la litigata, ci disperiamo perché lui non si muove a farsi perdonare e poi perché lei non lo perdona. E infine ci sciogliamo quando arriviamo all’ultima pagina di gioia. Ci sono contesti in cui i clichè vengono snocciolati con naturalezza, per raggiungere lettori, e ci danno fastidio. Perché è scontato, perché non ci prende. Anna Premoli, invece, con il suo stile fresco e ironico riesce a propinarci anche quelli facendoci sorridere e senza farci stufare.
Attendiamo quindi il prossimo, magari senza fucsia nella copertina? 😉
ho letto da poco anch’io questo romanzo della Premoli, è stato per me il primo e mi è piaciuto un sacco! Sono curiosa di scoprire altri suoi romanzi!
Ciao! Il mio preferito è L’amore non è mai una cosa semplice. Se lo leggi fammi sapere