Buondì!
Ho finito questo libro mentre ero in vacanza e mi è piaciuto abbastanza, considerando che è un libro semplice semplice perfetto per i giorni in cui non vogliamo letture impegnative. Vi lascio un piccolo estratto sperando di incuriosirvi 😉
Siamo all’inaugurazione del nuovo pub di Tara: il Temple Bar. Gli abbiamo appioppato un arredamento in stile dublinese e il nome del famoso quartiere della capitale pieno di pub e locali dove si serve da bere. Finora la serata è stata un successone: l’alcol scorre a fiumi e tutti si divertono. Persino Eamon ha fatto una delle sue rare apparizioni per provare il nuovo locale, e soprattutto ciò che offre. Benché sia piccolo, il pub ha un vero bancone in legno, due spillatori per la birra e dei dosatori alla parete. Accanto ci
sono interi scaffali pieni di bicchieri e bottiglie di birra e superalcolici. C’è qualche sgabello, tavoli e sedie, e abbiamo preso in prestito alcuni cimeli della Guinness dalla casa di Katheen e Aiden così da completare l’effetto. Al momento sull’isola ci sono otto ospiti, ed è un sollievo che non siano venuti a Tara soltanto in cerca di pace e tranquillità, perché l’atmosfera di stasera nel pub ricorda piuttosto quella di un venerdì sera a Temple Bar, nel cuore di Dublino. Come prevedevo, Roxi è perfettamente a suo agio nel ruolo di signora del Temple Bar, abilmente assistita nei momenti di maggior afflusso da Paddy e Ryan. A quanto pare, Ryan ha lavorato in un pub durante gli studi universitari a Dublino, mentre Paddy sostiene di aver visto più pub che un fattorino della Guinness, perciò tutti e tre insieme dovrebbero essere in grado di gestire la ciurma leggermente sopra le righe che si è radunata qui stasera. Mentre, un po’ in disparte, osservo la gente che diverte, provo un profondo senso di appagamento. Non avrei mai sperato di sentirmi così durante il mio soggiorno qui. Mi aspettavo di trascorrere l’anno arrancando un giorno dopo l’altro, segnando ogni giornata sull’isola con una croce sul mio calendario di Vogue. Ora mi accorgo di non aver avuto nemmeno il
tempo di appenderlo, quel calendario. Avevo problemi più importanti per la testa. «Pare che le cose stiano andando benino», dice Dermot fermandosi al mio fianco con una pinta di Guinness in mano, a osservare la scena proprio come sto facendo io. «Stanno andando più che benino, Dermot, e lo sai. Un altro successo da aggiungere alla tua lista sempre più lunga». Dermot si volta verso di me. «Non è solo merito mio, Darcy». «No. Anche Roxi sta facendo un ottimo lavoro con il pub. Non avevo dubbi». Dermot sorride. «Veramente mi riferivo a te. Il merito di tutto questo è tuo». «Davvero?» «Darcy», dice scuotendo la testa. «Sei tu che hai messo insieme tutta questa gente, non te ne rendi conto? Hai preso un pugno di persone che non si erano mai viste in vita loro e ne hai fatto una piccola comunità. Guardali qui stasera, tutti riuniti». Li guardo: giovani e vecchi, uomini e donne, tutti con storie molto diverse alle spalle eppure felici di trovarsi qui, insieme.Ventitré – COLAZIONE DA DARCY di Ali McNamara