3.5 cupcakes

Review Party: Ogni attimo è nostro di Luigi Ballerini

Buongiorno lettori!
Ieri la Mon vi ha parlato di un’uscita di oggi, Un fidanzato di troppo di Chiara Venturelli, e io sono qui per presentarvene un’altra. Si tratta di Ogni attimo è nostro di Luigi Ballerini, edito dalla DEA.

cover ogni attimo è nostro

Titolo: Ogni attimo è nostro
Autore: Luigi Ballerini
Editore: DEA
Link di acquisto: Amazon | Kobo

L’estate della maturità, l’avventura di una vita. Ma basta un secondo per cambiare tutto.
Giacomo ha un problema: se stesso. Troppo basso, troppo goffo, troppo medio. Per fortuna ci sono gli amici: senza Fabione e Martina sarebbe stato impossibile sopravvivere fino all’ultimo giorno di liceo. Lui, l’amico migliore del mondo. Lei, la ragazza che ha sempre sognato. Un trio perfetto. Un trio che ha superato ogni difficoltà, fino all’impossibile prova di maturità. Ma una cosa è certa: dopo gli esami arrivano le vacanze e dopo le vacanze c’è la libertà, la vita vera. E Giacomo non intende perdersi nemmeno un istante del futuro che lo aspetta. Il futuro però comincia nel peggiore dei modi, perché Giacomo, mentre fa le valigie, non si sente bene, e Fabione complica la situazione poco prima della partenza. E, come se non bastasse, piove, continua a piovere: un luglio caldissimo annegato da una pioggia ininterrotta. Sembra proprio che tutto voglia mettersi contro Giacomo e la sua avventura alla volta del Salento. Che tutto gli stia dicendo di non partire. Ma Giacomo non ascolta, e alla fine il viaggio inizia. Mille chilometri di musica, confidenze, segreti. Un viaggio in cui ogni attimo è unico e irripetibile e conta, e niente va sprecato. Perché tutto può finire all’improvviso.

Prima di iniziare, è d’obbligo un grazie a Clary di Words of Books che ha realizzato il magnifico banner <3

Ammetto di aver finito questo libro da qualche giorno, ma di aver procrastinato la scrittura della recensione fino all’ultimissimo momento. Il motivo? Questo libro mi ha lasciato sentimenti contrastanti e di conseguenza ho fatto fatica a raccogliere i pensieri. Mi scuso fin d’ora con voi, quindi, se troverete questa recensione un po’ sconclusionata.
In più non voglio – ovviamente – rovinarvi il finale e questo mi censura anche un paio di pensieri sparsi.

Ma torniamo al romanzo di Ballerini. Mi ha attirata da subito, una bellissima copertina, una trama che sì, forse si poteva rivolgere ad un pubblico di qualche anno più giovane, ma non è sicuramente questo a farmi tirare indietro. Quando ho avuto il libro tra le mani, l’ho divorato in poche ore: un viaggio Milano -Trento e un’andata e ritorno dal lavoro. Non riuscivo a staccarmi. Avevo, non proprio dall’inizio ma comunque già nella prima metà, un sentore di come si sarebbe svolta la trama. Eppure ero sempre più curiosa, mi immaginavo finali alternativi cercando di indovinare quello giusto. E intanto macinavo questo scorcio delle vite di Giacomo, Martina e Fabione. Delle loro famiglie, dei loro amici. Poi c’era la percentuale di completamento del libro in fondo al Kobo che incrementava davvero velocemente e io non sarei mai voluta arrivare in fondo. Quindi, signor Ballerini, dove sono le mie altre 100 pagine? È stato il finale a lasciarmi perplessa, non posso dire che non me lo aspettassi, ma si è concluso forse un po’ troppo velocemente, lasciandomi un po’ con l’amaro in bocca.

‘Ogni attimo è nostro’ si svolge in un arco di tempo brevissimo, 24 ore, anzi, 23. Sono le ore in cui Giacomo, detto Mino, fa l’orale della maturità.Le ore in cui Mino si prepara a godersi la migliore estate della sua vita, in compagnia della sua ragazza, Martina e del suo migliore amico Fabio. Insieme ai suoi più cari amici, ai compagni di squadra, alla sua famiglia. Giacomo è un normalissimo diciottenne, senza particolari qualità che lo facciano spiccare tra gli altri. Quello che desidera è semplicemente vivere al massimo ogni momento.
Martina, sua coetanea, ha cambiato scuola da poco, dopo un evento che l’ha toccata in prima persona accaduto nel suo vecchio Istituto. È una ragazzina, chiusa, taciturna. Esprime i suoi sentimenti attraverso le numerose fotografie che scatta. Singole istantanee di momenti che vuole catturare. Fa capire a Mino l’importanza degli attimi, la loro unicità, la loro bellezza proprio per quel loro essere unici.
Fabio invece è grande e grosso e da sempre è il migliore amico di Giacomo. Si conoscono da sempre, si confidano, si vogliono bene.

Sono questi i tre protagonisti di ‘Ogni attimo è nostro’. Tre amici che diventano anche amici nostri, che conosciamo attraverso gli occhi di Giacomo, ma che ci sembra di conoscere da sempre. Ballerini ci inserisce nella storia come se fossimo lì anche noi. Utilizza un linguaggio semplice, colloquiale. Ricorda un po’ quello che potrebbe essere il diario personale di Giacomo, un racconto di vita, di minuti vissuti appieno, pieni di gioia di vivere, di essere, di fare.

Ogni attimo è nostro racconta quello che sono l’amore, l’amicizia, la famiglia a 18 anni. Le più grandi paure, i desideri. Racconta uno spezzone di vita, di quello che è la realtà di un ragazzo che ha chiuso con le superiori, che è pieno di aspettative per la vita e che adesso vuole prendersi del tempo per divertirsi e sentirsi vivo. Narra dei sentimenti e delle emozioni ‘da grandi’, dei sogni che popolano le vite di questi giovani adulti, pronti a buttarsi nel mondo.

Perché la vita non si ripete e non si sceglie. Se fai tante foto, una di seguito all’altra, poi va a finire che ne scarti la maggior parte e prendi solo quella che ti piace. Le altre vengono buttate via, non contano. Invece gli attimi in cui sono accadute, tutti quei singoli attimi, hanno avuto la loro importanza, la loro dignità. Della vita non si butta via niente, non si rinnega niente, neanche quello che non ci piace

Non posso dirvi di più. Posso solo consigliarvi questa lettura, adatta secondo me sia ad un pubblico giovane, adolescente, che a qualcuno di più adulto. Ballerini è in grado di far rivivere le emozioni dei noi diciottenni senza però ridurre e semplificare i sentimenti di quell’età, senza risultare scontato.

Trovate le altre recensioni qui
Chronicles of a Bookaholic | Il salotto del gatto libraio | Once upon a time a book… | We found wonderland in books | Words of books

Recensione a 4 mani: Albion di Bianca Marconero

Buongiorno lettori. È passato parecchio dall’ultima recensione a 4 mani, ma qualche volta ci piace proporvi questi post diversi dal solito. Oggi vi parliamo di Albion di Bianca Marconero, libro che avevamo entrambe in lista e che per una serie di circostanze piacevoli ci è capitato tra le mani. Come poteva mancare una recensione col doppio punto di vista??

albion cover

Titolo: Albion (Albion #1)
Autore: Bianca Marconero
Editore: Self
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Marco Cinquedraghi è un ragazzo privilegiato, ma non fortunato. Cresciuto senza madre, privato del fratello maggiore, morto misteriosamente, il giorno del funerale del nonno riceve la notizia che gli sconvolgerà la vita: dovrà partire per l’Albion college, la misteriosa scuola in cui, da sempre, si diplomano i Cinquedraghi. Ma il blasonato collegio svizzero riserva non poche sorprese: si studia il sassone, ci si confronta, lance in resta, in turni di giostra. E tra un duello con spade antiche e possenti e lezioni di filologia romanza, tra la scoperta di mistici poteri e occulte organizzazioni che tramano nell’ombra, Marco scoprirà che gli amici si trovano là dove meno te lo aspetti e che l’amore vero vale il più grande dei sacrifici. Nell’ombra di un guerriero leggendario. Nell’eco di un amore indimenticabile. Nel ridestarsi di amicizie che superano i confini del tempo e nell’arcano potere del più grande tra i maghi, Marco Cinquedraghi dovrà trovare il coraggio per affrontare un destino di gloria e sacrificio. L’eredità del più grande dei re!

Cosa ci è piaciuto

Mon

La trama di base, anche se avrei voluto si sviluppasse un po’ di più in questo primo libro. Mi ha incuriosita e togliendo alcuni personaggi, il libro mi è piaciuto. Leggerò sicuramente il seguito perché voglio vedere come va avanti la storia, ma spero anche che ci sia crescita nei personaggi.

Kia

Mi piace, e tanto, lo stile della Marconero. L’ho adorata nella sua versione romance, soprattutto ne ‘L’ultima notte al mondo’ e anche qui non mi è dispiaciuta per nulla. Ha una scrittura semplice, ma allo stesso tempo mai banale, che incolla il lettore. Inoltre la trama di Albion, l’idea di una simil-Hogwarts in chiave super moderna, mi ha incuriosita parecchio.

Cosa non ci è piaciuto

Mon

Marco, Helena, Marco e ancora Marco. Dio, non l’ho sopportato per 90% del libro e alla fine avrei voluto prenderlo a sberle invece di ucciderlo. Leggero miglioramento. È arrogante, antipatico, crede che chiamarsi Cinquedraghi lo renda migliore degli altri e tratta tutti gli altri come pezzenti.

Kia

Marco. L’ho odiato dalla primissima presentazione. È odioso, arrogante e di crede un Dio sceso in terra. Sarà pure un figo, per carità ma così no. Vero è che è evidente quanto questa sensazione di odio sia voluta dall’autrice, quindi sono molto curiosa di come farà evolvere questo personaggio!

Personaggio preferito. Perché?

Mon

Deacon (immaginare occhioni a cuoricino qui). Intelligente, sempre pronto a ribattere a qualsiasi cosa, leale, coraggioso. Insomma, mi ha letteralmente conquistato. Facciamo fuori Marco e rendiamo questo irlandese protagonista? Vorrei facessero una serie tv o un film solo per sentire l’accento di questo ragazzo.

Kia

Deacon. È un personaggio reale, gentile con tutti (anche con chi non se lo merita) e scontroso al punto giusto. Un po’ di mistero e un po’ di goffaggine completano un personaggio che non può che farsi adorare da qualsiasi lettore. Oltre ad essere l’antitesi di Marco…

Lo consiglieremmo?

Mon

Lo consiglio a chi cerca un fantasy diverso dal solito perché l’idea alla base è totalmente diversa da qualsiasi cosa io abbia mai letto. Lo stile dell’autrice rende tutto scorrevole e impedisce di staccarsi dalle pagine. Mi piace il fatto che sia un fantasy scritto da un’autrice italiana, visto che non è così scontato trovarne.

Kia

È un libro che mi sentirei di consigliare a chi ama i fantasy e ha voglia di un’idea abbastanza originale che però non si discosti troppo dalla comfort zone. È una storia semplice, senza la pretesa di diventare il caso editoriale dell’anno, ma comunque in grado di incollare il lettore alle pagine, facendogli amare ed odiare i personaggi e facendolo temere per il destino di chiunque.

Voto finale

Mon

Kia

Review Party: Arabesque di Alessia Gazzola

Buongiorno! Iniziamo questa settimana – che sarà piena piena – con una recensione. Sono super felice di festeggiare con voi l’uscita di Arabesque, sesto libro della serie dell’Allieva di Alessia Gazzola.

State seguendo il Blog tour?? La settimana scorsa 5 meravigliose blogger hanno pubblicato le recensioni dei precedenti libri della serie, mentre questa settimana avremo una serie di Focus sui personaggi principali, sulla serie tv e un’intervista all’autrice!
Ma torniamo al libro.

arabesque cover
Titolo: Arabesque (Alice Allevi #6)
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Link di acquisto: Amazon | Ibs
Goodreads

Tutto è cambiato, per Alice Allevi: è un mondo nuovo quello che la attende fuori dall’Istituto di Medicina Legale in cui ha trascorso anni complicati ma, a loro modo, felici. Alice infatti non è più una specializzanda, ma è a pieno titolo una Specialista in Medicina Legale. E la luminosa (forse) e accidentata (quasi sicuramente) avventura della libera professione la attende. Ma la libertà tanto desiderata ha un sapore dolce amaro: di nuovo single dopo una lunga storia d’amore, Alice teme di perdere i suoi punti di riferimento. Tutti tranne uno: l’affascinante e intrattabile Claudio Conforti, detto CC, medico legale di comprovata professionalità e rinomata spietatezza. Quando le capita il suo primo incarico di consulenza per un magistrato, Alice si rimbocca le maniche e sfodera il meglio di sé. Al centro del caso c’è una donna di 45 anni, un tempo étoile della Scala e oggi proprietaria di una scuola di danza. In apparenza è deceduta per cause naturali. Eppure, Alice ha i suoi sospetti e per quanto vorrebbe che le cose, per una volta almeno, fossero semplici, la realtà è sempre pronta a disattenderla. Perché, grazie alla sua sensibilità e al suo intuito, Alice inizia a scoprire inquietanti segreti nel passato della donna, legati all’universo – tanto affascinante quanto spietato e competitivo – del balletto classico…

 

Prima di tutto vorrei ringraziare Longanesi per avermi dato l’opportunità di leggere questo libro in anteprima.

Arabesque è il sesto capitolo di una serie, quella di Alice Allevi, che mi ha affascinata fin dal primo volume.
Alice è una protagonista ‘perfetta’, si rende da subito simpatica al lettore e chi si trova a contatto con la sua storia non può che entrarci in sintonia e volerne sapere sempre di più.

Il genere di questa serie, poi, un romanzo rosa in cui si fa strada ogni volta un nuvo caso da risolvere è in grado secondo me di accontentare molti gusti ‘librosi’, senza mai risultare troppo sdolcinato o troppo poliziesco. E nemmeno troppo tecnico. Alice Allevi studia(va) medicina legale, ma le sue autopsie, i suoi esami, sono sempre spiegati al limite del tecnico: in questo modo Alessia Gazzola evita allo stesso tempo di annoiare con particolari incomprensibili e di banalizzare ciò di cui parla.

In Arabesque Alice ha terminato gli studi e conseguito la specialistica in medicina legale. Questo significa che non ha più la possibilità di passare le sue giornate in Istituto, che nonostante la Wally era un po’ il suo luogo sicuro. Alice deve praticamente reinventarsi, farsi conoscere nel suo ambiente, trovare sostanzialmente qualcuno che la paghi per quello che ha studiato. Inoltre la sua vita sentimentale ha da poco subito una svolta, non abita più con Cordelia e il Cagnino, Yukino è tornata in Giappone e Alice soffre parecchio questa mancanza di visi amici.
Di contro conosciamo meglio Marco, il fratello strano della nostra dottoressa che nei libri precedenti non era mai stato approfondito. Marco mi è piaciuto, un po’ a caso, ma sempre pronto, seppure a modo suo, a sostenere la sorella ed a confrontarsi. Un personaggio quindi che si è rivelato più interessante di quanto non sembrasse.

Formalmente, è la mia prima autopsia. Da oggi devo fare tutto da me, senza nessun aiuto che non sia quello dell’Altissimo cui mi rivolgo, come sempre, nei momenti del bisogno. Perché io sono fatta così, la mia religiosità è piuttosto evanescente e si manifesta solo se c’è un avvenimento ansiogeno in vista.
E io oggi d’ansia potrei anche morire.

Ho trovato però Alice molto cambiata, molto più matura. Una crescita che probabilmente era fondamentale per evitare che il personaggio risultasse pesante e fossilizzato, ma che mi ha un po’ fatto rimpiangere la vecchia Alice pasticciona e distratta, in grado di strappare spesso una risata.

Prosegue invece la sua ‘storia’ con CC – Claudio Conforti -. Fin dall’inizio, la vita sentimentale della nostra protagonista si è rivelata complicata e in questo volume non si smentisce. CC è sempre più strambo, a parole sembra un cuore di pietra, convinto che l’amore non esista. I fatti ce la raccontano in maniera un po’ diversa, complice una gita all’Ikea e l’incapacità di Alice di frenare la sua curiosità e parlantina. E per fortuna che è così.

“Alice, tu pensi che io sia una gallina permalosa, ma guarda che non è così. Io sono fiero di te.”

Un’altra cosa che prosegue e che adoro di questa storia è il rapporto con Calligaris. Il ViQuEi che Alice stressa per ogni caso con cui si trova a contatto e che le fa in un certo senso da insegnante. Pur sbuffando a volte e cercando di evitare che Alice si infili in cose che non le competono e che potrebbero metterla nei guai è sempre felice di collaborare con lei e di aiutarla.

Il bolscevico che è in Calligaris ha un moto di rivolta. «Ogni giorno la morte fa sfumare i sogni di molta gente, mia piccola Alice, anche quei desideri stupidi tipo ’stasera ho voglia di pizza’, e ti dirò, è proprio la stroncatura dei piccoli sogni a farmi più tristezza.»

A proposito di polizia, anche in questo volume abbiamo ovvimente un caso in cui Alice si imbatte e si invischia fino al collo, andando a parlare con i parenti della vittima e mettendo alla prova ancora un volta il suo ottimo intuito e le sue indiscusse capacità investigative.

Il caso che la Allevi si trova a risolvere in Arabesque è molto interessante. Più contorto dell’ultimo, più articolato anche se risolto un po’ in fretta. Come sempre ci sono mille personaggi che potrebbero essere colpevoli raggiungendo un momento di confusione totale che si districa poi in poche pagine.

Nonostante questo, è un libro che mi sento davvero di consigliarvi: cominciate la serie se non avete mai avuto l’occasione, andate avanti se vi siete fermati. Non ne rimarrete delusi!
È un concentrato di personaggi adorabili e infernali, di momenti divertenti e momenti di crisi. Un libro che racconta di una vita ‘normale’ e proprio per questo ci prende e ci tocca da vicino. Oltre a farci ragionare e strapparci qualche sana risata.

Prende il suo cappotto e apre la porta. «Arrivederci, dottoressa. Anzi, no. Non se ne abbia a male, lei è molto gentile, ma spero di non vederla più se non in platea.»
Ci resto di merda. La porta si chiude alle sue spalle ma io la riapro per seguirla in corridoio. Lei ha inforcato gli occhiali da diva procedendo verso l’uscita come se il pavimento sotto i suoi piedi stesse franando, e siccome avanza senza guardare davanti finisce con l’investire in pieno la Wally. Nonostante la sua leggiadria, Veronica ha realizzato il mio sogno segreto: è stata capace di ribaltarla.
«Oh, santa pace!» esclama la Wally senza riuscire a rimettersi in piedi, come una blatta dopo uno spruzzo di Vape.

Detto questo, non ci resta che aspettare la seconda stagione della serie tv – l’avete vista la prima? – e il prossimo volume che spero davvero che ci sia visto il finale di questo.

Recensione: Ignite Me di Tahereh Mafi

Ciao!
Il post di oggi va a concludere le recensioni della serie “Shatter Me”. Il libro conclusivo mi è piaciuto, ma alcune cose non mi hanno convinta. In generale la serie mi è piaciuta molto, quindi spero che le varie recensioni vi abbiano convinti a darle una possibilità se ancora non l’avete letta.

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Titolo: Ignite Me (Shatter Me #3)
Autore: Tahereh Mafi
Editore: Rizzoli
Disponibile in italiano:
Goodreads

Niente sarà più come prima. Non si sa che fine abbia fatto il Punto Omega. Tutti i compagni di Juliette potrebbero essere morti. Forse la guerra è finita ancora prima di cominciare. Juliette comunque non si arrende: affronterà la Restaurazione. Se vuole sopravvivere, deve sconfiggerla. Ma per abbattere la Restaurazione e l’uomo che l’ha quasi uccisa, le servirà l’aiuto di qualcuno che non avrebbe mai pensato di avere al suo fianco: Warner. E mentre si preparano insieme ad affrontare il loro nemico comune, Juliette scoprirà che tutte le sue certezze – su Warner, sui propri poteri, e perfino su Adam – erano sbagliate.

 

“Ignite Me” è il terzo e fino a qualche tempo fa si credeva ultimo libro della serie “Shatter Me”. Ovviamente ormai sappiamo tutti che non è così e che uscirà presto un quarto libro che andrà a continuare le avventure di Juliet, Warner, Adam e tutti gli altri, tra cui il mio amato Kenji.

Il libro si legge in pochissimo, io credo di averlo finito in una giornata massimo e riprende la scrittura scorrevole e un po’ particolare che aveva caratterizzato gli scorsi volumi.
È difficile parlare di un libro che conclude la serie senza spoilerare quindi temo che questa recensione sarà piuttosto breve, ma cercherò comunque di spiegarvi perché mi è piaciuto.

Juliet, che nei primi due libri era rimasta piuttosto statica come emozioni e come crescita personale, in questo capitolo spicca il volo. Mette ordine tra i suoi pensieri, capisce di aver fatto delle scelte discutibili in passato, capisce cosa vuole fare della sua vita e più o meno dov’è il suo posto nel mondo, ma soprattutto mette ordine tra le sue emozioni e impara di chi le importa davvero. Juliet capisce cos’è l’amore, capisce che non è solo protezione e sicurezza, ma anche passione e rischio. Capisce che per l’amore deve combattere e deve essere pronta ad andare contro tutto e tutti.

Warner è il personaggio che probabilmente amo di più, dopo Kenji ovviamente. È complicato, rigido e freddo quando è in compagnia di altre persone, ma insieme a Juliet ci mostra un lato totalmente diverso di sé stesso. È premuroso, gentile e passionale e per lei è disposto a rischiare tutto. La cosa che mi è piaciuta di più è la sua disponibilità ad aiutare persone di cui non gli importa nulla solo perché importa a Juliet. È una forma di generosità difficile da raggiungere.

Adam vince il premio “Cretino dell’anno”. Pensavo avesse dato il meglio di sé durante “Unravel Me”, ma mi sbagliavo. Sono convinta che il suo comportamento non sia stato apprezzato da molti, me compresa, perché va un po’ contro a tutto quello che Adam è stato nei libri precedenti. Certo, a volte gli venivano gli scatti nervosi, ma in questo ultimo libro sembra soffrire di bipolarismo. Non mi è proprio piaciuto.

Kenji illumina come sempre ogni pagina in cui appare e il suo rapporto con Juliet è meraviglioso. Sono curiosissima di vedere come sarà il suo rapporto con Warner. Il triangolo ragazza, fidanzato e migliore amico è sempre pericoloso quando le cose non sono ben definite per tutti. Sono sicurissima che tra Kenji e Juliet non ci sarà mai nulla, il punto è vedere se ne è convinto Warner.

Due parole sul finale che ho trovato assolutamente troppo veloce e facile. Tre libri sulle mille cose che non vanno e sui pericoli e quanto sarà difficile e poi nel giro di 20 pagine finisce tutto. Nope, non lo accetto. Meno male che è venuta fuori la notizia del quarto libro, altrimenti mi sarebbe rimasto il nervoso. Mi è piaciuto l’andamento del finale, ma la velocità con cui è stato trattato non mi ha permesso di apprezzarlo del tutto.