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Recensione: Minions di Kyle Balda & Pierre Coffin

Buongiorno a voi! Oggi voglio portare un po’ di giallo e luce nel vostro lunedì parlando di un film che sicuramente avete visto: i Minions! Inizialmente avevamo deciso di vederlo insieme con la Mon e la Kia ma purtroppo per una cosa per l’altra non siamo mai riuscite a ritagliarci una sera per guardalo. Ovviamente ero troppo curiosa di vederlo e dopo aver ottenuto il permesso di guardarlo, oggi lo commento con voi 😉

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Titolo: Minions
Titolo originale: Minions
Regia: Kyle Balda, Pierre Coffin
Anno: 2015
Durata: 91 min
IMDB

Comparsi sulla Terra agli albori, i Minions si evolvono attraverso i secoli ma restano sempre al servizio dei più spregevoli padroni. Dopo aver accidentalmente causato l’estinzione di molti di loro, i pochi Minions rimasti in vita si ritrovano senza padrone e cadono nella più cupa depressione. Fortunatamente, Kevin, uno di loro, ha un piano e insieme all’adolescente ribelle Stuart e all’amabile Bob si avventura alla ricerca di un nuovo malefico capo per i suoi fratelli.

Facciamo un passo indietro prima di concentrarci sul film: ‘Cattivissimo me’ è stato decisamente un film di animazione che ha saputo conquistare grandi e piccini ed è il film dove per la prima volta conosciamo queste buffe creaturine gialle. Chi sono? Da dove vengono? Come mai lavorano per Gru? Dopo una lunga attesa le nostre domande hanno trovato risposta quest’estate quando finalmente è uscito il film dedicato interamente a loro!

I Minions hanno sempre servito i signori più cattivi della Terra nel corso degli anni ma, purtroppo, sono talmente pasticcioni che nei modi più assurdi si ritrovano d’improvviso ogni volta senza padrone fino a che, “disoccupati”, non hanno più forza di vivere. Dalla massa però emergono tre Minions che si mettono alla ricerca di un nuovo padrone cattivo. Ma ammettiamolo, anche se vogliono fare i cattivi non ci riescono troppo bene:

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Kevin (quello alto con due occhi) ovvero la mentre del trio e quello che più si adopera perchè vuole essere riconosciuto come eroe dai suoi compagni. Poi c’è Stuart (quello alto con un occhio) che è un musicista e che si ritrova nel gruppo per caso e non per dedizione alla causa. Infine c’è Bob (quello basso) che è il più tenero e dolcissimo e che, nonostante abbia paura dell’avventura, vuole lo stesso unirsi agli altri due. Dopo tante peripezie in cui veramente succedono le cose più assurde e divertenti si ritrovano con una nuova padrona, Scarlett Overkill ma ovviamente anche qui combinano una valanga di guai che mandano all’aria tutto il suo piano malefico. Solo alla fine del film che incontriamo un piccolo Gru, ovvero il futuro nuovo padrone dei Minions.

Ma perchè a tutti piacciono così tanto i Minions? Il segreto sta nell’immediatezza di questi personaggi che comunicano in una lingua composta da parole internazionali prese da più lingue, prima tra tutte ‘banana’. Il secondo motivo è che sono talmente imbranati che anche la cosa più semplice andrà sicuramente storta dando il via a una valanga di risate. La risposta del pubblico ha assunto una portata tale che sono diventati un fenomeno mondiale; quindi diciamo che questo film ha avuto un successo molto più che discreto.

Cos’altro dire… se l’avete già visto sicuramente avete riso un sacco!
gif se invece non l’avete già visto vi consiglio di andarlo subito a guardare 😉
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rating 4
anna firma

Recensione: American Sniper di Clint Eastwood

Buongiorno a tutti! Venerdì scorso ho finito tirocinio quindi da oggi posso dedicarmi full-time alla tesi visto che il tempo stringe. Ieri sera come al solito non sapevo che genere di film avessi voglia di guardare e alla fine ho scelto ‘American Sniper’, un filmetto giusto leggero per concludere la settimana. Nuovo lunedì, un anno in più per me oggi (eh già, la vecchiaia colpisce anche me) e mille cose ancora da fare. Ma basta parlare di me e concentriamoci sul film.

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Titolo: American Sniper
Titolo originale: American Sniper
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2014
Durata: 133 min
IMDB

Il film racconta la storia del Navy SEAL Chris Kyle (Cooper), che registrò il più alto numero di uccisioni come cecchino americano. Fu così temuto dagli insurrezionalisti iracheni da ricevere il soprannome al-Shaitan (“il diavolo”). Nel 2013 Kyle è stato ucciso in un poligono di tiro, da un altro veterano. Il film è tratto dal libro “American Sniper: The Autobiography of the Most Lethal Sniper in U.S. Military History”.

 

La prima cosa che ho pensato appena sono iniziatii titoli di coda è stata: “Hey man, this was tough!” perdonatemi l’espressione inglese ma dopo due ore in cui i protagonisti continuano a riferirsi tra di loro usando ‘man’, sono stata anch’io contagiata. Il film si basa sull’autobiografia di Chris Kyle, ovvero uno dei migliori cecchini dell’esercito americano e sulle sue missioni in Iraq. Di conseguenza non si tratta di un film facile da guardare ma soprattutto da recensire: il rischio è quello di iniziare un lungo dibattito sulla guerra. Siamo tutti sensibili a questo tema e di conseguenza un film che parla di un qualcuno che ha partecipato attivamente ad una guerra che dura tutt’ora, ci vuole ricordare che non si tratta di storia ma del presente e ovviamente questo non è facile da digerire.

Diretto da Clint Eastwood che a mio parere si conferma sempre un ottimo regista qualsiasi storia diriga, il film racconta in maniera viva le scene di guerra. Quello che più secondo me cattura l’attenzione e la partecipazione dello spettatore l’alternarsi di inquadrature di villaggi iracheni provati dalla guerriglia e scene in cui si vede attraverso il mirino di Chris gli obiettivi da abbattere. Soprattutto nelle seconde, la tensione sale esponenzialmente in quanto hai gli occhi fissi sull’obiettivo del cecchino e non senti nessun rumore se non il fruscio dell’aria e quello del respiro di chi sta sparando.

Il film comunque vuole cercare non solo di riportare i fatti ma anche dimostrare le due facce di chi va in guerra ovvero il senso di dovere verso la causa e verso i compagni e la voglia di stare con la propria famiglia. Diciamo che il film trasmette bene questo conflitto personale che ogni soldato chiamato in guerra affronta. L’unica cosa che secondo me si poteva modificare sarebbe stato dare un po’ più di spazio raccontando degli anni successivi al suo ritiro definitivo dal campo di battaglia e di come sia stato difficile reinserirsi nella società.

Un’interpretazione da parte d Bradley Cooper davvero intensa e capace di arrivare allo spettatore (ultimamente ha fatto dei film in cui ricopre dei ruoli di spessore in cui possiamo sperimentare la sua bravura). Nonostante abbia avuto molte nomination per gli Oscar, ha vinto solo quello per miglior montaggio sonoro, anche se Bradley secondo me se lo meritava tutto a mio modesto parere. Un film davvero interessante e raccontato attraverso l’esperienza diretta di persone che erano in prima linea e che offre un’occasione per riflettere su quello che accade intorno a noi.

rating 4
anna firma

Recensione: Kyoukai no Kanata – I’ll be here: Mirai-hen

Buongiorno a tutti! Ultima settimana di tirocinio per me e ancora una tesi da finire. Ma oggi non siamo qui per parlare di me, bensì di un film che ho atteso per mesi e mesi. Non so se vi ricordate ma un po’ di tempo fa avevo recensito il primo film tratto da un anime giapponese. Ebbene, oggi finalmente riesco a fare la recensione della seconda parte del film. Nonostante il film sia uscito in Giappone a metà aprile, l’ho trovato nel web solo una decina di giorni fa, il punto è che tanto sognavo di sapere come si sarebbe conclusa la storia che praticamente ogni giorno controllavo se era uscito su Internet. La Mon conosce ben quanto io abbia atteso questo momento e oggi scopriremo insieme come prosegue la storia.
(La recensione della prima parte la trovate qui)

Kyoukai no Kanata - I'll be here: Mirai-hen
Titolo originale: Gekijouban Kyoukai no Kanata – I’ll be here: Mirai-hen
Regia: Taichi Ishidate
Anno: 2015
Durata: 92 min
MyAnimeList

Seconda e ultima parte del film. Capitolo futuro.

Allora, nello scorso film ci eravamo lasciati con Mirai che ricompare ma non si ricorda più né chi sia né dei suoi amici. La perdita della memoria è infatti il prezzo da pagare per essere tornata indietro dopo lo scontro con il kyoukai. Quando Akihito scopre che Mirai non si ricorda più niente, decide di mentirle dicendo che tra di loro non è mai successo niente e che lei è una normale ragazza umana. Il dover far finta di niente lo fa soffrire e mantenere un comportamento distaccato nei confronti di Mirai che invece, in qualche modo, si sente incuriosita dal ragazzo. Quindi, per tutta la prima metà abbondante del film ci sono loro due che non riescono mai a confrontarsi liberamente e Akihito si comporta un po’ da codardo e piagnucolone (capisco il trauma di scoprire che la ragazza che ti piace non si ricorda più di te ma non puoi tu decidere di nasconderle la verità e continuare a svignartela quando lei cerca di scoprire giustamente qualcosa). Infatti, ad un certo punto, lei non ce la più e fa una sfuriata che finalmente aiuta il fragile Akihito a darsi una svegliata.

Ovviamente incontriamo anche i personaggi che abbiamo conosciuto nel capitolo scorso e un nuovo pericolo si scatena contro i nostri protagonisti: la diffusione di uno youmu progettato da Miroku, il tipo del Dipartimento di Osservazione degli spiriti guerrieri, che sfrutta la negatività e l’oscurità nell’animo delle persone per controllarle. Non voglio scendere oltre nel dettaglio, ma se vi state chiedendo se Mirai recupera la memoria la risposta è ‘si!’. Se invece volete sapere se alla fine si metteranno insieme questo non posso dirvelo.

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Ritroverete nel film tutto quello che ci ha fatto innamorare dell’anime, una sigla spettacolare ed emozionante, scene di combattimenti esaltanti, dei casini assurdi che non vi aspettereste e, in più, abbiamo l’onore di vedere alcune scene dell’infanzia di Mirai e Akihito anche se si tratta di infanzie non troppo felici. Gli avvenimenti in questo capitolo finale ci fanno conoscere tutti i nostri protagonisti più in profondità e molti dei misteri e delle cose che non erano mai state spiegate acquisiscono un qualche senso logico.

I’ll be here ovvero ‘io sarò qui’ è la promessa tacita che Mirai e Akihito si scambiano, una scelta che li renderà più sinceri l’un l’altro e che li porterà verso una nuova strada insieme. Spero di non avervi svelato troppo però, mi raccomando, non perdetevi la scena dopo i titoli di coda che è il momento che tutti noi fan della serie aspettiamo!
rating 4
anna firma

Un anno di blog

Sembra ieri che tutte emozionate abbiamo cliccato sul quel tasto ‘Crea blog’. E invece è già passato un anno, un anno pieno di impegni a cui si è aggiunto anche questo, eppure, se anche con qualche momento di difficoltà, siamo riuscite a portare avanti tutto.
Ultimamente le recensioni di libri sono un po’ in calo, soprattutto per mancanza di tempo, non riusciamo infatti nemmeno a leggere molto. La nostra Annina continua invece imperterrita con i suoi film del lunedì – saltandone davvero pochi – e meno male che c’è lei a dare un po’ di regolarità. La Mon ha smesso di scrivere recensioni e si dedica anima e corpo ai Weekly Recap, ma confido nel fatto che prima o poi tornerà più lanciata che mai. Io invece mi sogno le idee di notte, poi le espongo in millanta messaggi whatsapp che non capirei nemmeno io e invece loro due mi danno corda e mi aiutano a portare a compimento più o meno tutto: da sola non andrei da nessuna parte.

Vorrei raccontarvi le emozioni provate per la prima recensione, il primo Blog Tour, il momento in cui ci è arrivata la mail con il materiale del primo Cover Reveal, per la prima volta che abbiamo chiesto ad altre ragazze se andava loro di partecipare ad un’iniziativa di gruppo. Vorrei rendervi partecipi delle mille risate fatte quando era ora di preparare un banner nuovo, la Mon con Photoshop, io che la facevo impazzire per spostamenti di un millimetro continuando a cambiare idea e l’Anna che faceva finta di non conoscerci.
Non penso di riuscire a esprimere tutto ciò, ma forse è stato proprio questo a rendere bellissimo questo anno.

Cos’altro si può dire? Penso sia stato un anno di crescita per tutte tre, iniziamo a vedere la fine del nostro percorso di studi ed è ora passata di decidere cosa fare della nostra vita, perlomeno dei prossimi anni. Sono convinta che in qualche modo il blog ci abbia dato una mano, ci ha sicuramente permesso di svagarci, di provare nuovi modi di organizzarci e di abituarci a lavorare in tre, provando a unire le idee di tutte, senza ignorare nessuna ma senza permettere che nessuna avesse sempre ragione.

Poi ci siete voi, voi che, se anche non siete ancora moltissimi, ci sostenete e ci fate venire voglia di continuare a ritagliarci del tempo prezioso da dedicare a questo piccolo mondo virtuale in cui abbiamo messo le radici esattamente un anno fa.
Un ringraziamento particolare va alle ragazze che ci hanno supportate e sopportate durante le iniziative di gruppo, dalla prima intervista dell’anno scorso alla rubrica That moment when tanti is meglio che one che stiamo portando avanti con entusiasmo.

Un grazie speciale anche a Rachele del blog Di Tutto Cuore per la rubrica Voglia di… che ha visto un momento di stop causa mille impegni, ma che contiamo di riprendere in mano.

E infine, a costo di diventare sentimentale, un grazie davvero enorme alle mie due compagne di avventura – Anna e Mon – perché senza di voi non avrei mai pensato di poter avventurarmi in una cosa simile.

Abbiamo pensato di festeggiare insieme a voi, quindi abbiamo deciso che ogni 5 persone che ci dimostreranno il loro affetto e ci faranno gli auguri in un commento qui sul blog, ne estrarremo una a cui regalare un piccolo pensierino-sorpresa!

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Carino eh il banner? Stavolta è opera dell’Anna che ci ha fatto una sorpresa senza dirci nulla, anche se in realtà qualche spoiler lo avevamo ed eravamo anche un po’ spaventate per cosa si sarebbe inventata.
Ma dopo tutta questa cosa semi-sentimentale veniamo all’idea geniale che l’Anna ha avuto per festeggiare: un’intervista a tre in stile Iene. Ci siamo quindi autointervistate ed eccovi il risultato.

Chi delle tre pubblica spesso in ritardo?

Anna: Andiamo a momenti, di più direi la Mon.
Kia: La Mooooon. Anche se ci sono delle settimane in cui non scherzo nemmeno io.
Mon: Ehm, io.

La recensione di cui vai più fiera.

Anna: Si alza il vento e Big Hero 6.
Kia: Il circo della notte di Erin Morgenstern, perché credo sia stata la più difficile e, nonostante questo, credo di essere riuscita a trasmettere un po’ della magia contenuta in quel capolavoro.
Mon: I’ll give you the sun di Jandy Nelson.

Chi fa più errori di grammatica?

Anna: Mi sa che sono io ma posso dire che il 99% degli errori sono virgole che mi sa non riuscirò mai ad azzeccare.
Kia: Dico solo che ‘Anna’ e ‘virgole’ non possono stare nemmeno nella stessa frase.
Mon: Anna (sorry :P).

Cosa ti aspettavi dopo un anno di blog?

Anna: Di aver imparato a mettere le virgole…. scherzi a parte ero curiosa di vedere se tra i mille impegni questa cosa del blog sarebbe durata ed infatti oggi compiamo un anno, sono soddisfatta!
Kia: Speravo di essere ancora qui, e ci siamo riuscite. Speravo che qualcuno ci seguisse, e ci siamo riuscite. Speravo che tutto questo lavoro insieme non ci portasse a litigi, e ci siamo riuscite. Meglio di così…
Mon: Non ho mai avuto delle aspettative assurde, se non quella di essere ancora qui dopo così tanto tempo. Speravo di riuscire a mantenere insieme alle altre un posto in cui svagarci e blaterare delle nostre passioni e mi pare che lo scopo sia stato raggiunto.

Pensavi saresti arrivata fin qui?

Anna: Ci speravo molto e ho fatto del mio meglio per arrivare ad oggi, ogni recensione è una sfida per migliorare 🙂
Kia: Ci speravo. Avrei potuto fare di più, ma ce l’abbiamo fatta e sono molto orgogliosa di questa cosa.
Mon: Ci speravo e sono molto soddisfatta di esserci riuscita.

La più disordinata.

Anna: Domanda difficile, direi la Mon…. La Kia è l’ordine fatto a persona tanto che spesso rimango sconvolta 😛
Kia: La Mon, però alla fine riesce a organizzarsi anche nel suo casino, quindi.
Mon: Sempre io temo.

È facile gestire in tre un blog?

Anna: Lavorando in tre più o meno riusciamo sempre ad avere qualcosa da pubblicare e a trovare sempre delle idee per rubriche, banner ed quant’altro, anche se mettere insieme tre persone con gusti diversi richiede dei momenti di confronto.
Kia: Da una parte facilita le cose, perché le idee sono moltiplicate per tre, così come il tempo per scrivere i post. Dall’altra c’è la difficoltà di mettere d’accordo tre persone totalmente diverse. Fortunatamente questo non ci ha mai creato problemi, ma solo qualche sana discussione.
Mon: Non è mai facile gestire un impegno del genere, nemmeno in tre, ma c’è da dire che non essere da sola ha aiutato molto. Da sola non avrei mai avuto la costanza e la forza di continuare per tutto questo tempo.

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Obiettivi futuri per il blog.

Anna: Conquistare il mondo! Nell’attesa portare avanti il blog anche negli anni prossimi, dovunque saremo.
Kia: Continuare a portarlo avanti anche una volta che, finita l’Università, non saremo più fisicamente insieme ogni giorno.
Mon: Ehm, ricominciare a scrivere recensioni di libri? No vabbè, scherzi a parte, l’obiettivo è sempre quello: continuare a scrivere e a parlare delle nostre passioni il più possibile, anche quando saremo lontane.

Un ringraziamento a chi ti segue.

Anna: Grazie, grazie, grazie. Voi non lo sapete ma ad ogni mi piace e commento che riceviamo sono sempre lì a saltellare di gioia. Sapere che ci seguite e quello che pubblichiamo vi interessa e piace è per me, come anche per la Kia e la Mon, fonte di grande soddisfazione! Senza di voi non saremmo arrivate fino a qui, quindi voglio fare un grande abbraccio di gruppo con tutti voi e spero continuerete a sostenerci come state facendo!
Kia: Senza voi che ci seguite non ci saremmo neanche noi, e senza le ragazze che ci supportano con le iniziative di gruppo il blog sarebbe molto meno bello. Quindi grazie davvero, perché se non ci foste stati voi probabilmente avremmo già dovuto chiudere la nostra casetta sul web.
Mon: Credo di poter affermare con certezza che l’esperienza di blogger non sarebbe la stessa senza tutti voi che ci seguite. Quando abbiamo iniziato non ci aspettavamo di avere il supporto di persone come voi, che ogni giorno ci aiutate a migliorare e a realizzare idee meravigliose. Tutto questo per dire un semplice grazie. Senza di voi non esisterebbe Ikigai così com’è e sarebbe tutto meno divertente.

Hai mai riletto una tua vecchia recensione?

Anna: Ahhh… ci ho provato una volta ed è stato strano. In genere non mi piace rileggere/rivedere/riascoltare qualcosa che ho fatto io.
Kia: Raramente. Qualche volta se qualcuno mi dice di aver letto un libro che ho recensito la rileggo per vedere cosa avevo scritto su quel libro.
Mon: Sì, molto spesso.

La tua recensione preferita non scritta da te.

Anna: Della Mon mi è piaciuto un sacco la recensione del’episodio di Natale dell’ottava stagione di Doctor Who e la recensione di ‘Con un poco di zucchero’. Della Kia invece ‘Il circo della notte’.
Kia: Per quanto riguarda l’Anna ‘La custode di mia sorella’ o ‘Il colore viola’, perché trovo che quando scrive recensioni di film che trattano temi delicati assuma lei stessa una delicatezza particolare nello scrivere. Per quanto riguarda la Mon scelgo la recensione di ‘La tentazione di Laura’, che magari non è la sua più bella recensione, ma so che ha superato il blocco che aveva per scriverla. Penso che nel momento in cui supererà di nuovo il blocco che ha ormai da qualche mese, quella che scriverà diventerà la mia nuova recensione preferita scritta da lei.
Mon: ‘Padri e figlie’, una delle ultime che ha scritto, per quanto riguarda Anna, perché dopo averla finita ho pensato: “Wow, davvero davvero bella”. Per Kia, scelgo la prima in assoluto, ‘La straniera’ perché ancora me la ricordo con lo sguardo fisso davanti a un file word bianco che non sapeva cosa scrivere. Quella prima recensione è stato un ostacolo bello grosso, ma l’ha superato alla grande.

Avresti mai pensato di metterti a scrivere su un blog?

Anna: Onestamente? Mai, non sono mai stata brava a scrivere parlando delle mie impressioni su qualcosa quindi l’ultima cosa che avrei immaginato di fare è mettermi a scrivere recensioni. Ma si sa, la vita è imprevedibile e devo dire che ogni tanto qualche recensione carina viene pure a me 🙂
Kia: Assolutamente no, e ancora oggi quando fisso un file bianco prima di scrivere una recensione mi chiedo il perché. Però mi piace.
Mon: Sì, ma da sola sapevo che non sarei riuscita a mantenerlo. Avere loro due al mio fianco è stata una manna dal cielo.

Dopo una lunga convivenza hai imparato a conoscere pregi e difetti delle altre, ti sfido a scegliere un pregio e un difetto da condividere con il pubblico.

Anna: Oh miseria. Partiamo dalla più anziana e quindi dalla Kia: un pregio è che è sempre super organizzata, quindi ci ricorda sempre tutti i post delle iniziative a cui partecipiamo e delle rubriche, la sua organizzazione è l’ancora di salvezza alla mia memoria volatile. Difetto: In passato ha bocciato delle mie idee a mia detta geniali ma non è detto che non le approverà in futuro. Pregio della Mon: la creatività e la pazienza nell’occuparsi della grafica della pagina (grazie per il banner con i pinguini). Difetto: a volte è un po’ insicura su quello che scrive ma ci siamo noi ad incoraggiarla!

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Kia: Partiamo dalla Mon: pregio principale credo sia la sua capacità di capirmi e la pazienza che dimostra nei miei confronti quando me ne esco con qualche follia atomica, la faranno santa per questo. è in grado di spostare un pezzo di banner avanti e indietro di qualche millimetro per mezz’ora per farmi felice (per esempio adesso mi ha appena creato l’intestazione del profilo Instagram del blog in maniera piuttosto divina) Difetto direi la predisposizione a scoraggiarsi e rinunciare: se qualcosa non viene come dice succede spesso che se ne esca con un ‘vabbè chissenefrega va bene così’. C’è da dire che qualche giorno dopo riprende tutto in mano e ci riprova.

Per quanto riguarda l’Anna direi che il pregio è l’entusiasmo che dedica ad ogni cosa, anche alla più piccola e poco significativa. Vederla emozionarsi anche per le piccole cose fa bene anche a noi. Il difetto dipende anche quello dal’entusiasmo, vorrebbe fare sempre mille cose, più di quante sia fisicamente possibile. E questa cosa fa a pugni con le mie manie organizzative e con la mia ansia.
Mon: Alur, partiamo da Anna! Un pregio direi l’essere sempre allegra, è incredibile. Difetto..ha fretta, per esempio mentre scrive. Le idee non vengono con la fretta 😉
Kia ha come pregio di essere l’organizzazione fatta a persona. Il nostro blog è così ordinato grazie a lei. Difetto..l’ansia? Io non sono da meno, ma lei ha settato un nuovo record come livello di stress a cui una persona può essere sottoposta. Vi voglio bene

Una fissazione (che in qualche modo c’entra anche col blog) di almeno una delle altre due.

Anna: Allora entrambe hanno la fissa per le virgole (non mi spiego che nessuna delle mie virgole vada bene). La Kia decisamente ama le cose giustificate e poter abusare della parola ‘basicamente’ (per ulteriori dettagli chiedete a lei). La Mon invece non mette gli articoli davanti ai nomi femminili e con gli articoli in generale secondo me ha un rapporto tutto suo. Io invece sono qui a chiedermi perché non possiamo fare 15 domande visto che 14 non è una cifra tonda.

Kia: L’Annina ha una malattia brutta che le impedisce di accettare interviste o elenchi con numeri che lei non considera ‘tondi’. Infatti avrà sicuramente qualcosa da ridire su queste 14 domande. La Mon è fissata nel togliere gli articoli da davanti ai nomi, so che avrebbe perfettamente ragione, ma mi fa un sacco ridere quando si riconosce un post scritto da lei perché nomina qualcuna di noi senza articoli. E poi insulta me perché li metto. 😉
Mon: Mmm Anna ha una mania per quelli che lei definisce “numeri tondi”. Le domande di un’intervista, per esempio, devono essere multipli di 5, altrimenti non vanno bene. Kia ha una fissazione (che condivido pienamente) per i testi giustificati. Se per caso ci si dimentica partono fuochi e fiamme (non dico cosa succede quando legge un post non giustificato su un altro blog/sito).

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Ed eccoci arrivate in fondo, un post un po’ eterno ma ci tenevamo a condividere un pezzetto di noi con tutti voi che ci supportate e ci seguite.
Grazie per essere arrivati fino a qui, speriamo di rivederci tra un anno.