recensione

Recensione: Fatal Shadows & A Dangerous Thing di Josh Lanyon

Nuova recensione per voi!
Non sono convintissima dei libri come potrete notare, ma allo stesso tempo mi hanno intrigata quindi leggerò almeno il terzo volume per farmi un’idea più chiara.
Li avete letti? Che ne pensate?

fatal shadows cover
Titolo: Fatal Shadow & A Dangerous Thing (The Adrien English Mysteries #1-2)
Autore: Josh Lanyon
Editore: Triskell Edizioni
Disponibile in italiano:
Goodreads

Relationships can be murder. Bookseller and mystery author Adrien English is looking for love in all the wrong places–and, according to hot and handsome LAPD detective Jake Riordan, it’s liable to get him killed.

Fatal Shadows
A serial killer is stalking gay men, and a tawny-eyed LAPD detective wants bookseller Adrien English in handcuffs — for all the wrong reasons!

A Dangerous Thing
When his romance goes south, Adrien heads north to the California Motherlode country. Can murder — and Adrien’s favorite LAPD detective — be far behind?

Non so bene come scrivere questa recensione senza spoilerare i libri. Negli ultimi anni ho scoperto i libri MM grazie ad un paio di amiche e devo dire che è un genere che mi piace davvero molto. La recensione di oggi riguarda i primi due libri della serie The Adrien English Mysteries e devo ammettere che non mi hanno colpita più di tanto. La trama è intrigante perché mischia mistero ad un pizzico di romance e quindi mi sono buttata a capofitto nella lettura.

I libri scorrono che è una meraviglia, non ci sono momenti lenti e alla fine sembra tutto incastrarsi abbastanza bene, ma a me è sembrato tutto troppo facile. Adrien è un libraio gay e, nel tempo libero, scrive romanzi di mistero. A quanto pare però, Adrien ha anche la tendenza a ritrovarsi nelle mire di killer vari ed eventuali e invece di fare come farebbero tutte le persone normali, ovvero allontanarsi e non immischiarsi, lui ficca il suo nasino ovunque, finendo immancabilmente nei pasticci. Ora, è ovvio che lui non fosse la persona che è non avremmo questi libri, quindi Adrien tutto sommato mi va bene.

Quello che non mi ha entusiasmato è la velocità con cui si risolve tutto, la rapidità con cui si passa da una soluzione all’altra, forse anche per la mancanza di descrizioni approfondite. Mi è sembrato che tutto quello che i libri abbiano da offrire venga rovinato da descrizioni frettolose e assenza di coinvolgimento. Non mi sono sentita parte della storia, non mi è venuta l’ansia insieme ai personaggi e non ho provato niente. Ho letto, mi sono svagata per qualche ora, ma niente di più.
Purtroppo di questa mancanza di emozioni ne risente soprattutto la relazione tra Adrien e Jake. I due si conoscono, si scambiano qualche battutina, si scopre che Jake è gay, ma che assolutamente non lo vuole ammettere, e? Di punto in bianco si chiamano “baby”, hanno una quasi relazione e i problemi ad essa connessi. Giuro che ho pensato mancasse un libro di mezzo perché quando ho iniziato A Dangerous Thing non riuscivo a capacitarmi del cambiamento.

Vi ho parlato di quello che non mi ha convinto, ma fatemi parlare un attimo di quello che mi è piaciuto oltre ad Adrien. Ho apprezzato molto la fantasia della trama. Sia nel primo che nel secondo libro i misteri sono intriganti e ben costruiti. Mettendo da parte la frettolosità, ero davvero curiosa di scoprire dove si volesse andare a parare.

Leggerò sicuramente i prossimi libri e non posso sconsigliarvi questi perché sono carini, ma lontani dagli MM che ho amato finora. Spero di potermi ricredere con i prossimi libri, anche se la velocità di sviluppo della trama temo sia una caratteristica dell’autore che può piacere o meno. Quindi se la trama vi incuriosisce vi invito a leggerli e dirmi cosa ne pensate.

rating 3

mon firma

Recensione: Un brivido nelle ossa di Jane Seville

Giravo dietro a questo libro da un po’ dopo averlo trovato nella lista dei libri letti di un’amica appassionata di MM Romance. Negli anni ho scoperto di avere un piccolo problema con certi generi: mi appassiono ad una storia e dopo averla terminata tutti gli altri libri dello stesso genere mi sembrano troppo simili. Mi è capitato con Harry Potter che mi ha rovinato un sacco di altre saghe di magia solo perché sono profondamente innamorata di quel mondo e per un po’ ho pensato che stesse succedendo lo stesso con gli MM dopo aver letto la serie Cut & Run. Ma non è successo perché questo libro mi è piaciuto quindi la smetto di blaterare e iniziamo con la recensione.

zero at the bone cover
Titolo: Un brivido nelle ossa
Titolo originale: Zero at the bone
Autore: Jane Seville
Editore: Dreamspinner Press
Disponibile in italiano:
Goodreads

Dopo aver assistito a un delitto di mafia, il chirurgo Jack Francisco viene messo in custodia protettiva per tenerlo al sicuro fino al giorno in cui testimonierà.
Un killer, conosciuto solo come D, viene ricattato e obbligato a uccidere Jack, ma quando lo trova, la sua seppur stanca coscienza non gli permette di uccidere un uomo innocente.
I due trovano un improbabile alleato l’uno nell’altro, e ben presto si vedono costretti a dover scappare dai nemici che li attendono nell’ombra. Obbligati a collaborare per sopravvivere, sviluppano un legame che si tramuta in una passione inaspettata. Jack vede l’anima ferita dietro la freddezza distaccata di D, e D trova in Jack la persona che può aiutarlo a tornare l’uomo che era una volta.
Mentre il giorno del processo si avvicina, Jack e D non solo si ritrovano a lottare per le loro vite… ma anche per il loro futuro. Un futuro insieme.

Zero at the Bone è un libro abbastanza lungo, ma ben articolato. Ha due POV, quindi è facile entrare nella mente di entrambi i protagonisti per capirli meglio. Ho letto il libro in inglese e ho trovato difficoltà, a volte, a stare dietro al POV di D. Non perché usasse parole troppo complicate, ma proprio perché lo hanno creato con un chiamiamolo accento che gli fa mangiare le parole o le fa pronunciare in maniera un po’ diversa, quindi non lo consiglio in lingua per chi è alle prime armi con l’inglese.

“Real fuckin’ close. Too fuckin’ close. Ta think I almos’ put a bullet between them eyes, and took that life that now I’d die ta save, and I never woulda known what he was in the world, and who he was or could be, and I woulda never even known what I was missin’, nor known how right it could feel just ta lay my fingers alongside his.”

Fatta questa piccola parentesi sulla lingua e leggendo la citazione potete capire meglio, posso parlarvi un po’ di Jack e D. Tralasciando il fatto che ogni volta che leggevo la lettera che fa da nome a uno dei due protagonisti pensavo a D. di Trentatré (libro incredibile di Mirya, se non lo avete letto fatelo immediatamente), entrambi i personaggi mi sono piaciuti molto.

Jack è quasi troppo perfetto. È un dottore, è sempre calmo anche sotto pressione e in situazioni tutt’altro che comuni e si impegna in ogni modo per fare la cosa giusta. Ha assistito ad un omicidio e per la sua testimonianza ora è la sua vita in pericolo, ma lui non si fa spaventare e pur di rendere giustizia alla donna che ha visto morire davanti ai suoi occhi fa davvero di tutto. Lo stavo quasi per giudicare troppo perfetto per essere reale, ma l’autrice è davvero brava ad equilibrare e ci vengono comunque mostrati alcuni “difetti” di Jack in modo da renderlo umano e quindi un personaggio piuttosto credibile.
D è un uomo particolare. Ha un passato difficile che lo ha reso quello che è, ma sotto sotto si può vedere l’uomo che è davvero. È sarcastico, ma sa essere estremamente dolce. È incredibile quanto sia sveglia e quanto si metta subito nell’ordine delle idee di dover proteggere un’altra persona oltre a sè stesso. È molto chiuso e anche parecchio burbero, ma è chiaro fin da subito che è disposto a qualunque cosa per le persone a cui tiene, che sono davvero davvero poche. Amo questi personaggi tutti da scoprire, sepolti sotto strati di diffidenza e spaventati a morte di fidarsi di qualcuno ed essere traditi.

“Yeah, it’s just that… well, most of the time in names, D is followed by some more letters. Like –onald, or –avid.”

Il libro è piacevole e scorre abbastanza veloce, ma devo ammettere che in alcuni punti avrei potuto saltare qualche pagina. Certe situazioni potevano forse essere stringate un pochino, ma alla fine non mi lamento. A livello di trama non mi aspettavo di certo il colpo di scena finale, quindi bonus per avermi sorpresa e il tutto è stato spiegato abbastanza bene quindi non mi vedete qui a morire per avere il seguito. Dico seguito perché stando a GoodReads questo è il primo volume di una seria, ma per quanto mi riguarda uno si pò anche fermare dopo aver letto questo. Ho visto che ci sono delle novelle pubblicate che probabilmente leggerò, ma non ho visto segni del secondo volume quindi forse ho male interpretato io. Se sapete qualcosa ditemi pure.

Visto che penso sarà l’ultima recensione prima del nuovo anno, vi auguro un bel Capodanno e tante lettura per il 2017 🙂

rating 4
mon firma

Recensione: Un po’ di follia in primavera di Alessia Gazzola

Eccoci qui. Ultimamente riesco a leggere un pochino di più. Sarà la vita da pendolare – beata quella mezz’ora di treno quotidiana – o che sto iniziando a prendere il ritmo della vita da lavoratrice, ma finalmente riesco a leggere praticamente tutti i giorni più di due pagine. Molto bene. Il libro di cui vi parlo oggi è l’ultimo uscito della serie dell’Allieva di Alessia Gazzola: Un po’ di follia in primavera.

un po' di follia in primavera cover
Titolo: Un po’ di follia in primavera (Alice Allevi #5)
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Disponibile in italiano:
Goodreads

Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un’arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante…
Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell’uomo all’apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole.
L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta?

 

Inizio col dirvi che l’accoppiata Gazzola – Allevi non delude mai. Non ho ancora letto ‘Non è la fine del mondo’, quindi non posso dire nulla sulla Gazzola senza Alice Allevi; recupererò.
Spero che Un po’ di follia in primavera non sia l’ultimo volume di questa serie che, nonostante un libro in mezzo che non mi ha entusiasmata, mi ha sempre lasciata soddisfatta. Non perdo le speranze perché alla fine di questo libro, c’è ancora materiale per continuare, volendo. Non sarebbe più l’Allieva in quanto Alice ha finito la specializzazione, però si potrebbe continuare.
Tra il resto, esigo almeno una novella con nonna Amalia che si rimette del tutto. Chiaro??
Tornando al contenuto di questo libro. Mi è piaciuto, anche se qualche pagina in più non l’avrei disdegnata. Ma va bene così.
Arthur, che negli altri libri mi piaceva quasi più di CC, l’ho visto con occhi diversi, non lo sopportavo. Probabilmente è dovuto al sentimento di astio che ho sviluppato nei suoi confronti dopo aver visto la serie tv. Perchè, diciamocelo. Se nella serie CC è stronzo – perdonatemi il francesismo -, Arthur è veramente infame. Nei libri era assente, ma comunque interessato ad Alice e dolce al punto giusto. Nella serie no. Vabbè. Questo mi porta solo a dirvi che non era giusto che stesse andando tutto così bene tra loro. E mi fermo qui perché voglio evitare qualsiasi tipo di spoiler. CC, parliamo di lui. L’uomo senza sentimenti, AH NO! Parla tanto, ma un cuore lo ha eccome. E anche in questo caso mi fermo qui. Vi dico solo che in questo volume ho adorato CC, più che negli altri.

“È stato perso del tempo ma il bello dell’essere vivi è che si può evitare di perderne ancora.”

Alice. Alice in questo libro è cresciuta. Anche gli sviluppi della storia con Arthur secondo me l’hanno fatta crescere molto. Ma non è un crescere come quello che avevo percepito nel terzo libro, una crescita che l’aveva resa in qualche modo più noiosa. In Un po’ di follia in primavera è sempre la nostra Alice, una mina vagante, un concentrato di disastri e ironia, ma più interessata a quello che fa, più concentrata e equilibrata. Devo dire che questa nuova Alice mi è piaciuta parecchio e, nonostante le sue titubanze, l’ho trovata pronta per la specializzazione e per la vita che la aspetta.
Per quanto riguarda il caso del libro boh, non mi ha convinta del tutto ma ancora non riesco a capire perché. Risolto troppo velocemente, forse. O forse troppo inverosimile anche per lo standard di questa serie. Voglio comunque sottolineare che non toglie nulla al piacere della lettura di questo libro, anzi.

“Un’ultima cosa. Non voltare mail lo sguardo altrove. Non serve. Fa’ appello a tutto il tuo coraggio. Fissa negli occhi la paura e ridi, ridi di lei.”

Per concludere. Secondo me è una serie di libri che vale la pena leggere, così come vale la pena vedere la serie tv.

rating 3.5

kiafirma

Recensione: L’amore di Audrey di Alessia Esse

Buondì!
Vorrei iniziare ringraziando immensamente Alessia Esse per avermi permesso di leggere il suo ultimo libro in anteprima. È sempre disponibilissima e gentile quindi grazie per avermi dato questa opportunità anche stavolta.

l'amore di audrey cover
Titolo: L’amore di Audrey (Nel cuore di New York #4)
Autore: Alessia Esse
Editore: Self
Disponibile in italiano:
Goodreads

Lei finge di essere innamorata.
Lui detesta l’amore.
Il loro incontro cambierà la vita di entrambi.
Ma nessuno dei due lo sa.
A trentatré anni, Audrey Brenner ha un lavoro soddisfacente e remunerativo, un folto gruppo di amici, e un uomo perfetto al suo fianco. Audrey e Jim fanno coppia fissa da quattordici anni, e lei non potrebbe essere più felice.
Ma si tratta di una finzione. Audrey, infatti, non è felice come gli altri pensano, e il suo amore per Jim non è più quello di una volta. La libraia dell’East Village è decisa a superare le difficoltà della sua relazione, e sembra riuscirci, almeno fino alla sera che cambierà per sempre la sua vita.
Matthew Lane capita per caso sul cammino di Audrey. Schietto e cinico nei confronti dell’amore, non si fa problemi a dirle quello che pensa di lei e delle sue scelte.
Quando il destino giocherà con entrambi, Audrey e Matthew si ritroveranno a fare i conti con il passato, con i propri errori, e con un sentimento unico e potente che minaccia di stravolgere ancora una volta le loro esistenze.

 

L’amore di Audrey è diverso da tutti gli altri libri della serie Nel cuore di New York. Quando l’ho ricevuto pensavo sarebbe stata una lettura leggera, per quanto coinvolgente, ma mi sbagliavo. O meglio, il libro assomiglia ai precedenti per stile di scrittura e “scorrevolezza”, nel senso che si legge che è una meraviglia, senza staccare gli occhi dalle pagine (o dal Kindle come nel mio caso), ma ha una sottotrama molto più profonda dei precedenti. Ho trovato questo volume più concentrato sull’amore per sè stessi piuttosto che sull’amore tra due persone ed è sempre più difficile da rendere.

Audrey è un personaggio davvero complesso e ho amato calarmi così tanto nella sua storia da immaginare di averla accanto e osservarla davvero vivere la sua vita. Come già si legge dalla trama – cerco di non fare spoiler – le cose con Jim non vanno troppo bene e Audrey si ritrova ad affrontare una vita che non la rende più felice. Durante la storia Audrey si ritrova costretta a gestire situazioni che sarebbe troppo per chiunque, ma si dimostra una persona testarda e capace di rialzarsi da qualunque cosa. Sono sicura che una storia come la sua potrebbe ispirare molte persone ad affrontare le proprie paure e le proprie difficoltà.

Matt mi è piaciuto un sacco e non solo perché a quanto pare assomiglia a Daario Naharis (il secondo, non il primo). Nonostante in alcuni momenti mi abbia fatto venire voglia di prenderlo a padellate stile Rapunzel, ammetto che ha fatto breccia nel mio cuoricino. Mi sono affezionata subito e penso che finora, saltando Seth e Charlie che sono un mondo a parte, è il personaggio maschile che mi piace di più.

Insomma, per cercare di non rischiare lo spoiler la sto chiudendo in breve, ma sappiate che è un libro davvero bello che merita la pena di essere gustato e assaporato con calma (cosa che io ovviamente non ho fatto, quindi me lo rileggerò a breve). Cercate di scappare da tutte le anticipazioni perché vale la pena essere letto senza nessuna idea di cosa succederà più avanti..e detto da una che si spoilera qualsiasi cosa è tutto dire.

Ammetto di aver avuto un attimo di difficoltà a seguire la linea temporale con gli altri libri, ma probabilmente è solo perché l’ho divorato quindi rileggendolo ci starò sicuramente dietro meglio. Sono una persona che legge davvero veloce quindi potrei essermi persa qualche dettaglio, ma prometto che la rilettura sarà attentissima.

Durante la lettura scopriamo novità sulle altre coppie rispetto ai libri precedenti e alcune mi hanno lasciata sconvolta, quindi spero che nei prossimi libri, perché ci devono assolutamente essere, si faccia un passo indietro e Alessia ci mostri quei momenti e come si è arrivati a certe situazioni.

Concludo rinnovando l’invito a leggere tutta la serie e in particolare a godervela senza spoiler. Se poi volete tornare qui e commentare con me, sono sempre disponibile!

rating 5

mon firma