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Recensione: Colazione da Darcy di Ali McNamara

colazione da darcy cover
Titolo: Colazione da Darcy
Titolo originale: Breakfast at Darcy’s
Autore: Ali McNamara
Editore: Newton Compton
Disponibile in italiano:
Goodreads

Quando Darcy McCall perde l’adorata zia Molly, l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere in eredità un’isoletta in mezzo al mare. Secondo le ultime volontà della donna, però, per entrarne in possesso, Darcy dovrà trascorrere almeno dodici mesi sull’isola di Tara, al largo delle coste occidentali dell’Irlanda. Una bella sfida, non c’è che dire, per una come lei, abituata alla frenetica vita londinese. Ma forse un cambiamento è proprio ciò di cui Darcy ha bisogno, così, senza quasi rendersene conto, da un giorno all’altro si ritrova a dover dire addio alle amate scarpe con il tacco per indossare un paio di orribili stivali. Adattarsi alla spartana vita dell’isola sarà un’impresa tutt’altro che facile, ma nel ristorantino appena aperto, tra una tazza di tè e i biscotti fatti in casa, Darcy scoprirà che l’isola ha molto da offrire… E dopo le difficoltà iniziali, il calore e l’affetto della piccola comunità di Tara finiranno per conquistare anche la mondana Darcy. Nuovi amici e forse un nuovo amore l’attendono dietro l’angolo: chi, tra l’affascinante Conor e il testardo Dermot, saprà far battere il suo cuore?

Ho deciso di leggere questo libro perché avevo voglia di qualcosa in italiano e chi mi ispirasse relax e tranquillità e non ci sono andata troppo lontana. Colazione da Darcy è una storia leggera, che si legge senza troppe aspettative e che regala quell’atmosfera di tranquillità che si cerca in una lettura veloce.

L’idea è molto bella, ma sviluppata in maniera non ottimale. L’idea dell’eredità, di far cambiare la protagonista grazie a questo regalo mi è piaciuto da matti, ma trovo che il libro l’abbia tirata un po’ lunga. Provo a spiegarmi meglio perché così sembra davvero male. Il libro ha quasi 400 pagina, ma ad un certo punto non succede più nulla di nuovo e tutto sembra ripetersi sempre con gli stessi schemi per un paio di volte finché immagino l’autrice abbia deciso di chiudere il tutto questo giro quasi troppo in fretta.

Un’altra cosa che è stata sviluppata troppo di fretta è la storia d’amore che riguarda Darcy. È
stata davvero troppo affrettata al punto che sono dovuta tornare indietro perché pensavo di essermi persa un pezzo. Quando succedono queste cose mi sale un po’ il nervoso, ma siccome nel libro ci sono tante altre cose buone ho tentato di sorvolare. Rimane comunque il fatto che gli instalove a me non piacciono e soprattutto mi da fastidio quando nel giro di due pagine cambia totalmente un rapporto.

Ultima cosa che non mi è piaciuta poi passo a dirvi cosa mi ha colpita di questo volume. Il “cattivo”, se così vogliamo chiamarlo della storia, è campato veramente per aria. È un personaggio interessante, sfruttato male, fatto diventare cattivo solo perché la trama lo necessitava, ma secondo me poteva essere gestita in maniera leggermente diversa in modo da rendere il tutto più credibile.

Gli occhi Darcy. Prova a guardarci dentro. Guardali davvero.Potresti sorprenderti di quello che vedrai.

Ho apprezzato molto la crescita della protagonista, Darcy, che da ragazza di città tutta unghie, capelli e vestiti si è trasformata in una donna amante della natura a cui non importa se i capelli sono spettinati o se le unghie le deve tenere corte per lavorare. Mi è piaciuto molto come abbia imparato dagli errori commessi in passato e abbia imparato ad apprezzare le persone intorno a lei. È una donna forte e intraprendente ed è piacevole leggere la storia dal suo punto di vista, anche se in certe situazioni avrei voluto essere nella testa di altri personaggi per vedere cosa stessero pensando.

In generale i personaggi mi sono piaciuti tutti, ognuno a modo suo, ma non sono caratterizzati al massimo. Ovvio, vedendo ognuno di loro dagli occhi di Darcy siamo condizionati dal suo pensiero, ma trovo che la mancata caratterizzazione ci sia a prescindere dalla visione di Darcy. Nonostante questa cosa, Eamon, Roxy, Megan, Dermot, Conor e tutti gli altri danno colore alla vita di Darcy e aggiungono ognuno qualcosa alla vita su Tara.

Colazione da Darcy contiene un piccolo mistero ed è sicuramente divertente, ma anche sconvolgente quando si arriva alla fine e si scopre tutto. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere e le lacrime si sono fatte prontamente sentire, tanto che ho dovuto mettere via il libro per non singhiozzare in metro.

Se avete voglia di un libro leggero, ma allo stesso tempo piacevole, divertente e con una trama un po’ particolare, questo potrebbe essere un suggerimento per voi.

rating 3

mon firma

Recensione: The Crown di Kiera Cass

Buongiorno, io vi assicuro che quando finisco un libro la recensione la faccio. Il probema è che non ho il tempo materiale per finirli. Tra lavoro, trasloco e altre mille cose il tempo è davvero pochissimo e se ci sommo la geniale idea di mettermi a leggere in inglese i tempi si allungano ulteriormente. Ma me l’ero ripromessa, di leggere qualcosa in inglese. Quindi eccomi qui, arrivata alla fine dell’ultimo volume della serie The Selection di Kiera Cass: The Crown.

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Titolo: The Crown (The Selection #5)
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Disponibile in italiano:
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When Eadlyn became the first princess of Illéa to hold her own Selection, she didn’t think she would fall in love with any of her thirty-five suitors. She spent the first few weeks of the competition counting down the days until she could send them all home. But as events at the palace force Eadlyn even further into the spotlight, she realizes that she might not be content remaining alone.

Eadlyn still isn’t sure she’ll find the fairytale ending her parents did twenty years ago. But sometimes the heart has a way of surprising you…and soon Eadlyn must make a choice that feels more impossible—and more important—than she ever imagined.

Il penultimo volume, The Heir, l’avevo smontato senza pietà. Non mi era piaciuto che la Cass avesse forzato la selezione invertita, con la principessa che deve scegliere un marito, pur di continuare quella che inizialmente doveva essere una trilogia e poi si è trasformata in una serie di 5 volumi. Non mi era piaciuta Eadlyn, la protagonista. Troppo altezzosa, troppo egoista, troppo piena di sé – troppo tutto insomma – anche per fare la principessa in una serie trash. Era riuscita a farsi odiare un po’ da tutti con il suo modo di fare. Non mi era piaciuta troppo la storia, una copia del primo volume, cambiata quanto bastava per fare un nuovo libro, ma sicuramente non migliorata.

Considerando tutto questo, non avevo aspettative per The Crown. Ma lo dovevo leggere. Potevo lasciare a metà la mia serie trash del momento? Assolutamente no, me lo sono addirittura letto in inglese.

E qui arriva la sorpresa. The Crown mi è piaciuto, mi ha lasciata soddisfatta. Un bel finale, un bel libro tutto sommato. Con una storia sensata, una protagonista cresciuta, sensata, umana. Una protagonista, Eadlyn, in grado di provare emozioni umane, non solo di comandare e lamentarsi come una bambina viziata. Una protagonista che si comporta si da principessa altezzosa, ma in grado di farsi voler bene. Eadlyn qui sbaglia, riconosce i suoi sbagli, pensa, si fa prendere dalle emozioni e pensa agli altri. Il suo problema non è più come comandare ma come migliorare la situazione di Ilea, il suo regno, e farsi voler bene da quello che sarà il suo popolo una volta regina. Non diventerà la protagonista dell’anno, ma sicuramente si è riscattata rispetto a The Heir.

La storia poi fa quello che può. È piacevole, ci fa cercare il libro appena abbiamo un attimo di tempo, ma è comunque una di quelle serie trash per eccellenza, quindi niente di super costruito. È comunque molto diversa dagli altri libri, non una scopiazzata pur di concludere e quindi ci sta.
Abbiamo Eadlyn ancora alle prese con la sua selezione, con questi ragazzi che si dividono tra quelli che non sperano altro se non di sposare Eadlyn e quelli che invece, per vari motivi, vorrebbero andarsene da palazzo. Inizialmente la principessa è convinta che la motivazione sia che lei è odiosa, ma parlando e aprendosi con questi ragazzi riesce a scoprire i retroscena, a trovare dei buoni amici ed a lasciarli andare rimanendo in buoni rapporti e mantenendo comunque, per la popolazione, la messa in scena della selezione.
E poi c’è Erik, Eikko, il traduttore di Henri, uno dei ragazzi della selezione che è finlandese ed ha bisogno di qualcuno per poter comunicare in inglese.
Vi dico la verità. Ok Kile amico d’infanzia, ok Henri dolcissimo, ok tutto. Ma io puntavo tutto su Eikko. Pur cosciente dell’infattibilità della cosa, in quanto il ragazzo non fa parte di quelli selezionati, io ci ho sperato dal primo momento. Fin dalle pagine del libro trapelava l’alchimia tra i due, lo struggimento nel sapere che non sarebbero potuti stare insieme. Potete immaginare la mia disperazione. Non vi dico altro altrimenti mi sale lo spoiler selvaggio ed è la fine.
Questo per dirvi che se The Heir mi aveva creato solo nervoso, questo libro è stato in grado di trasmettermi emozioni, di catturarmi e di farmi sentire parte della storia.
Nel complesso posso dire che la serie merita di essere letta, senza grandi aspettative, ovvio, ma non mi sento nemmeno lontanamente di bocciarla.

rating 3.5

kiafirma

Recensione: Replica di Lauren Oliver

Ammetto di aver fatto un errore appena terminato il libro. Gli ho dato 2 come voto perché pensavo che il finale del libro fosse il finale della storia. Controllando poi mi sono resa conto che non era così e ho alzato di un voto la valutazione considerando che il calo era avvenuto proprio per il finale. Detto questo vi lascio alla recensione!

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Titolo: Replica (Replica #1)
Autore: Lauren Oliver
Editore: HarperCollins
Disponibile in italiano: No
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Lyra’s story begins in the Haven Institute, a building tucked away on a private island off the coast of Florida that from a distance looks serene and even beautiful. But up close the locked doors, military guards, and biohazard suits tell a different story. In truth, Haven is a clandestine research facility where thousands of replicas, or human models, are born, raised, and observed. When a surprise attack is launched on Haven, two of its young experimental subjects—Lyra, or 24, and the boy known only as 72—manage to escape.

Gemma has been in and out of hospitals for as long as she can remember. A lonely teen, her life is circumscribed by home, school, and her best friend, April. But after she is nearly abducted by a stranger claiming to know her, Gemma starts to investigate her family’s past and discovers her father’s mysterious connection to the secretive Haven research facility. Hungry for answers, she travels to Florida, only to stumble upon two replicas and a completely new set of questions.

While the stories of Lyra and Gemma mirror each other, each contains breathtaking revelations critically important to the other story. Replica is an ambitious, thought-provoking masterwork

Replica è un libro particolare e voglio cominciare questa recensione con la cosa che mi è piaciuta di più, ovvero il modo in cui si può leggere questo libro. È impazzita, direte voi, un libro si leggere sempre nella stessa maniera. E invece no. Lauren Oliver ha costruito un libro con all’interno due storie che si intrecciano, scelta di narrazione abbastanza conosciuta, ma non nel modo classico ovvero l’alternanza di capitoli. Per leggere Replica bisogna ribaltare il libro (o nel caso dell’ebook come avevo io saltare dalla prima metà alla seconda metà tramite dei link) e alternare le letture. Ci sono tre modi per leggerlo quindi: alternando un capitolo da ogni storia, leggere prima la storia Lyra, leggere prima la storia di Gemma.
Io ho letto alternando i capitoli e mi è piaciuto davvero tanto. La trama si sviluppa in contemporanea, ma le parti sovrapposte non risultano pensanti, anzi, danno più visioni della stessa situazione il che fa sempre bene.
Purtroppo quella che poteva essere una storia per sviluppata si è persa ad un certo punto del romanzo. Lyra mi piaceva davvero molto come personaggio, con i suoi problemi e il suo dare nomi a qualsiasi cosa, ma ad un certo punto si è come spenta. Non mi ha più attirata e leggere i suoi capitoli mi faceva solo voglia di tornare a leggere quelli di Gemma.
Gemma è un personaggio più completo, più facile da gestire perché assomiglia di più ad una ragazzina normalissima, ma anche lei alla fin fine non mi ha combinato più di tanto. Ho apprezzato che abbia avuto un minimo di crescita, imparando un po’ ad apprezzarsi e a lottare per le sue scelte e convinzioni. Sono rimasta un po’ perplessa dal suo modo di reagire a determinate notizie, ma non voglio spoilerare quindi non vi dico niente. Diciamo che di fronte a notizie che cambiano la mia vita completamente io avrei reagito in maniera totalmente diversa, magari esagerata, ma non stile Regina di Ghiaccio.
Mi è piaciuto il personaggio di Pete che all’inizio viene presentato come un tipo strano con comportamenti un po’ perversi, mentre si dimostra un ragazzo disponibile, dolce, ma soprattutto in grado di non vedere tutti i difetti che Gemma pensa di avere.
Due parole sul finale, considerando l’errore che ho fatto. Trattandosi del primo libro di una serie ci sta che il finale sia vago, ma mi ha fatto veramente schifo. Un sacco di pagine e in realtà non ci viene data nessuna risposta e ho capito che ce ne saranno altri, ma non mi piace che ci venga dato un contentino-ino con una mini scoperta di Gemma (i lettori sanno di questa cosa da quasi metà del libro) e basta. Spero che nel prossimo volume ci siano più risposte perché sotto sotto ci potrebbe essere una bella trama.

rating 3

mon firma

Recensione: Second Star by Alyssa B. Sheinmel

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Titolo: Second Star
Autore: Alyssa B. Sheinmel
Editore: Farrar, Straus and Giroux (BYR)
Disponibile in italiano: No
Goodreads

A twisty story about love, loss, and lies, this contemporary oceanside adventure is tinged with a touch of dark magic as it follows seventeen-year-old Wendy Darling on a search for her missing surfer brothers. Wendy’s journey leads her to a mysterious hidden cove inhabited by a tribe of young renegade surfers, most of them runaways like her brothers. Wendy is instantly drawn to the cove’s charismatic leader, Pete, but her search also points her toward Pete’s nemesis, the drug-dealing Jas. Enigmatic, dangerous, and handsome, Jas pulls Wendy in even as she’s falling hard for Pete. A radical reinvention of a classic, Second Star is an irresistible summer romance about two young men who have yet to grow up–and the troubled beauty trapped between them.

Giuro che quando ho iniziato il libro e circa fino a tre quarti il giudizio era più alto. Ho iniziato il libro senza neanche leggere la trama solo perché era nel mio Kindle da un po’ e non mi sono preoccupata di cosa parlasse finché non ho iniziato a notare dei parallelismi con la storia di Peter Pan. Al che ho deciso di leggere sta benedetta trama e ho capito che la cosa era voluta. Tendenzialmente la storia di Peter Pan mi piace, anche in alcuni retelling che ho visto in serie tv, quindi sono andata avanti abbastanza tranquilla.

Purtroppo ad un certo punto la cosa è andata totalmente alla deriva e cercherò di spiegarmi meglio senza fare spoiler però, così se qualcuno di voi vorrà provare a leggere il libro potrà godersi tutti i “colpi di scena”.

La protagonista della storia è Wendy, una ragazza che ha appena finito il liceo e nell’ultimo anno ha vissuto esperienze terribili. I suoi fratelli, Michael e John sono scomparsi e creduti morti da tutti. Pare che fossero usciti a surfare come facevano ogni giorno e dopo essere spariti per giorni siano stati dichiarati morti. Wendy però non può e non vuole crederci e decide di iniziare a cercarli iniziando questo viaggio di cui non parla a nessuno. Non so bene come definire Wendy. Essere nella sua testa a volte era terribile, forse per i pensieri totalmente fuori luogo o certe osservazioni che semplicemente ti facevano venire voglia di sbattere la testa contro il muro. Tutto sommato però è una ragazza giovane che parte alla ricerca dei fratelli senza avere un piano quindi ci sta che sia un po’ persa. Ci sono state due cose che però me l’hanno resa particolarmente antipatica. La prima è stata l’essere soggetta a Instalove non solo con uno, ma due altri personaggi. Ora, io capisco le prime cotte e tutto, ma qui si rasenta il ridicolo se non peggio. Non voglio dire troppo, ma in generale reggo poco l’instalove, figuriamoci due. L’altra cosa riguarda il continuo cambio di “focus” nella sua vita. Prima cerca i fratelli, poi si concentra sui vari ragazzi, poi di nuovo sui fratelli, poi sul surf. Uhm, giusto un pelo di confusione?!

Wendy conosce quasi subito Pete, Belle e i loro amici (le vediamo ste similitudini vero?). Su Belle ho poco da dire perché è veramente insopportabile. Gelosa, vendicativa e in generale antipatica. Interpreta perfettamente il ruolo di Tinkerbell (Trilly per chi conosce la storia in italiano), ma avrei voluto strozzarla per tutta la durata del romanzo. L’equivalente dei Bimbi Sperduti, di cui non ricordo nemmeno un nome giusto per capire quanto mi siano rimasti impressi, sono abbastanza carini e trattano bene Wendy, ma sostanzialmente sono poco utili. Aiutano a capire il contesto in cui si ritrova la ragazza, tra questa strana droga (Fairy Dust) e una specie di lotta tra loro e chi la droga la spaccia. Pete non è quello che mi aspettavo e all’inizio mi piaceva parecchio, ma alla fine mi è sembrato avesse la sindrome da principe azzurro e sono personaggi che è difficile costruire bene. Non so bene cosa pensare di lui. Ha preso decisioni discutibili e ha un senso morale tutto suo, ma non è un brutto personaggio.

Jas è lo spacciatore di cui scrivevo prima e ovviamente ha le sue motivazioni per spacciare e per fare quello che fa, ma devo ammettere che a parte l’instalove che colpisce anche lui, è uno dei personaggi che mi è piaciuto di più. Costruito bene, con una sua storia e un obiettivo per la sua vita. Mi è piaciuto anche come interagisce con Wendy ed escludendo il finale è un personaggio di cui sono soddisfatta.

Non ho molto da dire sugli altri personaggi. Dei fratelli sappiamo solo quello che ci dice Wendy e i genitori dei tre sono assolutamente ignorabili perché sono inutili. La figlia scompare per giorni e loro la “risolvono” in maniera del tutto discutibile, ma alla fine sono personaggi talmente secondari che non ha troppo senso soffermarsi su quanto siano credibili. Idem per l’amica di Wendy o per il suo ragazzo. Totalmente superflui.

Attenzione, seguono spoiler perché devo spiegarvi qualcosa del finale perché comprendiate cosa mi ha sconvolta.

Sostanzialmente Wendy dopo essere stata ferita cadendo da una barca si risveglia in ospedale in cui trova i suoi genitori e il medico che le spiegano che tutto ciò che ha vissuto è stato frutto di un trip mentale dovuto a droga e convinzione che i fratelli siano vivi. Quindi Wendy inizia a comportarsi come se tutto fosse stato effettivamente un’allucinazione e alla fine parte per il college. Prima di partire le arriva però una busta anonima in cui trova una foto di Jas e Pete. E nulla. Finisce così. WTF?
Prima dici che è un’allucinazione e poi invece arriva la busta e nulla? Finisce il libro e non c’è un seguito. Non esiste una cosa del genere. È peggio di quando ho visto il finale di Inception al cinema. Non ho davvero parole e il finale è il motivo per cui il libro è stato bocciato. Prima di arrivare al finale gli avrei dato 3 stelle, forse anche di più, ma così zero.

Speriamo di leggere a breve libri migliori, soprattutto per Beautiful, della stessa autrice, l’ho adorato.

rating 2
mon firma