Weekly Recap #36

I’m back!
Beh, in realtà io non mi sono mai mossa da qui, ma dopo due mesi ritorna a grande richiesta (mah, non sono così sicura della cosa) il Weekly Recap.
Gli episodi commentati sono solo due, perché le altre serie devono ancora tornare o andranno in onda con le nuove stagioni tra qualche mese, ma due è sempre meglio di niente, no?
Lo ammetto, sto guardando poche serie, leggendo ancora meno, ma cosa volete farci, è un periodo particolarmente stressante e non riesco mai a rilassarmi al punto da dire: “Adesso mi guardo una puntata e mi rilasso”. Per voi faccio uno sforzo però, anche perché dopo il finale di stagine di How To Get Away With Murder, come si fa a non buttarsi sulla nuova puntata?

Vi ricordo che con la ripresa delle serie, riprende anche il “That moment when tanti is meglio che one” dedicato a How To Get Away With Murder. Se volete dare un’occhiate ai post precedenti vi lascio il link qui e se volete aggiungervi ai commenti per la seconda metà di stagione basta che ci lasciate un commento o ci mandate una mail!

grey’s anatomy

Grey’s Anatomy 12×09
Grey’s Anatomy ha deciso di affrontare un tema delicato con questa puntata ed è stato sicuramente un inizio importante per questa seconda metà di stagione. Nella prima metà abbiamo visto una Meredith abbastanza serena, turbata solo dall’arrivo di Penny nelle ultime puntate, ma nell’episodio di questa settimana Meredith subisce una violenza e non sarà una cosa facile da superare. L’attacco, totalmente inaspettato, da parte di un suo paziente la distrugge e mette alla dura prova tutti quelli che le stanno intorno, Alex e Amelia in particolare. Ma se il primo dimostra di essere cresciuto in maniera sconvolgente dalle prime serie, la seconda ricade nel baratro da cui aveva fatto così tanta fatica ad uscire. Alex è la persona di Meredith ora che Cristina non c’è più, ma durante la puntata hanno ribadito più volte che tuti in quell’ospedale sono la famiglia della Grey ed è proprio così. Sono tutti una grande famiglia che si prende cura di tutti i suoi componenti.
Amelia, dopo aver rimandato un consulto neurologico richiesto da Meredith, se la ritrova all’improvviso sulla barella e rimane paralizzata. La vediamo scivolare sul pavimento, incapace di fare qualsiasi cosa, come quando è morto il suo papà. Amelia è fragile e andrebbe sostenuta in maniera che pochi sono in grado di darle in questo momento. Avrei pensato che Owen sarebbe riuscito ad aiutarla, ma evidentemente non è stato così visto che non si parlano più. La sera dell’incidente Amy ha bevuto, interrompendo il suo periodo di sobrietà e ora ci vorrà molto tempo prima che riacquisti la fiducia delle persone che ama.
Un applauso va ad Ellen Pompeo per la sua interpretazione di questa settimana. Uno spettacolo davvero. È riuscita a dimostrare milioni di emozioni diverse solo con il suo sguardo, non potendo parlare.
È stato un episodio difficile, particolare come scene e come scelte da parte dei produttori (le parti senza audio mi hanno messo un sacco di ansia, ma sembrava davvero di essere Meredith), ma con un messaggio forte e chiaro: donne, fate sentire la vostra voce e rompete il silenzio. Sono curiosa di vedere come andrà avanti la questione e che ripercussioni questa storia avrà su Meredith e sulla sua vita.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×10
Non sono esattamente sicura di quello che è successo in questo episodio. La prima metà di stagione era stata assurda, ma mai avrei pensato che potesse ancora peggiorare. È stata una puntata abbastanza lenta, ma assolutamente sconvolgente. Annalise si è ovviamente ripresa, altrimenti non ci sarebbe più How to get, ma non è la Annalise che abbiamo imparato a conoscere. È debole, ha paura e, dopo aver preso qualche pastiglia di troppo, la vediamo in preda alle allucinazioni. Scopriamo da Bonnie che non è la prima volta che succede una cosa del genere e la curiosità sale alle stelle. Bonnie mi è piaciuta molto in questa puntata, ha fatto un po’ da mamma chioccia, anche se ancora non mi è ben chiara la dinamica del rapporto tra le due. Mi piacerebbe scoprire di più sulla loro storia.
I Keating 5 non li capisco. Sono piuttosto tranquilli, sembra quasi che riescano a fare finta di niente, ignorando i casini che sono successi. Sono abbastanza convinta, però, che piano piano inizieranno a crollare e voglio vedere fino a che punto si spingeranno. Asher è convinto che suo padre sia stato ucciso e si è decisamente rifugiato nell’alcool nelle settimane dopo la sparatoria in casa Hapstall. Michaela e Connor li ho trovati molto marginali, ma spero li vedremo di più nelle prossime puntate. Laurel mi è piaciuta un sacco, leale verso Wes e verso Annalise, disposta ad aiutare entrambi. È uno dei personaggi che mi piace di più e insieme a Frank sono l’ammore.
Il caso contro Catherine, beh, fa acqua da tutte le parti. Il suo avvocato cerca di escludere la testimonianza della Keating e ce la fa, finché Caleb, d’accordo con Annalise, non convince Catherine a confessare di avere sì sparato ad Annalise, ma sotto l’influenza di Phillip. Dove ci porterà questa situazione non lo so, ma sono dannatamente curiosa di scoprirlo.
Non dico nulla riguardo alle allucinazioni della Keating per evitare spoiler, ma ragazzi, è una situazione assurda. C’è un grande mistero dietro quelle visioni e io ho bisogno di scoprirlo tipo ora!

mon firma

Recensione: A Season To Love di Nicole Deese

Nuova recensione ragazzi! Ammetto di aver fatto fatica a scriverla, ma mi sono ripromessa di scrivere recensioni anche quando sono senza ispirazione, altrimenti ne leggete una all’anno, considerano il periodaccio in cui siamo con l’università. Il libro viene da Netgalley e mi è davvero piaciuto. Spero vi possa interessare 😉

a season to love
Titolo: A Season To Love
Autore: Nicole Deese
Editore: Waterfall Press
Disponibile in italiano: No
Goodreads

At this point in her life, bravery is not a trait Willa Hart would readily claim. She believes her seven-year-old daughter, Savannah, who never knew her father and successfully tackled chemotherapy, is truly the courageous one. Yet after Willa has a fateful encounter with handsome young doctor Patrick McCade, her outlook—and her view of herself—begins to change.

Patrick, a thrill-seeking world traveler and temporary resident of Lenox, Oregon, sets out to show Willa the value of adventure, even within her tiny town. But just when their friendship shows signs of turning into something more, Patrick’s life as a traveling doctor calls him back. Will his last days in town signal the end of their journey, or will Patrick and Willa find the courage to transform a single season into a lifetime?

I want to thank Netgalley for the opportunity to read this book in exchange for my honest opinion.

A Season To Love mi ha attirata su Netgalley principalmente per la sua copertina. Non è niente di particolarmente elaborato o strano, ma mi ha colpita e sono andata a leggere la trama. Poco dopo, il libro era sul mio Kindle. Per ora il mio proposito di leggere libri da Netgalley si sta realizzando, ma siamo solo ai primi mesi del 2016 quindi aspetto, giustamente, a cantare vittoria.

Il libro è uno standalone, quindi niente serie, niente trilogie, che negli ultimi mesi non reggo proprio più. Pare che scrivere più di un libro per raccontare una storia sia una moda e tutti cercano di allungare il brodo il più possibile, ma per fortuna non è questo il caso.

A Season To Love è una storia di crescita e sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto che questa volta non sia una ragazzina ad intraprendere tale percorso, ma una donna adulta che deve imparare ad affrontare la vita a testa alta.
Willa ha affrontato cose che nessuno dovrebbe essere costretto ad affrontare, come la morte del marito giovanissimo e la diagnosi di cancro per la figlia. Dopo essere riuscite ad affrontare la malattia insieme, Willa e Savannah tornano a casa e devono cercare di rimettere insieme la propria vita. La piccola affronta ogni giorno nuovo con l’entusiasmo tipico dei bambini, mentre Willa fa fatica a mettere da parte la paura che la assale ad ogni nuovo cambiamento nelle loro giornate. La donna ha paura di perdere il controllo, teme che succeda nuovamente qualcosa alla figlia se si distrae anche solo per un attimo e, in fondo in fondo, è ingiustamente convinta che la malattia di Savannah sia stata una conseguenza di una sua svista.
Quando la piccola si prende un raffreddore, Willa si precipita dal loro medico di fiducia, ma al suo posto trova Patrick.
Giovane e attraente, si capisce fin da subito dopo la storia andrà a parare, ma da letttrice non mi è interessato. Sapevo sarebbero finiti insieme, perché queste storie sono così, ma mi interessava particolarmente sapere come sarebbe successo.

I personaggi sono tutti molto ben sviluppati e ognuno di loro, dai due protagonisti ai vari personaggi secondari, ha un suo scopo e una personalità perfettamente distinta, cosa non facile da ottenere nei libri che leggo ultimamente. Patrick è determinato ad aiutare Willa a ritrovare sè stessa e a godersi quel poco tempo che ha a disposizione in quella piccola cittadina. È un medico, un artista, un uomo costantemente alla ricerca di avventura. Mi è piaciuto molto vedere come un uomo così attivo e sempre alla ricerca di azione, abbia piano piano imparato che amare qualcuno e stargli accanto è un viaggio molto impegnativo e probabilmente tanto avventuroso quanto la scalata di una montagna o un tuffo da un aereo.
Willa capisce, un passo alla volta, come lasciare che le persone che le stavano vicino potessero aiutarla a vivere una vita migliore, senza paura e come il coraggio non si possa trovare da un giorno all’altro.

Il libro racconta una storia semplice, ricca di metafore e frasi molto belle che invitano a riflettere sul senso dell’amore e della vita. È pieno di personaggi meravigliosi, come Weston, il fratello di Willa, o Alex, la ragazzina che Willa decide di prendere sotto la sua ala e aiutare.
Se avete voglia di un libro scritto davvero bene e che racconti una storia dolce e non particolarmente impegnativa, questo potrebbe essere il libro per voi.
Ogni tanto magari può risultare un po’ lento o ripetitivo, ma alla fine non è quello il ricordo che avrete di questa storia. Io, che come Willa sono appassionata di tramonti, posso dirvi che dopo averlo letto mi era quasi venuta voglia di salire in cima ad una montagna solo per poterne vedere uno mozzafiato come quello descritto nelle pagine del libro. Peccato che io sia affetta da un grave caso di divanite acuta e in cima ad una montagna non ci salirei nemmeno sotto tortura se non trasportata da un elicottero o una seggiovia.

Se leggerete A Season To Love sarei davvero curiosa di sapere le vostre impressioni, quindi non esitate a commentare o a mandare un messaggio. Io e Kia siamo sempre contente di leggere le vostre opinioni in merito ai libri che consigliamo.

rating 4.5

mon firma

Teaser Tuesday #48

Ciao a tutti.
Il Teaser Tuesday di oggi, fatto come sempre al volo, l’ho tratto da un libro che attendeva di essere letto da troppo tempo: Implosion di M. J. Heron. Ho approfittato della categoria della Book Jar Challenge di questo mese per prenderlo in mano. Per ora mi sta piacendo molto, nonostante sia differente dai libri che leggo di solito. Vi farò sapere alla fine.
teaser tuesday

Seduto sul divano in stile rinascimentale rivestito di velluto color porpora, Armand batteva nervosamente il piede sul pavimento di alabastro. I ricchi tendaggi color panna lasciavano oltrepassare pochi raggi del sole pomeridiano. La tensione era così intensa da poterla quasi respirare.

«Kylaah, dannazione, vuoi spiegare perché mi hai mandato quel messaggio stanotte?»

«Ci sono cose che non possono essere spiegate, lo sai. Bisogna solo seguire la strada tracciata dal destino.»

«Tu e il destino prima o poi mi farete impazzire.»

Lei lo guardò seria. «Un giorno capirai.»

«Ascolta Kylaah, non ho voglia dei tuoi giochetti e puoi stare certa che riaffronteremo l’argomento. Adesso ho qualcosa di molto importante di cui parlarti.»

«A cosa ti riferisci?»

«Katherine ha un potere che non sono riuscito a identificare. Lei stessa ne è quasi inconsapevole.»

La strega-kurann sentenziò lapidaria: «Quell’umana è un’arma. Potrebbe distruggerti.»

«Cosa diavolo stai dicendo? Katherine non farebbe mai del male a nessuno.»

«Ne sei proprio certo? Hai dimenticato di chi è figlia?»

Quella domanda lo gelò.

«Kylaah, non puoi continuare a nascondermi quello che vedi. Per una volta ti chiedo di condividere con me la tua conoscenza del futuro. Voglio vedere ogni cosa in modo chiaro, fino in fondo.»

«Armand, non posso svelare le mie visioni e se anche potessi, in questo caso non lo farei perché sicuramente pretenderesti di correggere il testo di un destino già scritto. Per chi osa modificare l’ordine naturale degli eventi, ci sono conseguenze terribili che non intendo farti subire. Le mie visioni non si svelano, il destino non si modifica. Punto.»

Capitolo 23, L’Incubo – IMPLOSION di M.J. Heron

divisore dx

implosionTu chi sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela?
La risposta potrebbe non essere così ovvia.Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on. Le loro vite stanno per cambiare in modo radicale. Quando Katherine Evans incontra Armand non sa che dietro quelle sembianze da bello e dannato si cela uno dei più potenti Generali dell’Antica Stirpe dei Kurann. Non può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza… o la sua rovina, né può conoscere il suo vero piano: crudele, spietato, oscuro come le tenebre.Un paranormal venato di fantasy in cui gli eventi si susseguono con i ritmi del thriller. Una verità agghiacciante sta per essere svelata. Nessuno è più al sicuro, i protagonisti stanno per essere soffocati dalle loro stesse esistenze. Ognuno di loro nasconde un segreto, nessuno può permettersi di fallire.

Una sola certezza: quando supera se stesso, l’amore può uccidere.

Se nulla è come sembra, come fai a prendere la strada giusta?

kiafirma

Recensione: Tatiana e Alexander di Paullina Simons

Ciaoo 🙂
Chi ha bisogno di almeno 15 giorni su un’isola sconosciuta circondata da mare-spiaggia-sole e basta? IO!
E invece nulla mi tocca accontentarmi delle vacanze giornaliere in biblioteca. Vabbè, speriamo che sia ancora per poco. Ma non sono qui per sognare, quanto per lasciarvi il mio pensiero sul libro che ho appena finito: ‘Tatiana e Alexander’ di Paullina Simons, ovvero il secondo libro della serie ‘Il Cavaliere d’Inverno’. È una settimana che rompo le scatole alla Mon sostenendo che mi scoccia da matti scrivere la recensione del secondo libro senza aver scritto quella del primo, ma l’ho letto parecchio tempo fa, quindi nada. Vi posso dire solo che ho adorato Il Cavaliere d’Inverno, ma Tatiana e Alexander mi è forse piaciuto anche di più.

tatiana e alexander
Titolo: Tatiana e Alexander (Il cavaliere d’inverno #2)
Titolo originale: Tatiana and Alexander
Autore: Paullina Simons
Editore: BUR
Disponibile in italiano:
Goodreads

Tatiana ha diciotto anni ed è incinta. E’ riuscita miracolosamente a scappare da una Leningrado sconvolta dall’assedio dei nazisti e a rifugiarsi in America. Il suo cuore però è a pezzi, ha perso Alexander l’uomo della sua vita. Eppure qualcosa le dice che il padre del suo bambino non può averla abbandonata in quella nuova patria…

 

Visto che vi siete evitati la recensione del primo, inizio dicendovi qualcosa in generale. Il Cavaliere d’Inverno è ambientato durante l’assedio tedesco a Leningrado durante la Seconda Guerra Mondiale. Tatiana e Alexander si conoscono il primo giorno di guerra, per caso. E, chiaramente, è subito amore. Ovviamente non può andare tutto bene, ma non sarò io a farvi rischiare lo spoiler di questo capolavoro. Posso però dirvi che l’ho davvero adorato, l’amore tra loro che supera la guerra, il freddo e la fame. Il loro cercare di aiutarsi pur non avendo nulla. I brividi nel leggere i racconti della vita a Leningrado durante l’assedio. Il ‘rispetto’ per Tatiana, una ragazzina che si ritrova con responsabilità enormi. L’avanzare dei tedeschi, la follia dell’Unione Sovietica. Sono 600 pagine, è vero, ma valgono tutte la pena. Un concentrato di emozioni i cui protagonisti sono così ben raccontati e caratterizzati che ci sembra di conoscerli da sempre, di averli davanti in carne ed ossa.

Ma tornando a Tatiana e Alexander – il secondo volume – , che dire di questo libro? L’ho adorato forse di più del primo. Avevo visto commenti non troppo positivi, in particolare riguardanti il numero infinito di flashback all’interno del libro. Sì, Tatiana e Alexander sono sostanzialmente uno per parte del mondo e ogni volta che si pensano ci viene riportato un flashback relativo a un loro momento passato insieme.
Al contrario di molti, io li ho apprezzati. Un po’ perché Tatiana e Alexander insieme sono l’Ammmmmore e l’idea di un intero libro con loro due divisi mi avrebbe spaventata parecchio di più di una serie di flashback. Un po’ perché la maggior parte di questi stralci della loro vita insieme fanno parte del tempo che loro due hanno passato insieme dopo il matrimonio, a Lazarevo. Nel primo libro questa era stata forse la parte che avevo apprezzato di meno, troppo veloce ma al tempo stesso lenta. Provo a spiegarmi. Quel periodo viene raccontato incentrandosi solo su loro due, sulla loro vita insieme. Ciò che li circonda non è caratterizzato quasi per nulla, a differenza di tutto il resto del libro. Questo, secondo me, aveva portato a una certa lentezza nella narrazione. Nello stesso momento, però di quel mese di narrazione non sappiamo nulla, solo dei momenti felici dei due. E questo lo fa sembrare quasi ‘buttato lì’ rispetto al resto del libro. Non so se mi sono fatta capire e vi chiedo scusa per la poca chiarezza.

Quello non era un arrivederci, ma un addio.
Era come se una parte di lei stesse per partire con lui. Non diceva addio solo a lui, ma anche a quella parte di sé. Ecco, sembravano dirsi l’un l’altra, prendi una parte di me e vattene.
Ne avrai bisogno quando non sarà rimasto nient’altro e io ne farò crescere una parte nuova. La Tania che ami sarà sempre con te. Prendila. E lui lo fece, finché non rimase più nulla. Né di lei né di lui.

Comunque, nel secondo libro la maggior parte dei flashback è relativa a questo periodo. Tutti questi stralci, ci permettono quindi di conoscere meglio anche quel pezzo di storia dei nostri due protagonisti, dando loro una vita più completa. Vengono inseriti in uno scenario più ampio e ci vengono riportati sentimenti ed emozioni di entrambi in maniera molto più dettagliata.
Il loro amore che resta forte fino a far male pur dopo troppo tempo che non si vedono e senza sapere se l’altro è ancora vivo assume sempre più senso. Mano a mano che l’autrice ci rende partecipi della loro vita insieme, ci rendiamo conto che quello tra loro non è un sentimento che può finire da un giorno all’altro, anzi.
Un altro aspetto che mi è particolarmente piaciuto di questo libro è la narrazione che, ovviamente, segue due filoni. O meglio. Segue la storia di Tatiana in ordine cronologico, mentre quella di Alexander è a sua volta divisa, alternando capitoli sulla sua infanzia e il suo arrivo in Unione Sovietica e capitoli relativi al presente. Mi sono sempre piaciuti i libri che seguono diversi piani temporali e questo non poteva essere da meno.

A parte i miei sproloqui dai quali si capisce quando ho amato questo libro, anche in questo caso la Simons ci caratterizza e ci descrive tutto nei particolari. Dalla nostalgia dei due protagonisti alle difficoltà di Tatiana nel costruirsi una nuova vita a New York, dalla voglia di vivere di Alexander che lotta per poter un giorno rivedere Tatia agli orrori della guerra e dei campi di sterminio nazisti. In particolare questo argomento trovo che sia raccontato dall’autrice con una delicatezza tutta sua che riesce a farci entrare più in sintonia coi prigionieri e che allo stesso tempo contiene una denuncia feroce nei confronti della storia. Ci aveva abituati in questo modo raccontandoci l’assedio e la fame a Leningrado, e non ci ha delusi nel passare a un altro tasto particolarmente dolente di quegli anni.

“Quanto crede che gli ci sia voluto?” chiese Ouspenskij.
“Il campo di Majdanek è diventato operativo otto mesi fa.
Duecentoquaranta giorni. In un periodo più breve di quello che ci vuole a una donna per creare la vita, sono riusciti a eliminare un milione e mezzo di esseri umani.”

Non penso ci sia altro da dire. Il mio consiglio è quello di leggere questa serie. A breve leggerò anche il terzo e ultimo volume. Vi farò sapere.

rating 5

kiafirma