That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #7

Buongiorno!
Penultimo post e qui tutto si fa sempre più confuso. Non so mai bene cosa pensare di questa puntate perché mi lasciano sconvolta, ma questa serie è sempre un passo avanti a tutti. Niente è lasciato al caso e nessuno riesce a prevedere cosa accadrà.
Mancano solamente due puntate e la tensione è alle stelle. Non vedo l’ora di commentare il finale insieme alle ragazze e a tutti voi, ma per ora vi lascio con le domande di questi ultimi due episodi, così potete farvi un’idea delle nostre impressioni.
È sempre interessante leggere le opinioni di tutte e penso che anche per le ragazze sia divertente scoprire i pareri delle altre, visto che le uniche che leggono le risposte in anteprima siamo io e Kia 😉
Vi lascio qui sotto la lista degli appuntamenti precedenti se siete curiosi di vedere cosa abbiamo pensato delle prime 11 puntate:

That moment when tanti is meglio che one - How to get

Momento della puntata che ti ha più sconvolta

Alessandra:  Allora all’inizio mi sconvolgeva l’idea che Wes potesse aver ucciso la mamma invece poi mi ha sconvolto sapere cosa è successo davvero!
Chiara: Il finale dell’ultimo episodio, quando Annalise viene aggredita.
Federica: Il bacio tra Laurel e Wes (i commenti li lascio alla risposta 2). E le reazioni troppo esagerate di Wes, non so come sia possibile ma è ancora più antipatico della prima stagione.
Kia: L’agguato ad Annalise. Mi ha tolto qualche anno di vita..
Mon: L’attacco ad Annalise. Non me lo aspettavo proprio e ho cacciato un mezzo urlo per lo spavento (ovviamente ora penso sempre ci sia qualcuno sotto il mio letto ogni volta che devo scendere la mattina).
Silvia: Come si è uccisa la madre di wes, ma modi “migliori” di suicidarsi non c’erano?
Veronica: La scena che mi ha sconvolto di più è stata vedere Annalise uscire di nascosto da casa di wes nel flashback.

Un commento sui Laures/Werel/Castins, insomma…sul bacio di Laurel e Wes

Alessandra: Bahhh non mi ispira come ship e non mi è piaciuto molto come ce l’hanno buttata dentro! Per me è NO
Chiara: Fanservice, quei momenti in cui fanno avvicinare due personaggi per creare o seguire una ship o per stupire.
Federica: GRANDE, GRANDISSIMO NO. Non ha avuto proprio senso. Laurel era troppo scossa per la rivelazione di Frank e Lila e non capiva niente perché dai, Wes? Suvvia, non può passare da quel bel faccino di Frank a Wes? NO!
Kia: Bleah. Laurel deve stare con Frank, punto.
Mon: Devo proprio? Che è quella roba?! Direi fanservice se ci fosse mai stato anche solo un minimo segno di attrazione tra i due, ma qui non c’era nemmeno quello. Orribile davvero.
Silvia: Secondo me era noia mista tristezza.. non credo ci sia qualcosa di più.
Veronica: L’affinità tra Wes e Laurel era palpabile ma sto bacio era proprio necessario? Mi è sembrato un pò troppo fan service.

Annalise sa che è stato Frank a uccidere Lila? Il fatto che adesso lo sappia anche Bonnie, sarà un problema per qualcuno?

Alessandra: Secondo me Annalise non sa che è stato Frank, per quanto riguarda Bonnie non penso lo tradirà (piuttosto forse sarà Laurel a spifferare tutto ad Annalise)…ne vedremo ancora delle belle!
Chiara: Non riesco a pensare a qualcosa che Annalise non sappia quindi credo di sì, che ne sia a conoscenza. La faccia di Bonnie invece non fa presagire molto di buono ma d’altronde lei e Frank sono sulla stessa barca ormai.
Federica: Annalise ovviamente sa che è stato Frank ad uccidere Lila (Annalise sa sempre tutto) ed il fatto che lo sa anche Bonnie secondo me non sarà un problema, ormai fa parte anche lei di tutto quel casino.
Kia: Annalise sa tutto. Bonnie secondo me adesso ha qualcosa con cui ricattare Frank, e non è un bene visti i suoi livelli di psicosi.
Mon: Mi viene difficile credere che Annalise non lo sappia. Frank è talmente leale verso quella donna (e vorrei davvero capire perché) che non credo sia possibile che non ne sia a conoscenza. Forse però non sa chi lo ha incaricato di ucciderla..o forse sa anche quello, boh. Bonnie sa tutto ora e ma non penso sarà un problema anche perché lei ha ucciso Rebecca e nessuno lo sa, quindi è dentro anche lei fino al collo in questo casino.
Silvia: Secondo me Annalise lo sapeva e ora che lo sa pure BonniPsyco farà dei casini di sicuro! Alla fine era stato incolpato Sam per il quale lei provava qualcosa!
Veronica: Da quello che sappiamo Annalise non sa che è stato Frank a uccidere Lila (con tutti questi omicidi mi ero scordata completamente che loro credono ancora sia stato Sam); riguardo a Bonnie,secondo me ora mette insieme i pezzi della storia e si capirà finalmente chi ha dato l’ordine di uccidere Lila.

Dov’è il bambino?! Che fine ha fatto secondo voi?

Alessandra:Eeeehhhhh…probabilmente l’ha dato in adozione? Oppure è morto? Ucciso? Morte naturale? Mistero misterioso (E prima o poi tornerà a tormentarci XD)
Chiara: In questo momento penso che, sconvolta da quanto ha visto succedere, Annalise incinta sia entrata in travaglio ma che fosse ancora troppo presto e sia andato male. Oppure che lo abbia dato in adozione.
Federica: Ancora non ho dato risposta a questa domanda, potrebbe essere nato morto per qualche motivo oppure gliel’hanno portato via. Non mi spiego le allucinazioni sennò.
Kia: Il bambino non saprei, o non ce l’ha fatta a causa dello shock di Annalise oppure l’ha dato in adozione, visti i suoi dubbi.
Mon: Giuro, non ne ho idea. Come ha detto Eve, il bimbo sembra pronto per uscire di là da un momento all’altro quindi non so. Non penso Sam avrebbe permesso alla moglie di darlo in adozione visto che sembra volerlo, quindi forse il parto è andato male.
Silvia: Il bambino secondo me non ce l’ha fatta..
Veronica: Secondo me il bambino è stato dato via,almeno stando alle insicurezze di Annalise sul voler essere madre.

mon firma

Teaser Tuesday #52

Teaser Tuesday #52!!!!! Eh, già. Oggi la nostra rubrica Teaser Tuesday compie un anno. Mi sembra ieri che facevo delirare la Mon dicendole di quanti millimetri spostare le scritte sul banner. In onore di quei tempi abbiamo fatto al volo un bannerino di compleanno. Giusto per perdere un po’ di tempo tra un pezzetto di tesi, una slide e un insulto ai prof che non correggono.
Bellino vero? 🙂 Mi mancava un sacco questa cosa dei banner.

teaser tuesday compleanno
Adesso però la smetto e vi lascio al teaser che ho estratto dall’ultimo libro letto: Orange is the new black. Se trovo il tempo vedrò di farvi anche una mini recensione. A me è piaciuto molto e a breve guarderò anche la serie TV.

Provavo un rimorso opprimente per il trauma che avevo provocato alle persone che amavo e per le conseguenze che stavo affrontando. Persino quando dovetti consegnare i miei abiti e sostituirli con la divisa arancione avrei riso dell’idea che la «guerra alla droga» fosse qualcosa di più che una barzelletta. Avrei sostenuto che, nel migliore dei casi, le leggi antidroga del governo si dimostravano inefficaci ogni giorno, e che nel peggiore erano proprio sbagliate in partenza: si concentravano sull’offerta piuttosto che sulla domanda, venivano concepite a casaccio e applicate in modo iniquo e discriminatorio in base alla razza e all’estrazione sociale; insomma, erano un totale fallimento intellettuale e morale. E tutto ciò era vero.
Ma adesso, guardando con sgomento Allie che scalpitava per tornare nel suo oblio, chiedendomi se Pennsatucky sarebbe riuscita a rimanere pulita e a dimostrarsi la buona madre che desiderava diventare, preoccupandomi per la salute delle mie tante amiche, compromessa dall’epatite e dall’HIV, e vedendo, in sala visite, come la dipendenza aveva spezzato il rapporto tra madri e figlie, finalmente compresi le vere conseguenze delle mie azioni. Avevo contribuito a far sì che tutte quelle cose tremende accadessero.
Ciò che mi portò a riconoscere l’indifferente crudeltà del mio passato non furono i limiti che mi aveva imposto il governo degli Stati Uniti, né il debito accumulato per le spese legali, né il fatto che non potessi stare insieme all’uomo che amavo. A farmi aprire gli occhi fu conoscere, vivere, parlare e lavorare con persone che soffrivano a causa di quello che aveva fatto gente come me. Nessuna di quelle donne mi biasimava; per la maggior parte, anche loro erano state trascinate nel business delle sostanze illegali. Ma, per la prima volta, compresi davvero che le mie scelte mi avevano reso corresponsabile del loro dolore. Ero complice della loro dipendenza.
Probabilmente un lungo periodo di lavori socialmente utili in comunità mi avrebbe portata alla stessa conclusione e sarebbe stato mille volte più produttivo per la società. Tuttavia, il sistema penale in vigore non prevede misure di giustizia riparativa, in base alle quali chi ha commesso un reato deve cercare di porre rimedio ai danni che ha causato nella vita delle persone coinvolte. (Ero stata fortunata ad arrivarci da sola, con l’aiuto delle mie compagne di carcere.) Al contrario, il nostro sistema «correttivo» è fatto, giorno e notte, di vendette e punizioni inflitte a debita distanza. E poi gli amministratori si meravigliano perché la gente esce di prigione più devastata di quando ci era entrata…

12. Nuda – ORANGE IS THE NEW BLACK di Piper Kerman

divisore dx

orange is the new blackPiper ha venticinque anni e si è trasferita da poco a Manhattan. Ha una bella casa, un fidanzato che la adora, sta costruendo una nuova rete di amicizie e ha una marea di progetti di lavoro e di vita. Ma un passato che sembra lontanissimo è ormai pronto a riscuotere il conto sul suo futuro. Il gesto di una ragazzina ribelle che anni prima si era imbarcata per amore e spirito di avventura in una situazione più grande di lei si tramuterà in una condanna definitiva a quindici mesi di detenzione in una prigione federale, e da lì in poi nulla sarà più come prima. Così Piper diventa la detenuta #11187-424. Intorno a lei non c’è più un mondo di opportunità e amore ma la società più varia, disgraziata, cinica, crudele, gerarchica, pettegola. E capace di farla sentire sola come non è mai stata, pur non essendo mai sola un istante. Eppure, un giorno dopo l’altro, imparando a conoscerne i linguaggi e i meccanismi, questo mondo si scopre anche popolato da grandi storie di dolore e solidarietà tra donne che, pur oltre l’ultima ragionevole soglia di speranza, sanno essere cariche di un’umanità senza filtri, capace di sorprendere per tenerezza, simpatia e coraggio. Orange is the new black, memoir autobiografico del periodo di detenzione realmente vissuto da Piper Kerman nel carcere di Danbury, è diventato una serie tv di Netflix che ha scioccato e diviso l’opinione pubblica in America e nel mondo, portando il pubblico per la prima volta nelle viscere del sistema penitenziario statunitense attraverso uno sguardo inedito e diretto.

kiafirma

Recensione: Frozen di Chris Buck e Jennifer Lee

Buongiorno a tutti voi! Scusate la mia assenza ma in farm ho perso davvero la cognizione del tempo. L’altro giorno sono riuscita a guardare un film finalmente -che tra l’altro ho già visto almeno una decina di volte- con la mia amica italiana, un tipo canadese e un ragazzo statunitense. Come avrete già notato dal titolo si tratta proprio di ‘Frozen’. Ebbene sì, ho sempre voluto scrivere una recensione su questo film ma non l’ho mai fatto. Un po’ perché ho sempre paura di scrivere di un film Disney in quanto sono una grande estimatrice e fan dei suddetti film, dall’altra perché siccome è un film di cui si è parlato davvero fino alla nausea, non mi sentivo in dovere di esprimere il mio parere – o almeno fino ad oggi.
Frozen è per me particolare, in quanto il primo film Disney che ho guardato in inglese e non in italiano. Da sempre i doppiaggi italiani dei film Disney sono stati fatti a regola d’arte ma, dopo che una mia amica mi aveva detto che con la traduzione e le canzoni non avevano fatto un buon lavoro, ho scelto di vederlo in inglese. Potrete essere o meno d’accordo con me, ma ho provato a guardare qualche scena in italiano e non è stata la stessa cosa.

frozen
Titolo: Frozen
Titolo originale: Frozen
Regia: Chris Buck e Jennifer Lee
Anno: 2013
Durata: 102 min
IMDB

Quando una profezia intrappola un intero regno in un inverno senza fine, Anna, una temeraria sognatrice, insieme al coraggioso uomo di montagna Kristoff e alla sua renna Sven, intraprende un viaggio epico alla ricerca della sorella Elsa, la Regina delle Nevi, per riuscire a porre fine al glaciale incantesimo. Anna e Kristoff incontrano sul loro cammino creature fantastiche come i trolls, un buffo pupazzo di neve di nome Olaf, montagne alte come l’Everest e magia dietro ogni angolo, e combatteranno contro tutti gli elementi della natura per salvare il regno dalla distruzione.

 

Frozen è l’emblema di quello che io definisco Disney 2.0, ovvero una Disney che si stacca dalle solite fiabe principesche (a cui sono terribilmente affezionata) e ci presenta dei personaggi indipendenti che vogliono realizzarsi facendo conto principalmente sulle loro forze. Vediamo una Queen Elsa che per il bene di sua sorella e del regno, decide di isolarsi da tutti e da tutto, rinunciando al suo happy ending – e per la prima volta (pardon seconda se contiamo Merida di ‘Ribelle the Brave’) c’è una principessa senza cavaliere. Anna invece è la tipica principessa Disney, spensierata, disinvolta e alla ricerca del vero amore – un’inguaribile romantica sognatrice che mi ricorda un po’ me stessa. E proprio qui vediamo un cambiamento del tutto nuovo in un film Disney: Anna incontra il principe Hans e tra i due scocca la scintilla, tant’è che gli viene dedicata una canzone intera. A questo punto noi ignari spettatori crediamo che sia fatta, che abbia trovato il principe azzurro. E invece no! Entra in gioco Kristoff, un mercante di ghiaccio che, trovandosi costretto ad aiutare Anna, le vuole far capire che non può sposare un tizio che ha appena incontrato e che non conosce per niente – mettendo così in discussione una delle costanti dei film Disney. Infatti poi Hans si rivela una persona parecchio infame, di peggio Anna non poteva trovarne.che più infame Anna non poteva trovare e che il vero amore lei ce l’ha avuto di fianco tutto il tempo.
Fino ad ora i film Disney hanno rovinato intere generazioni di ragazze –me compresa-, illudendole che avranno un incontro da film con l’amore della loro vita. Frozen in qualche modo ci vuole dire che attenzione, non è tutto oro quel che luccica e che magari, alla ricerca della persona perfetta, il vero amore si nasconde sotto il naso. Detto questo, scusatemi ma io sono comunque in attesa del mio incontro da film con l’amore della mia vita e non intendo rinunciare a questa possibilità.
A parte qualche cambiamento stilistico, ritroviamo come in ogni film Disney che si rispetti, delle belle canzoni che abbiamo subito imparato a memoria –almeno io-, dialoghi con battute geniali e personaggi irresistibili – vedi Olaf. Frozen ha avuto tutte le carte in regola per far breccia nel cuore di grandi e piccini, restando al passo con i tempi e rinnovandosi per adattarsi al meglio al vecchio e al nuovo pubblico. Personalmente non lo metto nella mia top list dei film Disney preferiti ma lo guarderei ancora altrettante volte senza mai stancarmi di cantare insieme ai personaggi le loro canzoni!

rating 4
annafirma

Weekly Recap #39

Weekly Recap breve perché non mi sento bene, scusate, ma spero non sia troppo una delusione.
È tornato Blindspot e invece di dare risposte, ci ha confusi ancora di più. Vedremo come si svilupperà la situazione nelle prossime settimane.
C’è rischio di SPOILER quindi leggete a vostro rischio e periocolo.
Buona lettura 😉

grey’s anatomy

Grey’s Anatomy 12×12
Puntata piacevole, niente di eccezionale se devo essere sincera. Il tema della puntata sono i nuovi inizi, le nuove vita, i cambiamenti che si possono fare nelle nostre vite per migliorarle e migliorarci. Vediamo ogni personaggio affrontare le giornata con uno spirito diverso: abbiamo Jo che capisce di non essere pronta al matrimonio, ma chissà, un giorno forse si, Stepahnie che si sente pronta per fare uno step in più nella neurochirugia, Maggie che decide che la sua storia con DeLuca forse vale qualcosa e affronta Richard, Riggs che racconta a Meredith cosa è successo il giorno in cui è scomparsa la sorella di Owen e Amelia, sobria da 60 giorni, che forse sta iniziando a fare un passo verso il non sentirsi sempre la Shepard sbagliata e si da una possibilità con Owen.
Rivediamo Katie Bryce, la ragazza arrivata all’ospedale in preda a convulsioni che nessuno riusciva a spiegare il primo giorno di lavoro di Meredith. Vi ricordate il caso che lei e Cristina avevano risolto insieme per Derek? Ecco proprio lei. È cresciuta, come sono cresciuti tutti e le cose sono cambiate in tutti questi anni. Meredith assilla Amelia per sapere tutto, finché non capisce di doverle dare fiducia e Katie se la cava grazie alla bravura di Amelia.
Mi ha fatta riflettere ciò che Riggs ha raccontato a Meredith su Meg..dice che si sono perse le tracce dell’elicottero, che è scomparso nel nulla. Tutti hanno dato per scontato che fosse precipitato e che i passeggeri siano morti, ma se non fosse così? Se Meg fosse viva da qualche parte? Sarebbe sicuramente una svolta interessante.
Mi piace come April sta prendendo la gravidanza, ma non sono sicura che lo dirà a Jackson a breve e questo creeràa sicuramente problemi.
Sono curiosa di vedere cosa succederà nella prossima puntata!

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×13
Troppi flashbacks per i miei gusti, ma questo episodio ci svela finalmente la verità su come è morta la mamma di Wes e non è andata come me sperassi. Iniziava a piacermi l’idea del bambino killer e invece non mi hanno accontentata. Mamma Rose, dopo essere stata arrestata e minacciata di essere mandata via dall’America in quanto clandestina se non accetta di testimoniare. L’avvocato che le parla è Eve, che agisce per conto di Annalise. Vediamo le due interagire parecchio ed è evidente come Eve sia innamorata di Annalise e come riesca a capirla e tranquillizzarla meglio di chiunque altro. Rose dopo un po’ accetta, convince Eve a farla tornare a casa per prendersi cura di Cristophe, ma il bimbo scappa quando capisce che la madre vuole fuggire. Questa torna a casa ad aspettarlo disperata e davanti ad una Annalise sconvolta si toglie la vita piantandosi un coltello in gola. Ora, capisco che fa molta scena e che sei disperata, ma piantarti un coltella in gola non mi pare il modo migliore di proteggere tuo figlio, nè di toglierti la vita. Comunque, non è Wes il killer e anche se durante l’intero episodio ne parla con la psicologa e si convince di essere lui il colpevole, niente da fare, il ragazzo rimane totalmente inutile. Anzi, si incazza e manda via l’unica amica che gli rimane, Laurel, che tentava di portarlo dalla Keating per proteggerlo da Phillip.
I Keating 5, o 4 visto che Wes fa il bambino, sono davvero spaventati da quello che Jessup potrebbe fare e organizzano un pigiama party a casa di Asher, l’unico non preso di mira dal killer. C’è un momento toccante tra Connor e Michaela dove quest’ultima prega il ragazzo di non andarsene perché sostiene di non potercela fare senza di lui. L’amicizia di questi due mi sconvolge sempre.
Parlando di Keating 5, mi è venuto un pensiero sui vecchi Keating 4, quelli di cui facevano parte Bonnie e Frank. Qui abbiamo 5 ragazzi che hanno imparato qualcosa da Annalise, ma in gran parte passano il loro tempo a lamentarsi e ad avere paura, mentre ho notato che Bonnie e Frank, negli anni, hanno imparato molto bene come lavorare con la Keating, al punto che riescono a capire cosa fare nonostante lei stia dicendo l’esatto contrario al telefono. Sorprendente.
Uhm, il finale. A parte che mi sono spaventata tantissimo, non so cosa succederà. Annalise è andata a casa di Wes per parlargli ed è convinta che sia in casa perché vede la luce accesa. Decide di entrare e mentre si guarda intorno, riceve una chiamata da Eve che le dice che Wes è lì, nel suo atrio, in cerca di risposte. In quel momento Annalise le urla di chiamare il 911 perché c’è qualcuno nell’appartamento di Wes e BAM, spunta Phillip da sotto il letto e la butta per terra. Fine puntata. Argh. Mancano solo due settimane e io sono confusa. Non sono ancora sicura che Phillip abbia ucciso gli Hapstall e stia stalkerando i Keating 5 + Annalise, ma chi altro avrebbe il movente per farlo?
Lo scopriremo solo vivendo!

 

blindspot

Blindspot 1×11
Blindspot è tornata con meno colpi di scema rispetto a quelli che avrei dovuto e molta confusione per la mia anima di shipper incallita. Non mi piacciono troppo i triangoli amorosi, ma si sa che per mantenere alta l’attenzione e la curiosità del pubblico gli autori piazzano triangoli in giro ovunque e Blindspot non è l’eccezione. Abbiamo due figoni allucinanti e una donzella in pericolo (per modo di dire visto che di donne così indipendenti ne ho viste poche e mi piace che lei lo sia) che non ha idea di quale sia il suo posto al mondo. Comunque lasciamo stare se sono Team Oscar o Team Kurt, perché non è su questo che si concentra la puntata. Il finale di metà stagione ci aveva lasciati a bocca aperta e riprendiamo esattamente da quel momento: Oscar ha salvato Jane e le ha mostrato un video in cui lei stessa ammette di essere stata lei a farsi tatuare, ma non ci è ancora dato sapere perché. Oscar è enigmatico come pochi e Jane non si fa fregare. Combattono un po’ finché lei non ha la meglio e gli punta la pistola contro. Perché non lo uccide? Ovviamente per quei begli occhioni che si ritrova. E invece no, per un tatuaggio. Quello con l’albero del sogno per capirci. Insomma, il bel giovane è il suo fidanzato, o perlomeno lo è stato e le promette risposte, ma a tempo debito. Si danno appuntamento sul detto di una torre abbandonata e Jane torna all’FBI.
Non sto troppo a parlare della missione e dei casini in cui si vengono a trovare perché vi rovinerei tutto, ma wow, ne hanno passate delle brutte e la nostra squadra ha dimostrato di essere coraggiosa, intelligente e decisamente fortunata.
Kurt era sottotono in questo episodio secondo me, forse il bacio lo ha destabilizzato troppo. Sicuramente dopo il finale della puntata le cose tra i due non andranno troppo bene.
Gli altri personaggi mi sono piaciuti tutti un sacco, Patterson e Mayfair in particolare. La prima è assurdo quanto sia sveglia e intelligente, con i suoi ragionamenti folli e velocissimi anche sotto pressione, mentre la seconda, che nella prima metà di stagione non mi aveva convinta, in questo episodio ha dimostrato la fiducia e la lealtà che prova verso la sua squadra.
Sono curiosissima di sapere cosa succederà nei prossimi episodi, quindi alla prossima settimana!

 

mon firma