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Weekly Recap #27

Buongiorno a tuttti!
Spero che questo weekend sia iniziato al meglio. Le puntate di questa settimana mi sono piaciute tutte, nessuna esclusa e spero di essere riuscita a commentarle in maniera adeguata.
Risulta sempre complicato guardare le puntate durante la settimana, tra studio e altri impegni, ma sto cercando di fare il massimo per non ritardare.
Vi lascio alla lettura ora, alla prossima settimana!

doctor who

Doctor Who 9×05
Bella bella bella. La storia non è particolarmente diversa da tutte le altre. C’è un mondo/un villaggio in pericolo, il Dottore arriva e lo salva. Cosa c’è di diverso quindi? Questo è uno dei pochi episodi in cui vediamo il Dottore, sempre così sicuro di sè e pronto a tutto pur di fare del bene, avere paura ed essere quasi rassegnato all’idea di perdere. Saranno Clara ed una ragazza presente nel villaggio vichingo ad aiutarlo ad uscire da questo suo stato di demoralizzazione. Dopo che gli alieni hanno rapito e ucciso i migliori guerrieri del villaggio, Ashildr, la ragazza di cui parlavo sopra, li sfida e promette di vendicare gli amici morti. Peccato che la razza aliena contro cui si sta mettendo sia una delle più potenti e mortali nell’universo. Il Dottore non ha idea di come aiutarli, non sa come trasformare un gruppo di uomini che non hanno mai tenuto in mano una spada in soldati. La disperazione della situazione ci viene mostrata anche attraverso i pensieri e il pianto di una neonata, le cui parole ci vengono tradotte dal Dottore che parla la lingua dei neonati. Le parole mi hanno quasi fatta piangere, perché davvero commoventi. Alla fine, proprio grazie alla piccola, al Dottore viene un’idea e riescono ad ottenere una vittoria, ma ad un prezzo. Ashildr muore e il Dottore sente che avrebbe potuto fare di più.
In quel momento capisce una cosa, grazie anche a dei ricordi che ci vengono mostrati con l’apparizione di Ten e Donna. Il Dottore capisce perché ha questa faccia in questa rigenerazione, capisce perché il problema della sua faccia lo turbava così tanto (ricordate il primo episodio dell’ottava stagione?). Il Dottore ha delle regole, regole che gli impediscono di modificare in maniera grossa gli eventi. Gli è permesso cambiare piccole cose, ma non eventi importanti perché chissà quali sarebbero le conseguenze, ma in questo episodio si ricorda anche che “I’m the Doctor and I save people!”. Per una volta decide di ignorare le regole ed essere egoista, scegli di ignorare le coincidenze e salva Ashildr. La ragazza rivive grazie ad un congegno alieno che continuerà a “ripararla” per sempre, non potrà quindi mai morire. Il Dottore sa cosa significa e le fa un regalo. Un altro congegno, per quella persona che Ashildr deciderà di volere al suo fianco per l’eternità.
Vi lascio con una piccola perla del Dottore: “Immortality is not living forever, that’s not what it feels like. Immortality is everybody else dying”.

 

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 12×05
Puntata ricca di emozioni, ma decisamente all’altezza delle precedenti. In questo episodio l’ospedale non lo vediamo se non per qualche secondo e tutta l’azione si svolge in casa di Meredith. Temevo che l’episodio riportasse a galla l’incazzatura per la morte di Derek e invece mi ha messo solo una gran tristezza. Tristezza perché tutti abbiamo commesso degli errori nella vita, eppure viene mostrato chiaramente come ci risulta difficile accettare e perdonare gli errori degli altri quando coinvolgono qualcuno che amiamo.
Meredith ha gestito la situazione a modo suo, ignorando e cercare di tirare avanti senza pensarci troppo, ma Penny è determinata a impedirglielo. Vuole chiederle scusa per essere lì, vuole scusarsi per la morte del marito, vorrebbe riuscire a spiegarsi, ma Meredith non vuole ascoltarla e, alla fine, sfinita da tutti che cercano di parlarle, si rinchiude in camera con Alex e una bottiglia di Tequila.
All’inizio non pensavo avrebbe detto chi era a tutti gli altri, ma quando è venuto fuori che la donna sarebbe venuta a lavorare al Grey-Sloan Memorial Hospital e ha temporeggiato nel dire dove lavorava prima, Meredith è scattata e ha sganciato la bomba. Il silenzio calato sulla tavola è stato una cosa terribile, pesante al punto che mi sembrava di essere lì con loro. Sono tutti sconvolti, ma la prima a reagire è Amelia, che ovviamente gestisce la cosa a modo suo, ovvero non riflettendo e lasciandosi portare dalle emozioni. Amelia è arrabbiata e vorrebbe capire com’è andata quella notte di quasi un’anno e mezzo prima, ma Penny è bloccata e non riesce a spiegarsi. Si sente sotto processo e vorrebbe solo andarsene e un po’ la capisco. Da tutto questo ne esce ferita anche Callie, rientrata alla festa insieme ad Owen poco dopo la diffusione della notizia.
Mi ha stupito lo scatto di ira di Meredith verso Amelia, ma spero si riappacifichino presto, perché non mi piace proprio vederle litigare. Sono unite da un affetto profondo e dal dolore della perdita di una persona che entrambre amavano terribilmente, eppure vedono le cose in maniera opposta. Owen per Amelia è una manna dal cielo, riesce sempre a tranquillizzarla e ad essere il suo punto ferma in un mondo che la sta travolgendo. Per quanto mi manchi Cristina, questi due mi piacciono davvero tanto e vorrei fossero meglio sviluppati come coppia.
Passando ad altri personaggi, Jo non la reggo più, si sta comportando in maniera assurda e sembra che l’unico motivo per cui è presente è per fare la fidanzatina gelosa o per creaer casini (vedi la litigata con Stephanie, dopo che avevano appena chiarito). Arizona ubriaca è uno spettacolo e vederla così, mentre blaterava cose a caso, mi ha fatto sorridere. Mi mancano lei e Callie insieme e sono una delle persone che non riesce a vederle con nessun altro.
April e Jackson mi sono piaciuti in questo episodio. April ha smesso di rompergli le scatole in ogni maniera possibile e lui si è leggermente rilassato. È evidente dal loro discorso mentre lavano e asciugano i piatti che ci tengono terribilmente uno all’altra e spero proprio riescano a risolvere in qualche modo.
Piccola menzione per Maggie che va in panico pensando che lo specializzando gli abbia passato non so quale malattia venerea e si rifugia in ospedale dove il medico a lei assegnato è proprio lo specializzando di cui sopra.
Insomma, puntata ricca di emozioni e tensione e la prossima si prevede sarà anche peggio. Penny inizierà a lavorare all’ospedale insieme a tutti gli altri e ne vedremo delle belle.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×05
Io giuro non ci capisco più nulla. Partiamo dalla fine, cioè da quello che sappiamo succederà nel futuro di tutti i personaggi. Non sappiamo niente di più sulla sorte della Keating o sul coinvolgimento dei ragazzi, ma sappiamo che praticamente mezzo mondo era lì quella notte. Vediamo Bonnie uscire dalla casa di corsa, scavalcare il cadavere della Sinclaire e arrivare in macchina, dove uno sconvoltissimo Asher la sta aspettando. Che sia stato proprio lui a tentare di uccidere Annalise e per questo si trova quasi in stato di shock? Alla fine ci viene mostrato che Bonnie è coperta di sangue, probabilmente di Annalise. Ha cercato di salvarla? Perché allora non è rimasta lì fino all’arrivo dei paramedici? Asher nel frattempo scappa e va alla polizia. Non so davvero cosa pensare, non ho teorie, solo una gran confusione.
Passo indietro al presente. Dopo aver parlato con Bonnie di Sam, Asher cerca di temporeggiare la sua testimonianza davanti al giudice e nel frattempo cerca di capire cosa sia realmente successo quella notte e chi è coinvolto realmente. La Keating e Frank non possono fare a meno di appoggiare la storia che Bonnie si è inventata, anche se sanno che il castello di carte che hanno costruito rischia di crollare da un momento all’altro. I ragazzi sono spaventati e all’oscuro di tutto e cercando in tutti i modi di capire cosa stia succedendo.
Levi mi piace sempre di meno e Wes rischia di mettersi in seri guai continuando a stargli accanto. Michaela e gli altri scoprono che i due sono in contatto e la ragazza è, giustamente, sconvolta. Frank, nel frattempo, sta gestendo le cose per conto di Annalise. Fa arrestare Levi mettendogli della droga nel bagagliaio della macchina e poi chiamando la polizia e depista Wes nella sua ricerca del corpo di Rebecca. Mi spiace un po’ come stanno “giocando” con Wes, però il ragazzo ha perso ogni fascino. È smorto, malinconico e fondamentalmente inutile. Connor in crisi mi fa un po’ ridere, è terribilmente melodrammatico. Temo solo possa spifferare tutto a Oliver, il che li metterebbe tutti nei guai.
Il problema principale in questa puntata rimane Asher, che deve decidere se testimoniare o meno contro la Keating, il che li colpirebbe tutti, nessuno escluso. Sono curiosa di vedere cosa succederà e spero ci facciano capire presto qualcosa. Stando a questo episodio mancano due tre settimane al “quasi omicidio” di Annalise e quindi non penso aspettino fino a fine stagione per farci scoprire cosa è successo. Insomma, domani è di nuovo giovedì, giusto?!

 

blindspot

Blindspot 1×05
Puntata davvero carina ma mi ha coinvolta meno del solito. Partiamo dal fatto che da alcuni test è risultata una contraddizione con il test del DNA e Patterson non è più convinta che Jane e Taylor siano la stessa persona. Kurt ovviamente non vuole nemmeno considerare la possibilità che ci sia stato un errore e decide di non dire niente alla donna. L’episodio si apre con una cena tra Jane, Kurt e sua sorella, dove però le cose non vanno troppo bene. Sia l’agente dell’FBI che la sorella sembrano aspettarsi che Jane ricordi all’improvviso cosa le è successo o che ritorni ad essere Taylor nel giro di un paio di giorni, ma nessuno sa cosa è successo a quella bambina così tanti anni fa e temo che Taylor non tornerà più ad esistere. La storia torna a concentrarsi sul caso di questa settimana: due uomini armati sono entrati in quello che loro dichiarano essere il loro vecchio posto di lavoro e tengono in ostaggio parecchio persone.
Kurt e il resto della squadra arrivano sul luogo, perché l’indirizzo dell’ufficio è indicato in uno dei tatuaggi di Jane. Kurt cerca di negoziare, ma quando uno dei due criminali acconsente a modificare le sue richieste senza nemmeno provare a discutere, scatta il campanello di allarme. Stanno per entrare quando l’uomo inizia a sparare agli ostaggi, apparentemente a caso. L’FBI entra e neutralizza i due uomini, ma a quel punto Weller si rende conto che qualcosa non torna. Insieme a Jane scopre una sorta di caveau in cui ci sono alcuni cadaveri. In quel momento arriva il direttore della CIA, che abbiamo già incontrato nelle scorse puntate. Scopriamo quindi che quel luogo è noto come ‘black site’, un luogo dove la CIA si mette a interrogare illegalmente i criminali. Jane viene allontanata durante la spiegazione e Zapata la accompagna. Le due donne insieme scoprono che uno degli uomini morti non è l’uomo che la CIA sta cercando, ma uno che ha preso il suo posto, permettendo a quello vero di fuggire. In pochi attimi viene quindi rivelato un attacco alla città di New York da parte di un gruppo terroristico tramite una bomba. La squadra capisce dove sono diretti gli attentatori e tra uno scontro a fuoco e l’altro riescono a fermarli. Ma la cosa che mi ha lasciato perplessa di questa puntata è l’astio palese tra FBI e CIA. Io sono come Jane, molto ingenua in questo caso e pensavo andassero d’accordo tra di loro e non che si odiassero e cercassero di ostacolarsi in ogni modo possibile. Il direttore della CIA cerca anche di far fuori Jane, perché secondo lui è al corrente di qualcosa che potrebbe danneggiare entrambe le agenzie ed entrambi i direttori in maniera grave. Per fortuna il direttore dell’FBI lo ferma e tutto si risolve più o meno per il meglio. L’ultima scena è stata coperta di insulti per Zapata, che sapevamo essere nei guai e aver bisogno di soldi, ma parlare alla CIA di Jane così è una bastardata. Spero scoprano in fretta che qualcuno ha parlato e che lei si riprenda e torni dalla parte giusta.

 

quantico

Quantico 1×04
Mi sconvolge come ogni persona in questa serie sembri nascondere qualcosa di grosso. So che è proprio quello lo scopo della storia, far sospettare di tutti e di nessuno, ma mi da fastidio non riuscire a fare nessun progresso nel capire chi è effettivamente l’attentatore. Mi piacerebbe fosse Liam, perché mi sta altamente sulle scatole o Elias perché non mi piace come personaggio (o forse semplicemente non mi piace l’attore perché mi ricorda quando era in The Flash), ma temo non sia nessuno dei due. Eravamo rimasti con Simon che fa il doppio gioco e sta lavorando con l’FBI per far catturare Alex, ma all’ultimo momento decide di fidarsi di lei e salvarla. I due vanno a cercare informazioni riguardanti l’unica prova che hanno, il cavo che Alex ha recuperato da casa sua. Scoprono che c’è solo una ditta che fabbrica quel tipo di cavo e, non troppo sorprendentemente, quella ditta appartiene a Shelby. I due corrono quindi a casa della bionda, che però non si rivela troppo amichevole. Ci ritroviamo in un gioco di pistole non troppo piacevole, in cui ognuno sta tenendo sotto tiro un altro. Ryan e Simon se ne vanno perché l’FBI ha rintracciato il cellulare di Simon e lasciano le due ragazze sole. Shelby però non vuole far fuggire quella che crede una terrorista (come mai non lo so visto che qualche mese prima erano amicissime). Alla fine, dopo un po’ di lotta e qualche livido Shelby è ammanettata alla ringhiera di casa e Alex la tiene in ostaggio. Non ho idea di quali siano le sue intenzioni, ma sono piuttosto curiosa di scoprirlo.
Qualche mese prima, invece, all’accademia, vediamo tutti i ragazzi intenti con un’esercitazione sugli ostaggi. Alex, da quando ha saputo del padre, cerca di eccellere in tutto, pensando che forse essere la migliore, le perdonerà il fatto di aver ucciso un eroe.
Liam chiede a Ryan di convincerla a lasciare l’accademia e né Booth né abbiamo capito il perché di questa richiesta. Per fortuna Ryan decide di contraddire gli ordini e, anzi, convince Alex a rimanere quando lei, scoraggiata dal fallimento di una missione, vorrebbe mollare. Non so cosa nasconda Liam, ma spero ci venga svelato presto. Ho bisogno di qualcuno da odiare!

 

mon firma

Weekly Recap #25-26

Buongiorno a tutti!
Mi scuso ancora per la scorsa settimana, ma ero abbastanza impossibilitata a guardare le puntate e, di conseguenza, a postare. Quando sono rientrata dai 4 giorni di vacanza, ho avuto il coraggio di entrare nell’applicazione che uso per tenere traccia degli episodi visti e mi è venuto un colpo. Avevo una cosa come 15 episodi da recuperare, che potrebbero anche non sembrare tanti, ma considerando che nel frattempo stavano uscendo le puntate successive, è stato un po’ un incubo. Non ho ancora recuperato tutto, dando la precedenza alle serie che commento qui con voi, ma ce la farò!

Piccola nota: chi di voi ha letto il post sulle novità di questo autunno sa che ho iniziato una miriade di nuove serie (come se quelle che guardavo già non fossero abbastanza) e non sapevo bene come inserirle nel weekly recap per paura di smettere poi di vederle. Alla fine ho deciso di inserirne due che so che guarderò fino alla fine. Diamo quindi il benvenuto a Quantico e Blindspot e diamo invece addio a Scorpion. Per chi si sta mettendo le mani nei capelli a questa scelta, mi dispiace tantissimo. Non smetterò di guardare Scorpion perché tendenzialmente mi piace molto, ma su questa seconda stagione ho poco da dire e ho preferito fare spazio a due serie nuove. Stessa cosa per Once Upon a Time. La stagione non mi sta prendendo come avrei voluto e forzarmi per vedere delle puntate non è il mio stile. Molto probabilmente tornerò a parlare di entrambe, ma per ora ho deciso di metterle da parte.

Dopo questa mega intro, buona lettura!

doctor who

Doctor Who 9×03-9×04
Wow, wow, wow! Questa stagione mi sta piacendo sempre di più e queste due puntate non sono da meno. Pare che questa nona stagione abbia molti episodi suddivisi in due e, nonostante il primo episodio venga sempre chiuso con un cliffhanger e aspettare una settimana mina la mia pazienza, questa scelta mi piace. Ci dà modo di vedere storie più complesse, più articolate. In questa coppia di episodi, l’azione si svolge in una base sotto l’acqua, al centro di un paese che è stato sommerso anni prima. Siamo sulla Terra, nel 2119 e l’equipaggio presente sulla base recupera uno strano veicolo dal fondo del lago. All’improvviso ecco apparire un fantasma, che cerca di ucciderli. Ora, il Dottore ha ripetuto spesso che i fantasmi non esistono, quindi di che si tratta? Il Dottore è confuso, non riesce a capire come questi esseri siano possibili, finché grazie all’aiuto di una donna dell’equipaggio, sorda, non inizia a risolvere il mistero. Il Dottore torna indietro nel tempo, ma senza Clara, intrappolata in una stanza. Con lui ci sono Bennett e O’Donnell e devo dire che la fine della donna mi ha lasciata perplessa. Mi piaceva come personaggio e sarebbe piaciuta come nuova companion una volta che Clara se ne sarà andata. Non voglio dire nulla di più sulla trama perché ogni cosa in questo episodio è stata pensata nel minimo dettaglio e non voglio assolutamente rischiare di spoilerare qualcosa, ma posso dire con assoluta certezza che Capaldi come Dottore è uno spettacolo. L’ottava stagione per me è stato un enorme flop, con l’esclusione di alcuni episodi, come “Listen” o “In the Forest of the Night”, mentre questa nona stagione è partita col botto e continua sempre meglio. Mi aspetto ancora grandi cose per questa stagione, ma una cosa è certa: senza cacciavite non si può andare avanti, gli occhiali non si possono vedere!

 

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 12×03-12×04
Ho visto il terzo episodio di Grey’s sul cellulare ed è un’esperienza che spero di non dover ripetere, ma in emergenza si fa questo ed altro. Episodio piuttosto Alex-centrico e, sinceramente, non vedevo l’ora. È un personaggio che ha fatto un’evoluzione nel tempo incredibile e in questa puntata abbiamo potuto apprezzare un’altra volta quanto quest’uomo sia cresciuto e maturato. È diventato un medico bravissimo, che ci tiene ai suoi pazienti ed è disposto a tutto pur di salvarli. È diventato un uomo che prova a spiegare i propri sentimenti invece di fuggire e ignorarli e lo vediamo ogni episodio nella sua relazione con Jo. Hanno parlato di bambini, e di quelli che avrebbe voluto avere con Izzie, ma hanno anche aperte la possibilità ad un bambino loro, non ora, ma più avanti. Io, Alex papà, ce lo vedrei un sacco. Il trio di sorelle mi fa morire ogni volta. Portano una leggerezza alla trama che mancava da molto in questa serie, ma che è sempre ben accetta e mi fa tornare in mente le prime stagioni. Se questa dodicesima stagione continuerà così, prevedo ottime cose.
La Bailey come Capo mi piace molto, sta migliorando e la prima cosa che fa è mettere alla prova Meredith, spingendola a chiedere di più per sè stessa. Vuole che la donna si batta per ciò che ritiene di meritare e Meredith non la delude.
Il quarto episodio mi è piaciuto davvero molto, ma è stato più pesante degli altri. A parte le scenette iniziali che riguardano le tre sorelle, che mi fanno sempre ridere, le storie raccontate in questa puntata mi hanno portata quasi alle lacrime. Tra April che rischia il divorzio con Jackson (se li fanno divorziare tutto quello che hanno passato finora sembra solo una presa in giro), Arizona che finge di essere felice per la nuova relazione di Callie e fa amicizia con un signore di 90 anni che le assicura che l’amore si può trovare ad ogni età ed Edwards che si ritrova a dover affrontare un caso per lei particolarmente difficile, non so chi mi abbia fatta instristire di più. Jo ultimamente non mi piace troppo, sta diventando un po’ una lagna. era una ragazza forte e indipendente a causa del suo passato e ora passa il suo tempo a lamentarsi. In questa puntata giudica e accusa Edwards senza nemmeno fermarsi un attimo a pensare che forse si sta sbagliando. L’altra dottoressa, nel frattempo, gestisce davvero male una situazione riguardante la sua paziente e Amelia non riesce ad essere troppo comprensiva. Per fortuna arriva Webber che dispensa saggezza come al solito. Dove siano finite la Bailey e Karev in questo episodio non so, ma spero ritornino preso, ne ho sentito la mancanza. Owen, sempre meno sfruttato come personaggio, cerca di istruire gli specializzandi nel dare la notizia di un decesso alle famiglie, ma sarà Meredith a fare un discorso bellissimo che però non avevo capito alludesse a quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Alla fine dell’episodio sono tutti a cena a casa di Meredith e stanno aspettando Callie e la sua nuova fiamma. Quando Meredith ha aperto la porta io sono sbiancata. È la stessa dottoressa che aveva in cura Derek dopo l’incidente, quella a cui Meredith ha fatto una ramanzina senza fine. Prevedo fulmini e saette. Giovedì prossima arriva in fretta, vero?!

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×03-2×04
Io continuerò a ripeterlo per tutta la durata della stagione temo, ma questa serie mi sconvolge e continua a migliorare, puntata dopo puntata. Nel terzo episodio il caso che la Keating e i ragazzi devono risolvere riguarda una donna che ha ucciso un uomo facendo sesso, durante una serata da lei organizzata. Scopriamo nuove cose riguardo i ragazzi durante la preparazione per l’udienza della donna, soprattutto vediamo Laurel che cerca in vari modi (alcuni anche discutibili, come far ubriacare Bonnie) di scoprire qualcosa in più su Frank. Mi piacerebbe davvero molto scoprire qualcosa in più su di lui perché si sa davvero poco.
Veniamo finalmente a sapere chi è Levi e, se devo essere sincera, non mi aspettavo fosse il fratellastro di Rebecca. Avevo però immaginato che fosse venuto lì per cercare di capire cosa le fosse successo. Wes e Nate che si organizzano contro la Keating mi hanno lasciata a bocca aperta, davvero non me lo aspettavo. Non avevo previsto nemmeno il coinvolgimento di Nate nella vicenda della sparatoria alla Keating. Annalise è agonizzante sul pavimento della villa quando i ragazzi scappano e vengono recuperati da Nate. Le domande che hanno iniziato a spuntare nella mia testa era troppe. Non riesco a capire cosa sta succedendo e dove vogliono andare a parare gli autori, ma sono molto curiosa di scoprirlo.
Non so bene da dove partire con il quarto episodio invece. È successo di tutto, quindi parto dal caso di questa settimana che mi ha fatto venire l’ansia. La ragazzina accusata di aver ucciso la migliore amica a coltellate sotto la guida di altre due ragazze mi ha fatto venire l’ansia perché era completamente fuori di testa e io, come Connor, avevo creduto alla facciata da brava ragazza. Mi ha stupito quando questo caso abbia turbato Connor e la sua moralità. Non mi aspettavo si facesse tutti quei problemi e soprattutto che facesse perdere il caso alla Keating per fare ciò che riteneva giusto.
Annalise viene chiamata in ospedale dalla moglie malata di Nate (che sinceramente non mi ricordavo essere ancora viva) che le fa una richiesta particolare: le chiede di procurarle delle pillole che la aiutino a morire. Io avevo gli occhi spalancati e la faccia da pesce lesso perché per un attimo ho seriamente pensato che la Keating avrebbe acconsentito. Per fortuna, nonostante sia una donna profondamente turbata, Annalise è più o meno una brava persona e si rifiuta di uccidere la donna.
Michaela si ritrova a interrogare i fratelli accusati d’omicidio e riesce a trovare il modo di far cadere l’accusa di incesto tra i due, ma comunque qualcosa non quadra. La ragazza sembra essersi presa una cotta per Caleb, nonostante si veda con Levi.
Wes e Nate stanno indagando sulla scomparsa di Rebecca e le indagini li portano ad un cimitero. Non so se Wes e Levi troveranno il corpo o meno, ma sono curiosa di vedere come andrà avanti la questione.
Asher è il solito idiota e accetta di testimoniare contro la Keating per salvarsi, ma Bonnie lo sorprende confessandogli di essere stata lei ad uccidere Sam.
Giungiamo quindi al solito finale che ogni volta mi lascia più sconvolta. La Keating viene soccorsa dai paramedici, ma va in arresto cardiaco e non ci viene mostrato se sopravviva o meno alla rianimazione. Nel frattempo Nate porta i ragazzi verso quella che presumo essere la casa di Michaela. La ragazza sale e ad aspettarla c’è Caleb. Ora, io sono sempre più confusa. Che diamine è successo in quella casa?!

 

blindspot

Blindspot 1×01-1×02-1×03-1×04
Grande inizio per questa serie che mostra qualcosa che ancora non si era visto, o almeno io non avevo mai visto. Una donna viene ritrovata chiusa in un borsone in mezzo a Times Square, nuda, coperta di tatuaggi e senza nemmeno un ricordo. L’unico indizio che ha la polizia è il nome di un agente dell’FBI, indicato in un tatuaggio sulla schiena.
I misteri legati a Jane Doe sono molteplici. Ogni tatuaggio sembra portare ad una nuova minaccia da debellare e la donna, nonostante la perdita della memoria, sembra possedere capacità che aiuteranno l’FBI a risolvere queste situazioni. Mano a mano che i tatuaggi vengono compresi, le varie situazioni aiutano Jane a ricordare un paio di dettagli sul suo passato, ma ogni passo in avanti equivale a tre passi indietro perché ogni persona che sembra conoscerla finisce per morire senza dare spiegazioni. Kurt Weller, l’agente dell’FBI di cui parlavo sopra, ha una sua teoria sull’identità della donna che viene confermata nella terza puntata per poi essere smentita nella successiva. Nella mia mente in quel momento galleggiavano milioni di punti di domanda. La trama è complessa, i personaggi sembrano ben scritti e con storie molto particolari e non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più. Weller è tormentato da ciò che è successo ad una sua amica quando erano bambini, i suoi compagni, Reed e Zapata, sono particolari e molto diversi fra loro. L’uomo sembra essere un po’ la voce della ragione del gruppo e non si fida particolarmente di Jane, mentre la donna la accoglie più o meno volentieri in squadra, ma a giudicare dalle ultime puntate c’è qualcosa in lei che non va. C’è decisamente qualcosa che non va con il capo di Weller, che sembra nascondere qualcosa di importante e che probabilmente verrà rivelato con il tempo. Temo però che questo metterà in pericolo Jane.

 

quantico

Quantico 1×01-1×02-1×03
Altra nuova serie e altro wow! Non penso sia una possibilità, ma spero vivamente che non la cancellino. Quantico è particolare, perché può sembrare già vista considerando che parla di FBI e attacchi terroristici, ma per quanto mi riguarda non avevo ancora visto una serie in cui la protagonista viene accusata dell’attacco e deve scagionarsi. Ovviamente non ho visto tutte le serie del mondo, quindi se mi sbaglio correggetemi 😉 Alex Parrish è stata ammessa a Quantico, all’accademia dell’FBI e insieme a altri candidati inizia il training. Mi è piaciuto come ogni personaggio sembri nascondere qualcosa e sono curiosa di vedere come si svilupperà nel corso della stagione questa cosa. Quando mesi dopo viene sferrato un attacco terroristico in centro a New York, Alex viene ritrovata sul luogo e portata in un campo per essere interrogata. Lì le dicono che è stato uno dei suoi compagni a sferrare l’attacco e che serve il suo aiuto per scoprire chi di loro è il colpevole. Alla fine viene fuori che l’FBI pensa sia stata lei e la ragazza deve quindi fuggire e trovare il modo di scagionarsi. Non ho idea di chi sia stato e non mi va di fare teorie ora perché mi sembra troppo presto, ma sono terribilmente curiosa.

 

mon firma

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #1

Buongiorno a tutti!
Come forse avete letto su Facebook la scorsa settimana abbiamo dato via alla prima lettura di gruppo organizzata sul nostro blog. Avevamo già fatto delle mini prove con l’intervista a fine prima stagione di “How to get away with Murder” e con la lettura di gruppo del libro “La ragazza del treno” e la cosa ci era piaciuta parecchio, decidendo di riprovare, un po’ più seriamente, con un altro libro.

thatmomentwhen ungiornosolotuttalavita

Eccoci qui quindi, con il primo post su “Un giorno solo, tutta la vita”, traduzione italiana di “The Lost Wife” di Alyson Richman.
Per quanto riguarda la lettura, abbiamo deciso di leggere 15 capitoli a settimana; il libro ci farà così compagnia per 4 settimane. Ogni mercoledì, pubblicheremo un post, ognuno con modalità leggermente diversa, grazie ai suggerimenti delle ragazze partecipanti. Ovviamente, se qualcuno vuole unirsi in corso d’opera, è sempre il benvenuto.

Questa settimana il post è piuttosto semplice, tre domande e le rispettive risposte da parte di ognuna.

Uh, mi stavo quasi dimenticando di dirvi chi sono le ragazze di cui sto parlando: Cristina, Karen, Rachele e Veronica, grazie del sostegno in queste settimane di preparazione e per tutto quello che state sopportando mentre io e Kia impariamo come gestire la prima iniziativa un po’ grossa su questo blog.

Dal prologo e da vari indizi nei primi capitoli possiamo immaginare che Lenka non sia partita per l’America insieme a Josef. Se ti fossi trovata nella situazione della ragazza, con la possibilità di salvarti, lasciando però indietro la tua famiglia, cosa avresti fatto?

Cristina:  Sinceramente? non lo so. Non ne ho la più pallida idea. Spero di non dover mai decidere.

Karen: Come posso rispondere? come puoi partire sapendo che probabilmente non riuscirai più a vedere la tua famiglia? Che la lascerai ad un destino infausto? Ma come lasciar partire la tua anima, l’amore della tua vita? È una scelta che fai con disperazione e credo che avrei scelto più sull’impulso del momento che altro. Perché non c’è una scelta corretta. Qualsiasi decisione prendi sai già che è sbagliata. Ora sceglierei di rimanere. Ora appunto.

Kia: Domanda moooolto difficile. Infatti l’ha inventata la Mon. Però credo che sarei partita, non tanto per volontà di abbandonare tutti, ma per la voglia di allontanarmi, crearmi una nuova vita e trovare nuove possibilità in posti sconosciuti.

Mon: Mi sono complicata la vita da sola con questa domanda ù.ù Coomunque, se fossimo stati negli anni in cui è ambientata la storia, avrei avuto dei problemi a lasciare indietro la mia famiglia, ma forse sarebbero stati direttamente loro a dirmi di partire perché almeno qualcuno si potesse salvare. Ai giorni nostri e sotto altre circostanze, probabilmente sarei partita giusto per poter vedere il mondo.

Rachele: Non so che avrei fatto, forse nemmeno io sarei partita. Ma non ci metterei la mano sul fuoco.

Veronica: La situazione di Lenka e Josef è difficile e straziante,però avrei fatto come lei: non avrei lasciato la mia famiglia indietro per un uomo che in fin dei conti conosco appena. Lenka dimostra un grande coraggio,perchè secondo me in cuor suo sa a cosa rinuncia non partendo con Josef ma lo fa lo stesso per amore dei suoi familiari.

Sei mai stata a Praga? Se sì, cosa ti ha colpito? Se no, ti piacerebbe andarci?

Cristina: Si, ci sono stata. In gita scolastica in quarta superiore. Sono riuscita a vederla con il sole e il caldino quindi me la sono goduta tantissimo. Non mi ricordo molto purtroppo, quindi vorrei tornarci.

Karen: Ovvio ovvio che vorrei andarci! Non mi attirano gli altri continenti ma mi piacerebbe visitare ogni angolino d’Europa!

Kia: Mai stata a Praga, ma sono fortemente intenzionata ad andarci.

Mon: No, non sono mai stata, ma spero di poterci andare presto. Mia mamma c’è andata qualche anno fa e ha detto che le era piaciuto un sacco.

Rachele: Sii, è bellissima, l’ho amata e vorrei tanto tornarci! Mi ha colpito tutto, è una città magica. Ci sono stata in 5 superiore (troppi anni fa) e non ricordo una cosa in particolare.

Veronica: Sono stata a Praga nel 2008 a fine agosto per una settimana e,so di essere una tra le poche(forse l’unica)ma a me non è piaciuta. Mi spiego:il centro storico è bello e i paesaggi intorno al fiume sono suggestivi ma poi basta,il resto mi ha deluso. Però venivo da due mesi trascorsi a Vienna quindi forse non sono obiettiva … mi sono ripromessa di tornarci però 🙂

Una citazione, in questi primi capitoli, che ti è piaciuta particolarmente (max 10 righe)

Cristina: Accanto a lui, al freddo, gli sbuffavo nuvolette di alito in faccia. “Ma come facciamo a sposarci proprio adesso? Il mondo intero è sottosopra.” Lui mi attirò più vicino a sé. “Se non ci sposiamo, a me non resterà più niente di buono nella vita.”

Karen: He laughs. And in his laugh I hear bliss. I hear feet dancing, the rush of skirts twirling. The sound of children. Is that the first sign of love? You hear in the person you’re destined to love the sound of those yet to born .

Kia: Ride anche lui. E nella sua risata c’è una gran gioia. Sento piedi che ballano, gonne che frusciano forte, vocio di bambini. È questo un primo segno d’amore? Sentire nella persona che sei destinata ad amare il suono di quanti devono ancora nascere.

Mon: Così ti fa sentire, il bacio dell’uomo che ami? Fuoco e fiamme, colore di porpora, indaco, rosso bluastro come il sangue nelle vene prima che incontri l’aria.

Rachele: Mi pareva di vivere d’aria: mangiavo a stento e la notte non dormivo, il pensiero fisso su Josef e su come e quando l’avrei rivisto. Ma pur senza appetito e senza sonno, non mi ero mai sentita così piena di energia; anche il mio modo di dipingere cambiò. Le pennellate si fecero più libere. Diventai più generosa nell’uso di colore e superfici. Mutò anche il mio intuito nel tratto quando disegnavo: la mano si fece più sciolta, come se avesse finalmente acquisito sicurezza, e i miei soggetti erano più vivi che mai.

Veronica: le citazioni che mi sono piaciute in questi primi capitoli sono due ma ne metto una e cioè: “Ognuno conserva un’immagine o un ricordo segreto che scarta di nascosto,come un dolcetto vietato,di notte:passiamo da lì e ci ritroviamo nel mondo dei sogni”

Questa storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Josef Kohn scorge tra gli invitati una donna dall’aria familiare: gli occhi azzurro ghiaccio, l’ombra di un tatuaggio sotto la manica dell’abito. Rischiando di essere scortese, le chiede di mostrargli il braccio. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: “Lenka, sono io. Josef. Tuo marito”. Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1938, quando Lenka e Josef sono due studenti. Ebrei, si conoscono poco prima dell’occupazione nazista, si innamorano, diventano marito e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti, Lenka decide di restare, perché non ci sono i visti per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento. In mezzo all’orrore, dipinge: l’unico modo per dare colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Josef, in America, si specializza in ostetricia; solo aiutare a dare la vita gli impedisce di essere trascinato a fondo dalle voci di chi non c’è più. Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. Ed entrambi impareranno che l’amore può anche essere gratitudine per chi ti ha salvato la vita, affinità tra anime alla deriva, rispetto di silenzi carichi di dolore. E di confini da non valicare, perché al di là si celano – intatti e ostinati – i ricordi di una passione assoluta, di quelle che basta un istante per accendere, ma non è sufficiente una vita per cancellare. Questa storia inizia e non ha mai fine. Come i grandi amori.

Teaser Tuesday #31

Buongiorno!

Mi dispiace non aver postato la scorsa settimana, ma ero via. Purtroppo sto leggendo pochissimo e quindi il Teaser l’ho tirato fuori dallo stesso libro che ha usato Kia la scorsa settimana, cioè quello che stiamo leggendo tutte insieme per la rubrica ‘Tanti is meglio che one’.

I capitoli della settimana scorsa mi sono piaciuti molto e spero di poter continuare presto la lettura. Intanto vi lascio con un altro spezzone, decisamente meno allegro di quello postato da Kia.

teaser tuesday

Io lavoravo alla cartolina di un mulino ad acqua con un paesaggio montano sullo sfondo. Messaggi cifrati, al suo interno, non ce n’erano di sicuro.
Rita mi si avvicinò, gli occhi animati da un’idea. «E se ti raccontassi che ho sentito dire che un gruppetto di artisti sta cercando di documentare quello che succede realmente qui?… Alcuni colleghi, nello studio accanto al nostro, fanno anche dei quadri per sé… e poi li nascondono all’interno del ghetto. Qualcuno mi ha detto che hanno perfino dei contatti con dei non ebrei particolarmente sensibili, fuori, che vogliono farli pubblicare all’estero.»
Spalancai gli occhi. «Non ti credo. Si rischia la vita.»
Giusto tre settimane prima un blocco intero aveva subito un’irruzione perché di lì era uscita una lettera, poi intercettata, che conteneva tre parole proibite: «Muoio di fame».
«Pensa a cosa ci farebbero se trovassero disegni, che so, delle brande di legno piene di mezzi scheletri, dei mucchi di cadaveri che vediamo tutti i giorni» dissi io, scettica. Proprio quel mattino avevo scansato una donna morta appena fuori dal portone del blocco. Tutti quelli che morivano durante la notte venivano messi fuori della porta e portati via la mattina dopo.
«Tu non correresti il rischio, Lenka?» Rita levò un sopracciglio. «Io sì, ne sono certa. Non avrei il minimo dubbio.»

Capitolo 28  – UN GIORNO SOLO, TUTTA LA VITA di Alyson Richman

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un giorno solo tutta la vitaQuesta storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Josef Kohn scorge tra gli invitati una donna dall’aria familiare: gli occhi azzurro ghiaccio, l’ombra di un tatuaggio sotto la manica dell’abito. Rischiando di essere scortese, le chiede di mostrargli il braccio. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: “Lenka, sono io. Josef. Tuo marito”. Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1938, quando Lenka e Josef sono due studenti. Ebrei, si conoscono poco prima dell’occupazione nazista, si innamorano, diventano marito e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti, Lenka decide di restare, perché non ci sono i visti per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento. In mezzo all’orrore, dipinge: l’unico modo per dare colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Josef, in America, si specializza in ostetricia; solo aiutare a dare la vita gli impedisce di essere trascinato a fondo dalle voci di chi non c’è più. Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. Ed entrambi impareranno che l’amore può anche essere gratitudine per chi ti ha salvato la vita, affinità tra anime alla deriva, rispetto di silenzi carichi di dolore. E di confini da non valicare, perché al di là si celano – intatti e ostinati – i ricordi di una passione assoluta, di quelle che basta un istante per accendere, ma non è sufficiente una vita per cancellare. Questa storia inizia e non ha mai fine. Come i grandi amori.

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