Il libro di cui vi propongo il Teaser Tuesday oggi è un classico che volevo leggere da un sacco di tempo, ma ero sempre un po’ intimidita. Non so perché immaginavo un libro lungo e pesante, ma mi sono dovuta ricredere. Voi lo avete letto? Vi è piaciuto?
Io l’ho finito oggi in metro e devo dire che mi è piaciuto davvero molto, forse proprio perché era completamente l’opposto di ciò che avevo immaginato.

teaser tuesday

La mattina dopo, mi svegliai, guardai dalla finestra e per poco non morii di paura. Le mie urla richiamarono dal bagno Atticus, che stava facendosi la barba.
– è la fine del mondo, Atticus! Fa’ qualcosa! – Macchè – rispose lui. – Sta nevicando. Proprio allora squillò il telefono e Atticus andò a rispondere.
– Era Eula May – disse quando fu di ritorno. – Riferisco parola per parola: “Poichè nella Contea di Maycomb non nevica dal 1885, oggi non si farà scuola”. Eula May era la capo-centralinista dei telefoni di Maycomb.
Era incaricata di diffondere gli annunci pubblici, di far sonare la sirena dei pompieri, e dare istruzioni di pronto soccorso quando il dottor Reynolds era assente.
– Come si costruisce un uomo di neve? – domandò Jem.
– Non ne ho la minima idea – rispose Atticus. – Comunque, questa è neve marcia. Credo che non ce ne sia abbastanza nemmeno per fare una palla. Dopo la colazione del mattino, corremmo in cortile. Era coperto da un sottile strato di neve fradicia. – Non dovremmo camminarci sopra – disse Jem. – Guarda, a ogni passo che facciamo, si consuma. Guardai le mie orme fangose. Jem disse di aspettare che nevicasse ancora, così avremmo potuto raccoglierla tutta per farne un pupazzo.
Tirai fuori la lingua e afferrai al volo un fiocco bello grosso. Scottava. – Jem, brucia! – No, che non brucia. Ma è tanto fredda che sembra scottare.
Non mangiartela, Scout, la sprechi. Lascia che venga giù. – Ma io voglio camminarci sopra. – Sai che facciamo? Possiamo andare a camminarci su dalla signorina Maudie.
Partì a grandi salti, e io gli tenni dietro.
– Jem Finch! – gridò la signorina Maudie. – State in mezzo al cortile, voi due. Ci sono delle pianticine di limonio sotto la neve, accanto al portico. Non camminateci sopra! – Sissignora! – gridò Jem. – Com’è bello, non è vero, signorina Maudie? – Bello un accidente! Se stanotte gela, mi muoiono tutte le azalee! Il vecchio cappello da sole della signorina Maudie scintillava di cristalli di neve. Stava tutta curva, intenta ad avvolgere dei piccoli arbusti in sacchetti di juta.
– Signorina Maudie, possiamo prendere in prestito un po’ della sua neve, io e Scout? – Santi del paradiso, prendetevela tutta! C’è un vecchio cestino da pesche sotto la casa. Portatemela via con quello. Quando terminammo di trasferire nel nostro giardino tutta la neve che riuscimmo a portar via da quello della signorina Maudie – un’operazione alquanto infradiciante – Jem corse nel giardino retrostante e si mise a scavare. Dopo aver riempito cinque cesti di terra e due cesti di neve, riuscimmo a fabbricare uno splendido pupazzo, costruendo una base di terra e spalmandoci sopra della neve. Quando Atticus tornò a casa per la colazione, a mezzogiorno, restò sorpreso al vedere nel giardino davanti alla casa tanta parte di quello posteriore, però disse che avevamo fatto un lavoro coi fiocchi.

CAPITOLO SECONDO – IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee

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il buio oltre la siepe

In una cittadina del “profondo” Sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un negro accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrare l’innocenza, ma il negro sarà ugualmente condannato a morte.
La vicenda, che è solo l’episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell’infanzia che è un po’ di tutti noi con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con bravura eccezionale.

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