Libri

Teaser Tuesday #13

 

Gli esami ci stanno ammazzando e leggere sembra essere diventato un lusso da concedersi per pochi minuti al giorno. Riuscire a trovare un nuovo libro da cui trarre il Teaser ogni settimana si sta rivelando più complicato del previsto. Kia, che doveva pubblicare oggi, non è riuscita ad iniziare un nuovo libro, allora vi propongo uno spezzone di uno di quelli che ho letto io. La settimana scorsa non riuscivo a dormire e ho dovuto fare 4 ore di treno in due giorni (totalmente inaspettate), quindi ne ho approfittato per leggere un po’.
Non so se è il vostro genere di libro, ma se pensate vi possa interessare, provate a leggerlo, ne vale la pena.

teaser tuesday

“Morgan seems very pleasant.” She kept her face lowered as she spoke. Theo thought for a moment before speaking. “He argues a lot. He can’t cook. He’s as messy as hell. Sometimes he’ll say the opposite of what he believes just to test you. He’s slow to trust but quick to offer help. He has the hugest heart, and he’ll support people—complete strangers—who might turn around and hurt him. Sometimes he’s a little shit, usually right when he needs someone to lean on.” His mom stopped grating, looking up, her mouth open in a perfect O. “You might as well know right from the start, Mom. I have no idea what will happen between us. I have no idea how long we’ll last or if he even wants something long-term with me. But you need to know this: I want him in my life for as long as he’ll have me.” He sat opposite her, wrapping his hands around her bowl of cheese to stop them from shaking. “He’s younger than me. A lot younger than me.” He snorted, then added, “He thinks he knows more than me about everything.” He lowered his voice. “I think he’s probably right.” “Theo….” “No, Mom. Don’t say anything. I just had to tell you. It’s not like I’m a kid anymore, right? I’m old enough to make my own mistakes. I always was, and I’m more than old enough to recognize a good thing when I see it.” He watched her lips tighten. She looked up, her dark gray eyes mirror images of his own. “I think you have a pretty good track record of choosing well, Theo.” She wrapped her fingers around his. They sat in silence until the timer pinged. Chapter 19 – AFTER BEN di Con Riley

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after ben A year after the sudden death of his longtime partner, Ben, Theo Anderson is still grieving. The last thing he’s looking for is a new lover. But as Theo soon discovers, sometimes life has other plans. While Theo experiences a powerful physical attraction to fellow gym member Peter, it’s his new online friend, Morgan, who provides the intellectual challenge to make him come alive. Morgan is witty, brave, and irreverent, and Theo is ready to take the plunge… until he discovers Morgan might be half his age. Theo’s late partner was significantly older-enough to strain Theo’s relationship with his family-and the potential of another relationship being cut short leaves him gunshy. Theo needs to lay Ben’s memory to rest, reconcile with his family, and rekindle neglected friendships if he’s to start afresh with a new lover. But Theo isn’t the only one with a past. His biggest challenge, in living after Ben, might not be his to face.

mon firma

Teaser Tuesday #12

 

Con la scusa che la settimana scorsa non sono riuscita a pubblicarlo io, io e Kia ci siamo praticamente scambiate le settimane (ci toccherà cambiarle tutte anche nel telefono in cui ce le abbiamo segnate). Questo giro quindi tocca a me e vi propongo un pezzettino del libro che ho letto questo weekend. È il primo libro che leggo che tratta di balletto classico, ma devo dire che non mi ha entusiasmata. La storia è carina, ma sviluppata male.
Voi conoscete libri sul balletto?
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Every other December dress rehearsal since we were little, Alec has shown up with a bouquet of paper roses and a kiss. Even when he was too little to know how good it made me feel, he’d put a hand on each of my cheeks, and hold my face before going in for that first dress-rehearsal kiss. Even at twelve, the guy knew what he was doing.
The little snow flurries have escalated, and the wind has picked up, so there’s nothing outside now but a wash of white. It’s time to go backstage. It’s time to care about the performance. It’s time to prepare myself to dance with Henri.
The calm of the lobby is in complete contrast with the chaos of backstage. Stick figure girls move at fast-forward speed, twisting their hair into buns, layering on stage makeup, doing contained versions of their choreography, marking the steps with little hops and hand flutters and complicated feet movements that take up only a few square inches of space. The smell of rosin and hair spray and stage makeup wafts through the air—the scent of ballet.

Chapter 17 – TINY PRETTY THINGS di Sona Charaipotra

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tiny pretty things
Black Swan meets Pretty Little Liars in this soapy, drama-packed novel featuring diverse characters who will do anything to be the prima at their elite ballet school.Gigi, Bette, and June, three top students at an exclusive Manhattan ballet school, have seen their fair share of drama. Free-spirited new girl Gigi just wants to dance—but the very act might kill her. Privileged New Yorker Bette’s desire to escape the shadow of her ballet star sister brings out a dangerous edge in her. And perfectionist June needs to land a lead role this year or her controlling mother will put an end to her dancing dreams forever. When every dancer is both friend and foe, the girls will sacrifice, manipulate, and backstab to be the best of the best.

mon firma

Teaser Tuesday #11

Ciao a tutti! Oggi non era il mio turno, ma gli esami cominciano ad avere la meglio e noi iniziamo a delirare. La Mon oggi sta impazzendo più di me, quindi ho deciso di levarle almeno questo pensiero.
Ho iniziato questo libro e mi ha presa subito, ma non ho tempo di leggere. Il Kobo piange per la solitudine, ultimamente, nonostante in qualsiasi momento abbia una mano libera io provi a leggere.
Detto questo, nonostante non sia ancora arrivata a metà, mi sembra proprio che questo libro prometta bene.
teaser tuesday

Il weekend delle famiglie era come una fiera di paese, ma senza le ciambelle fritte e i tendoni con gli animali. Alle panchine e ai lampioni in ferro battuto di tutto il campus venivano appesi palloncini avorio e verde bosco con lo stemma del St. Anne. Fuori dagli edifici scolastici c’erano delle lavagne che descrivevano, con lo stesso stile di un catalogo di viaggi, quello che accadeva all’interno. Gli insegnanti indossavano le sciarpe dei loro college sopra giacche e camicie, e davanti alla palestra era stato montato un castello gonfiabile per i figli del personale scolastico e i bambini in visita alle sorelle.
Odiavo il weekend delle famiglie. Non perché papà, Melissa e i miei due fratellastri più piccoli, Sam e AJ, non riuscivano mai a venire, ma perché mi sembrava di subire un’invasione di tre giorni, come se fossi un’indigena nel suo habitat naturale e i turisti accorressero a frotte per osservarmi. C’erano genitori nelle aule: padri stempiati e con i capelli grigi che a fatica stavano nelle sedie di legno lucido, e madri con le perle al collo sedute in bilico sull’orlo. I fratelli e le sorelle minori scorrazzavano per la mensa, sovraeccitati dai dolci e dalla libertà di non essere la preoccupazione immediata dei genitori. I nonni erano in biblioteca, nelle sale comuni dei dormitori, al maneggio, in palestra e nella serra. L’unico posto in cui salvarsi era il laboratorio.

Capitolo 6 – NEMMENO IN PARADISO di Chelsey Philpot

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nemmeno in paradisoCharlotte Ryder sa già tutto sul conto di Julia Buchanan prima ancora di conoscerla. Prima ancora di doverla ospitare una notte in camera sua, nel dormitorio del St. Anne College. I Buchanan sono il tipo di famiglia che non passa inosservata. Persino la preside Mulcaster è solita interrompere a metà un discorso per guardarli scendere, uno dopo l’altro, dalla loro lussuosa macchina nera. Per i Buchanan frequentare il St. Anne è come vivere in un acquario: tutti sanno tutto di loro. O almeno così crede Charlotte. Ma quello che non si aspetta, arrivando al St. Anne dal lontano New Hampshire, è di poter diventare la migliore amica di Julia Buchanan. Di essere inghiottita nel suo mondo abbagliante, fatto di feste ininterrotte, fiumi di champagne, appuntamenti notturni e incontri segreti. Un mondo in cui all’improvviso anche l’amore sembra a portata di mano. Perché quando Charlotte conosce Sebastian, il fratello di Julia, crede di avere finalmente tutto ciò che ha sempre desiderato. Presto però l’idillio si spezza. E davanti agli occhi di Charlotte si spalanca una tragedia. Un terribile segreto annidato dietro lo sfarzo che illumina le esistenze dei magnifici Buchanan…

kia firma

Recensione: The Heir di Kiera Cass

Non avrei dovuto scrivere questa recensione, ne volevo fare un’altra. L’altra non mi viene – mi impegnerò di più per la settimana prossima e spero di farcela – quindi vi tocca accontentarvi di questa.
Dunque, il libro in questione è The Heir di Kiera Cass, il quarto libro della trilogia di The Selection. Sì, avete letto bene e non sono io che sto dando i numeri. The Selection è nata come trilogia, non la più entusiasmante delle serie che abbia letto, ma secondo me comunque una lettura leggera e disimpegnata. Niente per cui serva l’utilizzo di troppi neuroni, tre libri su cui ridere, scuotere la testa e nei quali odiare un po’ America. Dimenticavo, il terzo libro finisce molto stile ‘E vissero tutti felici e contenti.’. E allora, perché non si poteva finire lì? Bella domanda. Con The Heir si riparte per un’altra Selezione che vede, questa volta, 35 uomini in competizione per la mano della principessa Eadlyn. Un disastro.
Comunque, io parlo e parlo, ma mi sono letta il libro in inglese appena uscito. Sarà la curiosità oppure non lo so, ma non riuscivo a starci lontana.

the heir
Titolo: The Heir (The Selection #4)
Autore: Kiera Cass
Editore: HarperTeen
Disponibile in italiano: No
Goodreads

Princess Eadlyn has grown up hearing endless stories about how her mother and father met. Twenty years ago, America Singer entered the Selection and won the heart of Prince Maxon—and they lived happily ever after. Eadlyn has always found their fairy-tale story romantic, but she has no interest in trying to repeat it. If it were up to her, she’d put off marriage for as long as possible.
But a princess’s life is never entirely her own, and Eadlyn can’t escape her very own Selection—no matter how fervently she protests.
Eadlyn doesn’t expect her story to end in romance. But as the competition begins, one entry may just capture Eadlyn’s heart, showing her all the possibilities that lie in front of her… and proving that finding her own happily ever after isn’t as impossible as she’s always thought.

Avete odiato America? Fantastico. Eadlyn è peggio. È una ragazzina viziatissima, puzzaculo (cit.) e nevrotica, cresciuta con la convinzione di essere superiore a tutti.

I was Eadlyn Schreave. No one was more powerful than me.

Prima di andare avanti, mi scuso da subito per il fatto che sarò un po’ spoilerosa riguardo le trame dei libri precedenti, non riesco a fare altrimenti.
Detto questo, America e Maxon, saliti al potere, hanno abolito le caste e per qualche anno le cose sembrano andare per il meglio. Gli abitanti di Ilea sembrano particolarmente felici di questa nuova organizzazione della società che permette loro di crearsi una propria vita senza essere incatenati alla casta di appartenenza.
Eadlyn ha un gemello, Ahren, con cui condivide qualsiasi cosa. Lui, però, è nato 7 minuti dopo di lei che, per questo, è l’erede designata. Cresce felice, in un periodo di pace e tranquillità, circondata dall’amore della sua famiglia e dal lusso del palazzo. Fin da piccola viene istruita per quello che sarà il suo futuro, ovvero regnare Ilea. Passa buona parte delle sue giornate a lavorare con il padre, aiutandolo nei vari impegni che comporta l’essere re.

Più o meno all’improvviso, la gente inizia a ribellarsi, a non essere più contenta del sistema senza le caste. E allora che si fa? Una Selezione al maschile, nulla di più logico. L’idea è quella di far convergere l’attenzione della popolazione su qualcosa di apparentemente molto importante, su una distrazione architettata ad hoc.
L’idea è di America e Maxon che, quando la propongono a Eadlyn, si ritrovano a dover quasi litigare per convincerla. Dopo averci pensato un po’, aver pestato i piedi – come si conviene a una vera regina – e aver parlato con Ahren, decide di acconsentire. Con una condizione, però: promette di far durare la Selezione per almeno tre mesi, a patto che, se non si dovesse innamorare di nessuno, non sarà costretta a terminarla con un anello al dito.
Tutti d’accordo, quindi. Si passa alla comunicazione ufficiale e, successivamente, all’estrazione dei 35 candidati.
Vi ricordate Marlee, l’amica di America che alla fine si era sposata con Woodwork, la guardia con la quale era stata colta in flagrante? Bene. Ora loro vivono a palazzo e hanno due figli. Kile, un ragazzo dell’età di Eadlyn, sempre con il naso nei libri e Josie, la ragazzina entusiasta di vivere a palazzo nonostante sia cresciuta nell’ombra della futura regina. Eadlyn e Kile si odiano, non si possono vedere. Indovinate un po’ uno dei nomi dei Selezionati.
Ma nonostante lo smarrimento iniziale tra i due potrebbe anche esserci del tenero. È grazie alla Selezione che riescono a conoscersi meglio e a scoprire e apprezzare le qualità e le capacità l’uno dell’altra. Per Eadlyn è una specie di ancora, qualcuno di conosciuto; per il pubblico è qualcosa di molto romantico: l’amico d’infanzia che sembra diventare qualcosa di più.
Ma se America non si riusciva a decidere tra Aspen e Maxon, la figlia non può essere da meno. Ed è qui che entrano in scena anche il carinissimo Henri e il suo fedele traduttore Erik che, nonostante non faccia parte dei selezionati, potrebbe rubare il cuore della futura regina – sempre che ne abbia uno -.

Eadlyn, comunque, non mette da parte la sua altezzosità nemmeno per un attimo quando ha a che fare con i ragazzi. Dopo nemmeno 24 ore ne elimina più o meno un terzo, qualcuno scappa perché si sente ignorato e maltrattato, altri cominciano a chiedersi se non sia completamente senza cuore. Capisco che sia l’unico modo che ha per salvarsi dal mondo esterno che, nonostante tutto, le si sta ribellando contro. Il suo atteggiamento, però, non fa che peggiorare le cose.
L’ho mentalmente insultata una quantità innumerevole di volte, perché davvero ha una capacità innata nel rendersi antipatica.

A parte la storia, di cui ormai avete capito cosa ne penso, mi è piaciuto come la Cass ha caratterizzato i personaggi (quelli nuovi), secondo me in maniera più approfondita rispetto ai primi libri. Non sono figure sfaccettate – ma nemmeno il calibro del libro ha la pretesa che lo siano – ma sono dell’idea che in questo libro ognuno dei personaggi ‘principali’ abbia un carattere più definito rispetto a chi avevamo incontrato in precedenza.
Un’altra critica che avevo fatto era di aver buttato lì delle cose senza capo nè coda, giusto per fare storia. Sono rimasta piacevolmente sorpresa per non aver trovato nessun passaggio di questo tipo in The Heir.

Detto questo, non è una serie che consiglio spassionatamente. Ma nemmeno mi sento di dirvi di evitarla, anzi. Ok, è un po’ trash, un po’ scontata e esagerata, ma a volte ci stanno anche libri di questo tipo. E poi, si può sempre utilizzare come esercizio di inglese. Se ci sono riuscita io, ce la può fare chiunque. E comunque, io aspetto già il prossimo (*scappa a nascondersi*), perchè le risate, i momenti di perplessità e i commenti con la Mon sono, nonostante tutto, impagabili.

rating 2.5
kia firma