Libri

Recensione: The One di Kiera Cass

Ciao a tutti! Eccoci qui con il primo libro dell’anno, che tra il resto mi permette di cominciare a spuntare la Reading Challenge. In particolare, depenno il numero 5: il libro con un numero nel titolo. Sto infatti per parlarvi di The One di Kiera Cass, il terzo (e si pensava conclusivo) capitolo della serie The Selection.

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Titolo: The One (The Selection #3)
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Disponibile in italiano:
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La Selezione che ha cambiato per sempre la vita di trentacinque ragazze sta per concludersi. E l’emozione e la confusione del primo giorno, quando America Singer ha percorso la scalinata del Palazzo, sono ormai solo un ricordo. Di certo America non avrebbe mai immaginato di arrivare così vicino alla corona, o al cuore del principe Maxon. Eppure per lei non è stato facile. Divisa tra i suoi sentimenti per Aspen, guardia a Palazzo e suo primo amore, e la crescente attrazione per Maxon, ha dovuto lottare con tutta se stessa per essere dov’è ora. A un passo dalla fine della Selezione, America però non può più permettersi incertezze. Deve scegliere. Prima che qualcuno lo faccia per lei.

Come vi ho già detto per i primi due libri, per quanto riguarda i contenuti e la storia in sè, anche questo capitolo non è nulla di eclatante. Mi sento però di consigliarvi tutta la serie, non come grande lettura ma come passatempo per un pomeriggio sul divano con una bella tazza di tè cado. La lettura scorre veloce e senza intoppi. Alcuni passaggi non sono ben definiti, ci sono alcuni avvenimenti messi lì un po’ a caso e senza grandi circostanze. Trovo anche che il finale sia stato chiuso un po’ troppo in fretta. Per il colpo di scena è necessario aspettare le ultime 35 pagine. Ci sta, ma avrei lasciato un po’ più di spazio.
America passa il 90% del libro a far venire voglia di prenderla a sberle, come il solito. Non prende una decisione, fa la testarda, cambia idea ogni 2 pagine. Non che il Principe non le faccia compagnia, ci sarà un motivo per cui vanno d’accordo quando sono insieme.
Mi sarebbe piaciuto che il personaggio della Regina fosse stato definito meglio, per quel po’ che si riesce a conoscerla, mi è sembrata interessante; lo stesso non si può dire del re. Non l’ho proprio potuto soffrire.
Dopo avere parlato degli altri due libri non mi resta molto da dirvi di questo, come già detto America è sempre la stessa, non cambia e, nonostante sia evidente la sua crescita nel corso dei libri, non posso dire che mi sia piaciuta. Il Principe è adorabile, anche se, pure lui, ha degli alti e dei bassi. Aspen non riesce a stare al suo posto.
Nel corso del libro scopriamo anche dei nuovi aspetti dei carattere di alcune delle ragazze dell’Elite, emergono nuove personalità che finora erano rimaste nascoste o comunque oscurate vuoi dall’ansia della competizione, vuoi dalla chiusura che le ragazze avevano adottato come corazza per ripararsi dalle altre.
Rispetto ai primi due capitoli si comincia a capire qualcosa di più dei ribelli, troppo poco considerando che non se ne sarebbe dovuto più parlare dopo questo libro.
A maggio 2015 uscirà The Heir, il nuovo capitolo della serie. Ho visto su GoodReads che ne è previsto anche un quinto: spero proprio che non degeneri portata dall’entusiasmo del successo.
Finchè si leggono così bene, però, non ho nessuna intenzione di abbandonare la serie. Intanto mi accontento delle varie novelle. Ho infatti scovato ieri The Queen (#0.4), un epilogo a The One reperibile a fatica in internet. Inoltre a marzo uscirà The Favourite (#2.6). Ok, la smetto di dare i numeri e torno a studiare.


Recensione: Someone Like Her di Sandra Owens


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Titolo: Someone Like Her (K2 Team #2)
Autore: Sandra Owens
Editore: Montlake Romance
Disponibile in italiano: No
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Known to the K2 Special Services team as Romeo, ex-Navy SEAL Jake Buchanan may spend his downtime living up to his nickname, but there’s one woman who sets his heart racing like no one else can: Maria Kincaid. Unfortunately, his boss – her brother – has made it crystal clear that she’s off-limits. Jake doesn’t do commitment, while Maria is the type of woman who deserves a promise of forever. Yet Maria finds herself drawn to Jake, the man who stares at her with a desire she wishes he’d act on.

Still haunted by her horrific childhood, Maria goes searching for the father she’s never met and stumbles into a nightmarish experience. With her life in grave danger, she reaches out to Jake, her brother’s second-in-command. Jake figures he can help Maria without giving in to temptation. But some things are easier said than done.

 

I received this book as an ARC through Netgalley in exchange for an honest review.

Il primo libro dell’anno è sempre un problema per me, perché ho paura che si riveli una schifezza e mi rovini l’umore solitamente positivo che ho in questo periodo (sempre che non mi si parli di esami, perché in quel caso l’umore diventa nero nero).
“Someone Like Her” è stato una sorpresa piacevole e, shame on me, ho scoperto che fa parte di una serie di cui è il secondo volume più o meno a tre quarti della storia, quando sono andata su GR ad aggiornare lo stato. Da quel poco che ho letto sulla serie, ho capito che è un po’ come la serie di “Ten Tiny Breaths”, in cui ogni libro racconta una storia diversa, anche se legata in qualche modo a quella precedente; ogni libro però è leggibile anche senza aver letto gli altri.

Come detto sopra, il libro mi è piaciuto ed è stata una bella distrazione in questi due giorni in cui vedevo codice C++ ovunque. Jake è un exSEAL (Forze Speciali della Marina) e ora lavora per Logan, il suo vecchio comandante. Sia mai che uno di questi personaggi sia brutto e storpio eh! Jake infatti è bello, atletico, pronto a tutto per proteggere il suo lavoro, il suo capo e Maria, la sorella del capo, da cui è irrimediabilmente attratto. La ragazza però è off-limits, tanto che Logan ha minacciato di licenziarlo e ucciderlo se si dovesse avvicinare alla sorella.

Ovviamente, non avendo letto il primo volume della serie, alcune piccole cose non riuscivo a comprenderle, come il motivo per cui Jake non potesse assolutamente avvicinarsi a Maria, nonostante all’inizio del libro si dica che il giovane abbia una reputazione da don Giovanni.

La storia è piuttosto semplice e molto prevedibile, ma risulta comunque un piacere leggerla. Maria, nel tentativo di scoprire qualcosa in più sul suo passato, finisce nei guai e nel mirino di un uomo che tenterà di tutto per farle del male. È stato interessante vedere fino a che punto l’autrice avesse deciso di estendere questa situazione e come abbia deciso infine di risolverla.

Tornando a parlare dei personaggi, perché di trama non ce n’è poi tanta, Maria è una ragazza che sprizza energia e positività da tutti i pori. Non si fa scoraggiare dall’atteggiamento di Jake, volto a farla allontanare per rispettare gli ordini del capo. Studia legge ed è un piccolo genio informatico, personaggio che io apprezzo sempre moltissimo.
Quando ho letto la trama avevo visto che Maria avrebbe avuto un passato travagliato e avevo storto un po’ il naso, in quanto questi personaggi tendono ad essere piatti, fissati sui problemi che hanno avuto ed incapaci di andare avanti. Maria non è così. Ha avuto una brutta infanzia, ma si è rialzata a testa alta e non si è quasi mai voltata indietro.
Logan, il fratello maggiore di Maria, è iperprotettivo, autoritario, ma anche estremamente dolce sia con la sorella che con la moglie. Ha paura che Jake ferisca Maria e per questo li tiene lontani, ma ho apprezzato come lentamente si apra ad accettare che forse Jake è proprio l’uomo giusto per la sua sorellina.

Ci sono poi personaggi secondari accennati appena che spero di approfondire leggendo i prossimi libri della serie, come Saint o Sugar. Nonostante la trama un po’ banale è un libro da tenere in considerazione per quella giornata in cui si ha voglia di un po’ di dolcezza.
Concludo qui e sono tutta felice perché con questo libro spunto la prima casella della mia Reading Challenge, precisamente la numero 4: Un libro pubblicato quest’anno.


Recensione: Ultimo Requiem di Nicola e Mimmo Rafele

Buongiorno a tutti, ma soprattutto BUON ANNO! Eh già, mi è toccato il primo post e mi tocca anche il primo dell’anno. É un po’ che non mi faccio sentire e l’ultima volta vi ho parlato di ricette. La mia assenza è dovuta al fatto che sto leggendo meno, prima causa esami e università e poi causa vacanze che mi hanno portato un attacco di creatività compulsiva. Quindi, dalla cucina all’uncinetto, in questi giorni ho fatto di tutto tranne leggere. Ma se sperate di esservi liberati di me, vi sbagliate di grosso. Finalmente sono arrivata in fondo a un libro che mi trascinavo dietro da 15 giorni, non perchè non mi piacesse, anzi, ma perché, appunto, non avevo tempo. Il libro in questione è diverso da tutti quelli di cui vi ho parlato finora, si tratta di ‘Ultimo Requiem’ di Mimmo e Nicola Rafele.

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Titolo: Ultimo Requiem
Autori: Nicola e Mimmo Rafele
Editore: Longanesi
Disponibile in italiano: Si
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Carlo Settembrini è commissario alla questura di Bologna quando, il 2 agosto 1980, esplode la bomba alla stazione. Carlo indaga, ma ancora non sa che si troverà a combattere un nemico sfuggente e potentissimo. Un nemico che ha tanti volti, e uno di quei volti è lo Stato.
Sergio Russo in quell’esplosione ha perso la donna che ama. Il suo futuro di magistrato sarà all’insegna della ricerca della verità e del desiderio di vendetta.
Matteo Sabato compie 18 anni pochi giorni dopo la strage. È nato in una famiglia mafiosa, ma il potere che suo padre ha accumulato all’ombra del boss Stefano Bontate non gli basta, vuole di più.
Comincia così una sfida infernale che durerà 13 anni e attraverserà tutti gli snodi più drammatici della storia italiana recente: dalle stragi di Stato fino alle bombe del ’92-’93, dal ferimento di papa Wojtyla alla morte di Falcone e Borsellino, dalla scoperta degli elenchi della P2 a Tangentopoli, dal declino della Prima repubblica fino all’ascesa di un nuovo potere che comanda ancora oggi. Dalla risposta che un padre e un figlio hanno voluto dare al loro bisogno di verità su uno dei più atroci misteri italiani, un trascinante romanzo sulla sanguinaria passione del potere e sugli ultimi decenni della nostra storia.

Come vi dicevo prima della trama, questo libro è diverso. L’ho scovato sul tavolone ‘Novità e Proposte’ della biblioteca in uno dei giri durante una pausa dallo studio. Grazie al mio umore “allegro” del periodo di esami, il titolo mi ha attirata. Poi ho letto la trama e, umore o no, ho deciso che lo dovevo leggere. Come argomenti mi ricordava molto ‘É già sera, tutto è finito’ di Tersite Rossi (potete trovare qualche informazione in più qui) un libro che ho amato. Un romanzo-inchiesta incentrato sulle bombe del ‘92-’93.

Ma torniamo al libro dal titolo allegro. Comincia con la Strage di Bologna, vissuta molto da vicino. I primi capitoli sono da brividi, poi sale un po’ lo schifo. Non per come è scritto o per come è sviluppata la storia, ma per quello che racconta. Inizialmente si fa un po’ fatica a ricordare i nomi, sono parecchi e tutti introdotti nelle prime pagine. Si tratta di un romanzo, ok, ma io non sono stata in grado di distinguere il confine tra realtà e invenzione. L’impulso è quello di continuare a cercare informazioni in internet per capirne di più, per scoprire qualcosa di più. Poi scopri che, chiaramente, i nomi sono tutti inventati. Ho come l’impressione che dentro ci sia più verità di quanto si colga a una lettura superficiale. Mascherata, romanzata – ovviamente – ma i fatti sono reali. Le bombe, l’attentato a Papa Wojtyla, la P2. Il libro scorre più che bene, la storia è romanzata in modo da prendere il lettore e non fargli mollare il libro. E poi a un certo punto TAC ti inserisce un avvenimento, una data che quando la digiti in internet vieni sommerso dalle notizie relative a quel giorno.
Sono dell’idea che tutti dovrebbero leggere qualche libro di questo tipo, non solo romanzi rosa (che adoro, non ho nulla contro quelli, sia chiaro). Soprattutto se sono scritti come questo e scorrono che è un piacere.

Recensione: The Resurrection of Aubrey Miller di L. B. Simmons

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Titolo: The Resurrection of Aubrey Miller
Autore: L. B. Simmons
Editore: Self
Disponibile in italiano: No
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Sometimes death isn’t the end. Sometimes it’s a beautiful beginning…
Death.
For some, it’s simply one of life’s certainties, nothing more. For others, it’s merely a fleeting thought, one often overshadowed by the reckless delusion that they have been blessed with the gift of immortality.
For Aubrey Miller, death is the definition of her very existence. Overcome with the guilt resulting from the loss of her beloved family, she alters her appearance from the once beautiful, blonde-haired, blue-eyed little girl to that of one shrouded in complete darkness, enveloping herself in her own unbreakable fortress of solitude as a form of protection for others.
As she enters her first year of college, her goal is simple: Earn a degree with the least amount of social interaction as possible. What she never anticipates is the formation of very unlikely relationships with two people who will change her life in ways she never believed possible: Quinn Matthews, the boisterous former pageant queen, and Kaeleb McMadden, a childhood friend from her past who never really let her go.
Over the years, as their connections intertwine and grow, a seemingly indestructible bond is formed between the three…
But when death painfully reemerges, Aubrey is lost once again, burying herself deeper than ever before inside the familiar fortification of her fears.
Will the refuge of friendship, the solidarity of life-long bonds, and the power of unconditional love be enough to do the impossible?
Will they be enough to finally bring about…
The Resurrection of Aubrey Miller?

 

Negli ultimi mesi ho scoperto un “genere nel genere”. Mi spiego: da patita di fantasy e distopici quale ero fino a qualche anno fa, sono passata a leggere un sacco di romantici, sia young adult che new adult. Non sono mai stata schizzinosa riguardo alla trama o ai vari intrecci; se il libro era interessante lo leggevo. Adesso ho scoperto di avere un debole per i libri sonno la categoria di “second-chance at love”. Ma cosa significa esattamente? Sono storie che parlano di due amanti, che per un qualsiasi motivo si sono dovuti separare e a distanza di anni si sono ritrovati.

Il libro di cui vi parlo oggi appartiene proprio a questa categoria. The Resurrection of Aubrey Miller è un libro che tratta temi difficili, come la morte di persone care e il senso di colpa che colpisce i sopravvissuti.
Raven è una ragazza che ha perso tutto quando era molto piccola e si è ritrovata a vivere con la migliore amica della madre, Linda, che la ama come se fosse figlia sua. Raven sta per iniziare il college e il suo obiettivo, per questi anni, è quello di tenere le persone alla larga da lei, perché convinta che tenere a qualcuno significhi destinarlo a morte certa. Tra questa sua convinzione di essere una specie di portatrice di morte e il suo aspetto fisico (piercing ovunque, capelli tinti di nero, etc) la ragazza mi aveva fatta storcere abbastanza il naso.

The simplicity of living astounds me. But it’s the terror of death that devours me.

Arrivata al college incontra Quinn, la sua compagnia di stanza e Kaeleb, un vecchio amico di infanzia che non la riconosce e a cui lei non rivela la sua identità.
Due parole su questi personaggi: la prima viene inizialmente descritta come la classica ragazza stile Barbie, per poi rivelarsi invece un’amica attenta e sempre presente. Kaeleb (mi piace da morire il nome scritto così) è sfacciato, con la risposta sempre pronta, carino da matti e, ovviamente, innamorato di Aubrey. Ma chi è Aubrey?
É quella ragazza che è scomparsa sotto i sensi di colpa ingiusti, che si è chiusa in sé stessa isolandosi dal mondo fino a diventare Raven.
Con molta difficoltà e impegno da parte dei suoi nuovi amici, il guscio in cui si è imprigionata inizierà a rompersi, fino a far rinascere Aubrey. É proprio di questa rinascita, o resurrezione, di cui parla il libro.

Beautiful people tend to be ugly, ugly people tend to be beautiful, storms tend to brew below a person’s cool, calm exterior, and tremendously happy people tend to be overcompensating for their own grief. Nothing is ever really what it seems.

La storia è ben articolata, i personaggi sono tutti caratterizzati molto bene e la scrittura è scorrevole e piacevole. Il libro però non ha preso i cinque cupcakes e la colpa, se così si può chiamare, è dell’eccessivo dramma presente nella storia. Non voglio spoilerare niente, ma davvero si arriva ad un livello in cui l’unica cosa che è possibile pensare è: “Non possono capitare tutte a lei!!”

Raven/Aubrey mi è piaciuta nonostante i suoi sensi di colpa perché dopo aver conosciuto Quinn e ritrovato Kaeleb si impegna per superare le sue paure e affrontare finalmente la vita. É bello veder spuntare da sotto i capelli tinti e le lenti a contatto con le pupille allungate come i gatti, una ragazza dai boccoli biondi e gli occhioni azzurri che piano piano impara ad accettarsi.
Quinn la sostiene per tutto il percorso, ma non si rende conto di essere lei per prima ad avere bisogno di aiuto e Aubrey, che di amiche non ne ha mai avute, non riesce a sostenerla come vorrebbe.
Kaeleb lo adoro e si è dimostrato un amico meraviglioso per entrambe le ragazze, aiutandole e supportadole. Qualcuno mi regala un ragazzo così a Natale? *fa occhioni dolci*
Linda è un personaggio secondario da non dimenticare, perché rappresenta una seconda mamma per Aubrey, che non è riuscita a dimostrare quanto in realtà le volesse bene, per paura di veder morire anche lei.

É un libro che non permette di staccare gli occhi dalle pagine e fa riflettere su quanto sia importante dimostrare i proprio sentimenti e su quanto sia grande il senso di colpa di chi sopravvive ad una tragedia. Una storia decisamente da leggere.

Without heartache, there is no understanding of the true meaning of love. Without anger, passion cannot be comprehended. Without fear, there is nothing gained when overcome. And without sorrow, happiness can never be realized.