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Recensione: Royally Screwed di Emma Chase – Cuori in Viaggio

Buongiorno! Oggi sono qui con la recensione per Cuori in Viaggio, l’iniziativa ideata da Leryn di Libera tra i libri che vi continuerà a regalare recensioni fino a fine mese. È l’occasione giusta per aggiungere alle vostre TBR nuovi libri…non sono mai troppi giusto?

cuori in viaggio banner

QUI trovate il calendario delle altre tappe di questa fantastica iniziativa 🙂

royally screwed cover
Titolo: Royally Screwed (Royally #1)
Autore: Emma Chase
Editore: Self
Disponibile in italiano: No
Goodreads

Nicholas Arthur Frederick Edward Pembrook, Crowned Prince of Wessco, aka His Royal Hotness, is wickedly charming, devastatingly handsome, and unabashedly arrogant; hard not to be when people are constantly bowing down to you.

Then, one snowy night in Manhattan, the prince meets a dark haired beauty who doesn’t bow down. Instead, she throws a pie in his face.

Nicholas wants to find out if she tastes as good as her pie, and this heir apparent is used to getting what he wants.

Dating a prince isn’t what waitress Olivia Hammond ever imagined it would be.

There’s a disapproving queen, a wildly inappropriate spare heir, relentless paparazzi, and brutal public scrutiny. While they’ve traded in horse drawn carriages for Rolls Royces, and haven’t chopped anyone’s head off lately, the royals are far from accepting of this commoner.

But to Olivia, Nicholas is worth it.

Nicholas grew up with the whole world watching, and now Marriage Watch is in full force. In the end, Nicholas has to decide who he is and, more importantly, who he wants to be: a King… or the man who gets to love Olivia forever.

 

Ammetto di aver scelto questo libro un po’ perché mi piace come scrive Emma Chase, ma soprattutto per la copertina. Ok che ci sono copertina bellissime, un po’ misteriose, con colori stupendi, ma ogni tanto ci sta anche il bel manzo spiattellato sulla cover per essere ammirato. Diciamocelo, se il ragazzo in cover rappresenta il protagonista beh, Olivia è piuttosto fortunata.

Manzo a parte, la storia è carina, ma piuttosto irreale e esagerata. È uno di quei libri che ti godi, che ti fanno ridere e probabilmente fanno immaginare cose non proprio caste con il sopracitato manzo, ma finisce lì. Non rimane assolutamente nulla dopo qualche giorno che si è finita la lettura.

Come plus abbiamo che è corto, perfetto per un weekend sotto le coperte accoccolati a godersi la fine dell’inverno (anche se penso di essere l’unica che si terrebbe neve e freddo e the caldi sotto le coperte tutto l’anno) e si legge velocissimo. Trovo che sia ottimo anche per chi non ha molta dimistichezza con l’inglese perché non usa un linguaggio complicato e non ha quei discorsi e quelle descrizioni impegnative che se sono in una lingua che non conosci bene vorresti solo tirare il vocabolario dietro alle CE che ancora non te lo hanno tradotto.

Non posso commentare praticamente nulla della trama o della storia perché sarebbe spoiler praticamente ovunque considerando che la storia è piuttosto semplice e si riesce ad immaginare come andrà a finire. I due protagonisti, Nicholas e Olivia sono cliché a livello massimo, ma tutto sommato piacciono e non annoiano. Olivia mi piace perché ha sempre la risposta pronta e non si fa intimidire, mentre Nicholas è diretto, sarcastico, non ha peli sulla lingua e a volte non sai se prenderlo a sberle o meno.

“I…don’t…date.”
“Good God, why not?” I ask, horrified. “That’s a bloody sin.”
“A sin?”
“You’re stunning, obviously clever – you should date often, and preferably with a man who knows how it’s done.” I rest my palm on my chest. “Coincidentally, I happen to be fantastic at it. What are the odds?”

Insomma, il libro mi è piaciuto, anche se piuttosto scontato, ma ogni tanto ci stanno libri così e mi piace trovarne di piacevoli e divertenti. Emma Chase in questo è bravissima quindi vi consiglio di leggere anche gli altri suoi libri. Io, quando avrò bisogno di un libro leggero, andrò sicuramente a prendere il secondo volume di questa serie.

mon firma

Teaser Tuesday #101

Buongiorno! Oggi giornata piena e dopo aver pubblicato la terza tappa della lettura di gruppo de Le Origini degli Shadowhunters eccoci con il teaser di oggi. Mi sono trovata un po’ in crisi, visto che il libro che sto leggendo attualmente è lo stesso del Teaser della Mon della scorsa settimana, ma ve ne lascio comunque un altro assaggio. Stiamo leggendo entrambe Il Principe di Cassandra Clare per il gruppo di lettura e quindi le cose si sono un po’ sormontate.
teaser tuesday

L’interno del soggiorno sembrava stranamente nudo. Dopo un momento, Will si rese conto che era perché Magnus aveva spinto tutti i pesanti mobili di teak, piano compreso, contro le pareti. Dal soffitto pendeva un lampadario a gas riccamente ornato, ma a illuminare la stanza erano alcune dozzine di grosse candele nere disposte in circolo al suo centro.

Magnus stava lì accanto con un libro aperto tra le mani; il fazzoletto da collo di foggia antiquata era allentato, i capelli neri scompigliati e ritti intorno al viso come se fossero carichi di elettricità. — Giusto in tempo! — gridò sorridendo nel vedere il ragazzo. — Penso proprio che questa volta ci siamo. Will, ti presento Thammuz, un demone minore dell’ottava dimensione. Thammuz, lui è Will, un Cacciatore minore del… Galles, mi pare?

— Ti caverò gli occhi — sibilò la creatura seduta in mezzo al circolo ardente. Era sicuramente un demone, alto non più di novanta centimetri, con la pelle blu, tre occhi fiammeggianti neri come il carbone e lunghi artigli rosso sangue alle mani munite di otto dita. — Ti scarnificherò il viso.

— Non fare il villano, Thammuz — lo redarguì Magnus. Sebbene il suo tono fosse leggero, di colpo il circolo di candele divampò vivacemente verso l’alto, facendo sì che il demone si raggomitolasse su se stesso con un urlo.—Will ha delle domande da farti. E tu gli risponderai.

Il ragazzo scosse la testa. — Non lo so, Magnus. Non mi sembra quello giusto.

— Avevi detto che era blu. E questo è blu!

— Per essere blu è blu — riconobbe Will, avvicinandosi al circolo di fiamme. — Ma il demone che serve a me… be’, a dire il vero è blu cobalto. Questo è più… pervinca.

— Come mi hai chiamato? — ruggì il demone infuriato. —Avvicinati, piccolo Cacciatore, e lascia che banchetti con il tuo fegato! Te lo strapperò dal corpo tra le urla.

Will si girò verso Magnus. — Non ha nemmeno la stessa voce. È diversa. E anche il numero degli occhi.

— Sei sicuro?

— Sì! — rispose Will, in un tono che non ammetteva repliche. — È una cosa che non potrei mai dimenticare.

Capitolo 2 – IL PRINCIPE di Cassandra Clare

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In una Londra vittoriana fosca e inquietante, e nel suo magico mondo nascosto, Tessa Gray crede di avere finalmente trovato tranquillità e sicurezza con gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni, che proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del perfido Mortmain.
Ma con lui e il suo esercito di automi ancora in azione, il Consiglio vuole spodestare Charlotte Fairchild, per affidare il comando a Benedict Lightwood, uomo senza scrupoli e affamato di potere. Nella speranza di salvare Charlotte, Will, Jem e Tessa decidono di svelare i segreti del passato di Mortmain e scoprono sconvolgenti legami fra gli Shadowhunters e la chiave del mistero dell’identità di Tessa.
La ragazza, intrappolata nei sentimenti che prova per Will e Jem, si trova a dover compiere una scelta cruciale quando scopre in che modo gli Shadowhunters abbiano contribuito a fare di lei “un mostro”. Sconvolta, Tessa è tentata di schierarsi con il fratello Nate dalla parte di Mortmain. Ma a chi è davvero fedele? E chi ama, nel profondo del suo cuore? Soltanto lei può scegliere se salvare gli Shadowhunters di Londra oppure distruggerli per sempre.

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Tornando a “Le Origini” degli Shadowhunter: terza tappa

Buongiorno a tutti!
Siamo arrivati alla terza tappa di questa nostra lettura di gruppo de “Le Origini”, l’iniziativa che stiamo portando avanti insieme a tanti meravigliosi blog. Se ancora non li seguiti, vi lascio qui i link perché dovete assolutamente; Airals World Se ne leggon di libri, Chronicles of a Bookaholic, Il Salotto del Gatto libraio, Se solo sapessi dire, Leggendo Viaggiando, Libera tra i Libri, Lily’s Bookmark, Words of books (che ha sfornato dei meravigliosi banner per tutte noi, facciamole un applauso!).

Prima di passare agli approfondimenti che riguardano la nostra tappa, vi lascio il riassunto degli ultimi capitoli del primo volume, L’Angelo. Se non lo avete finito affrettatevi che dalla prossima volta si inizia a parlare del secondo libro.

Recap

 

Il quattordicesimo capitolo è terminato con la fine della lotta contro gli automi alle porte dell’Istituto. Will e Thomas accorrono per portare Jem, svenuto durante la lotta, all’interno. Scopriamo quindi la verità sulla “malattia” di Jem. Il ragazzo è stato torturato da un demone ed è diventato dipendente da una droga che prima o poi lo ucciderà, ma senza di essa morirebbe prima e molto dolorosamente. Mentre Jem rivela il suo segreto a Tessa, Nate fornisce importanti informazioni che permettono al gruppo di organizzare un attacco contro De Quincey. Partono tutti tranne i ragazzi, ma mentre sono via arriva Mortmain che attira Will e Jem in una trappola. All’istituto rimangono solo le ragazze con Sophie, Thomas, Agatha e Nate, oltre ovviamente a Mortmain. L’uomo si rivela essere il cattivo più pericoloso e attacca l’Istituto ormai privo di protezione. Agatha muore quasi subito e Thomas fa di tutto per proteggere Tessa e le altre ragazze che tentano di fuggire. Scopriamo quindi che Nate li ha traditi e che Mortmain sa molto sul passato di Tessa e su ciò che lei è. Mortmain vorrebbe che la ragazza andasse via con lui ed è terrorizzato dall’idea che si faccia del male. Tessa ne approfitta e si salva fingendo un suicidio. Nel frattempo Will e Jem tornano all’Istituto e arrivano nel momento in cui Tessa si sta ancora fingendo morta e Mortmain fugge. Alla fine di tutto Charlotte chiede a Tessa di rimanere all’istituto che ormai è diventato la sua casa, ma Will non la prende affatto bene e i due litigano.

Il genere

 

La trilogia che stiamo leggendo, ma anche il resto dei libri che compongono la Saga degli Shadowhunters scritta da Cassandra Clare cade sotto il genere letterario chiamato urban fantasy. Ma di cosa si tratta esattamente? Cerchiamo di capirlo insieme. Girovagando un pochino per internet ho scoperto che l’urban fantasy è un sottogenere del fantasy che viene definito dal luogo in cui si svolge la storia: tendenzialmente si tratta di un paesaggio urbano. L’urban fantasy come genere non ha limitazioni temporali e può quindi essere ambientato in ogni epoca. I libri della Clare sono un ottimo esempio di ciò, infatti Le Origini sono ambientate in epoca vittoriana, mentre la nota saga “The Mortal Instruments” si svolge in tempi moderni.
Importante notare come tendenzialmente nei libri urban fantasy si parla del mondo reale che viene però riempito di elementi fantasy come alieni, creature mitologiche, esseri paranormali etc.

Mi sembrava interessante fare un paragaone con il paranormal romance visto che potrebbe essere facile fare confusione, infatti secondo varie fonti i due generi condividono quasi il 90% delle loro caratteristiche con la fondamentale differenza che il paranormal romance è totalmente incentrato sulla relazione tra due personaggi. Per capire se il libro che state leggendo è un urban fantasy provate a chiedervi se togliendo la relazione tra i protagonisti la storia starebbe comunque in piedi. In caso di risposta affermativa beh, avrete trovato il genere del vostro romanzo.

L’autrice

 

Ragazzi, si scoprono sempre cose nuove. Sarà che sono ignorante in materia, ma ho scoperto che Cassandra usa uno pseudonimo. Il suo vero nome è Judith Rumelt ed è nata a Teheran. Cassandra ha viaggiato parecchio nella sua vita e ha vissuto in diversi paesi europei durante i suoi primi anni di vita. È un’appassionata di libri e scrive fin dai tempi della scuola. Ha iniziato a scrivere il primo libro della saga The Mortal Instruments nel 2004, ma ho scoperto che prima di allora scriveva fanfiction. Una delle sue più famose è The Draco Trilogy, basata su Draco Malfoy, personaggi di Harry Potter. Ricordo di averne sentito parlare intorno al 2006, ma non sono mai riuscita a leggerla. Sempre dalla sua biografia sul sito ho scoperto che le assomiglio un po’ perché dice di non riuscire a lavorare da casa perché si distrae troppo con i suoi gatti e con la tv e la capisco. Io ero uguale all’università.
Cassandra è diventata piuttosto famosa negli anni e i suoi libri sono stati tradotti in svariate lingue e sono diventati prima un film, purtroppo non andato benissimo, e successivamente una serie tv che sì, guardavo, ma mi ha stufata. Diciamo che la qualità delle trasposizioni lascia mooolto a desiderare.
Concludo raccontandovi una piccola curiosità che probabilmente già saprete, ma che io ho scoperto girovagando. Cassandra è stata accusata due volte di plagio, una del 2006 riguardo alla sua The Draco Trilogy in cui si affermava avesse copiato interi dialoghi e scene da altre autrici e autori oppure da note serie tv, mentre una seconda volta qualche mese fa e questo giro proprio per la saga degli Shadowhunters. La seconda accusa è stata mossa da un’altra autrice che ha scritto una saga chiamata Dark Hunters che racconta di guerrieri che combattono gli esseri oscuri per proteggere l’umanità. Insomma, le similitudini ci sono, ma ormai molti libri si assomigliano.

Ovviamente se qualcuno di voi appassionati dovesse avere altre curiosità da condividere con noi vi invito a commentare qui sotto. Io e Kia da novellina siamo sempre pronte a scoprire cose nuove sugli autori che leggiamo.

Detto questo vi lascio alle bellissime foto che ci avete mandato per la prima sfida che ha lanciato Cee nel primo post. Kia ha fatto un meraviglioso collage e tutte le ragazze sono state bravissime. Facciamo quindi i complimenti a Elisa, Ilaria, Leryn, Clary, Cee, Kia, Grazia Spaccia Libri, Arba e Maria Cristina.

Aggiungiamo all’ultimo anche la foto di Cate che ce l’ha mandata ieri sera:

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Recensione: Onde di velluto di Chiara Venturelli

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Titolo: Onde di velluto
Autore: Chiara Venturelli
Editore: Centauria
Disponibile in italiano:
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La voce di Alex, morbida come il velluto, culla migliaia di persone ogni venerdì a mezzanotte, con il suo podcast in cui legge brevi racconti inviati dagli ascoltatori. Tra questi c’è Bianca, ventidue anni, una vita affollata e la passione per le parole. I loro due mondi, tra cui corre una distanza fatta di chilometri, di situazioni, di caratteri, si incontrano nello spazio di Binario 7, una storia inventata… Che non finisce lì. Perché in molti, sul sito di Alex, ne chiedono il seguito e lui stesso si accorge di essere rimasto avvinto: dal racconto e, più ancora, dalla sua misteriosa autrice, con cui comincia un fitto scambio di messaggi. Da qui a conoscersi e frequentarsi davvero, però, ci sono di mezzo non solo un viaggio in treno ma una famiglia di ristoratori, un ex in vena di intrighi, una vicina sexy, un lavoro notturno, svariate sessioni di esami universitari e le mille incomprensioni che la vita può seminare sulla strada di un amore a distanza, compresa una cerimonia in cui si sfiora la catastrofe…

Un romanzo frizzante, tenero, vivo come due cuori che battono. Una storia d’amore che mette in scena con delicatezza e un pizzico di ironia la facilità e la difficoltà di trovarsi, in un mondo di comunicazioni istantanee in cui la realtà e i sentimenti viaggiano spesso su frequenze differenti. E un tuffo nella magia che può scaturire dall’incontro tra due solitudini, decise a conquistarsi un sogno.

Onde di Velluto è il secondo libro di Chiara Venturelli, che dopo il suo debutto con Lezioni di Seduzione ci regala un altro romanzo all’insegna dell’amore. Onde di Velluto è un libro che si legge velocemente, che scorre benissimo e non annoia e che ti tiene incollata alle pagine. Sì ho rischiato di perdere la mia fermata della metro e sì sono rimasta sveglia fino a tardissimo per andare avanti per poi crollare il giorno dopo.

È un libro dolce e leggero, che sembra un po’ avvolgerti come una coperta e ti fa venire voglia di cioccolata calda e coccole. Chi conosce Chiara e il suo stile sa un po’ cosa aspettarsi e sa che troverà amore, delicatezza, dolcezza e quel po’ di hottness che rende i suoi personaggi, soprattutto quelli maschili, dei piccoli gioiellini.

Alex è un dispensatore con la D maiuscola, come i vari uomini che l’autrice ha creato negli anni. Ho un debole per Jack di Lezioni di Seduzione, perché il primo dispensatore di cui ho letto, ma cavolo, una lettura privata da parte di Alex potrebbe farmi cambiare idea. Alex è un personaggio particolare, con un carattere chiuso che all’inizio non riusciamo davvero a comprendere. Vive la vita attraverso il suo podcast e fa fatica a fidarsi di chiunque. Scopriamo poco a poco che è un ragazzo attento e dolce e che si sforza di aiutare gli altri in tutti i modi possibili.

Bianca è una ragazza timida, un po’ insicura, sempre messa in ombra dalla sorella più estroversa o dalla preoccupazione dei genitori per il fratellino. È una ragazza che deve ancora capire bene il suo posto nel mondo e avrei voluto vedere una crescita maggiore del suo personaggio che comunque migliora notevolmente una volta conosciuto Alex. Non risulta mai antipatica, anzi, ma mi è parso che il suo personaggio dia il massimo solamente in presenza del ragazzo. Questo non toglie nulla ad un personaggio comunque piacevole e piacevole da leggere.

La loro storia è difficile come tutte le relazioni a distanza e trovo che sia stata descritta molto bene. C’è una frase riguardante il rapporto di amore e odio che si ha con le stazioni quando si vive una relazione a distanza molto veritiero e mi ha spinta a immedesimarmi un po’ e a ricordare tutte le volte in cui ho amato o odiato le stazioni e per quanto ancora succederà.

Il libro ha un finale molto veloce e da lettrice vorrei sempre avere di più, quindi avrei voluto sapere di più di Dalia e del suo rapporto con Bianca, avrei voluto più dettagli sugli amici di Bianca, ma credo sia la stessa storia ogni volta che ho in mano un libro. Vorrei di più perché è difficile staccarsi da un romanzo che è piaciuto e che si vorrebbe tenere con sè ancora per qualche tempo. Temo che sia una cosa che non mi passerà mai, quella curiosità che mi fa sempre dire “E poi?” quando ho chiuso un libro o vedo i titoli di coda di un film o di una serie tv.

Posso quindi dire che consiglio questo libro a chi vuole passare qualche ora di dolcezza, ma anche a chi non vuole i drammi eccessivi che riempiono i romanzi d’amore di questi ultimi anni. Chiara riesce a creare una storia che cattura anche senza imbottire i personaggi di drammi ed è una cosa che apprezzo molto. Se poi abitate a Milano come me, o a Bologna, sono certa che vi farà piacere ritrovare alcuni dei luoghi della città in cui abitate.


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