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Teaser Tuesday #99

Buongiorno!
Prima di lasciarvi al teaser di oggi vi svelo un segreto. Durante l’anno sono soggetta a degli attacchi di impellente bisogno di cose trash, e allora mi metto a leggere libri di dubbia provenienza, libri che sono lì perché ormai fanno parte della collettività. Libri come 50 sfumature di nero che ho appena finito ieri sera, per capirci. E non ho nessuna intenzione di lasciarvi il teaser da quello. Detto tra noi, dovrei pure recuperare il primo film per poi vedere il secondo, vedremo come finirà questa mia missione. Fine confessione.
Il teaser di oggi è quindi un incipit del libro che ho deciso di leggere, uno dei libri consigliati per la 2017 Book Challenge: La specialista di Stephenie Meyer. Sono curiosa di vedere com’è, considerando i pareri contrastanti che ho letto in giro.

teaser tuesday

Le incombenze di quel giorno erano diventate ormai la norma per la donna che al momento si faceva chiamare Chris Taylor. Si era alzata molto prima di quanto le piacesse, poi aveva smantellato e riposto i dispositivi di sicurezza notturni. Era una seccatura sistemare tutto la sera per poi smontarlo il mattino seguente, ma non valeva la pena di rischiare la vita per pigrizia.
Terminata la routine mattutina, Chris era entrata nella sua anonima berlina – con qualche anno di troppo ma senza grossi danni che attirassero l’attenzione – e aveva guidato per ore. Aveva superato tre confini e innumerevoli altre linee disegnate sulla cartina, ma anche dopo aver coperto una certa distanza continuava a escludere le città che incontrava lungo il percorso. Questa era troppo piccola, quella aveva solo due strade per entrare e uscire, l’altra aveva l’aria di attrarre così pochi visitatori che le sarebbe stato impossibile non farsi notare, malgrado l’apparenza ordinaria con cui cercava di mimetizzarsi. Si segnò alcuni posti che prima o poi avrebbero potuto tornarle utili: un negozio di prodotti per saldatura, uno spaccio di materiali dell’esercito e un mercato agricolo. A breve sarebbe tornata la stagione delle pesche: doveva farne scorta.
Finalmente, nel tardo pomeriggio arrivò in un posto movimentato dove non era mai stata prima. Perfino la biblioteca pubblica era piuttosto affollata.
Le piaceva usare le biblioteche, quand’era possibile. I luoghi pubblici erano più difficili da rintracciare.

Capitolo 1 – THE CHEMIST. LA SPECIALISTA di Stephenie Meyer

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la specialista coverLei lavorava per il governo degli Stati Uniti, per un’agenzia così segreta che non ha neanche un nome. È un’esperta nel suo campo, ma adesso sa qualcosa che non dovrebbe sapere, e i suoi ex capi la vogliono morta. Subito. Non può restare a lungo nello stesso posto, né mantenere la medesima identità per troppo tempo, e l’unica persona di cui si fidava è stata uccisa. Quando le viene offerta la possibilità di mettersi in salvo, in cambio di un ultimo lavoro, lei accetta, ma nel momento in cui si prepara ad affrontare la sfida più dura, si innamora di un uomo. E sarà una passione che può soltanto diminuire le sue possibilità di sopravvivenza. Mentre tutto si complica, la Specialista sarà costretta a mettere in pratica il suo “talento” come mai prima. In un mondo in cui i rapporti di fiducia mutano di continuo, dovrà muoversi con ingegno e astuzia per proteggere se stessa e l’uomo che ama.

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In vetrina: Razov di Giovanna Roma

Buongiorno 🙂
Oggi torniamo con la nostra rubrica di segnalazioni e vi presentiamo il secondo libro della serie Deceptive Hunters di cui vi avevamo già parlato sempre in questa rubrica.

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Title: Razov (Deceptive Hunters #2)
Author: Giovanna Roma
Publication date: 17 gennaio 2017
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Poche cose mi interessano davvero: le banconote di grosso taglio e le armi. Tutto quello che non è compreso in queste due categorie è tagliato fuori.

Lisa Petrova rientrava nella seconda.
Era la scelta per sbaragliare la concorrenza e rafforzare il mio Impero. Era la garanzia di un caricatore d’arma d’assalto a vita.
Poi mi è esplosa tra le mani. La sicura che la conteneva si è sganciata. Inganni e segreti sono saltati in aria. Il mondo di entrambi si è capovolto. Strano a dirsi, ma non potevamo essere più distanti di così.
Era convinta che fossi il mandante della Morte, mentre io concedo, ai popoli in lotta, il potere di difendersi.
Se non lo credete, avete un’errata concezione di ciò che è giusto e sbagliato.
Permettetemi di aggiustarvi.

 

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Sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. Sono autrice dei romanzi “La mia vendetta con te, il suo sequel “Il Siberiano” e lo storico “Il patto del marchese”.

mon firma

Recensione: All the ugly and wonderful things di Bryn Greenwood

Buongiorno!
Siamo arrivati alla fine della settimana e prima di lasciarvi ad un weekend di libri e telefilm ecco la recensione di uno dei tre libri che vi abbiamo proposto per la prima parte della Book Challenge 2017. Per chi di voi partecipa, ma anche per gli altri, lo avete letto? Vi è piaciuto? Fatemi sapere!

al the ugly and wonderful things cover
Titolo: All the ugly and wonderful things
Autore: Bryn Greenwo
Editore: Thomas Dunne Books
Disponibile in italiano: No
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As the daughter of a meth dealer, Wavy knows not to trust people, not even her own parents. Struggling to raise her little brother, eight-year-old Wavy is the only responsible “adult” around. She finds peace in the starry Midwestern night sky above the fields behind her house. One night everything changes when she witnesses one of her father’s thugs, Kellen, a tattooed ex-con with a heart of gold, wreck his motorcycle. What follows is a powerful and shocking love story between two unlikely people that asks tough questions, reminding us of all the ugly and wonderful things that life has to offer.

Dalla trama non si capisce il tipo di storia che si sta leggendo. All the ugly and wonderful things è una storia che stupisce e non smette mai di annoiare perché continua a cambiare insieme ai suoi personaggi. È intrigante, ti rapisce e non ti lascia più andare. Nel mio caso significa che ho saltato qualche stazione della metro perché stavo leggendo troppo concentrata oppure che sono stata alzata fino a non tardi, di più, pur di andare avanti di qualche capitolo.

Mi è piaciuto il fatto che non si parli di un solo personaggio o di due, ma di un insieme di persone che ci catturano ognuna a modo suo. È bello che si sappia sempre che i protagonisti sono Wavonna e Kellen, ma non ci si concentra solo su di loro. Mi ha stupito come l’autrice sia riuscita a caratterizzare in maniera incredibile ogni personaggio. Non capita spesso di visualizzare ciò che leggo, ma questa volta riuscivo a disegnare nella mia mente i vari personaggi mano mano che leggevo di loro e quindi trovo che questa sia una qualità non indifferente della scrittura dell’autrice. A tratti mi è sembrata forzato o esageratamente drammatica, apposta per sottolineare che la situazione non è il massimo per i protagonisti, ma poi mi sono resa conto che solo perché, grazie al cielo, non ho mai vissuto un’esperienza simile, non sia fattibile o veritiera.

Parlando dei protagonisti perché se parlo di tutti non finisco più, Wavy è una bambina incredibile. Forte e indipendente, ma con alcuni chiamiamoli problemi che derivano dal suo rapporto con la madre, è un piacere da leggere. Il suo punto di vista non è mai banale e stupisce continuamente, anche mentre cresciamo insieme a lei fino a diventare una donna adulta. Leggendo non sono riuscita a capire se fosse così restia a farsi aiutare perché sapeva non sarebbe servito o perché pensava di non averne bisogno. È Kellen l’unica persona che lascia avvicinare e con cui si apre e all’inizio ero confusa su di lui. Non avevo capito bene la situazione quindi quando mi si è accesa la lampadina non ero convintissima della loro relazone. Si vede che Kellen ama Wavy e la vuole proteggere e tenere al sicuro, ma qualcosa mi stonava ed è il motivo per cui il libro non ha ricevuto il rating massimo.

Ci ho pensato per un bel po’, ma poi mi sono resa conto di aver pensato più volte durante la lettura che quello che stavo leggendo non andasse poi così bene e che nonostante le buone intenzione dell’autrice di non superare un certo limite, forse era stato superato, almeno per i miei canoni. Non so se quello che ho detto ha senso, ma sono disponibile a parlarne magari in privato per non fare spoiler.

Questa recensione è difficile proprio perché rischio di lasciarvi uno spoiler ad ogni riga quindi cerco di tenerla breve e vi dico che secondo me vale la pena leggerlo. Può piacere come no, la storia è appunto molto particolare, ma a volte è utile uscire dalla propria comfort zone. L’inglese non è semplicissimo quindi se siete alle prime armi non so se è il caso, ma tentar non nuoce e mal che vada imparerete un sacco di parole nuove. Se lo leggete fatemi sapere che cosa ne pensate.

mon firma

Recensione: È solo una storia d’amore di Anna Premoli

Buongiorno! Oggi nuova recensione di un libro che in realtà ho letto un po’ di tempo fa. Avevo scritto la recensione che però poi era passata in secondo piano rispetto ad altre. Adesso è giunto il suo momento. Si tratta di ‘È solo una storia d’amore’ di Anna Premoli. L’avete letto??

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Titolo: È solo una storia d’amore
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editori
Disponibile in italiano:
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Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l’inizio di una luminosa e duratura carriera. Peccato che le cose non stiano andando proprio così: il suo primo libro è rimasto l’unico, l’agente letterario e l’editore gli stanno con il fiato sul collo perché consegni il secondo, per il quale ha già incassato un lauto anticipo. Un romanzo che Aidan proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, in cerca di ispirazione prova a rientrare nella sua città natale, là dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Già, “rosa”: un genere che Aidan disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. E chiunque al giorno d’oggi è capace di scrivere una banale storia d’amore… O no?

Premoli? Una garanzia, ve lo dico sempre. Ci sono libri che mi piacciono di più e libri che mi piacciono di meno. I ‘di meno’ rientrano tutti ampiamente nella categoria dei piacevoli, ergo se non l’avete ancora fatto iniziate a leggere i suoi libri.

Stavolta è toccato all’ultimo nato, È solo una storia d’amore. Questo rientra tra quelli che non mi hanno fatta impazzire, ma poco male. Non posso dire che mi abbia annoiata o che l’abbia letto per forza, sia chiaro.
Come tutti i libri della Premoli anche questo è un romanzo rosa, ma vuole anche far pensare. E lo fa prendendo in giro lo stesso genere rosa di cui fa parte. Vuole in un certo senso sottolineare il fatto che se un romanzo rosa è scritto bene non vale meno di un romanzo ben scritto che fa parte di qualsiasi altro genere. E per prendere in giro il genere va a toccare tutti, e dico tutti, i cliché del genere.

Abbiamo Laurel, la protagonista femminile cinica e disinnamorata. Odia gli uomini, o perlomeno si è autoconvinta di odiarli. Scrive storie d’amore, ma è fermamente convinta che nell’universo dell’amore per lei non ci sia un posto.
E poi c’è Aidan,il maschione attraente di turno, un trentacinquenne convinto di avere ancora 18 anni. Ogni giorno con una ragazza diversa, lui all’amore – ovviamente – non ci crede.
Che succede? Si conoscono e puf. L’ammmore. Con tutta la potenza di un amore da romanzo rosa. Si incontrano, si innamorano ma non lo sanno, si odiano, hanno un flash di amore carnale e atomico, litigano perché lui è un ragazzino, lui cresce, fanno pace e vissero tutti felici e contenti.

Non ci si aspettava nulla di diverso, il clichè qui è portato all’esasperazione, ma in maniera cosciente. La scrittrice sa che sta marcando su questi luoghi comuni e lo si vede tra le righe. Perché c’è la presa in giro, non quella cattiva. Quella ironica, di chi è cosciente di fare una cosa che spesso è sottovalutata ma non per questo si sente in minoranza, nemmeno lontanamente.

Laurel e Aidan sono fatti con lo stampino, sono due protagonisti di una storia d’amore che è chiara dalla prima pagina, eppure la Premoli ci tiene incollati al libro mentre aspettiamo la litigata, ci disperiamo perché lui non si muove a farsi perdonare e poi perché lei non lo perdona. E infine ci sciogliamo quando arriviamo all’ultima pagina di gioia. Ci sono contesti in cui i clichè vengono snocciolati con naturalezza, per raggiungere lettori, e ci danno fastidio. Perché è scontato, perché non ci prende. Anna Premoli, invece, con il suo stile fresco e ironico riesce a propinarci anche quelli facendoci sorridere e senza farci stufare.
Attendiamo quindi il prossimo, magari senza fucsia nella copertina? 😉

kiafirma