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Recensione: THIRDS Series di Charlie Cochet

Buongiorno!
Oggi sono tornata al lavoro e devo dire che si stava meglio a casa. Vi lascio la recensione di una serie che ho adorato. Io l’ho letta tutta in inglese, ma ho visto che la Triskell ha tradotto i primi 4 libri. Spero che traducano presto anche gli altri perché meritano davvero.
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Titolo #1: Hell & High Water
Titolo #2: Blood & Thunder
Titolo #3: Rack & Ruin
Titolo #4: Rise & Fall
Titolo #5: Against the Grain
Titolo #6: Catch a Tiger by the Tail
Titolo #7: Smoke & Mirrors
Titolo #8: Thick & Thin
Titolo #9: Darkest Hour Before Dawn
Autore: Charlie Cochet
Editore: Triskell Edizioni
Disponibile in italiano:
Goodreads

Action. Humor. Romance.

THIRDS exists to uphold the law for Humans and Therians without prejudice.
During the Vietnam War, biological warfare spread the Melanoe virus, infecting millions worldwide and changing the course of human history forever. The vaccine, Eppione.8, created using strains from animals immune to the virus, activated a dormant mutation within the virus that altered human DNA and gave birth to a new species: Therians.

In an attempt to restore social order, the US government put new regulations and laws into place, along with a Therian branch of government. In 1990, Human and Therian legislators launched the Therian Human Intelligence, Recon, Defense Squadron aka the THIRDS, an elite, military-funded agency comprised of an equal number of Human and Therian agents .

But THIRDS agents are more than a team—they’re a family through thick and thin, and along the way, some find true love. While every day brings dangers and challenges, one thing will never change: standing up for what you believe in and protecting the people you love is never optional .

 

Come vi avevo detto qualche tempo fa su Instagram, mi è tornata la voglia di leggere romanzi MM. Mi sono avvicinata al genere qualche anno fa e mi è piaciuto molto, quindi di tanto in tanto in mezzo alla mia TBR spunta un MM. Per chi non lo sapesse MM sta per Male Male, quindi libri che hanno come protagonista una coppia composta da due uomini.
La prima serie che ho letto di questo genere è stata Cut & Run di Madeline Urban e Abigail Roux e, se ricordate le recensioni che avevo messo qui sul blog, ero entusiasta. Quando è finita un’amica mi ha consigliato la serie THIRDS.

La serie THIRDS ha un che di fantasy, perché si tratta di un mondo in cui un certa percentuale di umani è particolare, ovvero si può tramutare in un animale. Si chiamano Therian e è interessante durante l’intera seria capire come il loro essere di questa nuova “specie” li rende differenti o simili ad un essere umano normale. Nella serie si esplorano i rapporti tra i protagonisti, ma si capiscono meglio anche le dinamiche ed i rapporti tra le due specie e non tutto è rose e fiori. I protagonisti avranno a che fare con persone decisamente poco tolleranti e dovranno capire come gestire le situazioni al meglio.

I protagonisti della serie sono tanti e fanno tutti parte di questa forza di polizia speciale chiamata THIRDS che si occupa di crimini che coinvolgono umani e Therian. Mi piace come ogni personaggio della serie sia ben caratterizzato e diverso dagli altri, in modo da sembrare reale. Non si ha la sensazione che siano stati scritti con lo stampino che per me è sempre un plus in più nei libri.

Ogni coppia che si viene a creare duranti gli attuali nove volumi ha senso e spesso è ben prevedibile, ma ognuna è trattata diversamente dalle altre, in modo da farci conoscere ognuno di loro individualmente. Mi piace molto il fatto che di tanto in tanto spunti un libro dedicato ad una coppia diversa da quella che si intuisce essere la protagonista principale.

Ogni libro ha la sua storia e non diventa mai noiosa, solo un tantino prevedibile a volte, ma dopo nove volumi glielo si perdona. Ho divorato gli ultimi quattro libri uno dietro l’altro, giusto per farvi capire come si leggano velocemente e con piacere. Ci sono parecchie scene da infarto, cliffhanger da paura e tante, tante scene sexy. È bello che nessuna scena sia mai volgare: l’autrice è bravissima a descrivere situazioni bollenti senza cadere nel volgare e riesce a rendere queste parti davvero belle da leggere.

Insomma, la serie THIRDS è composta da libri molto belli, veloci da leggere, che vi possono regalare momenti piacevoli se vi piacciono gli MM. Nel mio cuore non riescono a superare la serie Cut & Run, ma ci arrivano molto vicini. Devo essere sincera che quasi quasi mi piacerebbe che i Therian fossero veri, perché volete mettere poter coccolare un ghepardo o un lupo o una tigre o simile sapendo che non vi faranno del male perché sono vostri amici? Io andrei fuori di testa!
Spero di avervi incuriositi e di avervi convinti a dare una possibilità a questa serie. Non fatevi spaventare dal numero di volumi, ogni libro avrà 200 o poco più pagine, quindi messi insieme fanno neanche un libro di Game of Thrones 😉

Teaser Tuesday #126

Buondì!
Il Teaser Tuesday di oggi è tratto da un libro che ho finito di leggere settimana scorsa e mi è piaciuto davvero un sacco. La trama è spoilerosissima, ma il libro lo si apprezza comunque. Non è ancora uscito in italiano, ma se volete cimentarvi con un libro in inglese questo non è affatto difficile e si legge molto bene.

teaser tuesday

I grab my purse from my locker and dash outside. The sky’s looking dark. Overcast and grumpy. It hasn’t rained since I’ve moved here, but it looks like that might change today. Driving Baby in the rain isn’t my idea of a fun time, so I’m actually relieved Porter invited me out.

I . . .

Look around. To the left. To the right.

Where’s Baby?

I parked her right here. I always do.

I double-check. I must be confused. Third aisle from the back door . . .

I spin around, looking for her turquoise frame and leopard-print seat. There’s got to be an explanation. Maybe someone moved her for some reason, though. . . . I don’t know how they would. . . . She was locked up. I always lock her up. Always. I go through exactly what I did when I arrived that afternoon, making sure I did—and yes, I know I did. I’m positive.

“Anything the matter, dear?”

It’s Pangborn, strolling out from the employee entrance.

“My scooter’s gone,” I say.

“What? Gone?”

“I parked it right here at the start of my shift.”

“You’re absolutely certain? What color is it? Let me help you look,” he says, putting a calming hand on my shoulder. “Don’t panic just yet, now. Let’s be sure first, okay?”

I blow out a breath and describe it. There are several scooters back here, but none of them are Vespas, none are vintage, none are turquoise, and, really, the employee lot isn’t that big. I’m starting to feel dizzy. I think it’s finally time to face facts.

Baby’s been stolen.

“Aren’t there cameras back here?” I say.

“Just over the building exits and the delivery door.” Pangborn tells me. “Not on the lots and roads.”

“That’s the dumbest thing I’ve ever heard,” I say. What kind of hick place is this? Don’t they care if a truck pulls up and tries to rob the place?

I’m panicking now. What am I going to do? Should I call the police? Dad and Wanda drove to San Jose today to go dancing, or something. It’s her only day off work this week. Now I’ve got to ruin their day? And how am I going to get to work for the rest of my scheduled shifts? And who’s got my bike? Are they taking it around town for a joyride, with all my personal stuff in the seat? I think I’m going to be sick.

“What’s going on?” Porter says, out of breath as he runs up to meet us.

“Her scooter’s missing,” Pangborn tells him in a quiet voice. He’s still squeezing my shoulder. God, the old man’s so nice, and that makes me want to cry.

“Missing, as in stolen?”

“Looks like it. Didn’t notice anything unusual on the door cams, but you know how hard it is to spot anything coming and going way out here.”

“It’s impossible,” Porter agrees, and he starts asking me the same questions all over again—when did I get there, where did I park, did I lock it? I snap at him a little and then apologize. I’m on edge and trying not to bawl my eyes out like a two-year-old kid in front of everyone, because—of course—now there are several other employees out here. And everyone’s looking around the lots, making sure they don’t see it abandoned in the regular parking area.

Chapter 15  – ALEX, APPROXIMATELY di Jenn Bennet

alex approximately cover

The one guy Bailey Rydell can’t stand is actually the boy of her dreams—she just doesn’t know it yet.

Classic movie fan Bailey “Mink” Rydell has spent months crushing on a witty film geek she only knows online as Alex. Two coasts separate the teens until Bailey moves in with her dad, who lives in the same California surfing town as her online crush.

Faced with doubts (what if he’s a creep in real life—or worse?), Bailey doesn’t tell Alex she’s moved to his hometown. Or that she’s landed a job at the local tourist-trap museum. Or that she’s being heckled daily by the irritatingly hot museum security guard, Porter Roth—a.k.a. her new archnemesis. But life is a whole lot messier than the movies, especially when Bailey discovers that tricky fine line between hate, love, and whatever it is she’s starting to feel for Porter.

And as the summer months go by, Bailey must choose whether to cling to a dreamy online fantasy in Alex or take a risk on an imperfect reality with Porter. The choice is both simpler and more complicated than she realizes, because Porter Roth is hiding a secret of his own: Porter is Alex…Approximately.

[5 cose che…] 5 sigle preferite di serie TV

Buongiorno!
È di nuovo venerdì e noi siamo pronte con l’appuntamento con è “5 cose che”, una rubrica ideata da Twins Books Lovers. In cosa consiste? Ogni venerdì verrà scelto un argomento e vari blog posteranno le proprie scelte relative a quell’argomento. Questa settimana, vi elenchiamo 5 sigle di serie TV che ci piacciono particolarmente o che sono legate a ricordi piacevoli.

Game of Thrones

Chi non adora questa sigla? Nonostante la lunghezza non posso fare a meno di guardarla tutte le sante volte, e cantarla a squarciagola se sono da sola a casa.
La ho pure come suoneria del telefono.
Curiosità: lo sapete che la sigla di ogni puntata è leggermente diversa dalle altre e mostra solo i luoghi che verranno poi visti nel corso della puntanta? 😉

Outlander

Insieme a Game of Thrones trovo che sia una delle sigle più belle di sempre. Oltre ad essere tra le più lunghe in assoluto. Anche questa impossibile da saltare,
ti permette di immergerti nella Scozia della storia, di inserirti nel mood perfetto per vedere la puntata.

Sense8

Sense8 ha un sigla spettacolare, che ci porta in ogni parte del mondo e ci mostra un sacco di cose tutte insieme, non necessariamente legate alla storia,
ma semplicemente ci fa vedere l’umanità e le meraviglie che abbiamo nel mondo. È un po’ lunga, ma rimango incantata ogni volta.

Touch

Touch ha una sigla molto simile a quella di Sense8, ma ogni tanto spuntano scene della serie o semplicemente primi piani del protagonista. È una serie che ho amato e che hanno concluso troppo presto secondo me, ma che cerca di mostrare come ogni persona, ogni evento siano collegati tra di loro in tutto il mondo.

OC

Poteva mancare??? Una delle serie tv che ha segnato la nostra adolescenza e che ci porteremo nel cuore per sempre!

E voi? Conoscete queste serie? Le (avete) seguite? Quali sono le vostre sigle preferite?

Recensione: La strada verso Cripple Valley di Cristina Bruni

Buongiorno!
Siamo a metà settimana e io sono esausta. Ho decisamente bisogno di vacanza, ma per fortuna mancano poche settimane e scappo in Sardegna. Intanto vi lascio la recensione di un libro MM edito da Triskell Edizioni che non mi è affatto dispiaciuto.

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Titolo: La strada verso Cripple Valley
Autore: Cristina Bruni
Editore: Triskell Edizioni
Disponibile in italiano:
Goodreads

Jamie Wheetney è cresciuto sentendosi dare dello “strambo” e del
“difettato”, con un patrigno che sfogava su di lui tutte le sue
frustrazioni. All’età di undici anni incontra Jonathan Meechum, che lo
salva dai bulli della scuola. Jonathan diventa ben presto il suo unico
amico, il fratello che avrebbe sempre voluto. Il suo tutto. Fino a quando
se ne innamora.
Ma quando una notte nei pressi del fiume Mississippi Jamie dichiara il suo
amore, Jonathan gli volta le spalle, abbandonandolo su una strada. I due
si ritroveranno tre anni dopo in Colorado, nella cittadina universitaria
di Cripple Valley, e dovranno imparare a ricucire il loro rapporto tra
menzogne, rabbia trattenuta e sentimenti mai rivelati.

 

“La strada verso Cripple Valley” è un libro piuttosto corto, che si legge davvero veloce. Triskell Edizioni è stata estremamente gentile a inviarmi il libro in cambio della mia onesta opinione e ammetto di averlo letto in un paio di giorni massimo.

La storia non è complicata e si riesce a prevedere abbastanza facilmente dove andrà a parare, ma rimane comunque bello scoprire come si arriva a quel lieto fine che già la trama preannuncia.

Il protagonista e narratore è Jamie, un ragazzo che ha appena superato l’adolescenza, ma nella sua vita ha passato molte sventure. Dopo la morte dei genitori viene affidato al patrigno, un uomo violento che si sfoga sul bambino. Jamie conosce ben presto Jon, che diventa tutto il suo mondo. Finalmente impara cosa vuol dire essere amati, avere una famiglia e sperare in un futuro migliore. Quando decide di dichiarare il suo amore per l’amico però, le cose non vanno come aveva sperato e Jon lo abbandona.

Inizia così il viaggio di Jamie alla scoperta di Cripple Valley, città in cui ha sempre sognato di vivere e studiare e in cui spera di ottenere un po’ di felicità. Sono passati tre anni dal rifiuto che lo ha sconvolto e privato della amicizia più preziosa che avesse e Jamie ha imparato ad andare avanti da solo, anche se è difficile. A Cripple Valley conosciamo alcuni dei personaggi secondari della storia, che si rivelano piano piano degli amici fidati del ragazzo e diventeranno per lui la famiglia che non ha mai avuto.

Il colpo di scena non si può dire che ci sia, ma è bello leggere dell’incontro tra Jamie e Jon dopo così tanti anni ed è strano provare sentimenti confusi nei confronti di Jon. Vediamo tutta la storia dal punto di vista di Jamie e insieme a lui ci arrabbiamo e ci rifiutiamo di lasciarci andare a quei sentimenti che ci riporterebbero diritti tra le braccia di Jon.
Piano piano avviene un cambio di sentimenti di cui non ho apprezzato particolarmente la velocità. Mi spiego meglio. Jamie passa dall’odio più profondo al perdono nel giro di poche pagine e senza neanche troppo impegno da parte di Jon. Per quando il riavvicinamento dei due abbia senso e sia preannunciato anche dalla trama, mi sarei aspettata qualcosa di più sviluppato.

Nella storia vengono inseriti alcuni flashback che ci aiutano a capire meglio Jamie e il suo rapporto con Jon e mi sono davvero piaciuti. Jamie è, di fatto, l’unico personaggio che viene realmente caratterizzato e di cui sappiamo qualcosa. Anche Jon, che teoricamente dovrebbe essere il co-protagonista, rimane un mistero. Di lui sappiamo solo quello che ci dice Jamie e di fatto sono sempre le stesse quattro cose: o è tutto il suo mondo, gentile e coraggioso oppure è il bastardo che si è ficcato a letto con una donna subito dopo che il suo migliore amico gli ha dichiarato il suo amore. Insomma, manca quel qualcosa in più che ci fa conoscere meglio l’uomo di cui è innamorato Jamie.

I personaggi secondari, come detto sopra, sono piacevoli e si inseriscono bene nella storia, ma non sono caratterizzati, non sappiamo veramente nulla di loro. Sono lì di sfondo, giusto perché serviva qualcuno che riempisse alcune scene.
Tuto sommato il libro mi è piaciuto, si legge davvero velocemente e volentieri. Avrei apprezzato un po’ più di approfondimento sui personaggi e un po’ più di emozione, ma non trovo che la mancanza di queste cose rovini la lettura.
Vorrei provare a leggere altro dell’autrice, per conoscere meglio il suo stile e il suo modo di vedere le cose, quindi se conoscete altri suoi libri, consigliatemi pure.