WWW Wednesday #7

Buongiorno lettori!
È passato un po’ di tempo dall’ultimo post, ma è stata una settimana impegnativa. Io (Mon) sto leggendo davvero davvero poco purtroppo. E voi? Quali libri vi stanno facendo compagnia?

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Da leggere

Ho finito la scorsa settimana Lezioni di convivenza e mi è piaciuto davvero tanto. Devo iniziare Witchborn, ma ancora non ho cominciato. Non so cosa leggerò dopo questo libro, ultimamente mi manca un po’ l’ispirazione.

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Da leggere

Ho finalmente finito, dopo mille interruzioni, Legend di Stephanie Garber di cui vi parlerò tra qualche ora sulla pagina Instagram. Sto leggendo Se ami qualcuno dillo di Marco Bonini libro particolare che però mi sta piacendo parecchio e di cui vi parlerò a breve. Prossima lettura credo che finalmente mi butterò su La psichiatra di Wulf Dorn che vi nomino da un po’.

Recensione: Tutte le volte che ho pianto di Catena Fiorello

Buongiorno lettori!

Vi mando un saluto da Barcelona, città in cui sono a godermi un paio di giorni di ferie mentre voi leggete questa recensione. Ringrazio Giunti per avermi dato la possibilità di leggere ‘Tutte le volte che ho pianto’ e incontrarne l’autrice qualche giorno fa.

È stata un’esperienza magnifica. Catena è una persona entusiasta, piena di vita e di racconti che ha condiviso con noi. Abbiamo parlato un po’ del libro, ma principalmente abbiamo avuto modo di conoscere un po’ l’autrice e la sua personalità e mi è piaciuto tantissimo.

Catena Fiorello ama fare regali e ce lo ha dimostrato subito perché si è presentata all’incontro con cioccolatini, calamite (create da un suo fedele lettore) e addirittura un paio di libri in più (io ne ho ricevuto uno e sono contentissima. Non vedo l’ora di leggerlo).

Ci ha raccontato che “Tutte le volte che ho pianto” è nato come storia opposta alla sua, che da persona molto emotiva, dopo un grosso dolore avuto qualche anno fa, si è trasformata in una persona che il dolore non riesce più a esprimerlo piangendo. Raccontare la storia di Flora l’ha aiutata a sbloccare un po’ la situazione (piangere fa bene, fa sfogare la persona e fa scorrere via il dolore).

Mi è piaciuto molto quando ha detto che il titolo le piace tantissimo ed è piaciuto molto anche al suo agente perché è un titolo che parla di tutti. Tutti piangono, tutti soffrono e quindi è una situazione che accomuna tutti.

Concludo consigliandovi due dei dolcini che Catena ci ha portato all’incontro: le olivette di Sant’Agata direttamente da Catania (buonissime) e il Croccantino al Cioccolato Alberti Strega (da provare assolutamente).

tutte le volte che ho pianto cover
Tutte le volte che ho pianto
di Catena Fiorello
Editore:

Giunti Editore

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Pagine:
272
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Uscita:
13 febbraio 2019
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Link:

Amazon

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GoodReads

A 36 anni Flora sta tentando di riprendere il controllo della sua vita. Il matrimonio con Antonio, con cui si è sposata giovanissima, è naufragato dopo l’ennesimo tradimento di lui, sempre in cerca di nuove avventure. Eppure Flora non riesce a dimenticarlo e vacilla ogni volta che Antonio torna a corteggiarla, alimentando le illusioni della figlia sedicenne Bianca. Ma la sua vita è già complicata, con un bar da gestire e una madre anziana che non si è mai ripresa dalla morte del marito e da quella, molti anni prima, di Giovanna, la sorella di Flora, bella e carismatica, uccisa a vent’anni in un tragico incidente. E adesso Flora trema vedendo che Bianca, per uno strano destino, desidera diventare attrice proprio come un tempo Giovanna. Ma a scombinare di nuovo le carte, un giorno arriva Leo, con la sua aria da James Dean e un passato che lo lega a quella piccola città di mare, dove sta per produrre un film. E con i suoi modi affascinanti si insinua pericolosamente nei pensieri di Flora…

Prima di leggere “Tutte le volte che ho pianto” non avevo mai letto nulla di Catena Fiorello. La trama mi ha incuriosita subito e ho deciso di dare al suo ultimo libro una possibilità.

“Tutte le volte che ho pianto” parla di una giovane donna alle prese con varie difficoltà familiari che cerca di capire come gestire la sua vita.

Flora è una donna molto forte, che analizza ogni cosa in maniera quasi maniacale, cercando di gestire ogni situazione pensando al benessere di chi le sta intorno. Vive per sua figlia Bianca e per sua madre che ha recentemente perso il marito. Gestire la propria vita non è semplice quando c’è un divorzio di mezzo, soprattutto se si cerca di preservare la felicità della figlia adolescente.

Ho apprezzato molto la voce di Flora che ci racconta mano a mano gli eventi che si susseguono nella sua vita e ci descrive le persone con cui ha a che fare e che ama. L’autrice ha un modo di descrivere le scene, le persone e le emozioni che mi ha conquistata. Ho divorato ogni pagina, immaginando il bar di Flora, il suo appartamento, le varie emozioni che prova mano a mano che gli eventi la travolgono.

Mi è piaciuto seguire Flora nel suo viaggio alla scoperta di un nuovo amore e vedere come, nonostante il suo matrimonio sia fallito, Flora cerchi in tutti i modi di tenere la famiglia unita e dimostri che ci tiene ad Antonio, l’ex-marito, nonostante tutti i torti che le ha fatto. Mi è sembrato che l’autrice abbia voluto mostrarci vari tipi di amore e c’è riuscita benissimo. Abbiamo l’amore verso Bianca, la figlia di Flora, verso l’ex-marito, verso la madre, verso i suoi dipendenti che sono anche i suoi amici, verso Leo che entra nella sua vita all’improvviso, sconvolgendola.

Mi è piaciuta la storia della sorella di Flora, scomparsa così giovane e la voglia di Flora di scoprire il più possibile su ciò che le è successo. Purtroppo in alcuni punti mi è sembrata un po’ forzata a livello di coincidenze, ma in generale la storia di Giovanna è molto interessante e importante.

Ho amato Bianca, così giovane e schietta. Ha un rapporto meraviglioso con la madre, con cui è onesta e a volte un po’ brutale. Si vede che è in piena adolescenza perché passa dal voler essere indipendente e un po’ snobbare la madre, al cercarla per trovare conforto qualche giorno dopo. Mi è piaciuto vederla maturare durante il libro e accettare situazioni che nelle prime pagine probabilmente non avrebbe sopportato. L’autrice è riuscita a descrivere le emozioni della quindicenne in maniera incredibile e l’ho apprezzato moltissimo.

Una piccola pecca che però non posso nominare sono stati i dialoghi, che ho trovato quasi finti. Mi è dispiaciuto perché ho amato tutto il resto del lavoro dell’autrice: il suo stile descrittivo e narrativo. I dialoghi però mi sono sembrati forzati e non riuscivo a immaginare due persone reali avere quel tipo di conversazioni.

Insomma, sono molto contenta di come sia andato il mio primo incontro con un lavoro di Catena Fiorello e spero di leggere presto altro di suo. Mi è piaciuto che sia riuscita a creare un lavoro in cui la protagonista è una donna, con intorno la sua famiglia, una storia d’amore, amici che la sostengono, ma dove il fulcro sono proprio Flora e le sue emozioni.

Fatemi sapere se il libro vi ispira qui sotto nei commenti.

WWW…Wednesday #6

Buongiorno lettori!
Siamo di nuovo a mercoledì e quindi eccoci con un nuovo appuntamento con il WWW Wednesday. Stiamo leggendo lentamente, ma abbiamo incontrato belle letture e ve le stiamo raccontando tutte. Voi cosa state leggendo?

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Da leggere

Non ho letto quasi niente questa settimana, quindi il libro letto è sempre lo stesso. Tutte le volte che ho pianto esce oggi in libreria per Giunti e ve lo consiglio caldamente. Tornate domani sul blog per la recensione! Sto leggendo Lezioni di convivenza che mi sta aiutando a uscire dal blocco di lettura che stavo avendo. Mi sta piacendo un sacco e non vedo l’ora di continuare a leggere di Rick e Kimberly. Leggerò, come avevo già anticipato settimana scorsa, Witchborn per l’obiettivo del mese del Gruppo di Lettura organizzato da Destino di Carta

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Da leggere

Settimana scorsa ho letto Non era vero di Clare Mackintosh – uscito ieri – che mi è piaciuto anche se non mi ha soddisfatta al 100%. QUI trovate la recensione completa. Finalmente sono riuscita a riprendere in mano Legend di Stephanie Garber che mi ha riportata al volo nella magia di Caraval e che spero di finire entro domani sera per rientrare nel prossimo obiettivo della 2019 Ikigai Book Challenge. Prossima lettura credo che sarà Se ami qualcuno dillo di Marco Bonini gentilmente inviatomi da Longanesi.

Review Party: Non era vero di Clare Mackintosh

non era vero banner

Buongiorno lettori. Nuova settimana e noi iniziamo con una nuova recensione. Una super anteprima che troverete in libreria da domani, 12 febbraio. Si tratta di Non era vero, il nuovo romanzo di Clare Mackintosh.

non era vero cover

Non era vero
di Clare Mackintosh
Editore:

DeA Planeta

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Pagine:
400

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Uscita:
12 febbraio 2019

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Link:

Amazon

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GoodReads

Anna è sconvolta quando, a sette mesi di distanza dalla morte per suicidio del padre, sua madre sceglie di togliersi la vita nello stesso identico modo. Almeno, questo è quanto stabilisce la polizia. Ma qualcosa dentro Anna, innamorata del suo ex terapeuta e da poco divenuta mamma, si ribella all’evidenza. Nulla, nel passato della sua famiglia, giustifica un epilogo tanto drammatico. Trascorso qualche tempo dal nuovo lutto, Anna riceve un biglietto anonimo che sembra confermare i suoi sospetti. Tanto basta a spingerla a rivolgersi alla polizia nella speranza che il caso venga riaperto. L’unico disposto a darle ascolto, però, è Murray Mackenzie, poliziotto in pensione. Mackenzie, marito devoto di una donna che soffre di depressioni violente, si impegna a riaprire ufficiosamente il caso, convinto che solo nuovi e concreti indizi potranno persuadere i colleghi a prendere sul serio i dubbi di Anna…

 
Vi dico subito che non sono rimasta soddisfattissima di questo libro. Avevo letto, lo scorso anno, So tutto di te di questa autrice e posso dire che sia stato uno dei più bei libri del 2018. Le aspettative erano quindi altissime, ma purtroppo non sono state pienamente soddisfatte. Intendiamoci, Non era vero è una bella lettura non appena si supera un inizio lento e un filo confusionario, ma mi aspettavo qualcosa di diverso.

Non era vero è un thriller in cui qualsiasi convinzione vi facciate nel corso della lettura viene puntualmente smontata e vi porta a dire…beh, in effetti si poteva anche capire. Eppure non l’avete capito. In questo senso la Mackintosh si conferma eccezionale. La sua scrittura è piacevole e ricca di dettagli che portano il lettore ad essere convinto di aver capito tutto per poi ribaltare la situazione con semplicità, senza che i fatti appaiano forzati.

In Non era vero troviamo un utilizzo ben fatto del doppio POV, una struttura che ci permette di conoscere, come era stato anche in So tutto di te, sia la storia della protagonista principale/causa scatenante degli avvenimenti, sia quella del detective coinvolto. Anche qui, oltre ai due POV principali, troviamo dei capitoli in prima persona raccontati dal colpevole, capitoli che sembrano quasi impersonali, che aumentano la confusione del lettore e che lo spingono inevitabilmente a cercare una conclusione dopo l’altra.

Anna Johnson ha 26 anni e una figlia di pochi mesi avuta da Mark. Lui è stato il suo primo terapeuta, conosciuto circa un anno prima. Anna ha perso entrambi i genitori a distanza di pochi mesi e la polizia ha archiviato entrambi i casi come suicidi. Un anno esatto dopo la scomparsa della madre, Anna riceve un biglietto che la fa dubitare di ciò che ha sempre creduto. E se non si fossero veramente suicidati?

È qui che entra in gioco il protagonista del secondo POV: Murray Mackenzie. Murray è un detective in pensione, innamorato del suo lavoro, passa le sue giornate al banco dell’accettazione della stazione di polizia come civile. La sua nostalgia per le indagini lo porta a prendere Anna sul serio e ad impegnarsi per scoprire qualcosa di più sul caso per passarlo poi, in un secondo momento, alla squadra ufficiale.

Ho apprezzato come l’autrice abbia inserito in maniera forte la storia personale di Murray, il suo matrimonio con Sarah, una donna che soffre di disturbo borderline di personalità e che lui ama profondamente. I problemi con la moglie, il suo sconforto nel sentirsi inutile e nel non essere in grado di farla stare meglio lo portano ad attaccarsi al lavoro, a cercare di rendersi utile lì. Mi è piaciuto molto il modo in cui l’autrice ha analizzato i sentimenti di questo protagonista.

Non era vero è un thriller che, passati i primi capitoli di lenta confusione, si fa leggere velocemente. La seconda metà l’ho divorata ed ho apprezzato la capacità della Mackintosh di intrecciare storie e dettagli senza lasciare nulla al caso e attribuendo un senso anche alle cose che sembrano non avere importanza. Non posso dire che non mi sia piaciuto e mi sento di consigliarvelo se avete voglia di una storia particolare e ben costruita. Semplicemente, se come me avete amato So tutto di te, potreste trovarvi davanti un libro diverso da come ve lo aspettate.