WWW Wednesday #11

Buongiorno lettori!
Arrivati a metà settimana, siamo qui per fare il punto con voi delle letture che ci stanno accompagnando in questi giorni. Voi che cosa state leggendo? Qualcosa da consigliare?

Letto

In lettura

Da leggere

Ho finito di leggere Il meglio di noi, in uscita la prossima settimana per Giunti. Mi è piaciuto parecchio, anche se all’inizio non mi ha presa più di tanto. Inizio oggi Prodigy per il #ProdigyGDL e non vedo l’ora di continuare l’avventura di June e Day. Leggerò, credo, La bambina nel bosco, che mi aspetta in libreria da quando l’ho comprato due anni fa.

Letto

In lettura

Da leggere

Finalmente il mio WWW Wednesday ha ricominciato a cambiare tutte le settimane. Ho terminato Ristorante al termine dell’Universo di Douglas Adams, autore che mi ha confermato la sua genialità che avevo trovato in Guida galattica per gli autostoppisti. Ve ne parlerò a breve, così come a breve troverete qui sul blog una sorpresa che riguarda questo autore. In lettura Il sole è anche una stella di Nicola Yoon che sto divorando e che mi sta piacendo TANTISSIMO. Conto di leggere in questi giorni anche Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris per l’obiettivo comune di questo mese della 2019 Ikigai Book Challenge: un libro a sfondo storico.

Recensione: La corte di rose e spine di Sarah J. Maas

Buongiorno lettori!
Oggi mentre pubblico questa recensione mi sembra di sentire il rullo dei tamburi perché finalmente una delle mie serie preferite degli ultimi anni inizia a essere pubblicata in Italia.
Sto parlando di ‘La corte di rose e spine’ di Sarah J. Maas che adoro e che ho riletto fin troppe volte.
Esce oggi per Mondadori il primo volume e l’ho riletto qualche settimana fa proprio per questa recensione.

la corte di rose e spine cover
La corte di rose e spine
di Sarah J. Maas
Serie:

La corte di rose e spine

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Editore:

Mondadori Chrysalide

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Pagine:
408
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Uscita:
19 marzo 2019
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Link:

Amazon

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GoodReads

“Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.” Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…

Libri nella serie:
[#1] La corte di rose e spine
[#2] A Court of Mist and Fury (non ancora tradotto)
[#3] A Court of Wings and Ruin (non ancora tradotto)
[#3.1] A Court of Frost and Starlight (non ancora tradotto)

 
Premessa dovuta prima di iniziare: ho già letto l’intera serie più volte quindi potrei essere condizionata da questo, ma non ci saranno spoiler futuri ovviamente e cercherò di non farmi influenzare nel giudizio di questo libro dalla mia conoscenza dei successivi.

La corte di rose e spine è un retelling della fiaba de ‘La bella e la bestia’, quindi a grandi linee la trama la potete immaginare. La protagonista è Feyre, una ragazza giovanissima, costretta a cacciare in foreste estremamente pericolose per procurarsi il cibo per mantenere sè stessa e la sua famiglia. Durante una delle battute di caccia uccide un enorme lupo e riporta a casa la sua pelliccia per poterla vendere e guadagnarci qualcosa. Da qui iniziano i problemi. Il villaggio di Feyre si trova a pochi giorni di viaggio dalle terre abitate dalle fate. È proprio uno dei sovrani delle fate che si presenterà da lì a poco a casa di Feyre con lo scopo di ottenere vendetta per la morte del lupo, un suo suddito. Feyre viene messa quindi davanti ad una scelta: morire subito o seguire Tamlin, il sovrano della corte di Primavera, nel suo regno.
Questo è l’incipit e potete immaginare che le cose si evolveranno in maniera incredibile durante la narrazione.

Feyre è una protagonista estremamente coraggiosa e determinata. Si adatta bene alle nuove situazioni e non è di certo il tipo di donna che sta ferma e si lascia trascinare dagli eventi. È proattiva, vuole imparare e non essere mai messa in disparte. In questo libro gliene capitano davvero di tutti i colori e, per essere una ragazza mortale catapultata in un mondo di immortali, se la cava egregiamente.

L’autrice non è certo famosa per creare pochi personaggi. I suoi libri, infatti, sono pieni zeppi di personaggi che continuano ad apparire e a volte non vengono caratterizzati correttamente, ma quelli ricorrenti sono ben distinti, ognuno con le sue caratteristiche fisiche e caratteriali ed è impossibile non apprezzarli.
Tamlin è affascinante, potente, disposto a tutto per Feyre e per il suo regno. L’ho apprezzato durante tutto il libro, anche se mi è caduto un po’ verso la fine. Diciamo che la situazione un po’ lo giustificava, ma avrei voluto vedere un po’ di iniziativa in più.
Lucien è un altro personaggio interessante, per la sua amicizia con Tamlin e, più avanti, con Feyre. È un uomo leale e disposto veramente a tutto per le persone che ama. Ha sofferto molto a causa della sua famiglia e lo vediamo combattere spesso tra il suo ruolo di amico e quello di suddito.
Menzione speciale per Rhysand, così misterioso e crudele. Attira subito l’attenzione con la sua energia magnetica e si rivelerà un personaggio chiave nella trama.

Il punto forte di questo libro e della serie, però, è il world building. La Maas ha creato un mondo intero e ha descritto piuttosto bene soprattutto il mondo delle fate. Diviso in sette corti: Primavera, Estate, Autunno, Inverno, Alba, Giorno e Notte. Ognuna è governata da un High Lord e oltre alle fate bellissime e fortissime e immortali che impareremo a conoscere è abitata da fate particolari, con caratteristiche a volte bellissime a volte spaventose. Imparare a conoscere i vari angoli del mondo delle fate mi è piacuto tantissimo e nei libri successivi si scopre sempre di più, mano a mano che Feyre impara a muoversi in questi nuovi luoghi.

Sono sicura che la parte finale vi lascerà a bocca aperta, ma per fortuna non c’è un cliffhanger troppo grande, quindi non dovreste avere troppi problemi ad aspettare il successivo (il mio preferito). Non vedo l’ora di parlarvi anche di quello, ma intanto che ne dite di farmi sapere qui sotto nei commenti cosa ne pensate di questo primo libro?

Recensione: La psichiatra di Wulf Dorn

Buongiorno lettori! Sto riprendendo il ritmo di lettura quindi eccomi con una nuova recensione. Sta volta tocca a La psichiatra di Wulf Dorn.

la psichiatra cover

La psichiatra
di Wulf Dorn
Editore:

Tea

~

Pagine:
395

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Uscita:
2011

~

Link:

Amazon

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GoodReads

Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia.
Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine…

Mi sono imbattuta in questo titolo su consiglio di un’amica amante dei thriller: la trama mi ha attirata da subito e, sebbene l’abbia fatto aspettare un po’, questo libro mi è piaciuto.

Vi confesso che ci ho messo un po’ a metabolizzarlo. Era il mio primo approccio a Wulf Dorn e non sapevo davvero che cosa aspettarmi. Credo leggerò altro di suo, ma rigorosamente a piccole dosi e in momenti di umore ottimo, altrimenti non penso riuscirei ad apprezzare un libro con una storia dello stampo de La psichiatra. Questo libro è infatti un thriller psicologico – più psicologico che thriller – molto molto sottile che mi ha lasciata a bocca aperta, con tanta ansia e un po’ di pelle d’oca.

La protagonista è Ellen, una giovane psichiatra che lavora in un ospedale psichiatrico tedesco. Nella sua carriera ha conosciuto situazioni terribili, ha visto da vicino gli scherzi che la mente umana può fare. Tutto però si complica quando Chris, il suo compagno, va in vacanza in Australia e le lascia un caso particolarmente interessante, un CPI. C’è una donna, nella stanza numero 7, distrutta dalla paura. Una donna che in qualche senso ricorda una bambina – nella voce e nei modi di fare – ma a vederla è una donna adulta che ha subito delle violenze. Il giorno dopo scompare e nessuno in clinica sembra averla mai vista. Ellen inizia quindi una ricerca tutta sua per salvare la sconosciuta dall’Uomo Nero di cui parla.
Ci troviamo quindi ad affrontare ogni momento della ricerca insieme ad Ellen, dubitando con lei di chiunque le stia intorno, facendoci influenzare dai suoi pensieri e dalle sue paure.

L’altro protagonista è Mark, psichiatra collega di Ellen, il cui ruolo rimane fumoso per buona parte del libro. È giusto che sia così e non posso assolutamente dire che avrei voluto vederlo più caratterizzato, si sarebbe persa una parte di libro.

Ci sono dei passaggi crudeli e cruenti, la risoluzione del caso fa venire i brividi. Ripensando al libro con il senno del poi, a determinati passaggi, viene veramente da pensare, da chiederci effettivamente dove ci può portare la nostra mente se ci convinciamo di qualcosa o se il nostro corpo deve difendersi da qualcosa di più grande di noi.

Non ho potuto far altro che stupirmi della bravura di questo autore nel portare il lettore a pensare esattamente ciò che lui ha deciso. Più di una volta io stessa ho cambiato idea sul colpevole, arrivando a convincermi di qualcosa che mi è poi stato ribaltato capitolo dopo capitolo. Ammetto anche di essere arrivata alcune volte – tanto per farvi capire l’intreccio e la confusione costruita – alla soluzione corretta. Ora, dopo aver finito la lettura, mi rendo conto che probabilmente era proprio questo che l’autore voleva: metterci la conclusione sotto gli occhi, smontarla pezzettino per pezzettino, farci credere di esserci immaginati tutto, per poi ricominciare a costruirla sotto i nostri occhi.

La trama è costruita in maniera molto complessa ed è eccezionalmente precisa e particolareggiata. Nonostante questo, la lettura risulta scorrevole e piuttosto semplice anche se vengono affrontati momenti delicati della vita di una persona e situazioni difficili.

È quindi sì un thriller, ma uno molto particolare. Per esempio non mi sentirei di consigliarlo ad una persona che si vuole avvicinare a questo genere. Sono invece convinta che potrebbe piacere, e molto, ai grandi appassionati di thriller psicologici, coloro che hanno un mente allenata alle brutture di questo genere di libri e che quindi non potranno non apprezzare questo racconto un po’ inquietante.

WWW Wednesday #10

Buongiorno lettori!
Siamo a mercoledì e quindi eccovi il recap delle nostre letture. Io, Kia, sono finalmente riuscita a smuovermi e non vedo l’ora di chiacchierare con voi sulle mie ultime letture! E voi? Cosa state leggendo?

Letto

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Da leggere

Ho finito di leggere Legend anche se non avrei dovuto. Mi ha presa talmente tanto che non sono riuscita a rispettare le tappe del #LegendGDL. Sto leggendo, di nuovo, A court of mist and fury e lo amo talmente tanto che probabilmente lo rileggerò anche quando uscirà in italiano a maggio. Leggerò L’incanto del buio perché ho un GDL anche lì, ma devo ancora iniziarlo perché sono pessima. Recupererò!

Letto

In lettura

Da leggere

Questa settimana è andata decisamente meglio della scorsa. Ho terminato La psichiatra di Wulf Dorn un libro molto particolare e molto psicologico che mi ha lasciata con una sensazione strana. Tutto sommato però mi è piaciuto e prestissimo vi lascerò un parere più completo. Nel weekend ho fatto invece un esperimento audiolibro e mi sono ascoltata tutto Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola. Ammetto di non averlo adorato ai livelli di Alice, ma Alessia rimane Alessia e presto vi racconterò anche di questo libro. Lettura in corso Ristorante la termine dell’universo di Douglas Adams, avevo bisogno di qualcosa di particolare e diverso e ne ho approfittato per continuare con i volumi di Guida galattica per autostoppisti (QUI la recensione del primo volume). Prossima lettura potrebbe essere Tante stelle, qualche nuvola di Mattia Ollerongis.