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Teaser T-T-Wednesday #58

Buondì!
Teaser di mercoledì anche questa settimana, ma spero possiate perdonarmi. Aprile si sta rivelando un mese di riletture per me e questa volta tocca ad un libro che ho scelto di rileggere in occasione dell’uscita del film da esso tratto prevista per giugno. Lo avete letto? Vi è piaciuto?
teaser tuesday

Trovai i rasoi e la schiuma da barba nel mobiletto del bagno, ben nascosti dietro i pacchetti di salviettine rinfrescanti e il cotone idrofilo, come se non fossero stati usati da tempo. Feci entrare Will nel bagno, riempii il lavabo di acqua tiepida, gli feci inclinare leggermente indietro il poggiatesta e poi gli sistemai una salvietta calda sotto il mento.
«Cos’è? Siamo dal barbiere? A cosa serve questa salvietta?»
«Non so» confessai. «Nei film fanno così. È come l’acqua calda e gli asciugamani quando una donna sta per partorire.»
Non riuscivo a vedere la sua bocca, ma nei suoi occhi apparve una leggera nota di allegria. Volevo che restassero così. Volevo che fosse felice, che dal suo viso sparisse quell’espressione tormentata e diffidente. Chiacchierai a vanvera. Raccontai barzellette. Iniziai a canticchiare a bocca chiusa. Qualsiasi cosa, pur di prolungare quel momento prima che Will si incupisse di nuovo.
Mi rimboccai le maniche e cominciai a insaponargli il mento con la crema da barba, distribuendola fino alle orecchie. Poi ebbi un attimo di esitazione, con la lama sospesa sul mento. «È questo il momento giusto per dirti che finora non mi sono mai spinta oltre la depilazione delle gambe?»
Chiuse gli occhi e appoggiò indietro il capo. Iniziai a grattargli dolcemente la pelle con la lametta, il silenzio rotto soltanto dal rumore dell’acqua che schizzava quando vi immergevo il rasoio per sciacquarlo. Lavoravo senza parlare, studiando il viso di Will Traynor mentre procedevo, le rughe che solcavano gli angoli della bocca, rughe che sembravano troppo profonde per la sua giovane età. Gli scostai i capelli e notai le inequivocabili tracce dei punti, forse del suo incidente. Vidi le occhiaie violacee che parlavano di tante notti insonni, e il solco fra le sopracciglia che tradiva una silenziosa sofferenza. Dalla sua pelle si sprigionava una calda dolcezza, il profumo della schiuma da barba e qualcosa che era caratteristico di Will, discreto e raffinato. Il suo volto cominciò ad apparire e capii quanto dovesse essere stato facile per lui attrarre una donna come Alicia.
Proseguii lentamente e con cautela, incoraggiata dal fatto che in quel momento Will sembrava tranquillo. Mi balenò il pensiero che gli unici contatti fisici che aveva erano legati a qualche intervento medico o terapeutico, e così lasciai che le mie dita si posassero delicatamente sulla sua pelle e cercai di rendere i miei movimenti quanto più possibile diversi da quelli efficienti e disumanizzati che caratterizzavano le interazioni di Nathan e dei medici con il loro paziente.
Radere Will era un’esperienza curiosamente intima. Man mano che continuavo, mi rendevo conto che avevo dato per scontato che la sua sedia a rotelle avrebbe costituito una barriera, che la sua disabilità avrebbe impedito l’insinuarsi di qualsiasi tipo di implicazione sessuale. Stranamente non stava andando così. Era impossibile restare così vicino a qualcuno, sentire la sua pelle tendersi sotto i tuoi polpastrelli, respirare il suo respiro e avere il suo viso a pochi centimetri dal tuo senza sentirsi un po’ destabilizzati. Quando arrivai all’altro orecchio, avevo già cominciato a sentirmi a disagio, come se avessi oltrepassato una barriera invisibile.
Forse Will era in grado di interpretare i sottili cambiamenti della mia pressione sulla sua pelle, o forse era semplicemente più pronto a recepire gli umori delle persone intorno a sé. Fatto sta che aprì gli occhi, e scoprii che mi stava fissando.
Vi fu una breve pausa, poi disse in tono impassibile: «Ti prego, non dirmi che mi hai rasato le sopracciglia».
«Soltanto una» replicai. Sciacquai il rasoio, sperando che il rossore sulle mie guance fosse già scemato quando mi voltai.

Capitolo 7 – IO PRIMA DI TE di Jojo Moyes

divisore dx

io prima di te
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre.
Io prima di te è la storia di un incontro. L’incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all’improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l’una all’altra a mettersi in gioco.
Jojo Moyes ha scritto un romanzo con un incantevole sapore di verità e una leggerezza piena di sentimento, che tratta un tema difficile e doloroso con grande sensibilità e senza alcuna retorica. Profondo e divertente, commovente e sincero, Io prima di te conquista i lettori pagina dopo pagina portandoli a guardare la vita con gli occhi di Lou e Will, due personaggi tanto credibili quanto indimenticabili.

mon firma

Book Blitz: Safe With You by Sophie Lira

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Buongiorno a tutti! Mi sono resa conto che è passato quasi un mese dall’ultimo blitz e non va bene. Ma è un po’ che non troviamo nulla di bello. Questo qui ci ha attirate e quindi eccomi qui a lasciarvi un estratto del libro e anche la possibilità di partecipare a un giveaway che vi permette di vincere una giftcard amazon e una copia digitale di Safe with you.

Hi everyone! I just realized it has been a month since the last book blitz and that’s definitely not good, but it has been a while since we found something nice to show you.
We liked this one and therefore you can find an excerpt and a giveaway down below. You could win an Amazon gift card and a digital copy of Safe with you.


Title: Safe with you
Author: Sophie Lira
Publication date: April 26th 2016
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O​livia Simon is starting over in the Big Easy. Her new job as a yoga instructor means she gets to pursue her passion, while giving her the motivation she needs to get back on track. But she’s scared. Really scared. Scared her abusive ex-boyfriend will find her. Scared of all things that go bump in the night… and day. She knows her ex will have a claim on her future happiness unless she can find her own peace. Which starts with Kyle.

Kyle Avery, a former college baseball player on the brink of going pro, is also starting over. His dream since Little League was shattered when a jealous rival went too far in a pre-season game. After a few surgeries, all Kyle is left with are a few rods in his leg, a rebuilt knee, and no idea who he is without baseball. But when he trades center field for a yoga mat, he finds solace in a way he never imagined. Kyle knows there’s something about Olivia. Something he needs to move forward.

But Olivia loves to run, and it’s too soon for her to be playing house. Olivia and Kyle want to invest in each other, but the secrets they’ve kept take a dangerous turn when Olivia’s past returns with a vengeance. Devastated and helpless, Olivia wonders who she can really trust, and Kyle questions if he was ever able to keep her safe.

 

excerpt

“Hey, munchkin.” Cam’s exotic aqua and deep sapphire eyes have half the luster they normally do and he offers me a smile. I know he was out late last night, so I feel even worse that he’s babysitting me hungover and playing Julio Child.

I sigh, rolling my eyes with a smirk. “Why do you always call me that?”

“Because you’re three feet shorter than me and weigh like four pounds.” He laughs, nudging my shoulder. “You okay? Seriously. You look like you’ve been about to implode since I got here.”

I shrug, trying to ward off the tears I won’t allow myself to shed.

“Liv … come on.” Cam pulls me into one of his overwhelming hugs and kisses the top of my head. “I know I’m not your studmuffin but don’t make me feel like shit. You’ll be okay.”

“I know. I’m trying.” I can’t help but laugh at his attempt to cheer me up. It always looks like he’s a grizzly bear protecting an acorn when he hugs me, but right now I don’t mind.

(Olivia, Chapter Seventeen)

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a Rafflecopter giveaway

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Sophie is represented by Julia Weber & will be publishing her first novel, SAFE WITH YOU, on 04/26/2016, by Swoon Romance

Thanks to XPresso Book Tours for giving us the opportunity to promote this book.

kiafirma

Recensione: Il Giardino d’Estate di Paullina Simons

Ammetto di dovermi ancora riprendere dopo la fine della lettura: ho definitivamente finito la serie del Cavaliere d’Inverno di Paullina Simons. E adesso che faccio senza Tatia e Alexander? Sarà dura. Ma li rileggerò, quello è certo. Magari non subito, o non per intero, ma sicuramente li riprenderò in mano. Quanto ho amato questa serie? Troppo. Ci sarebbero delle cose che cambierei? Sì e no, nel senso che è perfetta anche con le sue imperfezioni. La Simons, con Tatia e Alexander, mi ha fatta piangere – per la tristezza e per la felicità, per la rabbia e per il sollievo -, ridere, sperare, arrabbiare e sognare ad occhi aperti. Qualcuno dirà, tutto questo in soli tre libri? Assolutamente sì.
Per chi non ha letto i primi due libri, occhio agli spoiler.

il giardino d'estate
Titolo: Il Giardino d’estate (Il Cavaliere d’Inverno #3)
Titolo originale: The summer garden
Autore: Paullina Simons
Editore: BUR
Disponibile in italiano:
Goodreads

Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell’amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l’uno all’altra. Ex capitano dell’Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l’intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare.

 

Non credo proprio di essere in grado di rendere giustizia a questo libro e più in generale a tutta la serie. Ma qualcosa vi devo pur dire. Vorrei essere in grado di trasmettervi tutto il mio entusiasmo e il mio amore per questa serie, per Tatiana e Alexander, per la loro storia. A voce, forse, sarebbe più semplice, ma proviamo così.

Qui, per chi volesse, c’è la recensione del secondo libro della serie: Tatiana e Alexander. Del primo, invece, non l’ho mai scritta, magari prima o poi recupererò.

C’è stato un momento in cui ho pensato che questo ultimo libro fosse il mio preferito tra i tre, ma in realtà l’ho pensato per tutti, quindi non vale. È proprio che la lettura è in grado di prenderti e non mollarti e quando molli il Kobo hai gli occhi a cuoricino, ti asciughi i lacrimoni e vivi di gioia e amore riflessi per un po’. Io sono ancora in questo stato, tanto per capirci. Mi spiace per i prossimi libri che leggerò perché reggere il confronto non credo sia semplice e quindi li massacrerò più di quello che meritano. Pace, per Tatia e Alex questo ed altro.

‘Il Giardino d’Estate’ inizia poco dopo il ritorno in America dalla Germania di Tatiana e Alexander che, insieme ad Anthony, il loro primogenito, devono cercare di ricostruirsi una vita, nonostante gli spettri della guerra e del passato che non permettono loro di essere sé stessi al 100%.
Si ritrovano così a girare per l’America a bordo di un camper, fermandosi per qualche mese in ogni posto in cui arrivano per poi ripartire appena la gente del posto inizia a fare domande sul loro passato, in particolare su quello di Alexander. Lui nel frattempo lavora, fa quello che trova, riesce in quasi tutto ed è così in grado di mantenere la sua piccola famiglia.
Nonostante la parvenza di serenità che Tatia e Alexander cercano di costruire soprattutto per il bene del piccolo Anthony, però, il loro rapporto non è più lo stesso. Shura è distante, ancora scosso e turbato dai fantasmi della guerra e della prigionia, mentre Tatia non sa più come riportarlo da lei e dalla sua famiglia.
Dopo diversi spostamenti decidono di stabilirsi in Arizona, lì dove Tatiana, qualche anno prima, aveva comprato 97 acri di terra desolata con il denaro che la madre di Alexander gli aveva lasciato.
Con il racconto mi fermo qui, giuro non dico altro.

Ma cosa rende questo libro – e tutta la serie – così speciali? Credo l’amore tra i due, l’amore in grado di superare, guerre, paura, morte, dolore: tutto.
Se vogliamo fare una critica all’autrice possiamo dire che tutto è troppo perfetto. Mi spiego. Ha creato dei personaggi che pur con i loro difetti che ci permettono di immergerci in loro, sono in qualche modo troppo perfetti. Non sanno mai cosa fare, ma alla fine fanno sempre la cosa giusta. Le cose, per quanto contorte e disperate sembrino – e lo sono effettivamente per un po’ – si risolvono nel migliore dei modi, con quel ‘e vissero felici e contenti’ che in un modo o nell’altro fa sempre capolino. Per non parlare della storia d’amore di Tatiana e Alexander. Ne ho già parlato? 😀 Trovo che sia l’apoteosi della storia d’amore. Piena di difetti, in certi momenti così reale, ma che poi trova sempre il modo giusto per districarsi e andare avanti in una pioggia di cuori e arcobaleni.
Ma sono tutte queste cose a farci amare la serie del Cavaliere d’Inverno. Perché se questa perfezione non la troviamo nei libri (o nei film) non la possiamo trovare da nessun altra parte. Ed è comunque una perfezione parziale, più una conclusione perfetta. Perché questi tre libri sono pieni anche di disperazione, di dolore e di morte. Di dubbi, di litigi. Ma tutto trova il modo di sistemarsi. Ed è questo che ci dà speranza, secondo me. E che ci fa attaccare a questi libri.

Trovo che ne ‘Il giardino d’estate’, più che negli altri due libri, questa perfezione venga meno, per poi riassestarsi e farci esplodere dalla commozione e dalla felicità. Ah, le lacrime che ho versato sul Kobo, non avete idea. In questo volume, il ‘brutto’ non è più la guerra, vista forse più come racconto, ma è proprio l’incapacità dei due protagonisti di ritrovarsi. Tatiana e Alexander litigano – e litigano tanto – non si capiscono. E questo li rende più reali ai nostri occhi, ci permette di immedesimarci di più. Eppure poi, e questo non è spoiler perché la nostra Simons la conosciamo, si ritrovano, si ricostruiscono a vicenda, si salvano. Li salva Anthony, nonostante il suo arruolamento e i problemi che porta. Li salva, ancora una volta, il dolore e la paura di perdersi.

“Abbiamo trascorso tutti i nostri giorni temendo che fosse troppo bello per essere vero, Tatiana”, continuò. “Abbiamo sempre temuto di avere solo cinque minuti.”
Lei gli accarezzò il viso. “É l’unica cosa che ciascuno di noi ha, amore mio”, replicò. “E vola via tutto quanto.”
“Sì”, disse Alexander, “Ma che cinque minuti sono stati.”

A parte questo, non mancano nemmeno i colpi di scena, le pagine a cui stare incollati col fiato sospeso e le lacrime per l’ansia. Quelle pagine in cui siamo pronti a chiudere il libro e fissarlo in cagnesco se le cose non vanno come vogliamo noi, per poi riaprirlo trenta secondi dopo perché dobbiamo assolutamente scoprire cosa è successo.

Detto questo, leggete questi libri. Ve li consiglio di cuore. Perché una serie dove le parole chiave sono ‘amore’ e ‘speranza’ non si può non leggerla.

rating 5
kiafirma

Teaser T-T-Wednesday #57

Buongiorno!
Vi chiedo scusa, ma ieri ero senza connessione e non ho potuto pubblicare. Quindi sono qui oggi, con un Teaser T-T-Wednesday a sostituire il Teaser di ieri. Mi faccio perdonare lasciandovi un passaggio dell’ultimo libro che ho letto e adorato alla follia: Il giardino d’estate di Paullina Simons, l’ultimo volume della trilogia de Il Cavaliere d’Inverno. Nei prossimi giorni arriverà anche una recensione 🙂teaser tuesday

Ogni sera, quando Alexander rientrava, la casa profumava di cibo e pane fresco, e Tania era elegante e sorridente. Lo accoglieva sulla soglia e lo baciava, i magnifici capelli sciolti sulle spalle. Alexander annunciava: “Tania, sono tornato!” e lei rideva, proprio come aveva riso quando aveva diciassette anni a Leningrado, nel Quinto Soviet. Si prendeva cura di lui, dei suoi figli, della sua casa, della sua vita, come aveva fatto a Coconut Grove, come aveva fatto a Bethel Island.
Vissero mentre il loro primogenito era tra il fango dei monti di Dakto. Vissero mentre era in Cambogia, nel Khammouan e mentre era impegnato a cacciare i
Vietcong da Khe Sahn. Vissero mentre combatteva sul fiume Perfume a Hué. Vissero e si sentirono in colpa, inviarono pacchi di sopravvivenza e si sentirono meglio, ricevettero sue notizie e si sentirono ancora meglio. In quegli anni Anthony non tornò mai in America, ma telefonava a Natale e parlava con sua madre, dicendo, alla fine:
“Salutami papà”. Alexander ascoltava dall’altro apparecchio e diceva: “Sono qui, figliolo”. E chiacchieravano per qualche istante.
“Come va laggiù?”
“Oh, bene, bene. Per lo più aspettiamo gli ordini e ci affanniamo a eseguirli quando arrivano.”
“Già, talvolta succede.”
“Lo detesto.”
“Sì. Lo detestavo anch’io.”
“Niente campi di Verdun qui, niente battaglia di mezzi corazzati a Kursk. Siamo sempre nella giungla. Ed è maledettamente umido. Dev’essere com’è stata per te Santa Croce, Swietokrzyst.”
“Swietokrzyskie era gelida”, osserva Alexander. “Be’, guardati le spalle.”
“Sempre, papà, sempre.”
Gordon Pasha aveva quasi undici anni, Harry nove, Janie quasi sei, Tatiana
quarantacinque. Alexander ne aveva cinquanta.
La sera di sabato 20 luglio 1969 sedevano tutti con gli occhi incollati al televisore.
Tatiana avrebbe voluto che Anthony fosse lì con loro, e Pasha osservò, come se le avesse letto nel pensiero: “Ad Anthony piacerebbe questa roba”. Tatiana domandò al marito: “Che ora è a Kontum?” E Alexander rispose: “A Kontum è già domani”
mentre Neil Armstrong faceva un piccolo passo per l’uomo ma un balzo gigantesco per l’umanità, e metteva piede sulla Luna.
Il telefono squillò.
Tatiana e Alexander si voltarono l’una verso l’altro. I loro sguardi si rabbuiarono.
Non poteva essere nessuno dagli Stati Uniti, perché negli Stati Uniti tutti stavano guardando Neil Armstrong.
Tatiana non riuscì a rispondere; ci pensò Alexander.
Quando riapparve, era terreo.
Cos’avrebbero ricordato i bimbi della loro madre quel 20 luglio 1969?
Alzandosi a fatica, Tatiana raggiunse Alexander sotto l’arco dello studio. Aprì la bocca per parlare, ma non emise alcun suono. Cosa c’è? avrebbe voluto dire. Cosa c’è?
Anthony è scomparso, spiegò Alexander con voce impercettibile. Tatiana doveva nascondere la faccia ai suoi figli, doveva nascondere la faccia soprattutto al marito.
Non voleva che la vedesse così. Sapeva che la sua debolezza l’avrebbe spaventato.

La lunga linea grigia – IL GIARDINO D’ESTATE di Paullina Simons

divisore dx

il giardino d'estate
Si erano incontrati alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale, a Leningrado. Si erano amati fra gli stenti, la desolazione e le bombe di un assedio terribile, con la speranza di poter vivere un giorno altrove, in pace. Ora, 20 anni più tardi, davanti a un incerto futuro, quell’amore è messo alla prova. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove tutto è possibile, e contano di ricostruirsi una vita insieme. Ma si devono confrontare con le ferite, il dolore, le fatiche che si portano dietro. Nonostante abbiano un figlio meraviglioso, Anthony, si sentono estranei l’uno all’altra. Ex capitano dell’Armata Rossa, Alexander vive con disagio il clima di paura e di sospetto della Guerra Fredda e Tatiana non riesce a ritrovare con il suo Shura l’intimità di un tempo. E quando pensano di essersi definitivamente lasciati alle spalle gli incubi della guerra, ecco che i fantasmi del passato tornano a minacciarli: Anthony, in conflitto con i genitori, si arruola volontario in Vietnam e scompare.

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