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Recensione: Shatter Me di Tahereh Mafi

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Titolo: Shatter Me (Shatter Me #1)
Autore: Tahereh Mafi
Editore: Rizzoli
Disponibile in italiano:
Goodreads

264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perch? Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona pu? ucciderla. A tenerla prigioniera  la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare  impensabile, finch? nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro  la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perch? la vita li chiama, oltre i muri della prigione.

“Shatter Me” è un libro che ricordo di aver letto qualche anno fa, forse appena uscito, e che avevo apprezzato molto. Non avevo mai continuato la serie però e quando un giorno per caso ho rivisto la copertina in giro per GoodReads ho deciso che fosse ora di rileggerlo.
Ho approfittato del fatto di essere innamorata delle copertine della serie e di voler provare BookDepository (di cui vi parlerò in un post a breve spero) e l’ho comprato in cartaceo.
L’ho divorato in pochissimi giorni, complice anche il fatto che si tratta di un libro piuttosto breve e, che dire, l’ho adorato.

La prima cosa che mi è venuta in mente durante la rilettura è che non ricordavo fosse così pieno di cliché. C’è la ragazza bellissima, ma con un problema. C’è un instalove che più instalove non si può. C’è una specie di triangolo amoroso. La cosa positiva è che non ci sono solo cliché, o meglio, oltre a quelli c’è altro nella storia che li rende meno evidenti e “fastidiosi”.

Juliet è una protagonista particolare. Siamo abituati, ultimamente, a eroine coraggiose, piene di sarcasmo e forza. Juliet è spaventata, insicura e dolce. Nonostante tutto quello che le è capitato nella vita, Juliet è carina con tutti, gentile. Vorrebbe aiutare tutti, anche sapendo di non poterlo fare. È stato un cambiamento piacevole dalle solite ragazze protagoniste dei vari libri usciti negli ultimi anni.

I due protagonisti maschili non potrebbero essere più differenti. Adam sembra un po’ il ragazzo della porta accanto, mentre Warner il cattivo e belloccio che attira l’attenzione facendo il bullo. Nonostante mi sia passata un po’ la fissa per i belli e dannati, Adam non ha catturato la mia attenzione e, anzi, mi è risultato un po’ viscido e strano. Warner è intrigante, nonstante per ora sembri solo una gran brutta persona, per non dire di peggio.

Ho trovato molto interessante la storia dei “poteri” di Juliette e degli altri che incontra. Mi piacerebbe capire da dove vengono, fino a che punto si possono spingere e se possono essere controllati completamente. Sono certa che molte domande troveranno risposta nei prossimi libri quindi attendo con impazienza di leggerli.

Una della poche pecche che ho trovato riguarda la storia generale. Non si capisce bene cosa è successo al mondo e come siamo arrivati alla situazione che ci viene presentata. C’è qualche accenno, ma avrei voluto sapere molto di più.

La scrittura è molto piacevole, anche se ogni tanto confusionaria, soprattutto per l’assenza di punteggiatura qua e là. Essendo però Juliet a narrare e essendo la sua mente un po’ confusa a questo punto della storia, trovo che questo disordine anche nella scrittura sia ottimo.

Teaser Tuesday #133

Buongiorno! Io sono ovviamente ancora alle prese con It di Stephen King che piano piano mi sta prendendo. Oggi mentre leggevo camminando verso casa mi è sbucato un cane da una siepe e pensavo di restarci secca per lo spavento…Per chi l’ha letto ero alla parte in cui Eddie racconta del lebbroso. Ho detto tutto.
Coooomunque. Il Teaser su It ve l’ho lasciato l’ultima volta, quindi oggi vi lascio l’incipit del romanzo che inizierò domani mattina da intervallare al Libro: Come rette parallele di Alessia D’Ambrosio edito da Les Flâneurs Edizioni.

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L’aereo è decollato un’ora fa. Saper di avere il cielo sia sopra che sotto di me mi fa un effetto stranissimo. Mi rilassa vedere la terra così piccola sotto i miei piedi, immaginare le case e le persone indaffarate nelle loro vite, pensarli distanti che continuano a svolgere le loro attività quotidiane a un ritmo incessante, mentre io sono qui, intrappolata nel cielo, abbracciata dalle nuvole.
Atterro all’aeroporto di Heathrow verso le quattordici e, tre ore dopo, sono già a Wimbledon, la fermata della metropolitana più vicina alla stanza che ho preso in affitto, all’interno di un appartamento. Continuo a guardare il pezzo di carta che tengo stretto in mano – cercando di non perdermi – sul quale Edo si è premurato di trascrivere per filo e per segno come raggiungerlo. Già solo prendere la metro è stata un’impresa. La rete metropolitana di Londra è mastodontica, puoi arrivare ovunque, ma tutti quei colori, quelle linee che si intrecciano, la rendono talmente complicata da farti venire il mal di testa.
Arrivata nel piccolo quartiere in cui abiterò per almeno un anno, mi incanto alla vista della serie di palazzine basse, attaccate le une alle altre, tutte colorate, proprio come quelle dei film, con i loro tetti bassi e la piccola scalinata che conduce alla porta principale. Il cielo è uggioso, tenebroso e affascinante, ma, si sa, Londra non ti saluta se non mette il broncio. Seguo alla lettera le istruzioni di mio fratello e trovo il numero civico che sto cercando. La chiusura del cancelletto, rotta, mi permette di raggiungere l’ingresso senza difficoltà. Sto per suonare il campanello quando una vocetta squillante inizia a urlare dalla finestra.
«Sciao Italiana! Sole, mare, spagheti. Belaaaa!».
La mia esuberante coinquilina sembra un po’ sopra le righe.
Cominciamo bene!
Capelli corti, rosa; bassina, formosa, sembra una graziosa bambola di porcellana con quella pelle bianchissima liscia e quegli amorevoli occhioni verdi. Si catapulta di sotto per aprimi la porta e mi avvolge in un caloroso abbraccio, come se fossi la sorella che non vede da mesi.

Capitolo 1 – Come rette parallele di Alessia D’Ambrosio

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Quando la vita che stai vivendo non ti offre più nulla, hai un’unica possibilità: cambiare.
Isabella sogna un lavoro migliore, un riscatto in campo sentimentale, una vita sociale più dinamica. È con questi propositi che vola alla volta di Londra, città che le è sempre rimasta nel cuore. Durante la prima uscita con i suoi nuovi amici, Isabella si imbatte in Christopher, giovane avvocato in cerca di indipendenza. Complice un drink di troppo, i due ragazzi vivranno una notte di passione che li segnerà profondamente.
Sebbene Isabella e Christopher decidano di dimenticare quell’episodio e continuare i propri percorsi su binari differenti, il destino si metterà in mezzo per farli incontrare di nuovo. Ma quanto vale una passione? E se in gioco ci fosse il vero amore? Christopher sarebbe disposto a rinunciare alla stabilità tanto agognata per una sconosciuta? E Isabella si precluderebbe davvero la possibilità di vivere una vera favola, con tanto di principe azzurro, per una storia che forse non ha futuro?
Due rette parallele non possono incrociarsi, ma è davvero così semplice smettere di provarci?

Letture del mese – Settembre 2017

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Titolo: Unravel Me (Shatter Me #2)
Autore: Tahereh Mafi
Genere: Distopico
Pagine: 461
 
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Titolo: Ignite Me (Shatter Me #3)
Autore: Tahereh Mafi
Genere: Distopico
Pagine: 421
 
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Titolo: Tower od Dawn (Throne of Glass #6)
Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy
Pagine: 660
 
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Titolo: Abbastanza da tentarmi
Autore: Leila Awad
Genere: Romantico
Pagine: 294
 
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Titolo: Gemina (Illuminae Files #2)
Autore: Amie Kaufman & Jay Kristoff
Genere: Sci-fi
Pagine: 659
 
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prima di domani cover
Titolo: Prima di domani
Autore: Lauren Oliver
Genere: Young Adult, Romance, Fantasy
Pagine: 432
 
Recensione
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Titolo: Io non ho paura
Autore: Niccolò Ammaniti
Genere: Narrativa
Pagine: 219
 
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Recensione a 4 mani: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile

Buongiorno lettori!
Per il libro di cui vi parliamo oggi, abbiamo deciso di replicare l’esperienza della recensione-intervista a quattro mani. Ci siamo accorte che per alcuni libri ci viene più semplice e, avendolo letto entrambe, riusciamo in questo modo a raccontarvi entrambi i nostri pareri. Il libro di oggi è Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile, letto in occasione del gruppo di lettura organizzato da Scheggia tra le pagine e Libera tra i libri.

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Titolo: Lo strano viaggio di un oggetto smarrito
Autore: Salvatore Basile
Editore: Garzanti
Disponibile in italiano:
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Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario, lo ripone nella valigia, ma promette di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina.
Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano.
Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui.
E c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito.
Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

 

Cosa ti è piaciuto?

Mon

La storia in generale, nonostante fosse semplice, mi ha intrigata. Michele e la sua ricerca per la madre mi hanno incuriosita e mi hanno spinta a continuare anche quando la lettura si faceva un po’ più lenta.

Kia

È una bella storia, un racconto che mescola un po’ di avventura, con una storia d’amore e un amore famigliare molto intenso anche se visto da punti di vista differenti da quelli più comuni. Michele e Elena, Michele e i ricordi dei suoi genitori, Michele e la famiglia della sorella. È una lettura che nonostante un ultima parte un po’ lenta e un paio di passaggi assurdi invoglia ad andare avanti fino alla fine. Menzione d’onore a Luce – non vi dico chi è per non spoilerare – ma ho adorato il suo personaggio.

Cosa non ti è piaciuto?

Mon

Non ho apprezzato particolarmente Elena come personaggio. Troppo chiacchierona, troppo esuberante, troppo impegnativa da gestire. Lei e Michele sono una coppia particolare, che non ho apprezzato del tutto, ma in generale capisco perché potrebbero funzionare insieme. Ho trovato che il libro fosse un po’ improbabile in alcuni punti, ma alcuni passaggi un po’ forzati hanno sicuramente aiutato la trama.

Kia

Michele mi ha un po’ fatto cadere le braccia. Troppo spaurito, troppo ‘allergico’ al mondo. Alcune parti un po’ assurde ma che nel finale tutto sommto assumono un senso. Penso che la cosa che meno ho apprezzato sia stata la lentezza dell’ultima parte.

Preferisci Elena o Michele? Perché?

Mon

Michele. Elena l’ho retta davvero poco durante la lettura, mentre Michele, con le sue insicurezze e la sua paura di mostrarsi al mondo mi è piaciuto molto. Mi è piaciuta la tenacia, il coraggio con cui ha affrontato questo grosso cambiamento nella sua vita e mi è piaciuta l’evoluzione che ha avuto come personaggio.

Kia

Direi Elena. Nonostante le sue esagerazioni e il suo essere quasi troppo espansiva mi è piaciuta. Michele è troppo chiuso, troppo – come dicevo prima – allergico al mondo, alle relazioni, a qualsiasi cosa sia estraneo al suo mondo. Elena invece dal nulla decide di mettere tutta sè stessa a disposizione di Michele, lo aiuta a ritrovare sua madre, ma soprattutto lo aiuta a ritrovare sè stesso.

Lo consiglieresti? Perché?

Mon

Sì, lo consiglierei, anche se come dicevo prima a volte è forzato. È un libro semplice, di cui si intuiscono molti passaggi importanti, ma riesce comunque a coinvolgere e a far venire voglia di continuare a leggere per capire dove andrà a finire Michele e come andrà avanti la sua storia.

Kia

Lo consiglierei assolutamente. Non è un racconto che riserva colpi di scena o la storia d’amore del secolo. Ma è una lettura piacevole, che emoziona, che ci porta a fare il tifo per i protagonisti nonostante non sia facile impersonarsi nelle loro vite.

Voto finale

Mon

Kia