review

Review Party: Ink di Alice Broadway

Buongiorno lettori!
Esce oggi per Rizzoli “Ink” di Alice Broadway, un libro davvero particolare. Con le altre ragazze del Review Party abbiamo deciso di raccontarvi quale tatuaggio si farebbe ognuna di noi. Raccontateci nei commenti quali tatuaggi vorreste o, se non ne volete, diteci se il libro vi ispira 🙂

ink cover

Titolo: Ink (Skin #1)
Autore: Alice Broadway
Editore: Rizzoli

Immagina un mondo in cui ogni tua azione, ogni evento della tua vita ti viene tatuato sulla pelle, perché tutti lo possano vedere. Immagina se avessi qualcosa da nascondereNon ci sono segreti a Saintstone: dall’istante in cui si nasce, successi e fallimenti vengono tatuati sulla pelle, così che tutti possano vederli e giudicarti, come un libro aperto. E proprio un libro i morti diventano: la pelle viene asportata, rilegata e consegnata ai familiari, come antidoto all’oblio che è ancora più temibile della morte. A patto che le pagine della vita superino il giudizio del consiglio: in caso contrario il libro viene gettato alle fiamme, e con lui il ricordo di un’intera vita. Quando l’amato papà muore, Leora, sedici anni, è convinta che il giudizio su di lui sarà pura formalità, e invece si rende conto che l’uomo nascondeva dei segreti, ma che di segreti ne cela anche il Consiglio.

Ink” è un libro che mi ha attirata immediatamente per la trama. Un mondo in cui ogni cosa viene tatuata sulla pelle in modo che nessuno possa avere segreti è allo stesso tempo intrigante e inquietante. La trama ci introduce ad un mondo particolare, difficile da immaginare e ci racconta qualcosa sulla cultura di queste persone e su Leora, la protagonista.

Il libro si legge molto velocemente, è scritto bene e scorre senza intoppi, riuscendo a trasmettere i dubbi e le emozioni della protagonista mentre vive un momento difficilissimo della sua vita.

Sappiamo che il papà di Leora è morto e insieme a lei aspettiamo che il suo libro di pelle venga giudicato e ritenuto degno di continuare ad esistere, in modo da essere letto e ricordato. Sappiamo anche che qualcosa andrà storto con questo processo e questo punto è la prima cosa del libro che mi ha stupita. Pensavo che gli avvenimenti raccontati nella trama ci venissero raccontati subito all’inizio, per dare il via alla narrazione, invece è come se fossero un punto di arrivo. Leora ci accompagna in tutto ciò che succede prima del giorno del giudizio e insieme a lei cerchiamo di dare un senso a tutto ciò ciò che accade.

Leora è una protagonista facile da apprezzare. È tranquilla, è rispettosa e stranamente non è granchè ribelle. Di solito i protagonisti di questi distopici sono un po’ ribelli e le regole assurde dei mondi in cui vivono non gli vanno a genio, mentre Leora crede ciecamente in ciò che le è stato insegnato, motivo per cui quando scopre alcune cose il mondo le crolla addosso.

La storia mi è piaciuta molto, sono estremamente curiosa di leggere i seguiti perché voglio capire cosa si cela dietro al mistero degli Intonsi e come Leora si incastrerà in questa battaglia tra i due “popoli”, ma non ho apprezzato il fatto che questo primo libro sia, di fatto, un lungo incipit. C’è poca azione, poco che lo faccia risaltare come libro. Sicuramente alla fine di tutti i libri questo primo avrà avuto uno scopo ben preciso, ma a me piace che ogni libro di una serie abbia un senso e un motivo di esistere anche come singolo.

Trovo anche che sia stato leggermente forzato il segreto della protagonista. Scoprirete molte cose su Leora durante la lettura e alcune di queste scoperte mi hanno lasciata un po’ perplessa. Prima di dare giudizi certi però, voglio leggere i seguiti. Il segreto di Leora per ora mi ha lasciata un po’ perplessa e un po’ incuriosita. Vedremo come andrà avanti.

Devo assolutamente concludere la recensione spendendo due parole sulla cover. È assolutamente stupenda e sicuramente cattura l’occhio. È diversa da tutto ciò che si vede ultimamente in libreria e io sono affascinata. Starei a guardarla per ore per cercare tutti i dettagli all’interno del design. Spero che i seguiti saranno simili ma in colori diversi.

I tatuaggi che vorrei

Parlare di un tatuaggio che vorremmo farci e del motivo per cui vorremmo farlo non è facile perché trovo sia una cosa estremamente personale. Io ne vorrei due. Il primo ce l’ho in mente da anni, ma devo trovare il coraggio di farlo, mentre il secondo è un’idea concettuale, ma che non ha ancora un’immagine. Parto dal secondo che è più facile. Mi piacerebbe qualcosa che rappresentasse il mio amore per i libri, ma vorrei qualcosa di appositamente disegnato per me che includa i libri che mi hanno accompagnata negli anni e che in qualche modo mi hanno cambiata o aiutata a crescere. Non ho ancora nessuna idea, ma ci arriverò prima o poi.
L’altro invece è ben definito nella mia mente, ma non l’ho ancora fatto perché sono una perfezionista e ho il terrore che qualcosa poi non venga come nella mia mente. Vorrei la scritta “C’è neve ovunque” circondata da due o tre fiocchi di neve. La neve per me ha molteplici significati ed è stato il primo pensiero che mi è venuto in mente quando ho pensato per la prima volta di volere un tatuaggio. La scritta è stata aggiunta dopo aver letto un libro e il modo migliore di spiegarvi perché l’ho aggiunta alla mia idea è riportarvi il passaggio che l’ha ispirata.

«A volte quel che facciamo è un fiocco di neve, minuscolo e destinato a sciogliersi in niente. Ma se cade nel posto giusto al momento giusto, quel fiocco di neve ne sposta altri, si unisce a loro e tutto diventa sempre più grosso e potente e alla fine ottieni una valanga. Se il fiocco da cui sei partito era un male, hai un disastro immenso. Ma se quel fiocco era un bene, allora hai dato una mano di bianco al mondo.» – Trentatré (Sedicesimo giorno
In cui Dio c’è ma non Si sveglia), Mirya


Come forse già saprete, cari lettori, siamo affiliate Amazon. Se ti piace il nostro blog e vuoi acquistare il libro recensito, clicca su questi link e compralo da qui. Tu non spenderai di più né noterai differenze, ma ci aiuti a crescere e migliorare sempre di più! Grazie <3

Cartaceo | EBook

Recensione: Warcross di Marie Lu

Dopo aver parlato di Otherworld qualche settimana fa, torniamo a trattare libri sui videogiochi. Ho letto Warcross un paio di mesi dopo l’uscita perché nel mezzo ci sono stati altri impegni, ma mi intrigava troppo per lasciarmelo scappare.

warcross cover

Titolo: Warcross (Warcross #1)
Autore: Marie Lu
Editore: Piemme

La mania ha preso piede dieci anni fa, e oggi Warcross conta milioni di fan in tutto il mondo. Per alcuni rappresenta una via di fuga dalla realtà, per altri una fonte di profitto. La giovane hacker Emika Chen sbarca il lunario braccando i giocatori entrati nel giro delle scommesse illegali. Ma l’ambiente dei cacciatori di taglie, oltre a essere pericoloso, è molto competitivo. Sempre al verde, per racimolare una somma di denaro di cui ha urgentemente bisogno, Emika hackera la partita inaugurale del Campionato di Warcross e, senza volerlo, si ritrova dentro il gioco. È certa che il suo errore le costerà l’arresto, e l’ultima cosa che si aspetta è la telefonata del creatore di Warcross, l’affascinante miliardario giapponese Hideo Tanaka, con una proposta impossibile da rifiutare. Un volo per Tokyo ed Emika si ritrova catapultata nel mondo che fino a quel momento aveva solo potuto sognare. Ma presto le sue indagini sveleranno l’esistenza di un oscuro complotto le cui implicazioni vanno ben oltre i confini dell’universo di Warcross.

Penso di averlo detto in un’altra recensione che mi piacciono libri e film che trattano di videogiochi ma personalmente non gioco a nulla. Non so perché in realtà visto che la cosa mi ispira, ma probabilmente mi sono sempre autoconvinta di avere già abbastanza hobby.

L’idea dietro “Warcross” mi affascina terribilmente. Un mondo di realtà virtuale che si integra con il mondo reale permettendo alle persone di lingue diverse di parlarsi, permettendo di viaggiare e riconoscere luoghi anche senza una guida o senza conoscere la lingua. Un luogo in cui le persone possano fuggire dalla propria vita per un po’, lasciandosi andare a ciò che più gli piace.

Emika (nome originalissimo tra l’altro) ha da poco perso il padre, vive catturando giocatori che hanno iniziato a scommettere illegalmente sulle partite di Warcross, cosa che le viene abbastanza bene essendo anche una hacker. Come si può leggere nella trama, Emika prende una decisione sul momento e decide di hackerare la partita inaugurale del Campionato di Warcross nella speranza di recuperare un artefatto dal gioco e venderlo per evitare di essere sfrattata. Quello che non si aspettava era di essere beccata e chiamata per un incontro con il creatore di Warcross, Hideo, invece di essere arrestata.

L’inizio del libro non mi aveva particolarmente colpito, cosa che mi ha delusa considerando che l’idea del gioco invece mi aveva affascinata tantissimo. Emika non mi ispirava come protagonista e non riuscivo a trovare qualcosa che mi catturasse e non mi lasciasse andare. Piano piano la trama si è evoluta fino a diventare una specie di mistero all’interno del gioco e ha iniziato a prendermi.

Non posso svelare quasi nulla della trama perché rischierei uno spoiler grande come una casa, ma posso dire che il finale mi ha sconvolta e mai mi sarei aspettata una svolta simile. L’autrice è riuscita in poche pagine a scombinare tutte le carte in tavola e alla fine si rimane con un senso di confusione che sono sicura ci accompagnerà fino all’uscita del seguito.

Onestamente non pensavo che alla fine mi sarebbe piaciuto così tanto, ma non vedo davvero l’ora di leggere “Wildcard”, il seguito e di reimmergermi in questo mondo.
Sono curiosa di conoscere di più sul background di alcuni personaggi e soprattutto di scoprire qualcosa di più sulle loro vite al di fuori di Warcross. Essendo campioni del gioco per la durata del libro si conosce poco delle loro vite reali e mi piacerebbe conoscere qualcosa di più. Per quanto riguarda Emika, un po’ è migliorata andando avanti e sono estremamente curiosa di scoprire che cosa farà nel prossimo libro. Ha scelte difficilissime che la aspettano e spero scelga correttamente.

Marie Lu è un’autrice che conoscevo solo di fama, ma questo è il primo libro suo che leggo. La scrittura mi è piaciuta molto e spero di leggere presto altri suoi lavori. Voi quale mi consigliate di leggere per primo?


Come forse già saprete, cari lettori, siamo affiliate Amazon. Se ti piace il nostro blog e vuoi acquistare il libro recensito, clicca su questi link e compralo da qui. Tu non spenderai di più né noterai differenze, ma ci aiuti a crescere e migliorare sempre di più! Grazie <3

Cartaceo | EBook

Recensione: Iron Flowers di Tracy Banghart

 

Buon lunedì lettori!
La settimana inizia con la recensione di un libro che uscirà domani per DeA Young Adult e che mi è piaciuto molto. Ci sono stati alcuni punti che non mi hanno convinta, ma in generale non vedo l’ora di leggere il secondo volume.

Buona lettura!

iron flowers cover

Titolo: Iron Flowers
Autore: Tracy Banghart

Quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole, e a volte bastano due sole donne per farlo.
In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e ribelle. Serina è gentile e romantica e ha sempre desiderato diventare una delle Grazie, una delle mogli del principe. Ma il giorno in cui le due ragazze si recano a palazzo, Nomi come ancella, Serina come candidata Grazia, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché contro ogni previsione è proprio Nomi a essere scelta dal principe come sua donna, non Serina… E mentre per Nomi inizia così una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, Serina, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata nell’isola di Monte Rovina, una prigione di donne ribelli in cui per sopravvivere occorre combattere e uccidere. Per entrambe, la fuga è impossibile e un solo errore potrebbe significare la morte.

Appena ho letto la trama di Iron Flowers ho capito che avrei letto questo libro il prima possibile e che quasi sicuramente mi sarebbe piaciuto da matti. Delle due una si è ovviamente avverata visto che ve ne sto parlando prima dell’uscita (arriva in libreria domani), mentre l’altra si è realizzata in parte. “Iron Flowers” mi è piaciuto, ma non l’ho amato alla follia. Pensavo sarebbe stato un libro da 5 stelline, di quelli che ti rapiscono e non ti lasciano andare, invece mi ha lasciato così così.

Quando ho preso in mano il Kobo e ho iniziato a leggere non ricordavo assolutamente nulla della trama, quindi ogni piccola svolta mi ha lasciata abbastanza stupita. Non ricordavo, per esempio, che è Nomi ad essere scelta al posto della sorella come Grazia, nè che Serina venisse mandata in esilio in una prigione con donne guerriere. Tutta la trama è quindi stata una sorpresa piacevole e inaspettata.

Per quanto mi riguarda i problemi con questo libro sono principalmente due: lo sviluppo dei personaggi e lo sviluppo di una parte della trama. I personaggi, principalmente Nomi e quelli secondari, mi hanno abbastanza delusa.

Ero già partita con l’idea che Nomi mi sarebbe piaciuta più di Serina perché era la ribelle, quella che avrebbe ribaltato ogni convinzione e regola per creare un mondo migliore. Quello che ho visto, invece, è una ragazzina ingenua che rincorre un’ideale di ribellione, ma che alla fine non combina nulla. Mi ha dato l’impressione di essere tutto fumo e niente arrosto.

Serina, invece, mi ha piacevolmente stupita. Ha avuto una crescita incredibile all’interno della storia, passando da bambolina nelle mani degli uomini ad una donna capace di pensare, difendere le proprie idee e la propria vita ad ogni costo. Spero verrà approfondita ancora di più nel corso del seguito.

I personaggi secondari sono talmente piatti che anche i colpi di scena ci lasciano praticamente indifferenti. Faccio seriamente fatica a ricordare i nomi a pochi giorni dalla lettura, giusto per capire quanto mi abbiano colpito. L’Erede è praticamente inutile ai fini della storia perché si vede pochissimo e non dice quasi nulla. Il fratello ha una storyline quasi più coinvolgente, ma anche qui ci sarebbe molto da lavorare. Le compagne Grazie di Nomi non so neanche come definirle visto che non fanno altre che lamentarsi o correre dietro all’Erede.
Andiamo leggermente meglio con le donne che incontriamo su Monte Ravina, la prigione dove viene inviata Serina. Anche qui però i personaggi sono poco sviluppati e si dà maggiore spazio alle azioni che a costruire personaggi reali e credibili.

Per quanto riguarda l’altro punto critico del libro oltre ai personaggi, la trama mi ha lasciata un po’ perplessa. Inizialmente non riuscivo a capire quando ci sarebbe stata una svolta seria, ma quando ho superato i tre quarti del libro ho capito che qualcosa non tornava. Fusa come sono non mi ero accorta che il libro non è uno standalone, ma il primo di una serie. Questo ha spiegato il dilungarsi di certe parti e il fatto che non si andasse praticamente avanti con la storia, ma ammetto che non mi ha convinta come è stata gestita la cosa. Ci sono parti che si ripetono e il finale, per quanto mi abbia sorpresa abbastanza, non mi convince. Non capisco dove voglia andare a parare l’autrice, anche perché l’idea che ho non mi entusiasma. Se lo leggete, poi tornate qui sotto a lasciarmi teorie su cosa succederà nel prossimo libro.

Nonostante alcuni punti non perfetti, il libro mi è piaciuto e leggerò sicuramente il secondo appena uscirà. Spero il libro vi ispiri e che vi venga voglia di dargli una possibilità.


Come forse già saprete, cari lettori, siamo affiliate Amazon. Se ti piace il nostro blog e vuoi acquistare il libro recensito, clicca su questi link e compralo da qui. Tu non spenderai di più né noterai differenze, ma ci aiuti a crescere e migliorare sempre di più! Grazie <3

Cartaceo | EBook

Recensione: Obsidio di Amie Kaufman e Jay Kristoff

Buon venerdì! Concludiamo la settimana al meglio con una recensione. Vi parlo di “Obsidio”, ultimo libro nella trilogia “The Illuminae Files”. Ho appena scoperto che uscirà in Italia in 23 ottobre quindi tenetevi pronti.

obsidio cover

Titolo: Obsidio (The Illuminae Files #3)
Autore: Amie Kaufman e Jay Kristoff
Editore: Knopf Books for Young Readers (uscirà per Mondadori Chrysalide il 23 ottobre 2018)

In questo terzo romanzo della serie incontriamo nuovamente Kady, Ezra, Hanna e Nick, i protagonisti dei precedenti due romanzi, Illuminae e Gemina. I quattro, scampati per miracolo all’attacco sulla stazione orbitante Heimdall, si ritrovano insieme ad altri 2000 rifugiati sulla nave spaziale Mao. L’unica cosa che possono fare è tornare su Kerenza in cerca di aiuto, anche se, a distanza di sette mesi dall’invasione del pianeta, non sanno chi e che cosa vi troveranno. Qui, nel frattempo, Asha, cugina di Kady, sopravvissuta a quel primo attacco della Beitech, si è unita alla resistenza clandestina. Quando su Kerenza fa la sua comparsa Rhys, una sua vecchia fiamma, i due si trovano ai lati opposti delle barricate. La battaglia finale che è alle porte, e che verrà combattuta senza esclusione di colpi sia in terra sia nello spazio, lascerà sul campo tanti eroi e anche dei cuori spezzati.

Ho atteso “Obsidio” come una bambina che aspetta il Natale. L’aveo preordinato su BookDepository (e mi è arrivato in anticipo rispetto alla data di pubblicazione) e quando ce l’ho avuto tra le mani non vedevo l’ora di reimmergermi in questa storia che, purtroppo però, non mi è piaciuta come le precedenti.

“Obsidio” riprende esattamente da dove ci aveva lasciato “Gemina”. Kady e i suoi compagni sono sopravvissuti all’attacco alla Heimdall e devono trovare il modo di sopravvivere sulla Mao, la nave con cui erano arrivati i nemici, che però non è costruita per festire così tante persone. Kady sa che il modo migliore per sopravvivere è farsi aiutare da Aiden, ma fidarsi dell’Intelligenza Artificiale, dopo tutto quello che ha fatto, non è facile.

Aiden ha il potere di farmi riflettere tantissimo sullo straordinario avanzamento tecnologico che caratterizza gli ultimi decenni e che credo continuerà a sorprenderci. Aiden è un livello di Intelligenza che mi spaventa e che non so se sarei in grado di accettare. Rimane comunque uno dei miei personaggi preferiti in questa serie.

Il mio problema principale con questo ultimo libro è che mi è sembrato forzato. Non mi ha entusiasmato tutta la trama che si svolge su Kerenza IV, pianeta che abbiamo conosciuto in “Illuminae” e da cui provengono Kady e Ezra. Sul pianeta sono rimaste delle persone, costrette a lavorare sotto controllo della BeiTech per riparare le navi danneggiate nell’attacco e tra queste persone c’è Asha, cugina di Kady. La sua storia, insieme a quella di Rhys non mi ha conquistata. Alla fine del libro non poteva importarmi di meno se loro ci fossero o meno e la cosa mi ha delusa un po’. Volevo mi piacessero, essendo i protagonisti del finale, ma non mi hanno presa.

Mi sono piaciute alcune dinamiche che si sono svolte sul pianeta, come il rapporto tra Asha e Katia, ma mi è mancato quel po’ di azione e romanticismo e sarcasmo che mi regalano Kady e Ezra o Hanna e Nik ogni volta che sono nei dintorni della scena raccontata. Ho adorato Ella e Isaac, il papà di Kady, ma ho avuto la sensazione che intorno ai protagonisti venissero aggiunti davvero troppi troppi personaggi secondari. Non ricordo nessun nome, ma tutte le scese di Rhys con i suoi compagni mi facevano voglia di saltare le pagine.

Tutto sommato la storia si conclude senza troppi intoppi e senza reali colpi di scena. Non mi è dispiaciuto il finale, ma non vorrei altri libri su questa storia.
Il punto di forza di questa serie è sicuramente il modo in cui è raccontata. Fosse scritta in testo normale forse non mi sarebbe piaciuta così tanto. Praticamente il voto per questa trilogia è dato quasi interamente da quanto sono belli i libri. I disegni del diario di Hannah, i file, la bacheca su Kerenza IV sono tutti bellissimi e passerei le ore a sfogliare questi volumi.

Vi consiglio “Obsidio” se volete concludere la storia e capire come si chiude il tutto, ma per questo finale non posso gridare al capolavoro. Sono curiosa di leggere altro degli autori, infatti sto già puntanto i libri di Kristoff. Spero di leggere presto qualcosa.


Come forse già saprete, cari lettori, siamo affiliate Amazon. Se ti piace il nostro blog e vuoi acquistare il libro recensito, clicca su questi link e compralo da qui. Tu non spenderai di più né noterai differenze, ma ci aiuti a crescere e migliorare sempre di più! Grazie <3

Cartaceo | EBook