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Teaser Tuesday #103

Buongiorno. Premessa: sono un disastro. Sto ancora finendo Il Principe di Cassandra Clare, e non perché non mi piaccia, ma davvero non ho il tempo materiale. Le settimane mi scappano via che non me ne rendo nemmeno conto. Ma voi come diavolo fate a leggere millemila libri? Non sapete l’invidia. Coooomunque. Visto che non ho intenzione di lasciarvi il terzo teaser riguardante lo stesso libro, vado col prossimo in TBR. Poi magari tra un paio di giorni, appena finisco Il Principe, mi saltano i 5 minuti e cambio libro, ma l’intenzione è quella di inziare Lion. La strada verso casa di Saroo Brierley. Vengo da 50 shades, un thriller e un fantasy. Ho bisogno di qualcosa di un po’ più forte emotivamente: staremo a vedere. Intanto vi lascio l’incipit. Qualcuno di voi l’ha letto? O avete visto il film?
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Se ne sono andati.
Penso a questo giorno da venticinque anni. Sono cresciuto dall’altra parte del mondo, con un nuovo cognome e una nuova famiglia, e mi sono sempre chiesto se avrei mai rivisto mia madre, i miei fratelli, mia sorella. E adesso eccomi qui: davanti a una porta, all’angolo di un edificio diroccato nel quartiere povero di una polverosa cittadina dell’India centrale – il posto in cui vivevo da bambino –, e non c’è nessuno. La casa è vuota.
L’ultima volta che sono stato qui avevo cinque anni.
La porta, con i cardini rotti, è molto più stretta e bassa di quanto ricordassi: ora dovrei abbassarmi per riuscire a passarci. Non ha senso bussare. Dalla finestra e dalle crepe nel muro di mattoni sbrecciati, a me così familiare, riesco a vedere la stanzetta in cui vivevamo tutti e cinque. Il soffitto è poco più alto di me.
Era questa la mia paura più grande, il terrore paralizzante che, in anni e anni di ricerche, avevo ricacciato nell’angolo più remoto della mia mente: che una volta ritrovata la mia casa, la mia famiglia non ci sarebbe stata.
Mi sento perso e non so che fare. Non è la prima volta che mi succede. Eppure, anche se ora ho trent’anni, un po’ di soldi in tasca e un biglietto per tornare da dove sono venuto, mi sento esattamente come tanti anni fa, quando ero solo e perso su quel binario. Faccio fatica a respirare e la mia mente continua a correre. Vorrei poter cambiare il passato.
Una porta si apre. Dall’abitazione accanto, in condizioni migliori della mia, esce una giovane donna con una vestaglia rossa e un bambino in braccio. È curiosa, ovviamente. Anche se ho tratti indiani, i miei vestiti da occidentale sono forse un po’ troppo nuovi e i miei capelli troppo ben pettinati: che cosa ci faccio qui? Devo essere uno straniero. In più non so parlare la sua lingua, così, quando si rivolge a me, riesco solo a intuire che mi sta chiedendo qualcosa. Non conosco che poche parole in hindi, e comunque non sono sicuro di come pronunciarle. «Non parlo hindi, solo inglese» dico, e sono sorpreso quando lei mi risponde: «Io parlo inglese, un po’». Faccio un cenno verso la casa abbandonata ed elenco i nomi delle persone che ci abitavano tanto tempo fa: «Kamla, Guddu, Kallu, Shekila». Poi indico me stesso e aggiungo: «Saroo».
La donna resta in silenzio e mi osserva. Mi torna in mente una cosa che mi ha dato la mamma, in Australia, da usare in casi come questo. Frugo nello zaino e tiro fuori un foglio A4 con alcune fotografie di me da bambino. Indico di nuovo me stesso, poi dico: «Piccolo», e punto il dito sul bambino nella foto. «Saroo.»
Quando vivevo qui, nella casa dei vicini c’era una bambina: potrebbe essere lei la donna che ora mi guarda in silenzio?

Prologo – LION. LA STRADA VERSO CASA di Saroo Brierley

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lion coverImmagina di avere cinque anni, di vivere in India, di conoscere a malapena il tuo nome e di non aver mai oltrepassato i confini del piccolo villaggio in cui vivi. Immagina di salire per sbaglio su un treno e che all’improvviso le porte si chiudano. Immagina di viaggiare per un tempo che sembra infinito e, alla fine del viaggio, di ritrovarti catapultato nella più povera, caotica e pericolosa metropoli del mondo, Calcutta. Questa è la vera storia di Saroo, resa ancora più straordinaria da ciò che accade venticinque anni più tardi, quando, cresciuto in Australia da una famiglia adottiva, decide di provare a rintracciare sua madre e i suoi fratelli. Nonostante non ricordi il nome del suo villaggio, con pazienza e determinazione infinite, trascorre il suo tempo a esaminare attraverso Google Earth ogni linea ferroviaria indiana, fino a trovare un luogo familiare. Ma per scoprire se quell’immagine sfocata è veramente casa sua c’è un solo modo. Andarci di persona.
Lion. La strada verso casa è una storia commovente e intensa che ha conquistato il mondo e ora è diventata un grande film prodotto dalla Weinstein Company e diretto da Garth Davis con Nicole Kidman, Rooney Mara, David Wenham e Dev Patel nei panni di Saroo Brierley.

kiafirma

Teaser Tuesday #102

Ma buongiorno!
Oggi nuovo Teaser Tuesday e viene direttamente da un libro che ho divorato e di cui spero di leggere a breve il seguito che se ricordo giusto dovrebbe uscire a maggio!

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One breath, the study was intact.
The next, it was shards of nothing, a shell of a room.
None of it had touched me from where I had dropped to the floor, my hands over my head.
Tamlin was panting, the ragged breaths almost like sobs.
I was shaking—shaking so hard I thought my bones would splinter as the furniture had—but I made myself lower my arms and look at him.
There was devastation on that face. And pain. And fear. And grief.
Around me, no debris had fallen—as if he had shielded me.
Tamlin took a step toward me, over that invisible demarcation.
He recoiled as if he’d hit something solid.
“Feyre,” he rasped.
He stepped again—and that line held.
“Feyre, please,” he breathed.
And I realized that the line, that bubble of protection …
It was from me.
A shield. Not just a mental one—but a physical one, too.
I didn’t know what High Lord it had come from, who controlled air or wind or any of that. Perhaps one of the Solar Courts. I didn’t care.
“Feyre,” Tamlin groaned a third time, pushing a hand against what indeed looked like an invisible, curved wall of hardened air. “Please. Please.”
Those words cracked something in me. Cracked me open.
Perhaps they cracked that shield of solid wind as well, for his hand shot through it.
Then he stepped over that line between chaos and order, danger and safety.
He dropped to his knees, taking my face in his hands. “I’m sorry, I’m sorry.”
I couldn’t stop trembling.
“I’ll try,” he breathed. “I’ll try to be better. I don’t … I can’t control it sometimes. The rage. Today was just … today was bad. With the Tithe, with all of it. Today—let’s forget it, let’s just move past it. Please.”
I didn’t fight as he slid his arms around me, tucking me in tightly enough that his warmth soaked through me.

Chapter 10  – A COURT OF MIST AND FURY di Sarah J. Maasdivisore dx

a court of mist and fury cover

Feyre survived Amarantha’s clutches to return to the Spring Court—but at a steep cost. Though she now has the powers of the High Fae, her heart remains human, and it can’t forget the terrible deeds she performed to save Tamlin’s people.

Nor has Feyre forgotten her bargain with Rhysand, High Lord of the feared Night Court. As Feyre navigates its dark web of politics, passion, and dazzling power, a greater evil looms—and she might be key to stopping it. But only if she can harness her harrowing gifts, heal her fractured soul, and decide how she wishes to shape her future—and the future of a world cleaved in two.

With more than a million copies sold of her beloved Throne of Glass series, Sarah J. Maas’s masterful storytelling brings this second book in her seductive and action-packed series to new heights.

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Teaser Tuesday #101

Buongiorno! Oggi giornata piena e dopo aver pubblicato la terza tappa della lettura di gruppo de Le Origini degli Shadowhunters eccoci con il teaser di oggi. Mi sono trovata un po’ in crisi, visto che il libro che sto leggendo attualmente è lo stesso del Teaser della Mon della scorsa settimana, ma ve ne lascio comunque un altro assaggio. Stiamo leggendo entrambe Il Principe di Cassandra Clare per il gruppo di lettura e quindi le cose si sono un po’ sormontate.
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L’interno del soggiorno sembrava stranamente nudo. Dopo un momento, Will si rese conto che era perché Magnus aveva spinto tutti i pesanti mobili di teak, piano compreso, contro le pareti. Dal soffitto pendeva un lampadario a gas riccamente ornato, ma a illuminare la stanza erano alcune dozzine di grosse candele nere disposte in circolo al suo centro.

Magnus stava lì accanto con un libro aperto tra le mani; il fazzoletto da collo di foggia antiquata era allentato, i capelli neri scompigliati e ritti intorno al viso come se fossero carichi di elettricità. — Giusto in tempo! — gridò sorridendo nel vedere il ragazzo. — Penso proprio che questa volta ci siamo. Will, ti presento Thammuz, un demone minore dell’ottava dimensione. Thammuz, lui è Will, un Cacciatore minore del… Galles, mi pare?

— Ti caverò gli occhi — sibilò la creatura seduta in mezzo al circolo ardente. Era sicuramente un demone, alto non più di novanta centimetri, con la pelle blu, tre occhi fiammeggianti neri come il carbone e lunghi artigli rosso sangue alle mani munite di otto dita. — Ti scarnificherò il viso.

— Non fare il villano, Thammuz — lo redarguì Magnus. Sebbene il suo tono fosse leggero, di colpo il circolo di candele divampò vivacemente verso l’alto, facendo sì che il demone si raggomitolasse su se stesso con un urlo.—Will ha delle domande da farti. E tu gli risponderai.

Il ragazzo scosse la testa. — Non lo so, Magnus. Non mi sembra quello giusto.

— Avevi detto che era blu. E questo è blu!

— Per essere blu è blu — riconobbe Will, avvicinandosi al circolo di fiamme. — Ma il demone che serve a me… be’, a dire il vero è blu cobalto. Questo è più… pervinca.

— Come mi hai chiamato? — ruggì il demone infuriato. —Avvicinati, piccolo Cacciatore, e lascia che banchetti con il tuo fegato! Te lo strapperò dal corpo tra le urla.

Will si girò verso Magnus. — Non ha nemmeno la stessa voce. È diversa. E anche il numero degli occhi.

— Sei sicuro?

— Sì! — rispose Will, in un tono che non ammetteva repliche. — È una cosa che non potrei mai dimenticare.

Capitolo 2 – IL PRINCIPE di Cassandra Clare

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In una Londra vittoriana fosca e inquietante, e nel suo magico mondo nascosto, Tessa Gray crede di avere finalmente trovato tranquillità e sicurezza con gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni, che proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del perfido Mortmain.
Ma con lui e il suo esercito di automi ancora in azione, il Consiglio vuole spodestare Charlotte Fairchild, per affidare il comando a Benedict Lightwood, uomo senza scrupoli e affamato di potere. Nella speranza di salvare Charlotte, Will, Jem e Tessa decidono di svelare i segreti del passato di Mortmain e scoprono sconvolgenti legami fra gli Shadowhunters e la chiave del mistero dell’identità di Tessa.
La ragazza, intrappolata nei sentimenti che prova per Will e Jem, si trova a dover compiere una scelta cruciale quando scopre in che modo gli Shadowhunters abbiano contribuito a fare di lei “un mostro”. Sconvolta, Tessa è tentata di schierarsi con il fratello Nate dalla parte di Mortmain. Ma a chi è davvero fedele? E chi ama, nel profondo del suo cuore? Soltanto lei può scegliere se salvare gli Shadowhunters di Londra oppure distruggerli per sempre.

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Teaser Tuesday #100

Wow, non ci credo che siamo già al centesimo Teaser Tuesday!
Oggi vi lascio un pezzetto di un libro che ho letteralmente divorato e ammetto di non vedere l’ora di buttarmi nel terzo libro della trilogia. Voi li avete letti? Io conto di passare a leggere anche tutti gli altri libri della Clare perché mi sono presa malissimo.

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Lo sguardo che Jem rivolse a Will era stanco e affettuoso, uno sguardo familiare, e Tessa si rese conto che, sebbene nell’immaginarli come fratelli avesse sempre pensato a Will come al maggiore, a quello che si prendeva cura di entrambi, e a Jem come al minore, la realtà era molto più complicata.

—Non lo so. Ma mi viene da pensare che Mortmain stia conducendo da un pezzo il suo gioco — rispose Jem. — In qualche modo sapeva esattamente dove ci avrebbero condotto le nostre ricerche, e ha preparato questo… incontro, in modo da terrorizzarci. Vuole ricordarci chi è ad avere il coltello dalla parte del manico.

Tessa rabbrividì. — Non so cosa voglia da me, Jem. Quando mi ha rivelato che è stato lui a crearmi, era come se dicesse che poteva distruggermi altrettanto facilmente.

Il braccio caldo del ragazzo toccò quello di Tessa. — Tu non puoi essere distrutta. E Mortmain ti sottovaluta. Ti ho visto usare quel ramo contro l’automa…

— Non è bastato. Se non fosse stato per il mio angelo… — Tessa sfiorò il ciondolo che portava al collo. — L’automa l’ha toccato ed è indietreggiato. Un altro mistero che non capisco. Mi ha già protetto, e oggi l’ha fatto di nuovo, mentre in altre situazioni rimane inerte. È un mistero, come il mio talento.

— Che fortunatamente non hai dovuto usare per trasformarti in Starkweather. Sembrava tutto contento di darci la documentazione su Shade.

— Grazie al cielo! Non morivo certo dalla voglia di trasformarmi in lui. Sembra un uomo talmente sgradevole, amaro. Ma se si rivelerà necessario… — Tessa prese qualcosa dalla tasca e lo tenne sollevato, qualcosa che scintillava alla luce fioca della carrozza. — Un bottone — disse in tono compiaciuto. — Gli è caduto dal polsino della giacca questa mattina, e l’ho raccolto.

Jem sorrise. — Ben fatto! Sapevo che non ci saremmo pentiti di averti portato con noi… — Le sue parole furono interrotte da un accesso di tosse.

La ragazza lo guardò allarmata, e perfino Will fu strappato dal suo muto sconforto e si girò verso l’amico.

Jem tossì di nuovo, con la mano premuta contro la bocca, ma quando la allontanò non c’erano tracce di sangue.

Tessa vide le spalle di Will rilassarsi.

Capitolo 6  – IL PRINCIPE di Cassandra Claredivisore dx

royally screwed cover

In una Londra vittoriana fosca e inquietante, e nel suo magico mondo nascosto, Tessa Gray crede di avere finalmente trovato tranquillità e sicurezza con gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni, che proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del perfido Mortmain.
Ma con lui e il suo esercito di automi ancora in azione, il Consiglio vuole spodestare Charlotte Fairchild, per affidare il comando a Benedict Lightwood, uomo senza scrupoli e affamato di potere. Nella speranza di salvare Charlotte, Will, Jem e Tessa decidono di svelare i segreti del passato di Mortmain e scoprono sconvolgenti legami fra gli Shadowhunters e la chiave del mistero dell’identità di Tessa.
La ragazza, intrappolata nei sentimenti che prova per Will e Jem, si trova a dover compiere una scelta cruciale quando scopre in che modo gli Shadowhunters abbiano contribuito a fare di lei “un mostro”. Sconvolta, Tessa è tentata di schierarsi con il fratello Nate dalla parte di Mortmain. Ma a chi è davvero fedele? E chi ama, nel profondo del suo cuore? Soltanto lei può scegliere se salvare gli Shadowhunters di Londra oppure distruggerli per sempre.

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