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Teaser Tuesday #61

Buongiorno!
L’altro giorno, grazie all’#ikigaimaggiodeilibri, ho ripensato a un libro che ho letto l’anno scorso e che ho amato. Di conseguenza oggi vi lascio un teaser tratto da quello invece che da Il buio oltre la siepe, ovvero il libro che sto leggendo attualmente.

Il libro in questione, che dovreste leggere nel caso in cui non l’abbiate ancora fatto, è Il circo della notte di Erin Morgenstern.
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Alla fine Hector Bowen cede alle insistenze della figlia perché restino a New York, ma lo fa per un proprio tornaconto.
Se di tanto in tanto la esorta a esercitarsi, perlopiù la ignora, trascorrendo il tempo rinchiuso nel salotto al piano di sopra.
Un’abitudine che a Celia non dispiace, poiché le permette di dedicarsi alla lettura. Va alla libreria sgattaiolando fuori di soppiatto, stupita che il padre non le domandi mai da dove arrivino tutti quei volumi freschi di stampa.
Si esercita spesso, rompendo ogni sorta di oggetti per poi rimetterli in sesto. Fa volare libri tutt’intorno alla stanza, come uccelli, calcolando in anticipo quanto a lungo riusciranno a volare prima di richiedere una messa a punto della tecnica.
Diventa abile nel maneggiare i tessuti, modificando gli abiti con l’esperienza di un grande sarto per adattarli alle recuperate rotondità di un corpo che finalmente risente proprio.
Deve ricordare al padre di scendere per i pasti, sebbene negli ultimi tempi si rifiuti sempre più spesso di lasciare la propria stanza.
Oggi, poi, nemmeno si degna di rispondere ai suoi colpi insistenti alla porta. Irritata, conscia del sortilegio che le impedisce di aprire senza la chiave di lui, sferra un calcio e con sua grande sorpresa la porta si spalanca.
Suo padre è in piedi accanto a una finestra, intento a osservare il proprio braccio sollevato in controluce, mentre il sole filtra dal vetro smerigliato lambendogli la manica della camicia.
La mano svanisce, poi riappare. Lui stende le dita, adombrandosi al percettibile scrocchio delle articolazioni.
«Cosa stai facendo, papà?» domanda Celia con curiosità. È qualcosa che non gli ha mai visto fare, né sul palcoscenico né nel privato delle loro lezioni.
«Niente di cui tu debba interessarti» risponde lui, tirando giù il polsino arricciato della camicia fino a nascondere la mano.
La porta le si richiude in faccia di colpo.

Mentite spoglie – IL CIRCO DELLA NOTTE di Erin Morgenstern

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il circo della notte
Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l’insegna in bianco e nero che dice: “Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all’aurora”. È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l’umana fantasia dispiega l’infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l’albero dei desideri, il giardino di ghiaccio,.. Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all’unico scopo di dimostrare una volta per tutte l’inferiorità dell’avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l’uno dall’altra: l’amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.

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Teaser Tuesday #60

Il libro di cui vi propongo il Teaser Tuesday oggi è un classico che volevo leggere da un sacco di tempo, ma ero sempre un po’ intimidita. Non so perché immaginavo un libro lungo e pesante, ma mi sono dovuta ricredere. Voi lo avete letto? Vi è piaciuto?
Io l’ho finito oggi in metro e devo dire che mi è piaciuto davvero molto, forse proprio perché era completamente l’opposto di ciò che avevo immaginato.

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La mattina dopo, mi svegliai, guardai dalla finestra e per poco non morii di paura. Le mie urla richiamarono dal bagno Atticus, che stava facendosi la barba.
– è la fine del mondo, Atticus! Fa’ qualcosa! – Macchè – rispose lui. – Sta nevicando. Proprio allora squillò il telefono e Atticus andò a rispondere.
– Era Eula May – disse quando fu di ritorno. – Riferisco parola per parola: “Poichè nella Contea di Maycomb non nevica dal 1885, oggi non si farà scuola”. Eula May era la capo-centralinista dei telefoni di Maycomb.
Era incaricata di diffondere gli annunci pubblici, di far sonare la sirena dei pompieri, e dare istruzioni di pronto soccorso quando il dottor Reynolds era assente.
– Come si costruisce un uomo di neve? – domandò Jem.
– Non ne ho la minima idea – rispose Atticus. – Comunque, questa è neve marcia. Credo che non ce ne sia abbastanza nemmeno per fare una palla. Dopo la colazione del mattino, corremmo in cortile. Era coperto da un sottile strato di neve fradicia. – Non dovremmo camminarci sopra – disse Jem. – Guarda, a ogni passo che facciamo, si consuma. Guardai le mie orme fangose. Jem disse di aspettare che nevicasse ancora, così avremmo potuto raccoglierla tutta per farne un pupazzo.
Tirai fuori la lingua e afferrai al volo un fiocco bello grosso. Scottava. – Jem, brucia! – No, che non brucia. Ma è tanto fredda che sembra scottare.
Non mangiartela, Scout, la sprechi. Lascia che venga giù. – Ma io voglio camminarci sopra. – Sai che facciamo? Possiamo andare a camminarci su dalla signorina Maudie.
Partì a grandi salti, e io gli tenni dietro.
– Jem Finch! – gridò la signorina Maudie. – State in mezzo al cortile, voi due. Ci sono delle pianticine di limonio sotto la neve, accanto al portico. Non camminateci sopra! – Sissignora! – gridò Jem. – Com’è bello, non è vero, signorina Maudie? – Bello un accidente! Se stanotte gela, mi muoiono tutte le azalee! Il vecchio cappello da sole della signorina Maudie scintillava di cristalli di neve. Stava tutta curva, intenta ad avvolgere dei piccoli arbusti in sacchetti di juta.
– Signorina Maudie, possiamo prendere in prestito un po’ della sua neve, io e Scout? – Santi del paradiso, prendetevela tutta! C’è un vecchio cestino da pesche sotto la casa. Portatemela via con quello. Quando terminammo di trasferire nel nostro giardino tutta la neve che riuscimmo a portar via da quello della signorina Maudie – un’operazione alquanto infradiciante – Jem corse nel giardino retrostante e si mise a scavare. Dopo aver riempito cinque cesti di terra e due cesti di neve, riuscimmo a fabbricare uno splendido pupazzo, costruendo una base di terra e spalmandoci sopra della neve. Quando Atticus tornò a casa per la colazione, a mezzogiorno, restò sorpreso al vedere nel giardino davanti alla casa tanta parte di quello posteriore, però disse che avevamo fatto un lavoro coi fiocchi.

CAPITOLO SECONDO – IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee

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il buio oltre la siepe

In una cittadina del “profondo” Sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un negro accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrare l’innocenza, ma il negro sarà ugualmente condannato a morte.
La vicenda, che è solo l’episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell’infanzia che è un po’ di tutti noi con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con bravura eccezionale.

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Teaser Tuesday #59

Buongiorno!
Finalmente questa settimana un Teaser che cade il giorno giusto.
Visto che ci sono, state seguendo e partecipando a #ikigaimaggiodeilibri sulle nostre pagine Facebook e Instagram??
Tornando al teaser, oggi vi lascio un passaggio del terzo libro della serie di Alice Allevi di Alessia Gazzola: ‘Le ossa della Principessa’. Qualcuno l’ha letto?
Ah, tanto per cambiare io sto aspettando la serie tv tratta da questi libri, se qualcuno ha informazioni mi faccia sapere 🙂
teaser tuesday

In Istituto, mentre fingo di ascoltare uno studente che ripete alcuni argomenti di medicina legale prima di sostenere l’esame, penso a tutto fuorché alle ferite d’arma da sparo, che questo giovane virgulto conosce a memoria e proclama come un pappagallino ammaestrato.
Alla Wally piace pensare di gestire un dipartimento illuminato e confortevole, in cui lo studente è messo in condizioni di dare il meglio. Naturalmente non è lei a occuparsene: il fardello ricade sugli specializzandi come me.
Questo coso ventitreenne con un taglio di capelli alla Ivan Drago in Rocky IV ha l’esame tra due ore e non vedo come potrebbe essere più preparato. È tutto agitato, sotto le ascelle una larga chiazza di sudore.
«Dottoressa, mi sta ascoltando?»
«Certo» ribatto prontamente. In realtà stavo pensando a quegli stivali scamosciati avion che somigliano tanto a quelli di Valentino. Li ho visti ieri pomeriggio ma non li ho presi perché li ho giudicati troppo cari e mi sono ripromessa di diventare meno spendacciona. La notte però ha portato consiglio e ho deciso di comprarli oggi, senza perdere altro tempo perché qualcuno potrebbe notarli e soffiarmeli sotto il naso.
«Ho dato la definizione corretta? Perché sa… quest’argomento è difficile…»
«Sì, stai tranquillo, sei una bomba» rispondo allegramente e mi dico che prestarmi a questo supplizio con indosso quegli stivali sarebbe di certo più tollerabile. Sul suo viso terrorizzato dagli occhi ovini si dipinge un sorriso pieno di speranza. «Ci tengo molto… vorrei chiedere l’internato, dopo l’esame. Vorrei fare il medico legale.»
Annuisco piena di empatia e mi astengo dal dirgli ripensaci finché sei in tempo!
Con una solidale pacca sulla spalla gli dico: «In bocca al lupo».

Nevermind, I’ll find someone like you – LE OSSA DELLA PRINCIPESSA (Alice Allevi #3) di Alessia Gazzola

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le ossa della principessaBenvenuti nel grande Santuario delle Umiliazioni. Ossia l’istituto di medicina legale dove Alice Allevi fa di tutto per rovinare la propria carriera di specializzanda. Se è vero che gli amori non corrisposti sono i più strazianti, quello di Alice per la medicina legale li batte tutti.
Sembrava quasi che la sua tormentata esistenza in Istituto le avesse concesso una tregua, quanto bastava per provare a mettere ordine nella sua sempre più disastrata vita amorosa, ma ovviamente non era così. Ambra Negri della Valle, la bellissima, brillante, insopportabile e perfetta Ape Regina, è scomparsa. Difficile immaginare una collega più carogna di lei, sempre pronta a mettere Alice in cattiva luce con i superiori, come se non ci pensasse lei stessa a infilarsi nei guai, con tutti i pasticci che riesce a combinare. Per non parlare della storia di Ambra con Claudio Conforti, medico legale affermato e tanto splendido quanto perfido, il sogno proibito di ogni specializzanda… E forse anche di Alice.
Ma per quanto detesti Ambra, Alice non arriverebbe mai ad augurarle la morte. Così, quando dalla procura chiamano lei e Claudio chiedendo di andare a identificare un cadavere appena ritrovato in un campo, Alice teme il peggio. Non appena giunta sulla scena del ritrovamento, però, mille domande le si affollano in mente: a chi appartengono quelle povere ossa? E cosa ci fa una coroncina da principessa accanto al corpo?

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Teaser T-T-Wednesday #58

Buondì!
Teaser di mercoledì anche questa settimana, ma spero possiate perdonarmi. Aprile si sta rivelando un mese di riletture per me e questa volta tocca ad un libro che ho scelto di rileggere in occasione dell’uscita del film da esso tratto prevista per giugno. Lo avete letto? Vi è piaciuto?
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Trovai i rasoi e la schiuma da barba nel mobiletto del bagno, ben nascosti dietro i pacchetti di salviettine rinfrescanti e il cotone idrofilo, come se non fossero stati usati da tempo. Feci entrare Will nel bagno, riempii il lavabo di acqua tiepida, gli feci inclinare leggermente indietro il poggiatesta e poi gli sistemai una salvietta calda sotto il mento.
«Cos’è? Siamo dal barbiere? A cosa serve questa salvietta?»
«Non so» confessai. «Nei film fanno così. È come l’acqua calda e gli asciugamani quando una donna sta per partorire.»
Non riuscivo a vedere la sua bocca, ma nei suoi occhi apparve una leggera nota di allegria. Volevo che restassero così. Volevo che fosse felice, che dal suo viso sparisse quell’espressione tormentata e diffidente. Chiacchierai a vanvera. Raccontai barzellette. Iniziai a canticchiare a bocca chiusa. Qualsiasi cosa, pur di prolungare quel momento prima che Will si incupisse di nuovo.
Mi rimboccai le maniche e cominciai a insaponargli il mento con la crema da barba, distribuendola fino alle orecchie. Poi ebbi un attimo di esitazione, con la lama sospesa sul mento. «È questo il momento giusto per dirti che finora non mi sono mai spinta oltre la depilazione delle gambe?»
Chiuse gli occhi e appoggiò indietro il capo. Iniziai a grattargli dolcemente la pelle con la lametta, il silenzio rotto soltanto dal rumore dell’acqua che schizzava quando vi immergevo il rasoio per sciacquarlo. Lavoravo senza parlare, studiando il viso di Will Traynor mentre procedevo, le rughe che solcavano gli angoli della bocca, rughe che sembravano troppo profonde per la sua giovane età. Gli scostai i capelli e notai le inequivocabili tracce dei punti, forse del suo incidente. Vidi le occhiaie violacee che parlavano di tante notti insonni, e il solco fra le sopracciglia che tradiva una silenziosa sofferenza. Dalla sua pelle si sprigionava una calda dolcezza, il profumo della schiuma da barba e qualcosa che era caratteristico di Will, discreto e raffinato. Il suo volto cominciò ad apparire e capii quanto dovesse essere stato facile per lui attrarre una donna come Alicia.
Proseguii lentamente e con cautela, incoraggiata dal fatto che in quel momento Will sembrava tranquillo. Mi balenò il pensiero che gli unici contatti fisici che aveva erano legati a qualche intervento medico o terapeutico, e così lasciai che le mie dita si posassero delicatamente sulla sua pelle e cercai di rendere i miei movimenti quanto più possibile diversi da quelli efficienti e disumanizzati che caratterizzavano le interazioni di Nathan e dei medici con il loro paziente.
Radere Will era un’esperienza curiosamente intima. Man mano che continuavo, mi rendevo conto che avevo dato per scontato che la sua sedia a rotelle avrebbe costituito una barriera, che la sua disabilità avrebbe impedito l’insinuarsi di qualsiasi tipo di implicazione sessuale. Stranamente non stava andando così. Era impossibile restare così vicino a qualcuno, sentire la sua pelle tendersi sotto i tuoi polpastrelli, respirare il suo respiro e avere il suo viso a pochi centimetri dal tuo senza sentirsi un po’ destabilizzati. Quando arrivai all’altro orecchio, avevo già cominciato a sentirmi a disagio, come se avessi oltrepassato una barriera invisibile.
Forse Will era in grado di interpretare i sottili cambiamenti della mia pressione sulla sua pelle, o forse era semplicemente più pronto a recepire gli umori delle persone intorno a sé. Fatto sta che aprì gli occhi, e scoprii che mi stava fissando.
Vi fu una breve pausa, poi disse in tono impassibile: «Ti prego, non dirmi che mi hai rasato le sopracciglia».
«Soltanto una» replicai. Sciacquai il rasoio, sperando che il rossore sulle mie guance fosse già scemato quando mi voltai.

Capitolo 7 – IO PRIMA DI TE di Jojo Moyes

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io prima di te
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre.
Io prima di te è la storia di un incontro. L’incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all’improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l’una all’altra a mettersi in gioco.
Jojo Moyes ha scritto un romanzo con un incantevole sapore di verità e una leggerezza piena di sentimento, che tratta un tema difficile e doloroso con grande sensibilità e senza alcuna retorica. Profondo e divertente, commovente e sincero, Io prima di te conquista i lettori pagina dopo pagina portandoli a guardare la vita con gli occhi di Lou e Will, due personaggi tanto credibili quanto indimenticabili.

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