Libri

Teaser Tuesday #66

Buongiorno!
Se devo essere sincera volevo lasciarvi il Teaser di un libro che ho finito qualche settimana fa, ma ho avuto qualche problema, quindi ho ripiegato su questo libro che mi è piaciuto un sacco. L’autrice la conoscevo già perché ho letto due o tre libri suoi, tra cui il primo volume di questa serie: Off-Campus. Indovinate un po’?  College, ragazzi fighissimi che giocano ad hockey (mi sono appena resa conto che in tutti i libri della Kennedy giocano ad hockey, quindi deduco che sia una fan) e feste ovunque. Insomma..una gioia per le nostre voglie di romance.
Spero di incuriosirvi 😉
teaser tuesday

I sink down on the edge of one of the beds—the one that’s perfectly made—and try to remember the number for the cab service in Hastings, the town where most of the off-campus housing is, including my townhouse. But I’m drawing a blank, so I sigh and endure some more elevator music. My gaze drifts to the open laptop on the other side of the bed, and when I notice what’s on the screen, I look at Grace in surprise.
“Are you watching Die Hard?”
“Die Hard Two, actually.” She looks embarrassed. “I’m having a Die Hard night. I just finished the first one.”
“Do you have a thing for Bruce Willis or something?”
That makes her laugh. “Nope. I just like old action movies. Last weekend I watched the Lethal Weapon franchise.”
The music in my ear stops again, then starts over, bringing a curse to my lips. I hang up and turn to Grace. “Do you mind if I use your computer to get the number for the taxi service in Hastings? Maybe I’ll have better luck there.”
“Sure.” After a beat of hesitation, she sits next to me and reaches for the laptop. “Let me pull up a browser for you.”
When she goes to minimize the video, the movie unpauses, and sound blasts out of the speakers. As the opening fight scene in the airport fills the computer screen, I immediately lean closer to watch it. “Oh shit, this is such a great fight sequence.”
“I know, right?” Grace exclaims. “I love it. Actually, I love this whole movie. I don’t care what anyone says—it’s awesome. Obviously not as good as the first one, but it’s really not as bad as people think.”
She’s about to pause the movie, but I intercept her hand. “Can we finish watching this scene first?”
Her expression fills with surprise. “Um…yeah, okay.” She visibly swallows, adding, “If you want, you can stay and watch the whole movie.” Her cheeks flush the moment she voices the invitation. “Unless you have somewhere you need to be.”
I think it over for a second before shaking my head. “Naah, I have nowhere else to be. I can hang out for a while.”
Really, what’s the alternative? Go home to watch Hannah and Garrett hand-feed pizza to each other and sneak kisses during the movie?
“Oh. Okay,” Grace says warily. “Uh…cool.”
I chuckle. “Were you expecting me to say no?”
“Kind of,” she admits.
“Why would I? Seriously, what guy turns down Die Hard? The only thing that could sweeten this deal is if you offered me some booze.”
“I don’t have any.” She stops to think. “But I’ve got a whole bag of gummy bears hidden in my desk drawer.”
“Marry me,” I say instantly.
Laughing, she wanders over to the desk, opens the bottom drawer, and, sure enough, pulls out a huge bag of candy. As I slide up the bed and lean back on the stack of pillows at the head of it, Grace kneels in front of the mini-fridge next to the desk and asks, “Water or Pepsi?”
“Pepsi, please.”
She hands me the massive bag of gummy bears and a can of soda, then settles on the bed beside me and positions the laptop on the mattress between us.
I shove a gummy bear in my mouth and focus my gaze on the screen. Okay, then. This definitely wasn’t the way I expected this evening to go, but hell, might as well roll with it.

Chapter 2 – THE MISTAKE (OFF-CAMPUS #2) by Elle Kennedy

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the mistakeHe’s a player in more ways than one…

College junior John Logan can get any girl he wants. For this hockey star, life is a parade of parties and hook-ups, but behind his killer grins and easygoing charm, he hides growing despair about the dead-end road he’ll be forced to walk after graduation. A sexy encounter with freshman Grace Ivers is just the distraction he needs, but when a thoughtless mistake pushes her away, Logan plans to spend his final year proving to her that he’s worth a second chance.

Now he’s going to need to up his game…

After a less than stellar freshman year, Grace is back at Briar University, older, wiser, and so over the arrogant hockey player she nearly handed her V-card to. She’s not a charity case, and she’s not the quiet butterfly she was when they first hooked up. If Logan expects her to roll over and beg like all his other puck bunnies, he can think again. He wants her back? He’ll have towork for it. This time around, she’ll be the one in the driver’s seat…and she plans on driving him wild.

mon firma

Recensione: È qui che volevo stare di Monica Brizzi

Holaaa.
Chi non muore si rivede, dicono. E infatti.
Non vi ho dimenticati, giuro. E non sto nemmeno boicottando letture evitando di fare le recensioni. È proprio che non trovo il tempo di leggere, mannaggia. A maggio ho letto un solo libro (e mezzo) – lo so che non ne potete più di sentirmelo ripetere, ma è un trauma – e questo mese pare che, perfortuna, stia riuscendo a leggere qualcosa in più.

L’ultimo libro che ho letto è stato ‘È qui che volevo stare’ di Monica Brizzi. L’avevo scovato qualche settimana fa agggratis sullo store del Kobo e a un libro regalato, per giunta con una bella copertina, non si dice mai di no. Poi anche la trama non era per niente male e quindi settimana scora, alla ricerca di un libro leggero e che riuscissi a leggere in tempi non disumani, l’ho iniziato.

e qui che volevo stare
Titolo: È qui che volevo stare
Autore: Monica Brizzi
Editore: Self
Disponibile in italiano:
Goodreads

Una promessa fatta dieci anni prima. Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola.
Peccato che Sofia, una ventinovenne così rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare. Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta per tutte a sconfiggere la sua chimera?

Vi dirò la verità, mi è davvero piaciuto. ‘E allora perché solo 3 cupcakes e mezzo?’ Perché sono 150 pagine, perché non diventerà mai il mio libro preferito e perché, come ho detto altre volte, non è un genere, questo, che secondo il mio parere può fare scintille. Mi spiego meglio. I romanzi rosa così, brevi e leggeri, sono adorabili. Soprattutto se sono scritti bene come questo, con la storia che segue un filo logico e non si dimentica personaggi per strada, se la storia non è già stata sentita mille volte e se non ci sono drammi enormi da digerire nel giro di un pomeriggio di lettura. È qui che volevo stare ha tutto questo ed ha anche dei personaggi che si fanno voler bene, ognuno con i propri pregi e difetti delineati, secondo me, molto bene per un libro che si sviluppa in 150 pagine. Resta però che sono dell’idea che non siano dei libri che ti fanno crescere e che ti rimangono dentro per anni. Da qui la votazione più bassa. Nel suo genere direi che si merita una votazione piena piena.

Sofia, la protagonista, vede i 30 anni avvicinarsi ma è piuttosto insicura. Ha un lavoro ma non una relazione e si trascina ancora i rimasugli delle storie del liceo. Il suo ex, un personaggio che ve lo raccomando, le è rimasto in testa e lei non riesce a uscire dal vortice di odio e rancore che prova per questo ragazzo. È anche per questo motivo che non riesce ad accettare ed ammettere quello che prova per un altro amico di vecchia data. No, tranquilli, non dico altro.
Sofia ci fa subito entrare in sintonia con quello che è il suo personaggio, o perlomeno a me ha fatto questo effetto: autostima sotto i piedi, tanta spontaneità e tanta voglia di trovare il suo posto nel mondo. Come non ritrovarsi in lei??
Nel corso della storia abbiamo modo di conoscere bene anche Anita e Roberta, le due storiche amiche di Sofia, completamente diverse tra loro e a loro volta totalmente diverse dalla protagonista. Un trio tutto particolare insomma.
Allo stesso modo conosciamo Tommaso, l’amico di sempre di Sofia, e Michele, il suo ex.

Gli altri personaggi, riusciamo ovviamente a conoscerli meno ma, complice probabilmente il fatto che ognuno di loro si identifica perfettamente in qualcuno che tutti abbiamo avuto in classe alle superiori – il pirla, la secchiona, quello che aiuta tutti e via dicendo -, trovo che durante la lettura ci sembra di conoscere bene personaggi che in realtà sono appena tratteggiati. E devo dire che mi è piaciuto anche questo particolare.

Mi fermo qui perché il rischio di spoilerare è davvero alto. Posso dirvi che ve lo consiglio di cuore. Che nonostante la brevità e la leggerezza è una storia che fa riflettere. Una storia di amore e amicizia profonda e crescita. Una storia che ci lascia coi lucciconi per la sua dolcezza, ma senza essere diabetica.

rating 3.5

kiafirma

Teaser Tuesday #65

Buongiorno!
Fortunatamente ieri sera internet era dalla mia – e dalla vostra – parte e quindi sono riuscita a prepararvi il teaser per oggi.
Il libro che sto leggendo, e da cui ho tratto il passaggio, è La teoria del tutto di Jane Hawking. Era un po’ che aspettavo il momento giusto per leggerlo e l’uscita della categoria ‘Biografia/Libro tratto da una storia vera’ per questo mese di Book Jar Challenge mi ha spinta ad iniziarlo. Per ora mi sta piacendo e non è per nulla una lettura pesante, staremo a vedere 🙂
teaser tuesday

I miei tentativi di mettermi in contatto con Stephen al ritorno dalla Spagna non ebbero esito. Secondo sua madre, era già tornato a Cambridge e non stava affatto bene. Io mi stavo preparando a uscire di casa per imbarcarmi in una nuova fase della mia vita a Londra, e nelle settimane successive di quell’autunno la mia attenzione fu catturata interamente dal turbine di attività accademiche e sociali della scena di Westfield in particolare, e di Londra in generale. Concerti, teatro e balletto erano tutti a portata di mano. Fu così che mi trovai a viaggiare sulla metropolitana londinese con un gruppo di amici quando scorgemmo i titoli che annunciavano l’assassinio del presidente Kennedy. Più o meno in quel periodo, nel novembre del 1963, Stephen tornò a farsi vivo. Stava venendo a Londra per curarsi i denti e mi invitava ad andare all’opera con lui. Sebbene amassi la musica fin dalla prima infanzia, non avevo ricevuto una vera e propria formazione musicale ed ero stata all’opera solo una volta, a una rappresentazione delle Nozze di Figaro al Sadler’s Wells con la scuola. Il mio unico tentativo di imparare uno strumento, il flauto, era rapidamente naufragato a tredici anni quando mi ero rotta entrambe le braccia cercando di pattinare sul lago ghiacciato del parco di Verulamium, il sito della città romana sul quale fu fondata St Albans.
Un venerdì pomeriggio di quel novembre incontrai Stephen in Harley Street, dove il suo zio acquisito Russell Cole, australiano, aveva il suo studio di dentista. Stephen camminava a scatti, oscillando da una parte e dall’altra, e i taxi erano diventati per lui una dispendiosa necessità per i lunghi spostamenti. Curiosamente, più la sua andatura diventava instabile, più le sue opinioni diventavano energiche e sprezzanti. Mentre andavamo a visitare la Wallace Collection, non lontana da Harley Street, dichiarò senza mezzi termini che non condivideva l’idolatria generale per il presidente assassinato. Secondo lui, il modo in cui Kennedy aveva gestito la crisi dei missili cubani non si poteva che definire dissennato: aveva portato il mondo sull’orlo della guerra nucleare ed era stato lui, non i russi, a minacciare un confronto militare. Inoltre, proseguì Stephen, era assurdo che gli Stati Uniti cantassero vittoria, visto che Kennedy aveva accettato di togliere i missili USA dalla Turchia per tranquillizzare Chruščëv. Malgrado la forza con cui esprimeva le sue idee e la sua difficoltà a camminare, Stephen era infaticabile, quindi dopo la Wallace Collection scendemmo lungo Regent Street in cerca di un ristorante. Stavamo attraversando Lower Regent Street quando, in mezzo alla strada, mentre il semaforo stava diventando verde, lui inciampò e cadde. Con l’aiuto di un passante, lo rimisi in piedi e gli offrii il mio braccio per appoggiarsi. Un po’ scossi, prendemmo un taxi per Sadler’s Wells.

Capitolo 5, Principi incerti – LA TEORIA DEL TUTTO di Jane Hawking

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È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l’università inglese di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell’universo. Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l’età in cui l’immortalità è ancora l’unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente: una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il tempo. Grazie all’amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni all’eternità, uno dopo l’altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l’universo ha un solo elemento comune: l’amore.

kiafirma

Recensione: Le notti di Seth di Alessia Esse

Buongiorno a tutti!

Voglio intanto ringraziare Alessia Esse per avermi inviato una copia del libro in cambio di un’onesta opinione.

“Le notti di Seth” è il terzo libro della trilogia “Nel cuore di New York”, ma come ricorda sempre Alessia sul suo blog e nella sua pagina Facebook, non è necessario aver letto i libri precedenti per comprendere questo.

le notti di seth
Titolo: Le notti di Seth (Nel cuore di New York #3)
Autore: Alessia esse
Editore: Self
Disponibile in italiano:
Goodreads

Un’isola.
Due settimane.
Una nuova opportunità.
Di giorno, Seth Wilkinson è un brillante avvocato newyorkese che ha successo con le donne. Di notte, invece, Seth cerca di avere lo stesso successo con gli uomini, ma con effetti disastrosi. La sua bisessualità non è un problema, eppure le cose non sono semplici come sembrano. Quando si tratta di uscire con un ragazzo, infatti, Seth diventa insicuro e impacciato.
È anche per questo che il suo attuale obiettivo è dimenticare Charlie Harris, l’uomo che ha invitato a cena dopo due mesi di punzecchiamenti e battibecchi. Quella serata è indelebile nella mente dell’avvocato, assieme a Charlie e alle sensazioni che con lui ha provato per la prima volta.
Allo scopo di togliersi il personal trainer dalla testa, e di buttarsi alle spalle l’ennesima delusione, Seth accetta di andare in vacanza con i suoi amici. Non sa, però, che anche Charlie si unirà al gruppo.
Quando i due si ritroveranno insieme su un’isola greca per due settimane, la scintilla che credevano spenta si riaccende, e Seth impara finalmente a lasciarsi andare.
Ma la vacanza è destinata a finire, e con essa la magia che i due hanno creato.
Seth sarà in grado di superare le sue insicurezze? E i suoi sentimenti per Charlie sono davvero a senso unico?

Ogni volta che leggo un libro di Alessia e lo finisco, inizio vagamente a disperarmi perché so che dovrò attendere per quello dopo, ma questo giro Alessia ci ha fregati tutti. “Le notti di Seth” doveva uscire a novembre e invece è uscito la scorsa settimana, totalmente a sorpresa.
Aspettavo questo libro dal momento in cui ho poggiato sul comodino “La favola di Thea” dopo averlo finito ed è arrivato addirittura in anticipo, non potevo crederci.

Per correttezza avviso che nella recensione potrebbero esserci spoiler relativi ai libri precedenti, per quanto io possa tentare di tenere la recensione interamente spoiler-free.

Ho riletto la recensione che avevo scritto a gennaio del volume precedente e mi sono ritrovata d’accordo con una delle cose che avevo detto qualche mese fa: adoro il fatto che ognuno di questi libri sia autoconclusivo e mi piace da matti che in ognuno impariamo a conoscere un personaggio, ma che gli altri rimangono comunque sullo sfondo, ricordandoci anche solo con qualche battuta perché li avevamo amati così tanto nei libri precedenti.

Questa volta è Seth a prendere parola e a raccontarci la sua storia. Seth è un personaggio che mi è piaciuto un sacco negli scorsi libri, per quanto si sia visto poco. È il migliore amico di William, il protagonista del primo libro ed è un avvocato. “Le notti di Seth” racconta di questo uomo e di come sia riuscito, dopo anni, ad accettare chi è e chi ama, trovando il coraggio di rivelarlo a tutto il mondo. Abbiamo conosciuto un Seth divertente e sempre con la battutina pronta nei primi due libri, ma finalmente scopriamo qualcosa in più di lui. Scopriamo chi sono i suoi genitori e come ha conosciuto William, ma soprattutto capiamo cosa pensa e prova ogni giorno credendo di doverti nascondere per quello che è. Seth ha paura del giudizio delle persone e quindi si permette di vivere la sua vita essendo sé stesso solo di notte, sostenendo che la notte è qualcosa di speciale, in cui può essere diverso. Mi è piaciuto come questa sua convinzione piano piano svanisca lasciando spazio alla consapevolezza di potersi fidare delle persone che ama. Ci sarà sempre qualcuno a giudicare, ma che importanza ha se chi amiamo ci capisce e sostiene?
Durante la storia Seth impara anche a non fidarsi sempre e solo della sua testa, ma di permettere anche al cuore di dire la sua ogni tanto. È William, alla fine, a convincerlo a seguire il suo cuore e durante questo libro ho apprezzato ancora di più l’amicizia tra i due.

L’altro protagonista è Charlie, il fratello di Thea che abbiamo conosciuto durante “La favola di Thea”. È il padre di una bimba dolcissima e fa il personal trainer. Durante tutto il libro ho sempre avuto la sensazione che fosse un ragazzo dolce e disponibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo e incapace di ferire qualcuno, men che meno l’uomo che ama. Ho amato Charlie fin dalla prima riga, nonostante i primi capitoli mi avessero fatto storcere un po’ il naso. Ahimè, sono e sarò sempre #TeamSeth quindi terrò d’occhio Charlie anche nei prossimi libri, ma non penso ci sarà da preoccuparsi.

I personaggi secondari sono sempre quelli, ma aggiungiamoci anche i genitori e la nonna di Seth per completare il quadro. Il trio di amiche composto da Laura, Thea e Audrey è più unito che mai e l’amicizia tra le tre è incredibile. Vivono praticamente in simbiosi, scambiandosi segreti e godendosi la vita. Laura e Thea le conosciamo già bene, essendo le protagonisti dei primi due libri, ma sono estremamente curiosa di conoscere meglio Audrey, che compare sempre, ma di cui sappiamo gran poco. È lei la protagonista del quarto libro della serie e io non vedo già l’ora di mettere le zampine su quel libro.
Ho adorato la nonna di Seth, è stata esilarante. Sto cercando di non immaginarmela come la mia bis-nonna anche se non so perché mentre leggevo mi veniva in mente lei. Peccato che Nana sia moolto tecnologica, infatti ha un sacco di follower sui suoi social preferiti: Instaface o Instabook a seconda dei momenti. Ridevo tantissimo quando compariva lei. I genitori di Seth compaiono poco durante il libro, ma sono fondamentali e dimostrano di amare il figlio immensamente. Il discorso finale del padre di Seth mi ha quasi fatto scendere la lacrimuccia.

Mi è piaciuto il cambio di scenario e la sensazione di vacanza e relax che emana l’intero libro. Bella l’idea di portare tutti i personaggi in Grecia e poterli conoscere anche fuori dal loro mondo. Andare in un altro luogo ci ha anche permesso di assistere alle performance di Seth come guida turistica. Praticamente è come avere dietro un’enciclopedia.

Insomma, libro bello come sempre, da leggere tutto d’un fiato perché è impossibile poggiarlo finché non si sa come finisce. Complimenti quindi ad Alessia Esse che è riuscita un’altra volta a scrivere davvero un bel libro. Sono davvero contenta di aver scoperto i suoi libri qualche anno fa, perché vale davvero la pena leggerli.

Spero di avere presto notizie del prossimo libro, ma intanto mi accontento di rileggere quelli che ho già.

rating 4
mon firma