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Recensione: Una lunga estate crudele di Alessia Gazzola

Buongiorno!
Eccoci qui con un’altra recensione, a volte le maniere forti funzionano. Come a inizio anno ho riprovato a costringermi a scrivere subito qualcosa dei libri che leggo. Questo perché se non li faccio subito e ci leggo altre cose in mezzo finisce che mi perdo e poi la recensione non la scrivo più.
Quindi eccomi qui, appena finito il quarto volume della serie di Alice Allevi di Alessia Gazzola. Si tratta di ‘Una lunga estate crudele’ ed è, al momento, l’ultimo libro della serie. La bella notizia è che il 26 settembre uscirà il quinto volume: Un po’ di follia in primavera.
Se non ne siete ancora a conoscenza, vi ricordo l’iniziativa che porteremo avanti insieme ad altri blog nel mese di settembre: una lettura di gruppo del primo volume di questa serie per aspettare insieme l’uscita del quinto libro e della serie tv. Qui trovate tutte le informazioni, andate ad iscrivervi!!
La smetto con questa introduzione lunghissima e passo al libro.
 
una lunga estate crudele
Titolo: Una lunga estate crudele (Alice Allevi #4)
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Disponibile in italiano:
Goodreads

Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto.
Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda… proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato l’Innominabile dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell’istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore.
E infine, Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa.
Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo.
Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all’apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili.
Alice lo sa: nessun segreto è per sempre. E chi non impara a tenere a bada i propri segreti finisce col lasciarsene dominare… fino al più tragico e crudele dei finali.

Se il terzo libro – Le ossa della principessa – non mi aveva fatta impazzire (lo so, non ho mai pubblicato la recensione, ma era un periodo in cui non riuscivo proprio a scrivere, magari recupererò) questo ha recuperato i toni dei primi due. Avevo trovato il libro precedente un po’ troppo serio e forse per questo un po’ più lento e meno ‘accattivante’, concedetemi il termine. Quella che voleva forse essere una Alice Allevi un po’ cresciuta, era, secondo me, una Alice un “po’ meno lei”. Non avevo trovato i sorrisi che invece in Una lunga estate crudele ho riscoperto, come nei primi due libri.

In questo volume Alice è di nuovo lei, pasticciona ma non troppo, sempre più indecisa tra la medicina legale e il lato più investigativo della sua professione verso la quale la spinge l’ispettore Calligaris. Vi dirò che un’Alice ancora più impegnata ad investigare sui casi non mi dispiacerebbe per nulla.

Il suo cuore, da sempre diviso tra CC e Arthur, si trova a provare a fare spazio a una terza persona. Un’impresa che si rivela più difficile del previsto. Anche grazie al colpo di scena degli ultimi capitoli di cui non vi svelo assolutamente nulla.

Continua a vivere con il Cagnino e Cordelia che in questo libro riusciamo a conoscere ancora un po’ meglio. Non ho ancora capito se questo personaggio esuberante e allo stesso tempo un po’ depresso e in lotta col mondo mi stia piacendo. Ma nel caso sarebbe antipatia personale.

In Una lunga estate crudele passiamo molto meno tempo in Istituto, giusto il tempo di ronzare un po’ nei dintorni di Conforti per farci confondere le idee e di conoscere la nuova pupilla della Wally. Una ragazza particolarmente sveglia e interessata alla medicina legale e con un passato costellato di tirocini e collaborazioni con grandi Università. A chi poteva essere affidata se non ad Alice Allevi? Sinceramente penso che la Allevi e la Laftella possano fare grandi cose insieme e spero proprio di trovarla anche nel prossimo volume.

Conforti è sempre più vicino ad Alice, con proposte e frecciatine che però la ragazza non è ancora convinta di poter/voler accettare. Staremo a vedere anche questo.
Ma arriviamo al caso di questo libro. Mi è piaciuto. Quello del libro precedente non mi aveva catturata, un po’ troppo contorto e dilatato. Questo invece mi ha presa un sacco. Anche in questo caso abbiamo a che fare con il ritrovamento di un corpo, morto da parecchio tempo. Gli indizi sono praticamente inesistenti e il materiale che era stato raccolto ai tempi della scomparsa di Flavio Barberi – questo il nome dell’uomo morto – è andato perso durante un allagamento degli archivi di polizia. Questo caso ci permette quindi di trocare Alice Allevi e Calligaris a stretto contatto, con la nostra dottoressa che si immerge sempre più nelle indagini, arrivando addirittura a pagarsi una vacanza di qualche giorno in Francia per provare a scoprire qualcosa di più. Come dicevo prima mi piace molto questo lato investigativo di Alice, la vedo meglio che come dottoressa legale. È sveglia, attenta ai particolari e in grado di fare congetture e collegamenti che ai più sfuggono. Non a caso l’ispettore la chiama spesso quando è alle prese con un caso complicato.

Non credo di avere altro da dirvi, se non che sto aspettando con impazienza il prossimo volume di questa serie.
Voi l’avete letta? Se no, quale occasione migliore per cominciarla se non iniziare dal primo volume insieme a noi dalla prossima settimana? 🙂
rating 4
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Teaser Tuesday #75

Buongiorno! Sono rientrata dalle ferie e purtroppo sono riuscita a leggere meno di quanto sperassi. La buona notizia è che almeno ho finito il libro dell’ultimo teaser e oggi ne ho uno nuovo per voi. Si tratta del libro che sto leggendo per questo mese della Book Jar Challenge e quindi un libro la cui lingua originale non è né l’italiano né l’ingelese. Nel mio caso ho scelto un libro originariamente scritto in spagnolo: Il gioco segreto del tempo di Paloma Sánchez-Garnica. Lo conoscete? Per il momento mi sta piacendo 🙂

teaser tuesday

Presi un taxi per farmi portare all’indirizzo che mi aveva indicato: il centro medico Dos de Mayo. Chiesi di lui in portineria. Aspettai una decina di minuti, finché arrivò un uomo che si avvicinò alla custode; lei fece un cenno verso di me e lui mi venne incontro. Mi raggiunse sorridendo, con la mano tesa.
«È lei che mi ha telefonato?»
«Sì. Sono Ernesto Santamaría.»
Mi sorpresero la forza con cui mi strinse la mano e il suo aspetto: era alto, attraente e vestito con gusto; indossava una giacca sportiva, camicia bianca, jeans firmati e scarpe impeccabili. Doveva avere all’incirca la mia età, ma i suoi capelli, a differenza dei miei, erano folti e non ce n’era nemmeno uno bianco.
«Prendiamo un caffè?»
Uscimmo in strada parlando del più e del meno. Entrammo in una grande caffetteria arredata con eleganza e mi indicò un tavolino in fondo, vicino a una vetrata.
«Mi ha detto che è uno scrittore.»
«Sì, be’, più che esserlo ci provo.»
«E ha pubblicato qualcosa?»
Era la domanda maledetta. Non riuscii a evitare di sentirmi abbattuto. A capo chino, balbettando con un certo imbarazzo misto a frustrazione, gli parlai del mio unico romanzo pubblicato; il suo viso corrucciato, a dimostrazione del fatto che non ne avesse mai sentito parlare, sottolineò quanto la mia opera fosse insignificante.
«Che informazioni cerca esattamente? Se non gliele ha sapute dare Carmen, è difficile che possa farlo io. È lei la fonte della mia conoscenza.»
Dopo essermi ripreso dall’imbarazzo, tirai fuori la foto di Andrés e Mercedes.
Lui la prese e la osservò. «È la fontana dei Pesci. Si trova in plaza del Pradillo, vicino al municipio.»
«Lo so, ci sono passato, ma più che la fontana mi interessano le due persone.»
«Sono suoi familiari?»
Risposi di no con la testa. Era troppo irruente, precipitoso, e il suo atteggiamento mi sopraffaceva ancor prima che riuscissi ad aprire bocca.
«L’unica cosa che so sono i loro nomi: Andrés Abad Rodríguez e Mercedes Manrique Sánchez. Vivevano in calle de la Iglesia e dovevano essere sposati, perché sembra evidente che lei fosse incinta.» Feci segno con il dito sulla fotografia. «So anche che Andrés aveva un fratello di nome Clemente e che la foto venne scattata il 19 luglio del ’36.»
Mentre parlavo, lui guardava l’immagine mostrando interesse.
«Mi piacerebbe sapere cosa è successo a questa coppia durante la guerra e cosa ne è stato di loro dopo, sempre che siano sopravvissuti.»
«Dove ha trovato la fotografia?»
«Ha molta importanza?»
Per la prima volta da quando ci eravamo incontrati, si sentì a disagio. Abbozzò un sorriso e mi restituì la foto come se si stesse scusando. «No, no, ovviamente no. Ma non so come potrei aiutarla. Qui sono in molti a chiamarsi Abad Rodríguez di cognome…»
«Me l’ha detto anche l’archivista, ma mi ha anche raccontato che lei è figlio e nipote dei medici che esercitavano qui, quando questo era solo un paesino.»

La prima pista – IL GIOCO SEGRETO DEL TEMPO di Paloma Sánchez-Garnica

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il gioco segreto del tempoErnesto Santamaria, scrittore di belle speranze ma scarsa fortuna, è alla perenne ricerca della storia che potrebbe fare di lui un autore di successo. Un giorno, girovagando per il mercato delle pulci di Madrid, trova in una vecchia scatola di latta una foto in bianco e nero, accompagnata da un fascio di lettere. Nell’immagine, un ragazzo e una ragazza accennano un sorriso; sul retro, sono scritti a matita i loro nomi – Mercedes e Andrés – e una data: 19 luglio 1936. Incuriosito, Ernesto inizia a indagare sulle sorti di quella coppia, il cui amore e la cui vita semplice traspaiono timidamente dalle lettere. Nel suo viaggio a ritroso nel tempo, scoprirà che quello scatto immortala uno degli ultimi momenti trascorsi insieme dai due giovani, da poco sposati, prima che lo scoppio della Guerra civile li separasse. Di frammento in frammento, lo scrittore ricomporrà l’odissea di Mercedes e Andrés e di chi incrociò il loro cammino nel turbine di quel conflitto: come Teresa, capace di un’amicizia superiore a qualsiasi differenza di classe e di un amore più forte di ogni ideologia; o la piccola Lela, in grado di leggere il futuro delle persone nei loro occhi. In quell’intreccio di passioni e destini, sofferenze e atti di eroismo caduti nell’oblio, Ernesto troverà l’ispirazione tanto a lungo cercata. E, nelle sue parole, ritroverà voce un’intera generazione, che ha dovuto rinunciare alla giovinezza ma ha lottato con coraggio per i propri sogni.

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Aspettando Alice Allevi – Lettura di gruppo

Buongiorno!
Qualche giorno fa vi avevo detto, parlando della serie dell’Allieva di Alessia Gazzola, che ci sarebbe stata una novità, un’iniziativa di cui vi avrei parlato. Ed è giunto il momento di svelarvi la nostra idea.

Qualche settimana fa, insieme a Leryn di Libera tra i libri abbiamo iniziato a pensare di fare qualcosa per passare insieme l’ultimo mese di attesa che ci separa dall’uscita del quinto volume della serie di Alice Allevi – il 26 settembre – e della serie tv – il 4 ottobre (le date prendetele un po’ con le pinze perché inizio a non capirci più nulla, pare che forse la serie inizi una settimana prima, per esempio).

Abbiamo quindi reclutato Cristina di Chronicles of a Bookaholic e Cee di Legger-mente e insieme abbiamo messo in piedi l’iniziativa che vi presentiamo oggi: Aspettando Alice Allevi.
Abbiamo pensato a una lettura di gruppo, qualcosa che ci unisca anche ai nostri lettori e che racchiuda qualche curiosità legata a questi libri.

Vorremmo quindi leggere insieme a voi il primo volume della serie: L’Allieva di Alessia Gazzola, alcuni capitoli a settimana. Ogni settimana, di lunedì, pubblicheremo su uno dei nostri blog un post che racchiuderà un approfondimento e anche una parte di interazione con i lettori. Prima di passare a spiegarvi tutto nel dettaglio, vi mostro il banner dell’iniziativa, una meraviglia creata da Lorena di Petrichor. A questo proposito vorrei ringraziarla di cuore a nome di tutte per la disponibilità e l’entusiasmo con cui si è prestata a farci da grafica.

aspettando alice allevi banner

Ok, è una meraviglia, siete d’accordo??
Ma veniamo al sodo.

Iniziamo dalla parte della lettura di gruppo.
Si inizia a leggere tutti insieme il 2 settembre, un venerdì, e si continua fino al 29 settembre, un giovedì. Ogni settimana ci saranno un numero prestabilito di capitoli (un po’ più sotto trovate la divisione definitiva) da leggere dal venerdì al giovedì seguente. Dopodichè avete tempo fino al sabato sera per mandarci qualcosa che vi richiederemo di settimana in settimana via mail. Non sarà comunque nulla di laborioso, vi chiederemo una citazione, o un parere o cose così. 🙂

Questa la divisione dei capitoli.

  • SETTIMANA 1, dal 02/09 all’08/09: Da Il sopralluogo a Primo appuntamento (compreso)
  • SETTIMANA 2, dal 09/09 al 15/09: Da Casa Andreis a Un’audace visita presso l’ufficio dell’ispettore Calligaris (compreso)
  • SETTIMANA 3, dal 16/09 al 22/09: Da Il paradosso a Mai fidarsi (compreso)
  • SETTIMANA 4, dal 23/09 al 29/09: Da Occhi su Doriana alla fine

Sono una sessantina di pagine a settimana quindi nulla di eccessivamente impegnativo 🙂

Per quanto riguarda la parte degli approfondimenti, invece, vi lascio il calendario scritto così in attesa della seconda opera di Lorena.

  • 12/09 – Chronicles of a bookaholic – ‘La medicina legale’
  • 19/09 – Legger-mente – ‘Il giallo’
  • 26/09 – Ikigai – ‘Personaggi vs attori’
  • 04/10 – Libera tra i libri – ‘Personaggi femminili indimenticabili della narrativa contemporanea’

Piccoli approfondimenti, quindi, collegati in qualche modo ai libri di questa serie e alla serie tv che andrà in onda sulla Rai a partire dal 4 ottobre (sinceramente non ho ancora capito con precisione da quali libri sarà tratta la stagione…).

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Come partecipare?
La partecipazione è mooolto semplice.
Vi chiediamo due cose

    1. Seguire su Facebook le pagine di tutti 4 i nostri blog così da poter interagire di più e più facilmente (se non avete Facebook non siete esclusi, sia chiaro, magari comunicatecelo)
    2. Commentare uno dei post introduttivi che trovate su tutti 4 i blog partecipanti indicando il vostro nome e un indirizzo mail (indirizzo che ci servirà per mandarvi settimanalmente le richieste)
    3. Non è ovviamente obbligatorio, ma se avete un blog ci farebbe piacere che metteste nella vostra barra laterale il banner dell’iniziativa. Qui il codice:
      <a href=”http://ikigai.altervista.org/aspettando-alice-allevi-lettura-gruppo”><img src=”http://ikigai.altervista.org/wp-content/uploads/2016/08/aspettando-alice-allevi-banner.jpg&#8221; alt=”aspettando alice allevi banner”></a>

Se non funziona riscrivete le virgolette, che devono essere dritte, non storte.

Tutto qui 🙂 Avete tempo fino al primo settembre per iscrivervi, ovviamente vi potete aggiungere anche dopo ma partire insieme è sicuramente più bello.

kiafirma

Recensione: Harry Potter and the Cursed Child di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne

cursed child
Titolo: Harry Potter and the Cursed Child
Autore: J.K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne
Editore: Little Brown UK
Disponibile in italiano: Sì (da settembre)
Goodreads

Based on an original new story by J.K. Rowling, Jack Thorne and John Tiffany, a new play by Jack Thorne, Harry Potter and the Cursed Child is the eighth story in the Harry Potter series and the first official Harry Potter story to be presented on stage. The play will receive its world premiere in London’s West End on July 30, 2016.

It was always difficult being Harry Potter and it isn’t much easier now that he is an overworked employee of the Ministry of Magic, a husband and father of three school-age children.

While Harry grapples with a past that refuses to stay where it belongs, his youngest son Albus must struggle with the weight of a family legacy he never wanted. As past and present fuse ominously, both father and son learn the uncomfortable truth: sometimes, darkness comes from unexpected places.

Non so bene come gestirla questa recensione, perché da una parte vorrei che fosse spoiler-free, dall’altra non credo sia possibile riuscire a spiegare perché questo libro, per me, non ha funzionato. La recensione potrebbe quindi contenere spoiler e vi invito a leggerla solamente se avete letto il libro o se non temete gli spoiler.

Sono una fan di Harry Potter, ci sono cresciuta insieme, ho amato i libri e apprezzato particolarmente i film, nonostante gli errori e le dimenticanze. Ho sempre sperato che in qualche modo ci venisse regalata ancora un po’ di magia e forse per questo, negli anni, ho iniziato a leggere fanfiction. Ignorando per un attimo il modo in cui la storia è stata scritta, a me la trama ha ricordato quella di una fanfiction. Ho avuto l’impressione e poi andando a cercare un po’ in giro, che alcuni dettagli della Saga siano stati ignorati pur di far nascere questa storia e non capisco come sia stato possibile.

La storia parla di viaggi nel tempo, cioè uno degli aspetti della magia più ingestibile. Già durante la Saga, in molti si erano chiesti cosa impedisse a Silente o ad altri di prendere una Giratempo e impedire che Voldemort nascesse, in modo da evitare tutto il male che ha portato negli anni e la risposta è stata che una Giratempo può tornare indietro solo di qualche ora e che, in ogni caso, cambiare radicalmente il passato può avere conseguenze disastrose per il presente. Da quello che ricordo perché non leggo i libri da un po’ (shame on me) le GiraTempo erano state distrutte proprio perché viaggiare nel tempo era pericoloso (un po’ tutto il mondo ha interpretato questa scelta come un: non so come gestire questa cosa quindi le elimino e la faccio finita). Quindi perché decidere di basare un intera storia su una cosa così complessa e instabile?!

Altra cosa che non mi è andata giù è stato il voler mettere in mezzo i Diggory. Cedric è stato un ragazzo incredibile, gentile e sempre disposto ad aiutare gli altri, ma in The Cursed Child, dopo che Albus e Scorpius gli rovinano un po’ i piani durante il Torneo Tre Maghi, lui decide di andare fuori di testa, ammazzare Neville e diventare un Mangiamorte. Da lì si crea un futuro in cui è Voldemort ad aver vinto, in cui Harry è morto e il male ha trionfato. Come altri personaggi, anche Cedric è stato rappresentato totalmente OOC (Out of Character).
Parlando di personaggi OOC, Hermione e Ronald. Oh mio dio. Ron sembra il pagliaccio di turno, buttato lì a piazzare la battutine per far ridere e quello è il suo unico scopo. Non mi è mai piaciuto come personaggio, ma in questa storia ha toccato il fondo. Hermione mi ha delusa. Era la strega migliore del suo anno eppure da adulta è un Ministro della Magia che pare non saper prendere una decisione o se la prende non è in grado di giustificarla come avrebbe fatto una volta. Nelle realtà alternative poi, oh mio Dio. Hermione è un’insegnante antipatica e repressa, assolutamente non in linea con la persona composta che è la Granger anche in situazioni difficili.

Volete un altro personaggio che ho trovato OOC? Piton. Severus, nel futuro in cui Voldermort ha vinto, si è alleato con Hermione e Ron (e sembra andarci d’amore e d’accordo…what?!) e si commuove addirittura quando Albus gli rivela di portare il suo nome. “Potrei vomitare” – cit. Piton è stato un personaggio meraviglioso e perfettamente caratterizzato perché ha fatto tutto quello che ha fatto per Lily, mai per Harry. Non riesco a immaginare un mondo in cui Piton è commosso da qualcosa che Harry fa, ma vabbé, queste sono sottigliezze che si perdono contro quello che, dopo la GiraTempo, secondo me è stato l’errore più grande di tutti.

Delphi. Oh mio Dio. Potevano inventarsi qualsiasi nuovo cattivo, ma hanno deciso di andare di nuovo con Voldermort, stravolgendo anche il suo di personaggio. Voldermort, secondo questa storia, ha una figlia, Delphi appunto, con Bellatrix. Ora, se mi avessero detto che Bellatrix aveva avuto una notte di passione con un altro Mangiamorte, avrei fatto fatica a crederci, ma avrei potuto accettarlo, ma Voldermort? No. Voldemort non può amare e non può cedere a desideri che non prova. In aggiunta a tutto questo, Voldemort vuole essere immortale, quindi mai gli verrebbe in mente di generare un erede. Boh, no, non mi è piaciuto e non capisco il senso, quando in un mondo così vasto ci possono essere altri cattivi oltre a Voldemort.

Ho lasciato Harry e Albus per ultimi perché da una parte mi sono piaciuti, dall’altra no. Il loro rapporto è difficile e posso capirlo, mi è piaciuto come interagivano all’inizio, ma nel corso della storia Albus intorno a suo padre è diventato un bambinetto che pesta i piedi perché papino non lo considera (quando Harry un po’ ci prova a capire il figlio), mentre Harry, nonostante ogni tanto ci provi, non riesce ad accettare che il figlio non sia un perfetto Grifondoro o un figlio simile agli altri due. Harry, che è sempre stato diverso, quello preso di mira o comunque sempre al centro dell’attenzione, non riesce a capire i disagi di suo figlio, al punto che arriva a dire cose davvero terribili. Avrei voluto un po’ meno litigi e un po’ più di tentativi di comprensione, ma per fortuna alla fine i due riescono a comunicare. Tutto sommato, a parte alcune scelte discutibili di Harry (tipo interpretare a caso le parole di Silente) il loro rapporto mi è piaciuto. Albus è un personaggio complesso, che andava approfondito di più, ma mi è piaciuto molto.

Arrivo finalmente alla parte che mi è davvero piaciuta di questa storia: Scorpius. Il piccolo Malfoy è un personaggio davvero ben costruito, che a differenza del padre capisce l’amicizia e sa capirne il valore, arrivando a rischiare tutto per salvare il suo migliore amico (Albus nda). Anche il rapporto tra Malfoy Senior e Junior mi è piaciuto. Draco non è cambiato, ma ha imparato a rapportarsi con gli altri, anche con Harry e soprattutto è un padre totalmente diverso da Lucius: è attento, è preoccupato per il figlio e si vede che per lui Scorpius è tutto.

Insomma, del libro salvo gran poco e ho un ultimo appunto da fare prima di concludere. Leggere una storia in formato di copione non è semplice e soprattutto fa perdere molto. Sono certa che chi è riuscito a vedere l’opera a teatro è rimasto coinvolto e affascinato dagli effetti e dalla storia, perché vederla rappresentata forse rende tutti i problemi che ho trovato meno rilevanti. Il problema è che la maggior parte del mondo leggerà il copione e qui i problemi si vedono e sono tanti. Non avere praticamente descrizioni e il fatto che la storia si svolga molto velocemente, non lasciando spazio alla caratterizzazione dei nuovi personaggi fa in modo che si perda tutta la magia che un fan di Harry sta cercando.

Vi chiederete perché a questo punto 3 stelline…ragazzi, non sono obiettiva quando si parla di Harry Potter. Sarà una trama con mille buchi e personaggi descritti male, ma è Harry Potter e fa parte comunque di un mondo che amo. Avevo pensato di dargli due stelline, ma tre cose mi hanno convinta a dargliene tre: la certezza che vederlo a teatro debba essere differente e sicuramente migliore, Scorpius e un breve scambio tra Hermione e Draco che ha fatto battere il mio cuoricino Dramione.

Se lo avete letto sono davvero curiosa di confrontarmi con voi, quindi sono aperta a commenti. Se qualcosa che ho detto è incorretto vi prego di dirmelo e correggermi perché sono andata a memoria nei dettagli, soprattutto quelli riguardanti le GiraTempo.

rating 3

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