kia

Letture del mese – Novembre 2016

mon firma

colazione da darcy cover
Titolo: Colazione da Darcy
Autore: Ali McNamara
Genere: Contemporary, Romance
Pagine: 375

Recensione
Goodreads

rating 3

Titolo: Il tredicesimo dono
Autore: Joanne Huist Smith
Genere: Autobiografia
Pagine: 168

Goodreads

rating 3

il tredicesimo dono
inferno cover
Titolo: Inferno
Autore: Dan Brown
Genere: Thriller, Mystery
Pagine: 461

Goodreads

rating 4

Titolo: Zero at the Bone
Autore: Jane Seville
Genere: MM Romance
Pagine: 308

Goodreads

rating 4

zero at the bone cover

divisore dx

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la ragazza con la bicicletta rossa
Titolo: La ragazza con la bicicletta rossa
Autore: Monica Hesse
Genere: Romanzo storico
Pagine: 300

Goodreads

rating 3

Titolo: Il tredicesimo dono
Autore: Joanne Huist Smith
Genere: Autobiografia
Pagine: 168

Goodreads

rating 3

il tredicesimo dono
il cerchio di pietre cover
Titolo: Il cerchio di pietre (Outlander #4)
Autore: Diana Gabaldon
Genere: Romanzo storico
Pagine: 584

Goodreads

rating 4

Teaser Tuesday #89

Buongiorno. Qui si va di incipit, e nemmeno del libro che sto leggendo. Si tratta invece della mia prossima lettura, che conto di iniziare nei prossimi giorni: Un po’ di follia in primavera di Alessia Gazzola, l’ultimo libro uscito della serie di Alice Allevi.
teaser tuesday

Ho sognato che il tempo era tornato indietro, in un inverosimile rewind.
Nuovamente non sapevo cosa fare della mia vita, proprio come quando, poco prima di laurearmi in medicina, stavo per dire ai miei che mollavo tutto per una strada alternativa e imprevista, che certamente li avrebbe delusi. Quello stesso giorno, però, avevo un appuntamento con il mio destino e ogni cosa è cambiata: alla fine, mi sono laureata e sono diventata una specializzanda in medicina legale.
Oggi, che il mio corso di studi volge quasi al termine, sento già la nostalgia per i luoghi che non ho ancora lasciato. Luoghi fisici e luoghi della mente. Il laboratorio, la mia stanza, la biblioteca. Tra poco non mi apparterranno più, sempre ammesso che i luoghi possano davvero appartenerci. Provo una sensazione di perdita incombente e, forse per questo, sogno.
Sogno spesso di ripartire e di ricominciare, come se tutto fosse ancora da vivere e da fare. Ma se non altro il risveglio è dolce, perché se molte cose nella mia vita sono ancora oscure, almeno una è chiara, chiarissima e gioiosa.
Arthur dorme accanto a me. Il mio inafferrabile reporter giramondo ha svuotato la valigia e l’ha posata nel ripiano più alto dell’armadio, se non per sempre, almeno per tre settimane di seguito, il che è davvero un grande risultato.
È accaduto un avvenimento impensabile fino a qualche tempo fa: siamo diventati una coppia. O forse dovrei dire che siamo tornati ad esserlo? Lo siamo mai stati? Ma soprattutto, mi chiedo mentre osservo il suo profilo tenuemente illuminato dalla prima luce della mattina – quando tutti in casa è ancora silenzioso, quando ogni cosa di lui mi riconquista per l’ennesima volta -, siamo davvero felici?
“Elis. Chiudi le finestre. I just wanna sleep” mormora nel sonno.
“Vado in Istituto” lo avviso in un sussurro.
“Torni tardi?”
“Non lo so. Ma tornerò molto puzzolente.”
Lui si copre la testa bionda con il cuscino mentre il famigerato Cagnino mi ha già rimpiazzata sul letto. Due minuti dopo entrambi dormono come due gattini sazi di latte. Li guardo con un pizzico di invidia e mi trucco appena, allaccio le scarpe da uomo che adesso vanno tanto di moda e scappo a prendere la metro.

La vita è sogno – UN PO’ DI FOLLIA IN PRIMAVERA di Alessia Gazzola

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un po di follia in primavera coverQuella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato con un’arma del delitto particolarmente insolita. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante…
Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio e dai seminari che ha frequentato con grande interesse, catturata dal magnetismo di quell’uomo all’apparenza rude ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. E con le sue parole.
L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta?

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #5

Buongiorno. È finita la prima metà di questa terza stagione e noi siamo tutti sconvolti. Un finale che ci ha lasciati con più domande di prima e sicuramente non pronti ad aspettare gennaio per andare avanti. Gennaio? Quando arrivi?
Menzione alla Mon che ci ha beccato con il toto-lenzuolo. Adesso iniziamo con il toto-incendio. Noi abbiamo fatto delle supposizioni, voi che ne pensate?

Prima delle domande, vi lascio i link ai tre precedenti appuntamenti:

N.B. Non possiamo garantire lo spoiler free. Leggete a vostro rischio e pericolo.

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Momento che ti ha più sconvolta di queste due puntate.

Alessandra: Assolutamente quando entra Nate in obitorio e alzano il telo.
Chiara: La rivelazione di chi è il morto, soprattutto quando Nate si presenta all’obitorio e capisci che allora non è lui e hai quei secondi giusti giusti per realizzare a malapena il colpo di scena.
Ilaria: Ovviamente quando mi sono trovata davanti la faccia mezza abbrustolita di Wes.
Kia: Quando si vede Nate in piedi davanti al tavolo col lenzuolo e ti rendi conto che non può che esserci sotto Wes, ma non vuoi ancora crederci.
Mon: C’è anche da chiederlo? Ma avete visto chi è morto? Ci speravo, ma non pensavo avrebbero avuto il coraggio di farlo davvero.
Silvia: Quando il telo dell’obitorio si è alzato e ho visto Wes in versione Harvey Dent, in quel momento avevo la mascella per terra..non ci credevo.
Veronica: Quando quel maledetto telo viene alzato.

GIF che esprime il tuo stato d’animo a fine puntata

Alessandra Chiara
Ilaria Kia
Mon Silvia
Veronica

Personaggio…

Alessandra
…preferito: difficile scegliere ma Connor, anche se ho molto rivalutato Asher e Michaela e ovviamente adoro anche gli altri quindi…
…che non sopporti: Bonnie, troppo voltafaccia.
…più insulso: Nate, mi è scaduto da morire.
Chiara
…preferito: Asher (e i suoi balletti).
…che non sopporti: Nate.
…più insulso: ex fidanzata di Wes (neanche il nome ricordo).
Ilaria
…preferito: amo Asher.
…che non sopporti: non sopporto i lacrimoni di Frank.
…più insulso: ripropongo Frank come il più insulso, mi ha perso molto.
Kia
…preferito: Michela, si è decisamente riscattata in questa stagione.
…che non sopporti: La D.A. riccia. Mamma botte.
…più insulso: Bonnie. Rinunciato alla follia della scorsa stagione la trovo un po’ a caso.
Mon
…preferito: Annalise.
…che non sopporti: La tizia in tribunale, quella che si fa Nate.
…più insulso: Nate.
Silvia
…preferito: sto sviluppando una tremenda simpatia per Asher.
…che non sopporti: La Keating ovvio.
…più insulso: Renee Atwood.
Veronica
…preferito: Micaela, è cambiata molto in questa stagione.
…che non sopporti: lo studente antipatico, come si chiama? Simon? Non ricordo, comunque lu.
…più insulso: Nate.

Chi ha fatto scoppiare l’incendio?

Alessandra: Penso Franko ma ho dubbi anche su Nate e qualche altro personaggio che ha avuto delle reazioni poco chiare al finale.
Una cosa è certa: gennaio non arriverà mai abbastanza presto!
Chiara: Frank sembrerebbe troppo scontato ma la sua preoccupazione per Laurel poteva essere dovuta anche al senso di colpa
Ilaria: Mi sembra troppo banale sparare su Delfino, quindi dato che non hanno fatto fuori Nate, potrebbero almeno avergli fatto fare questo.
Kia: Nate. Ha trovato Wes morto in casa e per coprire Annalise ha dato fuoco al mondo.
Mon: Ahia questa è difficile. Se andiamo per la teoria di Connor che uccide Wes direi lui, ma magari Nate. Darebbe un senso al suo personaggio.
Silvia: Io opto per Frankino, è però sospetto che Nate sia entrato in casa e sia poi totalmente illeso, ma è troppo buono per aver fatto una cosa simile.
Veronica: Credo Frank per far sparire i documenti dello studio.

Recensione: The Crown di Kiera Cass

Buongiorno, io vi assicuro che quando finisco un libro la recensione la faccio. Il probema è che non ho il tempo materiale per finirli. Tra lavoro, trasloco e altre mille cose il tempo è davvero pochissimo e se ci sommo la geniale idea di mettermi a leggere in inglese i tempi si allungano ulteriormente. Ma me l’ero ripromessa, di leggere qualcosa in inglese. Quindi eccomi qui, arrivata alla fine dell’ultimo volume della serie The Selection di Kiera Cass: The Crown.

the crown cover
Titolo: The Crown (The Selection #5)
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Disponibile in italiano:
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When Eadlyn became the first princess of Illéa to hold her own Selection, she didn’t think she would fall in love with any of her thirty-five suitors. She spent the first few weeks of the competition counting down the days until she could send them all home. But as events at the palace force Eadlyn even further into the spotlight, she realizes that she might not be content remaining alone.

Eadlyn still isn’t sure she’ll find the fairytale ending her parents did twenty years ago. But sometimes the heart has a way of surprising you…and soon Eadlyn must make a choice that feels more impossible—and more important—than she ever imagined.

Il penultimo volume, The Heir, l’avevo smontato senza pietà. Non mi era piaciuto che la Cass avesse forzato la selezione invertita, con la principessa che deve scegliere un marito, pur di continuare quella che inizialmente doveva essere una trilogia e poi si è trasformata in una serie di 5 volumi. Non mi era piaciuta Eadlyn, la protagonista. Troppo altezzosa, troppo egoista, troppo piena di sé – troppo tutto insomma – anche per fare la principessa in una serie trash. Era riuscita a farsi odiare un po’ da tutti con il suo modo di fare. Non mi era piaciuta troppo la storia, una copia del primo volume, cambiata quanto bastava per fare un nuovo libro, ma sicuramente non migliorata.

Considerando tutto questo, non avevo aspettative per The Crown. Ma lo dovevo leggere. Potevo lasciare a metà la mia serie trash del momento? Assolutamente no, me lo sono addirittura letto in inglese.

E qui arriva la sorpresa. The Crown mi è piaciuto, mi ha lasciata soddisfatta. Un bel finale, un bel libro tutto sommato. Con una storia sensata, una protagonista cresciuta, sensata, umana. Una protagonista, Eadlyn, in grado di provare emozioni umane, non solo di comandare e lamentarsi come una bambina viziata. Una protagonista che si comporta si da principessa altezzosa, ma in grado di farsi voler bene. Eadlyn qui sbaglia, riconosce i suoi sbagli, pensa, si fa prendere dalle emozioni e pensa agli altri. Il suo problema non è più come comandare ma come migliorare la situazione di Ilea, il suo regno, e farsi voler bene da quello che sarà il suo popolo una volta regina. Non diventerà la protagonista dell’anno, ma sicuramente si è riscattata rispetto a The Heir.

La storia poi fa quello che può. È piacevole, ci fa cercare il libro appena abbiamo un attimo di tempo, ma è comunque una di quelle serie trash per eccellenza, quindi niente di super costruito. È comunque molto diversa dagli altri libri, non una scopiazzata pur di concludere e quindi ci sta.
Abbiamo Eadlyn ancora alle prese con la sua selezione, con questi ragazzi che si dividono tra quelli che non sperano altro se non di sposare Eadlyn e quelli che invece, per vari motivi, vorrebbero andarsene da palazzo. Inizialmente la principessa è convinta che la motivazione sia che lei è odiosa, ma parlando e aprendosi con questi ragazzi riesce a scoprire i retroscena, a trovare dei buoni amici ed a lasciarli andare rimanendo in buoni rapporti e mantenendo comunque, per la popolazione, la messa in scena della selezione.
E poi c’è Erik, Eikko, il traduttore di Henri, uno dei ragazzi della selezione che è finlandese ed ha bisogno di qualcuno per poter comunicare in inglese.
Vi dico la verità. Ok Kile amico d’infanzia, ok Henri dolcissimo, ok tutto. Ma io puntavo tutto su Eikko. Pur cosciente dell’infattibilità della cosa, in quanto il ragazzo non fa parte di quelli selezionati, io ci ho sperato dal primo momento. Fin dalle pagine del libro trapelava l’alchimia tra i due, lo struggimento nel sapere che non sarebbero potuti stare insieme. Potete immaginare la mia disperazione. Non vi dico altro altrimenti mi sale lo spoiler selvaggio ed è la fine.
Questo per dirvi che se The Heir mi aveva creato solo nervoso, questo libro è stato in grado di trasmettermi emozioni, di catturarmi e di farmi sentire parte della storia.
Nel complesso posso dire che la serie merita di essere letta, senza grandi aspettative, ovvio, ma non mi sento nemmeno lontanamente di bocciarla.

rating 3.5

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