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Recensione: Io prima di te di Jojo Moyes

Sono una rilettrice seriale e più passano gli anni più mi rendo conto che soffro di blocchi di lettura e che l’unico modo per superarli è quello di prendere in mano un libro che mi è piaciuto e rileggerlo, cercando di far scattare di nuovo quella scintilla che mi ha sempre accompagnata, facendomi divorare un libro dietro l’altro. Questo 2016 pare non essere il mio anno come lettrice, quindi mi ritrovo sempre più spesso a cercare quei libri che mi avevano fatta emozionare o semplicemente quelli che mi avevano fatto passare qualche ora di relax.
Ecco perché qualche settimana fa ho ritirato fuori, anche in occasione dell’uscita del film fra poco meno di un mese, Io prima di te di Jojo Moyes. È un libro che bene o male conoscono in tantissimi, anche perché quando è uscito aveva avuto parecchio successo. Per chi ancora non lo conosce, vi lascio qui sotto la trama, ma fidatevi quando vi dico che vale la pensa leggerlo.

io prima di te
Titolo: Io prima di te
Titolo originale: Me Before You
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Disponibile in italiano:
Goodreads

A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose.
Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell’autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.
A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un’esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti.
E nessuno dei due sa che sta per cambiare l’altro per sempre.

Premetto che ho letto il libro in italiano, quindi non ho idea di come sia la versione originale, ma essendo molto ben fatta la traduzione, posso solo immaginare quanto sia bella da leggere la versione originale. La Moyes ha uno stile di scrittura che mi piace molto, scorre veloce veloce e non annoia mai. Una volta preso in mano un suo libro è difficile posarlo sia per le storie che crea che per il suo modo di raccontarle.
Spero di riuscire a tenere la recensione spoiler-free, ma non garantisco di riuscirci, quindi se non volete rischiare vi invito a non proseguire la lettura e a tornare una volta che avrete letto il libro!
Io prima di te è una storia d’amore, tutto qui. E che ha di diverso da tutti quelli che ci sono in libreria direte voi. Tutto, secondo me. Siamo stati bombardati, negli ultimi anni, da libri pieni di tragedie e storie orribili per giustificare un cambiamento o una reazione improvvisa della protagonista, a cui serve sempre una spinta per fare qualcosa in più di lamentarsi. Pare che vada di moda la protagonista insicura e sensibile che non sa cosa vuole dalla vita e sta lì in attesa che qualcuno venga a scuoterla via dalla monotonia della sua vita. Come del resto va di moda il ragazzo sicuro di sé e sempre pronto a tutto per la ragazza che ama. Io prima di te ritengo abbia rotto questi schemi. Abbiamo sì una tragedia, ma avvenuta prima ancora dell’incontro dei protagonisti e tutto ciò che ci viene raccontato è l’evolversi della relazione tra i due, dal loro primo incontro in poi.

Will è incredibile nonostante la vita con lui non sia stata per niente clemente. È sarcastico, determinato, arrabbiato con tutto e con tutti. E come si fa a biasimarlo. Nel giro di un istante ha visto tutto ciò che sognava disintegrarsi e ora deve adattarsi ad una vita che gli va decisamente stretta. Ho riso a quasi tutte le sue battute e riuscivo a immaginarmelo perfettamente anche se nella mia mente Will era completamente diverso dall’attore che hanno scelto per il suo ruolo nel film. Tendenzialmente non sono una che si immagina i personaggi fisicamente. Mentre leggo i personaggi esistono ad un livello della mia mente che non so come descrivere, quindi per me è stato strano iniziare a leggere Io prima di te questa seconda volta e immaginarmi direttamente un Will tutto mio. Mi piace un sacco il suo rapporto con Nathan, il ragazzo che si occupa delle sue necessità mediche, ma soprattutto amo come Will sia riuscito nel giro di poco tempo ad aprirsi con Louisa e soprattutto amo come abbia quello che ha fatto per lei, anche senza che lei se ne accorgesse.

Lou è una ragazza particolarissima. È ottimista, allegra e assolutamente determinata a fare del buono per gli altri. Ha una famiglia difficile, con i suoi che hanno parecchie difficoltà economiche, sua mamma che è legatissima all’altra figlia e al nipote, al punto da andare quasi in depressione quando se ne vanno da casa. Louisa si sente quasi in colpa per non poterli aiutare di più e questo la spinge ad accettare un lavoro per cui non è preparata, ma che inizia a svolgere con allegria. Durante la lettura ho avuto ripetutamente la sensazione che Lou volesse convincere sé stessa e noi di essere una ragazza stupida, ma dimostra più e più volte di essere sveglia e molto intelligente, ma soprattutto piena di entusiasmo. Affronta ogni difficoltà che Will e la sua situazione le mettono di fronte e trova metodi piuttosto originali per farsi volere bene.

Il rapporto tra i due protagonisti evolve pagina dopo pagina, tra un sorriso, un film straniero con i sottotitoli e una gita a teatro. Leggere Io prima di te è come essere presenti lì in quella dependance e osservare due persone che non avremmo mai messo insieme innamorarsi, senza però volerlo ammettere. Leggo un sacco di libri in cui dopo qualche appuntamento i protagonisti sono praticamente pronti a sposarsi, come se nella vita reale bastasse incontrare una persona che ci piace a pelle per decidere di passarci la vita insieme. Io prima di te ci mostra un tipo di amore che nasce come amicizia e si sviluppa piano piano, tra un segreto e una confidenza. È un amore che cresce tramite il conoscersi reciproco e il capirsi a vicenda, senza doverci mettere in metto gesti fisici, che ovviamente ritengo molto importanti in una relazione, ma mi è piaciuto che per una volta la relazioni non inizi con il sesso, ma con le parole. Lou e Will parlano tantissimo, discutono di libri, di musica e perché no, della relazione di Lou con il suo fidanzato Patrick, che a Will proprio non va giù.
Ho poco da dire sui personaggi secondari perché non è che siano particolarmente caratterizzati, come se l’autrice volesse che la nostra attenzione fosse concentrata solo su Will e Lou, senza darci occasione di distrarci nemmeno per un attimo.

Io prima di te regala emozioni incredibili, da risate a pianti disperati, quindi non posso fare altro che consigliarvelo con tutto il cuore e sperare che vi piaccia quanto è piaciuto a me. Io aspetto con ansia il film, nella speranza che non abbiano rovinato tutto. Da trailer non sembra, ma non si sa mai 😉

rating 5

mon firma

Recensione: Frozen di L. A. Casey

Dopo la laurea ho deciso di tornare a fare un giro su Netgalley per vedere se tra i ReadNow c’era qualche libro interessante. Ho spulciato per un po’ e alla fine ho trovato ‘Frozen’.

frozen
Titolo: Frozen
Autore: L. A. Casey
Editore: Montlake Romance
Disponibile in italiano: No
Goodreads

There’s one must-have toy this Christmas, and Neala Clarke has told her niece Charli she’ll get it for her. Never mind that she’s got less than a week and it looks like everywhere is sold out. She’s promised Charli a Fire Princess doll—and Neala is a woman of her word.

Darcy Hart is a people-pleaser. So when his adorable six-year-old nephew, Dustin, asks for a particular doll at the last minute, he says yes. Luckily for Darcy, there’s one left in stock at the local toy store. Unluckily for Darcy, he’s not the only person who wants it—and his rival is the one woman who’s immune to his charms.

Neala and Darcy have loved to hate each other since they were kids, and they’re both willing to do whatever it takes to get that doll. This can’t possibly end well for both of them…can it?

Il libro non è particolarmente innovativo, ma è piacevole da leggere e non troppo difficile come inglese. I protagonisti sono Neala e Darcy (che mi fa sempre pensare ad Orgoglio e Pregiudizio cavolo), amici per la pelle da piccoli, che ora si odiano da morire. Caso vuole che le rispettive mamme e i rispettivi fratelli siano migliori amici, quindi sembra inevitabile che anche loro lo siano.

Il rancore tra i due sembra essere dettato da un incidente accaduto quando avevano circa 10 anni e ho fatto fatica a credere davvero che una cosa del genere, per quando dolorosa per una bambina di 10 anni, abbia potuto trasformarsi in un tale rancore 15 e passa anni dopo.
Coomunque, Neala e Darcy si odiano e sono sempre in competizione su tutto, ma il culmine viene raggiunto quando si ritrovano entrambi nello stesso negozio di giocattoli per comprare una bambola per i rispettivi nipoti (ovviamente anche loro migliori amici). Caso vuole che di bambola, introvabile in tutti gli altri negozi, ne sia rimasta solo una. È questa la causa scatenenate dell’ennesima lite tra i due, che porta all’esaurimento le madri e i fratelli che decidono di fare in modo che Neala e Darcy risolvano i loro problemi.

Il libro è pieno di scene parecchio divertenti tra i due e i parenti dei protagonisti sono decisamente particolari e creano situazioni allo stesso tempo imbarazzanti ed esilaranti. Neala e Darcy sono molto simili caratterialmente, sarcastici, testardi e dannatamente orgogliosi, ma in qualche modo la chimica tra i due è subito evidente.
Non vi è una caratterizzazione dei personaggi particolarmente profonda, anzi, ma il libro risulta comunque una lettura piacevole se si cerca una storia divertente e per nulla impegnativa.

Rimarrete stupiti da cosa sono disposti a fare i parenti di questi due per farli mettere insieme o comunque per farli riappacificare e devo dire che anche gli scherzi tra i due mi hanno fatta spesso ridere.
Lo consiglio per quei pomeriggi in cui si vuole qualcosa di leggero e divertente.

Thanks to Netgalley for giving me the opportunity to review this book.

rating 3

mon firma

Recensione: Tutta colpa di un libro di Shelly King

Nuovo libro, nuova recensione: oggi tocca a Tutta colpa di un libro di Shelly King. È ormai passata una settimana da quando l’ho finito ed è quindi giunta l’ora di scriverne qualcosa.
tutta colpa di un libro
Titolo: Tutta colpa di un libro
Titolo originale: The Moment of Everything
Autore: Shelly King
Editore: Garzanti
Disponibile in italiano:
Goodreads

È venerdì pomeriggio e, come ogni giorno, Maggie è andata a rifugiarsi nel suo posto preferito, la libreria Dragonfly di Mountain View, California. Accoccolata nella grande poltrona di liso velluto verde, circondata da pile di vecchi libri usati e con un romanzo d’avventura in grembo, Maggie legge di eccitanti scorribande e amori tempestosi. Fra gli scaffali polverosi riesce quasi a dimenticare di avere perso il lavoro e di avere il conto in banca quasi a secco. E oggi le capiterà fra le mani qualcosa di veramente speciale: una copia logora e ingiallita dell'”Amante di Lady Chatterley”. Non si tratta di un libro qualsiasi, perché i margini delle pagine nascondono la corrispondenza di un uomo e una donna che non si conoscono, Henry e Catherine. Parole d’amore e corteggiamento, frasi piene di gentilezza e passione, fino all’ultimo messaggio, una richiesta di appuntamento… Chi sono i due? Saranno riusciti a trovare il coraggio di guardarsi negli occhi e rivelare la loro identità? Maggie si appassiona alla loro storia e vorrebbe saperne di più. Perché quelle parole piene di emozione lei le ha sempre lette nei libri, ma non immaginava che si potessero dire veramente. 0 almeno, lei non l’ha mai fatto. Ma la vita è pronta a sorprenderla, perché la libreria Dragonfly è in pericolo. All’angolo della strada si è aperta una nuova libreria di catena e i suoi libri intonsi e luccicanti minacciano di cancellare per sempre il segreto fascino delle pagine di un tempo…

 

Come dicevo, è passato un po’ da quando ho finito questo libro e da allora ho continuato a pensare cosa potrei scrivere nella recensione. Non che abbia ben chiare le idee, ma è meglio che mi dia una mossa prima di dimenticarmelo. Sì, avete letto bene, questo sarà uno di quei libri che, seppur molto piacevoli da leggere, finiranno nel mio dimenticatoio personale. E mi dispiace quando succede così con un libro, soprattutto con un libro come questo che aspettavo di leggere da mesi (mi dimenticavo sempre di prenderlo in biblioteca).
C’è anche da dire che quando l’ho aperto, nonostante fosse parecchio che lo avevo in mente, non avevo idea della trama. Ormai lo sapete, ho un debole per le copertine, non riesco proprio a resistere al loro fascino. E questa mi ha presa e non mi ha lasciato scampo.

Ma perché questo povero libriccino carino finirà per essere dimenticato? Non mi ha presa, o meglio, mi ha presa durante la lettura ma senza farmi innamorare. Trovo ci siano spunti interessanti, ma tutto secondo me sarebbe stato da approfondire meglio. I personaggi a parte Maggie, la protagonista, trovo che siano lasciati un po’ a loro stessi nonostante siano fondamentali alla storia. E anche Maggie non l’ho sentita mia, non sono stata in grado né di impersonarmi né, come a volte succede, di odiarla.
Il libro in realtà mi è piaciuto, si tratta di una lettura scorrevole che raccoglie al suo interno due storie d’amore, una nata sui libri e un’altra nata per caso. Racconta la storia di Maggie, una ragazza che se n’è andata di casa per andare a vivere in California, nella Silicon Valley, per trovare il lavoro che ha sempre sognato. Nel momento, però, in cui la sua azienda sposta la sede di lavoro in India, lei perde il lavoro e, non volendo tornare a casa, si avvicina alla Draagonfly, una libreria di libri usati vicino casa sua.
Ed è qui che si svolge la storia, un racconto che ha, secondo me, delle potenzialità, ma non è stato sviluppato appieno.
Maggie scopre un libro, L’amante di Lady Chatterley, sui cui margini è riportata una conversazione – una storia d’amore – tra due persone, Henry e Catherine che però non sembrano essersi mai incontrate di persona. La data riportata sulla copertina, nella stessa calligrafia di uno dei due amanti è però risalente a moltissimo tempo prima e quindi Maggie decide di utilizzare queste brevi lettere romantiche per riportare in luce la Dragonfly. Non poteva ovviamente essere tutto così semplice, ma non vi racconto altro per evitare gli spoiler.
Oltre a questo amore platonico, fatto di lettere a margine di un libro e attese che l’altro – o l’altra – risponda, c’è la storia d’amore di Maggie. Entrambe, però, come vi dicevo, sono convinta che non siano state sviluppate troppo bene.
La storia è piacevole, si fa leggere e apprezzare, ma nulla di più.
Ad un certo punto mi sono resa conto che gli avvenimenti raccontati mi avrebbero fatto fare uno dei miei piantini librosi, se fossi stata davvero presa. E invece ero solo un pochino triste.

Gli ultimi giorni erano passati in modo confuso nel tentativo di recuperare un briciollo di normalità quando non c’era più niente di normale. Nei film questo lasso di tempo viene reso con il montaggio di alcune scene insieme a una canzone sciropposa come colonna sonora, immagini di persone che si rigirano fra le mani oggetti appartenuti ai propri cari che hanno peso. Finisce tutto nel giro di un paio di minuti, un tempo compresso, perché altrimenti tutti uscirebbero dalla sala. Nessuno vuole spendere dei soldi per sperimentare quel genere di dolore.

Vero è che forse anche io mi aspettavo tantissimo, da quando l’ho visto in libreria a quando finalmente mi è venuto in mente di recuperarlo in biblioteca è passato un sacco di tempo in cui mi ero fatta viaggioni mentali.

Detto questo, fossi in voi una possibilità gliela darei, senza pretendere di star leggendo il libro dell’anno ovvio, ma non è assolutamente male.

rating 3

kiafirma

Recensione: Trainspotting di Irvine Welsh

Hola! Mi sono un po’ costretta a scrivere questa recensione, quindi non so cosa verrà fuori. Il libro in questione è Trainspotting di Irvine Welsh.

trainspotting
Titolo: Trainspotting
Titolo originale: Trainspotting
Autore: Irvine Welsh
Editore: Le Fenici
Disponibile in italiano:
Goodreads

Un pugno di ragazzi a Edimburgo e dintorni: il sesso, lo sballo, la rabbia, il vuoto delle giornate. Sono i dannati di un modernissimo inferno “chimico”, con la loro vita sfilacciata e senza scampo. Alla ricerca di un riscatto, di un senso da dare alla propria esistenza – che non sia il vicolo cieco fatto di casa, famiglia e impiego ordinario – trovano nella droga e nella violenza l’unica risposta possibile. Sboccato, indiavolato, travolgente: l’esordio di un talento letterario, il romanzo shock che ha fatto epoca e dato voce a una nuova generazione.

 

Premetto che non mi è piaciuto e, nonostante il genere, mi ha lasciato molto poco, quindi scrivere la recensione mi risulta complicato. Avevo visto il film qualche anno fa e, passatemi il termine, mi era piaciuto. Non si può dire che un film così, in cui i protagonisti sono un gruppo di eroinomani, sia ‘bello’. Però mi aveva lasciato qualcosa, se non altro la pelle d’oca e un po’ più di consapevolezza su un tema che di tende a evitare, con l’idea ‘meno ne so meglio è’.
Il libro no. Verrebbe da dire che se il film ti lascia qualcosa, il libro farà sicuramente di più. Di solito i libri sono in grado di far pensare di più rispetto ai film, la storia non ci scorre davanti veloce, ma possiamo darle noi i tempi che vogliamo, prendendoci i nostri spazi per pensare e per crearci un parere a riguardo. E invece no. È raro che arrivi in fondo a un libro senza ricordarmi i nomi di tutti i protagonisti. Capiamoci, mi ricordo i nomi dei personaggi di Game of Thrones, dove quelli fondamentali saranno una trentina. Qui erano 4, eppure nulla.

Il libro sostanzialmente ci catapulta nella vita di Mark Renton e del suo gruppo di amici e conoscenti. La storia ci viene raccontata in prima persona ma non tutti i capitoli hanno lui come protagonista. Il soggetto che parla lo capiamo per le differenze di linguaggio, per le esclamazioni e per i rapporti con gli altri protagonisti. Un po’ un casino insomma.
In più, posso capire la volontà di voler rendere l’idea della confusione dei protagonisti e dello sbando in cui si trovano. Però non mi è piaciuto il modo di renderlo attraverso il linguaggio dei ragazzi. In pratica il racconto è un insieme di discorsi e pensieri in prima persona, molto sboccati, molto confusionari e molto sconclusionati.

La vita è una rottura di palle, non ti dà mai un cazzo. Partiamo tutti pieni di belle speranze, che poi ci restano in canna. Ci rendiamo conto che tanto dobbiamo morire, magari senza riuscire a trovare le risposte che contano veramente. Ci facciamo venire un sacco di idee del cazzo, tanti modi diversi di vedere la realtà della nostra vita ma senza mai veramente capire un cazzo delle cose che contano, delle cose importanti.

Il libro, che racconta la storia di questo gruppo di ragazzi, ci vuole avvicinare e far prendere coscienza di quello che era, nella Edimburgo dei primi anni 90, – ed è tuttora in molti luoghi – un grosso problema: quello della droga, in particolare dell’eroina. Mark Renton, così come i suoi amici, cercano di raccontarci in prima persona le motivazioni che li spingono a bere e drogarsi, cosa li porta a provare a smettere e cosa fa si che poco dopo ricomincino a bucarsi.

Nel libro non c’è crescita dei personaggi, ci sono delle prese di coscienza, dei momenti di lucidità e consapevolezza che durano il tempo di un paio di pagine. Dopodiché risprofondano tutti nell’abisso dell’alcool, delle anfetamine e dell’eroina. Chi riesce a rimanerne fuori per un periodo si trova poi invischiato nella droga nel tentativo di risolvere delusioni familiari o d’amore. Chi si droga, si rende conto di quanto sia stupida come cosa ma non riesce a farne a meno. Un circolo vizioso insomma, che non lascia scampo a nessuno, rovinando la vita a questi ragazzi.

Rimane però che non mi piaciuto il modo in cui l’autore ha deciso di mettere noi lettori davanti ai fatti. Tempo fa avevo letto ‘Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino’. Come dicevo prima, quando gli argomenti sono così forti non si può parlare di ‘bellezza’. Ma l’avevo letto in un certo senso volentieri, mi aveva permesso di scoprire un mondo di cui non sapevo poco nulla, mi aveva lasciata sgomenta davanti alle condizioni a cui si può arrivare.
Trainspotting no, come dicevo prima, non mi ha lasciato nulla. Non è stato in grado di farmi pensare, di rendermi sensibile.

Quindi, personalmente, se voleste avvicinarvi all’argomento non ve lo consiglio, a differenza di ‘Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino’ che trovo sia un libro che tutti dovremmo leggere.

rating 2.5

kiafirma