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Recensione: Il gioco segreto del tempo di Paloma Sánchez-Garnica

Ciao a tutti!
Sto leggendo pochissimo e ormail il raggiungimento della fine della challenge di Goodreads si sta facendo sempre più lontano. Per fortuna i libri che sto leggendo mi stanno piacendo molto, e questo compensa – almeno in parte – il pochissimo tempo che posso dedicare alla lettura.
Stavolta è toccato a ‘Il gioco segreto del tempo’ di Paloma Sánchez-Garnica. Mi è capitato tra le mani per caso e dopo le prime due righe di trama era già in TBR. Poi, complice la categoria di agosto della Book Jar Challenge sono riuscita a leggerlo prima del previsto.

il gioco segreto del tempo
Titolo: Il gioco segreto del tempo
Titolo originale: Las tres heridas
Autore: Paloma Sánchez-Garnica
Editore: Piemme
Disponibile in italiano:
Goodreads

Ernesto Santamaria, scrittore di belle speranze ma scarsa fortuna, è alla perenne ricerca della storia che potrebbe fare di lui un autore di successo. Un giorno, girovagando per il mercato delle pulci di Madrid, trova in una vecchia scatola di latta una foto in bianco e nero, accompagnata da un fascio di lettere. Nell’immagine, un ragazzo e una ragazza accennano un sorriso; sul retro, sono scritti a matita i loro nomi – Mercedes e Andrés – e una data: 19 luglio 1936. Incuriosito, Ernesto inizia a indagare sulle sorti di quella coppia, il cui amore e la cui vita semplice traspaiono timidamente dalle lettere. Nel suo viaggio a ritroso nel tempo, scoprirà che quello scatto immortala uno degli ultimi momenti trascorsi insieme dai due giovani, da poco sposati, prima che lo scoppio della Guerra civile li separasse. Di frammento in frammento, lo scrittore ricomporrà l’odissea di Mercedes e Andrés e di chi incrociò il loro cammino nel turbine di quel conflitto: come Teresa, capace di un’amicizia superiore a qualsiasi differenza di classe e di un amore più forte di ogni ideologia; o la piccola Lela, in grado di leggere il futuro delle persone nei loro occhi. In quell’intreccio di passioni e destini, sofferenze e atti di eroismo caduti nell’oblio, Ernesto troverà l’ispirazione tanto a lungo cercata. E, nelle sue parole, ritroverà voce un’intera generazione, che ha dovuto rinunciare alla giovinezza ma ha lottato con coraggio per i propri sogni.

Non saprei dirvi quale sia il motivo per cui, da subito, questo libro mi ha attratta così tanto. In parte la colpa la darei all’ambientazione storica: la Spagna durante la Guerra Civile. Lo ammetto, non sapevo praticamente nulla di quel periodo e durante la lettura mi è capitato di approfondire alcuni fatti storici. Siamo quindi in Spagna, a Madrid e dintorni, nella prima metà del ‘900. Le ambientazioni storiche in generale mi piacciono molto, a maggior ragione se sono ben descritte e caratterizzate come in questo libro. L’autrice riesce infatti a farci immergere in quel periodo, nelle strade, nelle abitudini e nelle emozioni della Madrid degli anni ‘30, divisa dalla Guerra Civile, in preda all’anarchia e alla paura.

Il romanzo segue diverse linee di narrazione, ambientate in diversi luoghi e che seguono la vita dei diversi personaggi che si trovano in luoghi (e tempi) differenti, anche molto lontani tra loro.

Il filo conduttore è la storia di Ernesto Santamaria, uno scrittore che, ai giorni nostri, compra ad un mercatino una scatola di latta contenente una foto e delle lettere datate 1936. I suoi capitoli sono narrati in prima persona e tutta la storia si svolge intorno alla foto che trova. Mano a mano che si continua nel libro si capisce sempre meno il limite tra realtà e romanzo. Non è ben chiaro se gli altri capitoli, quelli relativi ai diversi protagonisti, siano racconti e fatti reali o se siano la storia scritta da Ernesto. Da questo deriva anche un fatto molto particolare del libro: la narrazione è ‘circolare’, si chiude su sè stessa, con l’ultimo capitolo che raggiunge il primo. Una cosa non proprio comune che però devo dire che ho apprezzato.

Gli altri capitoli, intervallati a quelli sull’autore sono ambientati, come dicevo, negli anni ‘30 e riguardano diversi personaggi che si trovano in luoghi diversi e stanno vivendo avvenimenti totalemente differenti ma che sono in qualche modo collegati tra loro. Abbiamo la storia di Mostoles, con Andres e Mercedes che vengono poi divisi e hanno ognuno i propri capitoli e le varie storie di Madrid. Storie che vedono incrociarsi e dividersi le vite della coppia di Mostoles, della famiglia Cifuentes, di Arturo e degli abitanti della pensione in cui abita quest’ultimo. Tutte le loro storie continuano a unirsi e dividersi con l’aiuto di personaggi secondari.

Trovo che tutti i personaggi siano fantastici, nel bene e nel male. Chi si fa amare, chi si fa odiare, chi cambia e peggiora irrimediabilmente, chi credevi perso e invece si rivela pronto ad aiutare il prossimo anche a rischio della propria vita.

Credo che il mio personaggio preferito sia Teresa Cifuentes, ragazza ricca, con una famiglia che non la capisce e che pensa solo all’aspetto esteriore. Teresa è ribelle e molto forte, in grado di aiutare chi ne ha bisogno e di mettersi in gioco pur di far migliorare le cose.

Un libro da 4 stelline, che ne ha persa mezza nel finale secondo me un po’ troppo surreale e veloce. Ripensandoci ci può stare, ma è un po’ troppo fantasioso e inverosimile. Non per questo il libro ha perso il suo fascino, sia chiaro!

rating 4

kiafirma

Leggere Italiano: post introduttivo

Buongiorno a tutti!
Con oggi diamo inizio ad un evento organizzato negli ultimi mesi da Giusy del blog Divoratori di libri.

L’idea è quella di un’iniziativa dedicata interamente ad autori italiani e ci è sembrata un’ottima opportunità per conoscere nuovi autori e farli conoscere a voi.
A partire da domani troverete su moltissimi blog recensioni, interviste, approfondimenti e molto altro. Per ogni libro di cui si tratterà sarà disponibile un giveaway, quindi ancora più divertente, giusto?

Il tutto si concluderà il 9 ottobre 2016 e vi assicuro che prima di allora troverete davvero tantissimi post interessanti. Per ogni giornata, infatti, sono previsti circa 5 post tra recensioni e altro, sparsi tra tutti i blog che partecipano, che trovate elencati qui sotto:

Secret Life of a Potterhead Girl Camminando tra le pagine Palle di neve di Co Divoratori di libri Woman at Work: Reading and Writing
Mely’s Books La lettrice sulle nuvole Tra i labirinti della mente Niente di personale The Book of Writer
Universi incantati L. Cassie – Blog Libri di cristallo Bookish Brains lily’s Bookmark
Il salotto del gatto libraio Briciole di Parole Leggere fra le nuvole I wanna be a Fangirl La cercatrice di storie
Sweety Reviews Cronache di Betelgeuse Carta e Penna Il tempo dei libri La biblioteca della Ale
The Reading Pal Ikigai – di libri e altre passioni Il mondo di M. No books no life Rachel Sandman Author
Legger-mente The Paradise of Books Libri D’incanto InkAddicted Libera tra i libri
Pagine a merenda Mekbuda Mebsuta

 

Siamo arrivati quasi alla fine di questo post introduttivo e finalmente vi diremo di cosa ci occuperemo qui, sul nostro piccolo angolino di web: Chiara, autrice di Lezioni di seduzione ci ha gentilmente concesso un’intervista che verrà pubblicata il 19 settembre 🙂
Speriamo possa piacervi e ci auguriamo che in generale l’iniziativa sia piacevole da seguire.

kiafirma

Recensione: If we were a movie di Kelly Oram

Come vi ho detto un paio di volte, almeno su Facebook, sono appena tornata dalle vacanze e finalmente ho avuto un po’ di giorni per buttarmi a capofitto nella lettura. Complice la lista di libri consigliati da Chiara ho divorato almeno 5 libri nel giro di una settimana. Mi sono anche riportata in pari, ormai in vantaggio anzi, nella Reading Challenge di GoodReads, quindi yay!
Sto provando a scrivere le recensioni di tutti, ma da qualche parte bisogna pur iniziare, quindi buona lettura!

if we were a movie cover
Titolo: If we were a movie
Autore: Kelly Oram
Editore: Bluefields
Disponibile in italiano: No
Goodreads

Music meets Movies in this sweet college romance from the bestselling author of Cinder & Ella.

NYU freshman Nate Anderson is a triplet who is desperate to escape his wild and crazy brothers. After they screw things up for him one too many times, Nate flees his housing situation and takes the first available room for rent as far from his brothers as he can get.

Enter his new roommate Jordan–a quirky LA girl who believes that everything in life has already been done in the movies. In this heartfelt tale of love, friendship and family, Nate learns how to deal with his new adult life using Hollywood films as a guide.

 

Kelly Oram è una scrittrice che mi è piaciuta immediatamente, dal momento in cui ho aperto il primo suo libro che mi è capitato fra le mani: “Cinder & Ella”. Ha uno stile fresco, che scorre particolarmente veloce e ti fa venire voglia di prendere in mano il libro appena hai un attimo di tempo. La stessa cosa mi è capitata con “If we were a movie” e sono abbastanza convinta che succederà anche con i prossimi suoi libri che leggerò.

La trama non è complicata, trita e ritrita le storie d’amore sono sempre simili, ma la Oram riesce sempre a regalare un sorriso e un’atmosfera di dolcezza alle sue storie, cosa che apprezzo sempre. Il libro è narrato da Nate, un ragazzo che fa fatica a trovare la sua identità come musicista e come persona, sempre associato ai suoi due fratelli gemelli. Vive con entrambi i fratelli in una camera troppo piccola al college e dopo che i due combinano l’ennesimo disastro rovinandogli un importantissimo progetto, Nate decide di cambiare casa. La sua ragazza, Sophie, che non può vedere i fratelli di Nate, lo supporta nella sua decisione e per una assurda botta di fortuna, ecco comparire come per magia un’arzilla vecchietta, Pearl che, per coincidenza, conosce qualcuno in cerca di un coinquilino.
Nate accetta di andare a vedere la casa e appena arriva ecco che spunta fuori il trabocchetto. Jordan, il coinquilino, è in realtà una ragazza.

Da qui ha inizio una serie di eventi divertenti e coinvolgenti, che ci accompagnano nelle vite dei due protagonisti. Jordan e Nate si uniscono sempre di più, avvicinati dalla passione per film e musica, contenti di aver trovato, finalmente, qualcuno che li capisca nelle loro passioni.

Nate è un ragazzo dolce, premuroso, sempre pronto a fare la cosa giusta anche se questa dovesse costargli tutto (capirete cosa intendo dopo aver letto il libro). È affettuoso, divertente, appassionato e devo dire che è un personaggio con cui passerei volentieri del tempo anche io. Non è facile trovare personaggi che sembrino reali, di quelli che potresti incontrare per strada mentre cammini nella vita reale.

Jordan è un po’ un puffo iperattivo. È sarcastica, divertente, veste in maniera stramba ed è appassionata di calcio. Ha dichiarato di non volerne più sapere di uomini dopo una brutta esperienza ed è famosa per le sue cattive scelte in fatto di ragazzi. Ogni cosa per lei è stata rappresentata in un film ed è bravissima a trovare il film che ti aiuti a superare il determinato problema che stai affrontando.

Nate e Jordan stringono un’amicizia profonda, insieme anche a Colin, l’amico gay di Jordan. I tre sono spassosi, divertenti, una compagnia davvero piacevole. Ovviamente però le cose non possono essere rose e fiori fin da subito ed ecco che arriva Sophia, la ragazza di Nate a rovinare la cose. La ragazza è maniaca, ha il terrore di spendere troppi soldi e di ritrovarsi in condizioni economiche difficili e per questo non riesce ad accettare la scelta di Nate di voler fare il musicista, in quanto ritiene che non possa essere un lavoro sicuro e stabile. In più, Sophie è estremamente gelosa e arriva ad escogitare un piano davvero crudele per tenere Nate con sé.

Insomma, una storia frizzante, leggera, che vi regalerà qualche ora di relax e di pace. Se masticate un po’ di inglese (prometto che non è difficile) ve lo consiglio caldamente.

rating 4

mon firma

Teaser Tuesday #77

Buongiorno!
Meno male che c’è la Mon altrimenti questo post sarebbe arrivato nel migliore dei casi in pausa pranzo, forse nemmeno. Ah, la memoria che cede, che storia. Comunque. Il teaser di oggi è tratto dal libro che sto leggendo, ovvero quello che abbiamo proposto per la Book Jar Challenge di questo mese: Muori con me di Karen Sander. Era da parecchio che meditavo di leggerlo e finalmente è giunta la sua ora. Vi ispira?:)

teaser tuesday

Quando Liz uscì, pioveva a catinelle. Per un attimo valutò se rinunciare e restarsene a casa. Quello che aveva in mente in fondo non aveva senso, ma si mise comunque a correre verso l’auto. Nel portabagagli doveva esserci un ombrello, così non sarebbe arrivata in ufficio tutta inzuppata. Venti minuti dopo entrò nel parcheggio sotterraneo della facoltà. Trovò un posto libero, recuperò l’ombrello e si avviò verso le scale più vicine.
Non c’era anima viva. Lei non era un tipo timoroso, ma la sua esperienza in fatto di serial killer le aveva insegnato che alcuni posti sono particolarmente pericolosi per le donne. E i parcheggi deserti rientravano di sicuro nella top ten. Lì un assassino poteva fare la posta alla sua vittima senza dare nell’occhio e violentarla; nessuno lo avrebbe visto… a meno che non ci fossero delle telecamere.
Liz raggiunse le scale e tirò un sospiro di sollievo. Di solito riusciva a controllarsi, ma quelle lettere anonime avevano fatto crollare le sue difese, tanto che la sera precedente aveva preferito parcheggiare per strada invece che nel garage sotterraneo del suo palazzo. Cercò di scacciare quel pensiero, aprì l’ombrello e si avviò verso l’Istituto.
Aprì la porta dell’ufficio e vide che c’era solo Ruben. Meglio così.
«Buongiorno» disse.
Ruben alzò gli occhi spaventato, evidentemente non l’aveva sentita. «Oh, buongiorno. Ma è di nuovo giovedì?» ammiccò confuso.
«Ieri mi sono dimenticata una cosa» spiegò Liz, e si avvicinò alla scrivania. Prese un libro che sapeva di aver lasciato lì perché a casa non ne aveva bisogno. In quel momento, le tornò utile come scusa. Fece per uscire, ma già con una mano sulla maniglia formulò la sua domanda, come se le fosse venuta in mente in quell’istante. «Ma quella lettera, ieri, da dove è arrivata?»
Ruben la guardò. «Quale lettera?»
«La busta con il destinatario scritto a macchina.»
«Ah, quella. Anch’io mi sono chiesto chi usasse ancora un mezzo così antiquato. Forse un vecchio professore, ho pensato, che non utilizza il computer…»
Liz annuì impaziente. «E…?»
«Non so, era nella sua casella, alla posta della facoltà, come tutte le altre lettere. Perché, non c’era il mittente?»
«No. E nessun timbro, mi pare.»
«Allora devono averla infilata nella casella di persona.»
«Sì, sarà andata così, grazie.» Aprì la porta. Poi le venne in mente un’altra cosa, e la richiuse. «Ruben?»
«Sì, dottoressa Montario…»
«Immagino che lei saprà benissimo come si fa a trovare informazioni su Internet, comprese quelle poco accessibili… sbaglio?»

Venerdì 18 ottobre, ore 9.30 – MUORI CON ME di Karen Sander

divisore dx

muori con meCinquant’anni e una tempra forgiata dalla lunga esperienza nella Omicidi, il commissario Georg Stadler crede che ormai niente possa più sconvolgerlo. Ma quando entra in quel lussuoso appartamento nei quartieri alti di Düsseldorf, si rende subito conto che non c’è limite alle mostruosità concepite dall’animo umano: le pareti, il soffitto e il pianoforte bianco sono imbrattati di sangue; al centro, una donna orribilmente massacrata, sul cui corpo l’assassino ha lasciato una piccola bambola, nuda. Forse un messaggio cifrato? Qualcosa scatta nella mente di Stadler: contro il parere dei superiori, è convinto che ci sia un serial killer in circolazione e chiede l’aiuto di Elisabeth Montario, psicologa criminale nota per aver risolto una serie di casi in cui la polizia brancolava nel buio. Trent’anni, una cascata di riccioli rossi e uno sguardo che colpisce subito il commissario per la sua intensità quasi tagliente, Liz non può fare a meno di accettare la proposta, benché sia già alle prese con un mistero da sciogliere. Uno stalker sempre più aggressivo la tormenta con lettere di sfida: «Trovami. Prima che sia io a trovare te». Parole minacciose che fanno riaffiorare in lei il ricordo di qualcuno che aveva amato, anche dopo averne scoperto la natura profondamente malvagia. Intanto gli omicidi subiscono un’escalation di brutalità: il killer sembra determinato a coinvolgere Liz e Stadler in un gioco efferato, risvegliando quegli incubi che la psicologa credeva sepolti per sempre…

kiafirma