Weekly Recap #27

Buongiorno a tuttti!
Spero che questo weekend sia iniziato al meglio. Le puntate di questa settimana mi sono piaciute tutte, nessuna esclusa e spero di essere riuscita a commentarle in maniera adeguata.
Risulta sempre complicato guardare le puntate durante la settimana, tra studio e altri impegni, ma sto cercando di fare il massimo per non ritardare.
Vi lascio alla lettura ora, alla prossima settimana!

doctor who

Doctor Who 9×05
Bella bella bella. La storia non è particolarmente diversa da tutte le altre. C’è un mondo/un villaggio in pericolo, il Dottore arriva e lo salva. Cosa c’è di diverso quindi? Questo è uno dei pochi episodi in cui vediamo il Dottore, sempre così sicuro di sè e pronto a tutto pur di fare del bene, avere paura ed essere quasi rassegnato all’idea di perdere. Saranno Clara ed una ragazza presente nel villaggio vichingo ad aiutarlo ad uscire da questo suo stato di demoralizzazione. Dopo che gli alieni hanno rapito e ucciso i migliori guerrieri del villaggio, Ashildr, la ragazza di cui parlavo sopra, li sfida e promette di vendicare gli amici morti. Peccato che la razza aliena contro cui si sta mettendo sia una delle più potenti e mortali nell’universo. Il Dottore non ha idea di come aiutarli, non sa come trasformare un gruppo di uomini che non hanno mai tenuto in mano una spada in soldati. La disperazione della situazione ci viene mostrata anche attraverso i pensieri e il pianto di una neonata, le cui parole ci vengono tradotte dal Dottore che parla la lingua dei neonati. Le parole mi hanno quasi fatta piangere, perché davvero commoventi. Alla fine, proprio grazie alla piccola, al Dottore viene un’idea e riescono ad ottenere una vittoria, ma ad un prezzo. Ashildr muore e il Dottore sente che avrebbe potuto fare di più.
In quel momento capisce una cosa, grazie anche a dei ricordi che ci vengono mostrati con l’apparizione di Ten e Donna. Il Dottore capisce perché ha questa faccia in questa rigenerazione, capisce perché il problema della sua faccia lo turbava così tanto (ricordate il primo episodio dell’ottava stagione?). Il Dottore ha delle regole, regole che gli impediscono di modificare in maniera grossa gli eventi. Gli è permesso cambiare piccole cose, ma non eventi importanti perché chissà quali sarebbero le conseguenze, ma in questo episodio si ricorda anche che “I’m the Doctor and I save people!”. Per una volta decide di ignorare le regole ed essere egoista, scegli di ignorare le coincidenze e salva Ashildr. La ragazza rivive grazie ad un congegno alieno che continuerà a “ripararla” per sempre, non potrà quindi mai morire. Il Dottore sa cosa significa e le fa un regalo. Un altro congegno, per quella persona che Ashildr deciderà di volere al suo fianco per l’eternità.
Vi lascio con una piccola perla del Dottore: “Immortality is not living forever, that’s not what it feels like. Immortality is everybody else dying”.

 

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 12×05
Puntata ricca di emozioni, ma decisamente all’altezza delle precedenti. In questo episodio l’ospedale non lo vediamo se non per qualche secondo e tutta l’azione si svolge in casa di Meredith. Temevo che l’episodio riportasse a galla l’incazzatura per la morte di Derek e invece mi ha messo solo una gran tristezza. Tristezza perché tutti abbiamo commesso degli errori nella vita, eppure viene mostrato chiaramente come ci risulta difficile accettare e perdonare gli errori degli altri quando coinvolgono qualcuno che amiamo.
Meredith ha gestito la situazione a modo suo, ignorando e cercare di tirare avanti senza pensarci troppo, ma Penny è determinata a impedirglielo. Vuole chiederle scusa per essere lì, vuole scusarsi per la morte del marito, vorrebbe riuscire a spiegarsi, ma Meredith non vuole ascoltarla e, alla fine, sfinita da tutti che cercano di parlarle, si rinchiude in camera con Alex e una bottiglia di Tequila.
All’inizio non pensavo avrebbe detto chi era a tutti gli altri, ma quando è venuto fuori che la donna sarebbe venuta a lavorare al Grey-Sloan Memorial Hospital e ha temporeggiato nel dire dove lavorava prima, Meredith è scattata e ha sganciato la bomba. Il silenzio calato sulla tavola è stato una cosa terribile, pesante al punto che mi sembrava di essere lì con loro. Sono tutti sconvolti, ma la prima a reagire è Amelia, che ovviamente gestisce la cosa a modo suo, ovvero non riflettendo e lasciandosi portare dalle emozioni. Amelia è arrabbiata e vorrebbe capire com’è andata quella notte di quasi un’anno e mezzo prima, ma Penny è bloccata e non riesce a spiegarsi. Si sente sotto processo e vorrebbe solo andarsene e un po’ la capisco. Da tutto questo ne esce ferita anche Callie, rientrata alla festa insieme ad Owen poco dopo la diffusione della notizia.
Mi ha stupito lo scatto di ira di Meredith verso Amelia, ma spero si riappacifichino presto, perché non mi piace proprio vederle litigare. Sono unite da un affetto profondo e dal dolore della perdita di una persona che entrambre amavano terribilmente, eppure vedono le cose in maniera opposta. Owen per Amelia è una manna dal cielo, riesce sempre a tranquillizzarla e ad essere il suo punto ferma in un mondo che la sta travolgendo. Per quanto mi manchi Cristina, questi due mi piacciono davvero tanto e vorrei fossero meglio sviluppati come coppia.
Passando ad altri personaggi, Jo non la reggo più, si sta comportando in maniera assurda e sembra che l’unico motivo per cui è presente è per fare la fidanzatina gelosa o per creaer casini (vedi la litigata con Stephanie, dopo che avevano appena chiarito). Arizona ubriaca è uno spettacolo e vederla così, mentre blaterava cose a caso, mi ha fatto sorridere. Mi mancano lei e Callie insieme e sono una delle persone che non riesce a vederle con nessun altro.
April e Jackson mi sono piaciuti in questo episodio. April ha smesso di rompergli le scatole in ogni maniera possibile e lui si è leggermente rilassato. È evidente dal loro discorso mentre lavano e asciugano i piatti che ci tengono terribilmente uno all’altra e spero proprio riescano a risolvere in qualche modo.
Piccola menzione per Maggie che va in panico pensando che lo specializzando gli abbia passato non so quale malattia venerea e si rifugia in ospedale dove il medico a lei assegnato è proprio lo specializzando di cui sopra.
Insomma, puntata ricca di emozioni e tensione e la prossima si prevede sarà anche peggio. Penny inizierà a lavorare all’ospedale insieme a tutti gli altri e ne vedremo delle belle.

 

how to get away with murder

How To Get Away With Murder 2×05
Io giuro non ci capisco più nulla. Partiamo dalla fine, cioè da quello che sappiamo succederà nel futuro di tutti i personaggi. Non sappiamo niente di più sulla sorte della Keating o sul coinvolgimento dei ragazzi, ma sappiamo che praticamente mezzo mondo era lì quella notte. Vediamo Bonnie uscire dalla casa di corsa, scavalcare il cadavere della Sinclaire e arrivare in macchina, dove uno sconvoltissimo Asher la sta aspettando. Che sia stato proprio lui a tentare di uccidere Annalise e per questo si trova quasi in stato di shock? Alla fine ci viene mostrato che Bonnie è coperta di sangue, probabilmente di Annalise. Ha cercato di salvarla? Perché allora non è rimasta lì fino all’arrivo dei paramedici? Asher nel frattempo scappa e va alla polizia. Non so davvero cosa pensare, non ho teorie, solo una gran confusione.
Passo indietro al presente. Dopo aver parlato con Bonnie di Sam, Asher cerca di temporeggiare la sua testimonianza davanti al giudice e nel frattempo cerca di capire cosa sia realmente successo quella notte e chi è coinvolto realmente. La Keating e Frank non possono fare a meno di appoggiare la storia che Bonnie si è inventata, anche se sanno che il castello di carte che hanno costruito rischia di crollare da un momento all’altro. I ragazzi sono spaventati e all’oscuro di tutto e cercando in tutti i modi di capire cosa stia succedendo.
Levi mi piace sempre di meno e Wes rischia di mettersi in seri guai continuando a stargli accanto. Michaela e gli altri scoprono che i due sono in contatto e la ragazza è, giustamente, sconvolta. Frank, nel frattempo, sta gestendo le cose per conto di Annalise. Fa arrestare Levi mettendogli della droga nel bagagliaio della macchina e poi chiamando la polizia e depista Wes nella sua ricerca del corpo di Rebecca. Mi spiace un po’ come stanno “giocando” con Wes, però il ragazzo ha perso ogni fascino. È smorto, malinconico e fondamentalmente inutile. Connor in crisi mi fa un po’ ridere, è terribilmente melodrammatico. Temo solo possa spifferare tutto a Oliver, il che li metterebbe tutti nei guai.
Il problema principale in questa puntata rimane Asher, che deve decidere se testimoniare o meno contro la Keating, il che li colpirebbe tutti, nessuno escluso. Sono curiosa di vedere cosa succederà e spero ci facciano capire presto qualcosa. Stando a questo episodio mancano due tre settimane al “quasi omicidio” di Annalise e quindi non penso aspettino fino a fine stagione per farci scoprire cosa è successo. Insomma, domani è di nuovo giovedì, giusto?!

 

blindspot

Blindspot 1×05
Puntata davvero carina ma mi ha coinvolta meno del solito. Partiamo dal fatto che da alcuni test è risultata una contraddizione con il test del DNA e Patterson non è più convinta che Jane e Taylor siano la stessa persona. Kurt ovviamente non vuole nemmeno considerare la possibilità che ci sia stato un errore e decide di non dire niente alla donna. L’episodio si apre con una cena tra Jane, Kurt e sua sorella, dove però le cose non vanno troppo bene. Sia l’agente dell’FBI che la sorella sembrano aspettarsi che Jane ricordi all’improvviso cosa le è successo o che ritorni ad essere Taylor nel giro di un paio di giorni, ma nessuno sa cosa è successo a quella bambina così tanti anni fa e temo che Taylor non tornerà più ad esistere. La storia torna a concentrarsi sul caso di questa settimana: due uomini armati sono entrati in quello che loro dichiarano essere il loro vecchio posto di lavoro e tengono in ostaggio parecchio persone.
Kurt e il resto della squadra arrivano sul luogo, perché l’indirizzo dell’ufficio è indicato in uno dei tatuaggi di Jane. Kurt cerca di negoziare, ma quando uno dei due criminali acconsente a modificare le sue richieste senza nemmeno provare a discutere, scatta il campanello di allarme. Stanno per entrare quando l’uomo inizia a sparare agli ostaggi, apparentemente a caso. L’FBI entra e neutralizza i due uomini, ma a quel punto Weller si rende conto che qualcosa non torna. Insieme a Jane scopre una sorta di caveau in cui ci sono alcuni cadaveri. In quel momento arriva il direttore della CIA, che abbiamo già incontrato nelle scorse puntate. Scopriamo quindi che quel luogo è noto come ‘black site’, un luogo dove la CIA si mette a interrogare illegalmente i criminali. Jane viene allontanata durante la spiegazione e Zapata la accompagna. Le due donne insieme scoprono che uno degli uomini morti non è l’uomo che la CIA sta cercando, ma uno che ha preso il suo posto, permettendo a quello vero di fuggire. In pochi attimi viene quindi rivelato un attacco alla città di New York da parte di un gruppo terroristico tramite una bomba. La squadra capisce dove sono diretti gli attentatori e tra uno scontro a fuoco e l’altro riescono a fermarli. Ma la cosa che mi ha lasciato perplessa di questa puntata è l’astio palese tra FBI e CIA. Io sono come Jane, molto ingenua in questo caso e pensavo andassero d’accordo tra di loro e non che si odiassero e cercassero di ostacolarsi in ogni modo possibile. Il direttore della CIA cerca anche di far fuori Jane, perché secondo lui è al corrente di qualcosa che potrebbe danneggiare entrambe le agenzie ed entrambi i direttori in maniera grave. Per fortuna il direttore dell’FBI lo ferma e tutto si risolve più o meno per il meglio. L’ultima scena è stata coperta di insulti per Zapata, che sapevamo essere nei guai e aver bisogno di soldi, ma parlare alla CIA di Jane così è una bastardata. Spero scoprano in fretta che qualcuno ha parlato e che lei si riprenda e torni dalla parte giusta.

 

quantico

Quantico 1×04
Mi sconvolge come ogni persona in questa serie sembri nascondere qualcosa di grosso. So che è proprio quello lo scopo della storia, far sospettare di tutti e di nessuno, ma mi da fastidio non riuscire a fare nessun progresso nel capire chi è effettivamente l’attentatore. Mi piacerebbe fosse Liam, perché mi sta altamente sulle scatole o Elias perché non mi piace come personaggio (o forse semplicemente non mi piace l’attore perché mi ricorda quando era in The Flash), ma temo non sia nessuno dei due. Eravamo rimasti con Simon che fa il doppio gioco e sta lavorando con l’FBI per far catturare Alex, ma all’ultimo momento decide di fidarsi di lei e salvarla. I due vanno a cercare informazioni riguardanti l’unica prova che hanno, il cavo che Alex ha recuperato da casa sua. Scoprono che c’è solo una ditta che fabbrica quel tipo di cavo e, non troppo sorprendentemente, quella ditta appartiene a Shelby. I due corrono quindi a casa della bionda, che però non si rivela troppo amichevole. Ci ritroviamo in un gioco di pistole non troppo piacevole, in cui ognuno sta tenendo sotto tiro un altro. Ryan e Simon se ne vanno perché l’FBI ha rintracciato il cellulare di Simon e lasciano le due ragazze sole. Shelby però non vuole far fuggire quella che crede una terrorista (come mai non lo so visto che qualche mese prima erano amicissime). Alla fine, dopo un po’ di lotta e qualche livido Shelby è ammanettata alla ringhiera di casa e Alex la tiene in ostaggio. Non ho idea di quali siano le sue intenzioni, ma sono piuttosto curiosa di scoprirlo.
Qualche mese prima, invece, all’accademia, vediamo tutti i ragazzi intenti con un’esercitazione sugli ostaggi. Alex, da quando ha saputo del padre, cerca di eccellere in tutto, pensando che forse essere la migliore, le perdonerà il fatto di aver ucciso un eroe.
Liam chiede a Ryan di convincerla a lasciare l’accademia e né Booth né abbiamo capito il perché di questa richiesta. Per fortuna Ryan decide di contraddire gli ordini e, anzi, convince Alex a rimanere quando lei, scoraggiata dal fallimento di una missione, vorrebbe mollare. Non so cosa nasconda Liam, ma spero ci venga svelato presto. Ho bisogno di qualcuno da odiare!

 

mon firma

Un anno di blog

Sembra ieri che tutte emozionate abbiamo cliccato sul quel tasto ‘Crea blog’. E invece è già passato un anno, un anno pieno di impegni a cui si è aggiunto anche questo, eppure, se anche con qualche momento di difficoltà, siamo riuscite a portare avanti tutto.
Ultimamente le recensioni di libri sono un po’ in calo, soprattutto per mancanza di tempo, non riusciamo infatti nemmeno a leggere molto. La nostra Annina continua invece imperterrita con i suoi film del lunedì – saltandone davvero pochi – e meno male che c’è lei a dare un po’ di regolarità. La Mon ha smesso di scrivere recensioni e si dedica anima e corpo ai Weekly Recap, ma confido nel fatto che prima o poi tornerà più lanciata che mai. Io invece mi sogno le idee di notte, poi le espongo in millanta messaggi whatsapp che non capirei nemmeno io e invece loro due mi danno corda e mi aiutano a portare a compimento più o meno tutto: da sola non andrei da nessuna parte.

Vorrei raccontarvi le emozioni provate per la prima recensione, il primo Blog Tour, il momento in cui ci è arrivata la mail con il materiale del primo Cover Reveal, per la prima volta che abbiamo chiesto ad altre ragazze se andava loro di partecipare ad un’iniziativa di gruppo. Vorrei rendervi partecipi delle mille risate fatte quando era ora di preparare un banner nuovo, la Mon con Photoshop, io che la facevo impazzire per spostamenti di un millimetro continuando a cambiare idea e l’Anna che faceva finta di non conoscerci.
Non penso di riuscire a esprimere tutto ciò, ma forse è stato proprio questo a rendere bellissimo questo anno.

Cos’altro si può dire? Penso sia stato un anno di crescita per tutte tre, iniziamo a vedere la fine del nostro percorso di studi ed è ora passata di decidere cosa fare della nostra vita, perlomeno dei prossimi anni. Sono convinta che in qualche modo il blog ci abbia dato una mano, ci ha sicuramente permesso di svagarci, di provare nuovi modi di organizzarci e di abituarci a lavorare in tre, provando a unire le idee di tutte, senza ignorare nessuna ma senza permettere che nessuna avesse sempre ragione.

Poi ci siete voi, voi che, se anche non siete ancora moltissimi, ci sostenete e ci fate venire voglia di continuare a ritagliarci del tempo prezioso da dedicare a questo piccolo mondo virtuale in cui abbiamo messo le radici esattamente un anno fa.
Un ringraziamento particolare va alle ragazze che ci hanno supportate e sopportate durante le iniziative di gruppo, dalla prima intervista dell’anno scorso alla rubrica That moment when tanti is meglio che one che stiamo portando avanti con entusiasmo.

Un grazie speciale anche a Rachele del blog Di Tutto Cuore per la rubrica Voglia di… che ha visto un momento di stop causa mille impegni, ma che contiamo di riprendere in mano.

E infine, a costo di diventare sentimentale, un grazie davvero enorme alle mie due compagne di avventura – Anna e Mon – perché senza di voi non avrei mai pensato di poter avventurarmi in una cosa simile.

Abbiamo pensato di festeggiare insieme a voi, quindi abbiamo deciso che ogni 5 persone che ci dimostreranno il loro affetto e ci faranno gli auguri in un commento qui sul blog, ne estrarremo una a cui regalare un piccolo pensierino-sorpresa!

Banner 1 year

Carino eh il banner? Stavolta è opera dell’Anna che ci ha fatto una sorpresa senza dirci nulla, anche se in realtà qualche spoiler lo avevamo ed eravamo anche un po’ spaventate per cosa si sarebbe inventata.
Ma dopo tutta questa cosa semi-sentimentale veniamo all’idea geniale che l’Anna ha avuto per festeggiare: un’intervista a tre in stile Iene. Ci siamo quindi autointervistate ed eccovi il risultato.

Chi delle tre pubblica spesso in ritardo?

Anna: Andiamo a momenti, di più direi la Mon.
Kia: La Mooooon. Anche se ci sono delle settimane in cui non scherzo nemmeno io.
Mon: Ehm, io.

La recensione di cui vai più fiera.

Anna: Si alza il vento e Big Hero 6.
Kia: Il circo della notte di Erin Morgenstern, perché credo sia stata la più difficile e, nonostante questo, credo di essere riuscita a trasmettere un po’ della magia contenuta in quel capolavoro.
Mon: I’ll give you the sun di Jandy Nelson.

Chi fa più errori di grammatica?

Anna: Mi sa che sono io ma posso dire che il 99% degli errori sono virgole che mi sa non riuscirò mai ad azzeccare.
Kia: Dico solo che ‘Anna’ e ‘virgole’ non possono stare nemmeno nella stessa frase.
Mon: Anna (sorry :P).

Cosa ti aspettavi dopo un anno di blog?

Anna: Di aver imparato a mettere le virgole…. scherzi a parte ero curiosa di vedere se tra i mille impegni questa cosa del blog sarebbe durata ed infatti oggi compiamo un anno, sono soddisfatta!
Kia: Speravo di essere ancora qui, e ci siamo riuscite. Speravo che qualcuno ci seguisse, e ci siamo riuscite. Speravo che tutto questo lavoro insieme non ci portasse a litigi, e ci siamo riuscite. Meglio di così…
Mon: Non ho mai avuto delle aspettative assurde, se non quella di essere ancora qui dopo così tanto tempo. Speravo di riuscire a mantenere insieme alle altre un posto in cui svagarci e blaterare delle nostre passioni e mi pare che lo scopo sia stato raggiunto.

Pensavi saresti arrivata fin qui?

Anna: Ci speravo molto e ho fatto del mio meglio per arrivare ad oggi, ogni recensione è una sfida per migliorare 🙂
Kia: Ci speravo. Avrei potuto fare di più, ma ce l’abbiamo fatta e sono molto orgogliosa di questa cosa.
Mon: Ci speravo e sono molto soddisfatta di esserci riuscita.

La più disordinata.

Anna: Domanda difficile, direi la Mon…. La Kia è l’ordine fatto a persona tanto che spesso rimango sconvolta 😛
Kia: La Mon, però alla fine riesce a organizzarsi anche nel suo casino, quindi.
Mon: Sempre io temo.

È facile gestire in tre un blog?

Anna: Lavorando in tre più o meno riusciamo sempre ad avere qualcosa da pubblicare e a trovare sempre delle idee per rubriche, banner ed quant’altro, anche se mettere insieme tre persone con gusti diversi richiede dei momenti di confronto.
Kia: Da una parte facilita le cose, perché le idee sono moltiplicate per tre, così come il tempo per scrivere i post. Dall’altra c’è la difficoltà di mettere d’accordo tre persone totalmente diverse. Fortunatamente questo non ci ha mai creato problemi, ma solo qualche sana discussione.
Mon: Non è mai facile gestire un impegno del genere, nemmeno in tre, ma c’è da dire che non essere da sola ha aiutato molto. Da sola non avrei mai avuto la costanza e la forza di continuare per tutto questo tempo.

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Obiettivi futuri per il blog.

Anna: Conquistare il mondo! Nell’attesa portare avanti il blog anche negli anni prossimi, dovunque saremo.
Kia: Continuare a portarlo avanti anche una volta che, finita l’Università, non saremo più fisicamente insieme ogni giorno.
Mon: Ehm, ricominciare a scrivere recensioni di libri? No vabbè, scherzi a parte, l’obiettivo è sempre quello: continuare a scrivere e a parlare delle nostre passioni il più possibile, anche quando saremo lontane.

Un ringraziamento a chi ti segue.

Anna: Grazie, grazie, grazie. Voi non lo sapete ma ad ogni mi piace e commento che riceviamo sono sempre lì a saltellare di gioia. Sapere che ci seguite e quello che pubblichiamo vi interessa e piace è per me, come anche per la Kia e la Mon, fonte di grande soddisfazione! Senza di voi non saremmo arrivate fino a qui, quindi voglio fare un grande abbraccio di gruppo con tutti voi e spero continuerete a sostenerci come state facendo!
Kia: Senza voi che ci seguite non ci saremmo neanche noi, e senza le ragazze che ci supportano con le iniziative di gruppo il blog sarebbe molto meno bello. Quindi grazie davvero, perché se non ci foste stati voi probabilmente avremmo già dovuto chiudere la nostra casetta sul web.
Mon: Credo di poter affermare con certezza che l’esperienza di blogger non sarebbe la stessa senza tutti voi che ci seguite. Quando abbiamo iniziato non ci aspettavamo di avere il supporto di persone come voi, che ogni giorno ci aiutate a migliorare e a realizzare idee meravigliose. Tutto questo per dire un semplice grazie. Senza di voi non esisterebbe Ikigai così com’è e sarebbe tutto meno divertente.

Hai mai riletto una tua vecchia recensione?

Anna: Ahhh… ci ho provato una volta ed è stato strano. In genere non mi piace rileggere/rivedere/riascoltare qualcosa che ho fatto io.
Kia: Raramente. Qualche volta se qualcuno mi dice di aver letto un libro che ho recensito la rileggo per vedere cosa avevo scritto su quel libro.
Mon: Sì, molto spesso.

La tua recensione preferita non scritta da te.

Anna: Della Mon mi è piaciuto un sacco la recensione del’episodio di Natale dell’ottava stagione di Doctor Who e la recensione di ‘Con un poco di zucchero’. Della Kia invece ‘Il circo della notte’.
Kia: Per quanto riguarda l’Anna ‘La custode di mia sorella’ o ‘Il colore viola’, perché trovo che quando scrive recensioni di film che trattano temi delicati assuma lei stessa una delicatezza particolare nello scrivere. Per quanto riguarda la Mon scelgo la recensione di ‘La tentazione di Laura’, che magari non è la sua più bella recensione, ma so che ha superato il blocco che aveva per scriverla. Penso che nel momento in cui supererà di nuovo il blocco che ha ormai da qualche mese, quella che scriverà diventerà la mia nuova recensione preferita scritta da lei.
Mon: ‘Padri e figlie’, una delle ultime che ha scritto, per quanto riguarda Anna, perché dopo averla finita ho pensato: “Wow, davvero davvero bella”. Per Kia, scelgo la prima in assoluto, ‘La straniera’ perché ancora me la ricordo con lo sguardo fisso davanti a un file word bianco che non sapeva cosa scrivere. Quella prima recensione è stato un ostacolo bello grosso, ma l’ha superato alla grande.

Avresti mai pensato di metterti a scrivere su un blog?

Anna: Onestamente? Mai, non sono mai stata brava a scrivere parlando delle mie impressioni su qualcosa quindi l’ultima cosa che avrei immaginato di fare è mettermi a scrivere recensioni. Ma si sa, la vita è imprevedibile e devo dire che ogni tanto qualche recensione carina viene pure a me 🙂
Kia: Assolutamente no, e ancora oggi quando fisso un file bianco prima di scrivere una recensione mi chiedo il perché. Però mi piace.
Mon: Sì, ma da sola sapevo che non sarei riuscita a mantenerlo. Avere loro due al mio fianco è stata una manna dal cielo.

Dopo una lunga convivenza hai imparato a conoscere pregi e difetti delle altre, ti sfido a scegliere un pregio e un difetto da condividere con il pubblico.

Anna: Oh miseria. Partiamo dalla più anziana e quindi dalla Kia: un pregio è che è sempre super organizzata, quindi ci ricorda sempre tutti i post delle iniziative a cui partecipiamo e delle rubriche, la sua organizzazione è l’ancora di salvezza alla mia memoria volatile. Difetto: In passato ha bocciato delle mie idee a mia detta geniali ma non è detto che non le approverà in futuro. Pregio della Mon: la creatività e la pazienza nell’occuparsi della grafica della pagina (grazie per il banner con i pinguini). Difetto: a volte è un po’ insicura su quello che scrive ma ci siamo noi ad incoraggiarla!

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Kia: Partiamo dalla Mon: pregio principale credo sia la sua capacità di capirmi e la pazienza che dimostra nei miei confronti quando me ne esco con qualche follia atomica, la faranno santa per questo. è in grado di spostare un pezzo di banner avanti e indietro di qualche millimetro per mezz’ora per farmi felice (per esempio adesso mi ha appena creato l’intestazione del profilo Instagram del blog in maniera piuttosto divina) Difetto direi la predisposizione a scoraggiarsi e rinunciare: se qualcosa non viene come dice succede spesso che se ne esca con un ‘vabbè chissenefrega va bene così’. C’è da dire che qualche giorno dopo riprende tutto in mano e ci riprova.

Per quanto riguarda l’Anna direi che il pregio è l’entusiasmo che dedica ad ogni cosa, anche alla più piccola e poco significativa. Vederla emozionarsi anche per le piccole cose fa bene anche a noi. Il difetto dipende anche quello dal’entusiasmo, vorrebbe fare sempre mille cose, più di quante sia fisicamente possibile. E questa cosa fa a pugni con le mie manie organizzative e con la mia ansia.
Mon: Alur, partiamo da Anna! Un pregio direi l’essere sempre allegra, è incredibile. Difetto..ha fretta, per esempio mentre scrive. Le idee non vengono con la fretta 😉
Kia ha come pregio di essere l’organizzazione fatta a persona. Il nostro blog è così ordinato grazie a lei. Difetto..l’ansia? Io non sono da meno, ma lei ha settato un nuovo record come livello di stress a cui una persona può essere sottoposta. Vi voglio bene

Una fissazione (che in qualche modo c’entra anche col blog) di almeno una delle altre due.

Anna: Allora entrambe hanno la fissa per le virgole (non mi spiego che nessuna delle mie virgole vada bene). La Kia decisamente ama le cose giustificate e poter abusare della parola ‘basicamente’ (per ulteriori dettagli chiedete a lei). La Mon invece non mette gli articoli davanti ai nomi femminili e con gli articoli in generale secondo me ha un rapporto tutto suo. Io invece sono qui a chiedermi perché non possiamo fare 15 domande visto che 14 non è una cifra tonda.

Kia: L’Annina ha una malattia brutta che le impedisce di accettare interviste o elenchi con numeri che lei non considera ‘tondi’. Infatti avrà sicuramente qualcosa da ridire su queste 14 domande. La Mon è fissata nel togliere gli articoli da davanti ai nomi, so che avrebbe perfettamente ragione, ma mi fa un sacco ridere quando si riconosce un post scritto da lei perché nomina qualcuna di noi senza articoli. E poi insulta me perché li metto. 😉
Mon: Mmm Anna ha una mania per quelli che lei definisce “numeri tondi”. Le domande di un’intervista, per esempio, devono essere multipli di 5, altrimenti non vanno bene. Kia ha una fissazione (che condivido pienamente) per i testi giustificati. Se per caso ci si dimentica partono fuochi e fiamme (non dico cosa succede quando legge un post non giustificato su un altro blog/sito).

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Ed eccoci arrivate in fondo, un post un po’ eterno ma ci tenevamo a condividere un pezzetto di noi con tutti voi che ci supportate e ci seguite.
Grazie per essere arrivati fino a qui, speriamo di rivederci tra un anno.

That moment when tanti is meglio che one: How to get away with murder #2

Buongiorno a voi ed eccoci per il secondo appuntamento con questa fantastica rubrica dal nome lunghissimo! Per chi si fosse perso il primo post lo può trovare qui, mentre se anche voi seguite la serie, anch’essa con un nome infinito che ogni volta che lo pronuncio mi sembra di dire un scioglilingua, vi auguro una buona lettura 🙂 Se per caso vi ritrovate nelle risposte o non siete d’accordo con qualche nostra intuizione non abbiate paura di commentare, risolvere i numerosi misteri che nascono ogni puntata non è impresa da poco e tutto l’aiuto e i pareri possibili sono ben graditi!

P.S. Purtroppo la Karen queste settimane non è riuscita a mettersi in pari con le puntate quindi oggi non ci saranno le sue risposte ma tornerà presto con noi 😉

thatmomentwhen howtoget

Cosa non ti saresti mai aspettata di queste due puntate?

Alessandra: Allora boh! Non sto capendo più niente, questa puntata mi ha inquietata da morire soprattutto per il caso che dovevano difendere… l’ansia! (E la rabbia perché queste cose succedono davvero.)
Anna: A questa domanda non saprò mai cosa rispondere visto che tipo ogni due per tre rimango sconvolta da tutto quello che scopriamo e non… però devo dire che oltre alla moglie di Nate che chiede ad Annalise di aiutarla a suicidarsi, mi ha sconvolto il caso della tipa che ha ucciso la sua amica a coltellate e per come sia poi finita la situazione in aula.
Chiara: Momento più sconvolgente… la moglie di Nate che chiede ad Annalise di aiutarla a morire.
Federica: Non mi sarei aspettata Nate e Wes così complici. Non me la contano giusta quei due insieme. (Pure la moglie di Nate che chiama Annalise mi ha sconvolto, soprattutto per la proposta che le fa).
Kia: La cosa che non mi sarei mai aspettata è la collaborazione di Nate, sia con Wes per quanto riguarda Rebecca sia con tutti i ragazzi nella notte maledetta.
Mon: La moglie di Nate che chiede ad Annalise di ucciderla, o comunque di procurarle le pillole per suicidarsi. Anche se il caso della ragazzina dolce dolce che ammazza l’amica mi ha sconvolta.
Silvia: Per me nessun momento in queste due puntate è stato così sconvolgente.
Veronica: La cosa che mi ha sconvolto di più delle due puntate è stato Asher che entra in casa delle Keating.

Chi è il “killer” della stagione? (Abbiamo immaginato che il quasi omicidio che si vede nella scena di ‘2 mesi dopo’ sia il caso della stagione)

Alessandra: Il Killer non lo sooooooo… ma inizio a pensare che sia Levi…
Anna: Conoscendomi so che non lo indovinerò mai, ma dopo queste due puntate cambio posizione e nomino Asher!
Chiara: Punto ancora su Nate!
Federica: Continuo a pensare che il killer sia Wes.
Kia: Comincio a sospettare di Levi, anche se Asher mi piace sempre meno.
Mon: Mi sembra ancora strano che Eve sia scomparsa di punto in bianco e nessuno l’abbia più nominata, quindi un po’ mi puzza, però anche Asher non me la racconta giusta sta stagione, anche se forse è troppo banale come killer.
Silvia: Killer secondo me Asher o qualcuno a lui collegato.. magari è stato scoperto il suo secreto e ha messo a tacere chi sapeva.
Veronica: Ancora non so rispondere a questa domanda,la trama si ingarbuglia sempre di più!

Chi è la bionda della foto sul telefono di Asher e cosa ha a che fare con lui? (Intuizioni random sulla bionda)

Alessandra: Secondo me è una ex di Asher e magari c’è stato un incidente e lei è morta oppure l’ha messa incinta oppure boh XD abbiamo ancora troppo poche informazioni, e potrebbe anche essere la sorella segreta e noi non ne sappiamo nulla (ma comunque penso sia morta XD)
Anna: Oh miseria, ci ho pensato su ma davvero non ne ho la più pallida idea. L’idea più immediata è che sia una sua ex, ma secondo me Asher è stato involontariamente coinvolto in un incidente in cui c’entra la bionda. A questo punto mi viene da pensare se lei sia attualmente viva o morta. Ancora sappiamo troppo poco ma secondo me ci saranno rivelazioni shock prossimamente.
Chiara: Secondo me la bionda era una ragazza della compagnia di amici di Asher, comunque qualcuna con cui lui aveva a che fare anni prima e che è morta in qualche genere di incidente mentre erano ubriachi o drogati, o comunque qualcosa per cui potrebbe essere considerato anche lui colpevole.
Federica: La bionda è una ragazza del suo passato, secondo me è rimasta uccisa in un incidente e Asher è il colpevole ma (forse, ancora non sono riuscita a capirlo) non è mai stato accusato di questo.
Kia: La bionda secondo me l’ha conosciuta davvero in biblioteca, però o le è successo qualcosa di brutto e Asher è coinvolto oppure sa qualcosa che Asher ha fatto ma che non può permettersi che lo si venga a sapere.
Mon: Vecchia fiamma o amica di Asher che durante una gita al lago nominato dalla Sinclaire è morta, probabilmente a causa del ragazzo. La storia è stata poi insabbiata dal padre, ma la Sinclaire è riuscita a scoprirlo.
Silvia: La bionda non saprei.. magari una ex alla quale è successo qualcosa di brutto per colpa di Asher e che la famiglia ha insabbiato.
Veronica: Tiffany potrebbe essere una compagna o ragazza di Asher che magari è morta.

Vi sareste comportati anche voi come Connor?

Alessandra: Assolutamente SI. Connor forever <3
Anna: Penso di si, anche se sarebbe stato meglio affrontarla faccia a faccia piuttosto che in sordina, ma comunque è sicuramente l’inizio di un colpo di stato!
Chiara: No perché, anche se voleva impedire a una che era chiaramente una psicopatica di farla franca, non ha agito alla luce del sole. Se aveva davvero così tanti scrupoli di coscienza, doveva farsi avanti direttamente.
Federica: Assolutamente si, penso che sia stata la cosa giusta da fare. Capisco che gli avvocati devono difendere il proprio cliente ma è stato giusto così punto e basta (ahahah).
Kia: Pur facendogli grande onore, sono convinta che avrebbe dovuto dire la sua e farlo alla luce del sole. D’altronde se sta per diventare avvocato sono dell’idea che avrebbe dovuto mettere in conto da tempo la possibilità di dover difendere anche gente evidentemente colpevole. Resta comunque che credo che chiunque avrebbe paura a contraddire la Keating.
Mon: Ci sta che abbia provato a fare la cosa giusta, ma avrebbe dovuto farlo alla luce del sole. Dal lavoro che vuole fare mi pare strana questa sua crisi di coscienza, però al suo posto penso avrei trovato anche io il modo di far andare la ragazza in prigione.
Silvia: Si! Si assolutamente.
Veronica: Connor per una volta ha provato a tirare fuori le palle e fare ciò che sentiva giusto.Mi piace la sua evoluzione in questa stagione,sul lavoro e nella vita privata. Ma guai a mettersi contro Annalise…

Bene, e anche dopo queste due puntate siamo ancora più confuse e lontane dalla soluzione del mistero! Ma ci sono ancora molti episodi in cui tutto può davvero succedere! Ci rivediamo tra due settimane sperando che nel frattempo la Keating tenga duro e rimanga tra di noi.

That moment when tanti is meglio che one: Un giorno solo, tutta la vita #2

Buona sera a tutti!
È già passata una settimana ed eccoci qui con il secondo appuntamento di questa settimana dedicato al libro ‘Un giorno solo, tutta la vita’.
Se qualcuno si trova a passare di qui per caso, qui può trovare di cosa si tratta.

thatmomentwhen ungiornosolotuttalavita

Per questa settimana l’idea iniziale era un guest post. Ma siccome l’organizzazione è un optional e le giornate da 48 ore non sono ancora riuscita a ottenerle – giuro che ci sto provando – è saltato tutto. Quindi, in una notte più o meno insonne mi è venuta un’idea un po’ stramba. La mattina l’ho comunicata alla Mon e quella santa donna l’ha approvata a pieni voti. Mi aspettavo gli insulti delle ragazze che invece sono sembrate entusiaste nonostante, secondo me, qualche maledizione mi sia arrivata.
Per farla breve, ho chiesto a ognuna delle partecipanti di scegliere un passaggio, una frase, che avevano apprezzato particolarmente e riportarla su un foglio nella maniera che preferivano. Non ho dato altre indicazioni, un po’ perché ero curiosa di vedere cosa ne sarebbe uscito, un po’ perché anche le mie trovate ‘geniali’ hanno dei limiti.
Mano a mano che mi arrivavano i loro file, io sbrilluccicavo, rendendomi conto che in effetti non era stata un’idea così malvagia. Non era mai stata così evidente la nostra diversità, l’emergere in qualche modo della nostra personalità. E non potrei esserne più felice. Perché alla fine la magia delle letture di gruppo è questa, un gruppo di persone completamente diverse che si trovano a discutere su uno stesso argomento, confrontandosi e forse anche crescendo. Quindi, come sempre, GRAZIE a Cristina, Karen, Rachele e Veronica, oltre, ovviamente, alla Mon. ♥♥

(Se avete difficoltà a leggere le citazioni è sufficiente cliccare sulle immagini per ingrandirle.)

Cri

cri


karen
Karen

Mon

mon


kia
Kia

Rac

rachele


veronica
Veronica

Prima di abbandonarvi volevo però tediarvi con un paragrafo di storia. Nel libro si parla del ghetto/campo di concentramento di Terezín. Se devo essere sincera, in 22 anni lo avevo solo sentito nominare. Quindi sono andata ad informarmi un po’ sul web e, per chi fosse interessato, vi lascio, in qualche riga, quello che ho scoperto.

Terezín è una città della Repubblica Ceca che si trova circa 60 km a nord di Praga e nacque alla fine del XVIII secolo come città-fortezza. Nel 1938, l’invasione tedesca in Repubblica Ceca, la città di Terezín viene presentata dalla propaganda nazista come esemplare insediamento ebraico: la realtà è che si tratta di un vero e proprio campo di concentramento, noto per aver ospitato artisti, intellettuali e un numero molto elevato di bambini.

Tra il 1941 e il 1945 vennero deportati a Terezín più di 140.000 ebrei, un quarto dei quali morì nel campo, mentre un’altra parte consistente venne deportata verso altri campi di sterminio.

Di questi deportati circa 15.000 erano bambini, con un’età compresa tra i 12 e i 16 anni: ne sono sopravvissuti circa un centianio. Terezín era un campo di passaggio e prevedeva quindi uno spazio anche per loro. Sotto la guida degli ebrei adulti, i bambini frequentarono lezioni e parteciparono a molte iniziative culturali. Tra gli animatori anche Dicker Brandejsovà, artista e progressista morta, proprio come la maggior parte dei bambini, nel campo di Auschwitz nell’autunno del ’44. Di questi bambini ci rimangono circa 4000 disegni e un grande numero di poesie.

Se vi interessa approfondire in internet è pieno di notizie di tutti i tipi, io volevo solo darvi qualche informazione 🙂

E anche per questa settimana siamo arrivate alla fine, ci vediamo la prossima con un’altro post tutto diverso. Fatemi sapere se questa idea delle ‘citazioni personalizzate’ vi è piaciuta e buone letture!!