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Review Party: Un amore dolcemente complicato di Miranda Dickinson

Buongiorno lettori! Siamo arrivati a metà settimana e noi siamo qui, insieme ad altre 6 fantastiche blogger, per presentarvi un romanzo pieno d’ammmore per festeggiare San Valentino. Di cosa si tratta? Un amore dolcemente complicato di Miranda Dickinson, uscito ad inizio mese per Newton Compton Editori.

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un amore dolcemente complicato cover

Titolo: Un amore dolcemente complicato
Autore: Miranda Dickinson
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Un singolo giorno può cambiare tutto. Nell Sullivan è nota tra i suoi amici per essere la precisina con un “piano quinquennale”. La sua agenda è sempre fitta di impegni e non c’è nessuno in tutta Londra altrettanto organizzato e responsabile. Ma quando si trova senza un lavoro e di nuovo single nello stesso giorno, Nell decide che è arrivato il momento di smetterla di pianificare tutto e cominciare a correre dei rischi. È così che mette insieme i suoi risparmi per concedersi finalmente un viaggio verso la città nella quale tutto è possibile: San Francisco. Neanche il tempo di arrivare, e viene accolta da una variegata e bizzarra ondata di nuove conoscenze, tra cui l’intrigante e bellissimo Max. Molto presto, grazie a loro, comincerà a sentire la città californiana come una seconda casa. Ma, arrivato il momento di tornare a Londra, metterà in valigia anche la nuova Nell, quella più spontanea e rilassata? E la magia di San Francisco continuerà a produrre effetti anche a miglia e miglia di distanza?

Un amore dolcemente complicato è il classico romanzo rosa e ci porta tutto quello che ci aspettiamo da un romanzo di questo genere: poca azione, un dramma iniziale, tanti occhi a cuoricino e un finale perlopiù positivo.

Nell Sullivan è una ragazza come tante, con un lavoro che non la soddisfa appieno ma che le dà ciò che le serve, una migliore amica che lavora con lei e con cui si può confidare, una storia di tira e molla con un ragazzo bellissimo, intelligente e simpatico: Aidan.
Quando si ritrova all’improvviso senza lavoro e senza speranza di trovarne uno a breve, però, decide di investire i suoi risparmi per andare a trovare Lizzie, la cugina con cui è cresciuta e che adesso abita a San Francisco.

Ci troviamo così catapultati nella seconda parte del romanzo, quella ambientata nella città americana. A Londra abbiamo conosciuto parte dei personaggi che ci faranno compagnia durante la storia – Vicky, la migliore amica di Nell, Aidan, i genitori di Nell – ma è a San Francisco che, secondo me, il romanzo si fa interessante.

L’autrice ci accompagna infatti, insieme ai protagonisti, per le strade di una città che semplicemente adora, raccontandoci particolari e facendoci scoprire angoli caratteristici che rendono la lettura curiosa e ci fanno davvero venire voglia di prendere tutto ed andare a San Francisco. Deve davvero meritare una visita.

Comunque, è in questa seconda parte che entrano in gioco personaggi più o meno importanti, ma tutti gestiti meglio di quelli a Londra. Sono più dinamici, più complessi come personalità – almeno quelli fondamentali – e aiutano una Nell svuotata a ritrovare sè stessa, a credere nei suoi sogni, a volersi bene.

Tuttqavia, se mi aspetavano otto settimane di cibo altrettanto spettacolare, mi dissi che dovevo fare in modo di aumentare la quantità di esercizio fisico mentre ero lì, se non volevo rientrare in Inghilterra come Jabba th Hutt dopo un banchetto a base di schiavi.

Ho trovato Lizzie, la cugina di Nell, un bel personaggio. Sempre piena di iniziativa, sorridente, con tanta voglia di mettersi in gioco ogni giorno. Annie, la proprietaria del diner sotto casa di Lizzie, è un altro portento. Me la sono immaginata un po’ come la versione magrolina di Granny di OUAT.

Purtroppo trovo che la controparte maschile, nonostante il ruolo fondamentale vista la natura romantica del libro, non si stata delineata perfettamente. Capiamoci, abbiamo in nostri uomini, ma un po’ piatti, con poca personalità. Non ci fanno innamorare di loro senza via di scampo.

La storia, comunque, sguazza rapida e coinvolgente nella sua pozzanghera di cliché, un po’ scontata sì, ma mai noiosa, rendendosi così una lettura piacevole per passare qualche ora piacevole immersi tra le pagine di un libro.


Blog Tour: La libreria dove tutto è possibile di Stephanie Butland + vinci una copia del libro

Buongiorno lettori! Post in una giornata non usuale per il nostro angolino, ma siamo qui per presentarvi la nostra tappa del Blog Tour de La libreria dove tutto è possibile di Stephanie Butland, edito da Garzanti.


Nella nostra tappa vi parleremo di libri che parlano di libri. Mi raccomando, leggete fino in fondo: c’è in palio una copia cartacea de La libreria dove tutto è possibile!

Prima di entrare nel merito della nostra tappa, andiamo a vedere qualche dettaglio sul libro!

la libreria dove tutto è possibile cover

Titolo: La libreria dove tutto è possibile
Autore: Stephanie Butland
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Nel cuore di York c’è una piccola libreria. È il rifugio preferito della giovane Loveday Cardew. L’unico luogo che sia mai riuscita a chiamare casa. Solo qui si sente al sicuro. Solo qui può prendersi cura dei libri proprio come loro si prendono cura di lei. Perché è attraverso le loro pagine che riesce a comunicare le sue emozioni. Fino al giorno in cui comincia a ricevere misteriosi pacchi ricolmi dei libri con cui è cresciuta. E inizia a pensare che qualcuno stia cercando di mandarle un messaggio. Qualcuno che forse la conosce bene e conosce anche la sua infanzia, piena di ricordi difficili. Loveday sa che non può più nascondersi e far finta di niente. Deve affrontare quel passato che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle. Al suo fianco, pronto ad aiutarla a raccogliere tutto il coraggio di cui ha bisogno, c’è il dolcissimo Nathan, poeta in erba, l’unico che sembra conoscere la strada per arrivare al suo cuore.

E adesso vediamo di entrare nel merito della tappa. Quando mi sono messa alla ricerca di libri – romanzi – che parlano a loro volta di libri, ho deciso di spaziare tra i generi. Ovviamente, viste le mie letture, i romanzi rosa la fanno da padroni, ma anche lì mi sono imposta di toccare dal chick lit al romanzo più ‘serio’. Andiamo a vedere cos’ho scovato per voi.

quando l'amore nasce in libreria cover

Quando l’amore nasce in libreria
Veronica Henry

Goodreads | Recensione | Amazon

Partiamo col botto, un libro che ho adorato e che sto consigliando a tutti.
Un romanzo rosa in cui non sono l’amore e la sdolcinatezza a farla da padroni, ma una libreria che io mi immagino un incrocio tra Shakespeare & Co di Parigi e la Libreria Aqua Alta di Venezia.

è solo una storia d'amore cover

È solo una storia d’amore
Anna Premoli

Goodreads | Recensione | Amazon

Dal rosa velato al classico chick lit, ho deciso di consigliarvi una delle mie autrici preferite: Anna Premoli. Perché È solo una storia d’amore? I protagonisti sono due scrittori e tutta la storia è legata a due romanzi mooolto particolari.

storia di una ladra di libri cover

Storia di una ladra di libri
Markus Zusak

Goodreads | Amazon

Dal rosa passiamo alla fiction storica, uno dei libri che porterò sempre nel cuore e di cui ho davvero apprezzato anche la versione cinematografica, una cosa assai rara. Zusak con la storia di Liesel mi ha decisamente rubato il cuore.

la biblioteca dei morti cover

La biblioteca dei morti
Glenn Cooper

Goodreads | Amazon

Cambio totale di genere e passiamo al thriller. Ce ne sono un sacco ambientati in bliblioteche o vecchi archivi pieni di libri polverosi, uno tra i più conosciuti è probabilmente La biblioteca dei morti, primo volume della serie di Glenn Cooper.

tutta colpa di un libro cover

Tutta colpa di un libro
Shelly King

Goodreads | Recensione | Amazon

Ok, lo so. Torniamo al romanzo rosa con Tutta colpa di un libro, un volume dalla copertina magnifica e dalla storia non epica, ma che ci permette comunque di passare qualche ora piacevole e piena di romanticismo.

Ed eccoci in fondo. Li conoscevate? Ne avete aggiunto qualcuno alla lista dei libri da leggere??
Prima di salutarvi, vi ricordo del giveaway per vincere una copia cartacea de La libreria dove tutto è possibile.

Giveaway – Regole

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Mi raccomando, non perdete le altre tappe <3

Recensione: Di notte sognavo la pace di Carry Ulreich

Buongiorno lettori! Oggi vi parlo di Di notte sognavo la pace di Carry Ulreich, libro che Longanesi mi ha gentilmente inviato in cambio di una mia onesta opinione.

di notte sognavo la pace cover

Titolo: Di notte sognavo la pace
Autore: Carry Ulreich
Editore: Longanesi
Link di acquisto: Amazon | Kobo

Rotterdam; mercoledì 17 dicembre 1941
Prima del 1940 nel nostro laboratorio c’erano 17 persone, ma ormai non produciamo più confezioni, e papà lavora con una sola ragazza. Quanto durerà ancora? Gira voce che il 1° gennaio 1942 tutte le imprese tessili degli ebrei dovranno chiudere. Chissà, magari pure noi, anche se papà è sarto, solo che abbiamo un po’ di stoffe e probabilmente (anzi, credo quasi sicuramente) i crucchi le useranno come scusa.
Già da qualche tempo (dalla « grande paura » del 3 ottobre) non ci sono più sparatorie, ma la settimana prossima c’è di nuovo il chiaro di luna, e sicuramente ricominceranno a sparare contro gli inglesi, che vogliono bombardare la Germania. Certe volte colpiscono anche Rotterdam e quando riescono a centrare qualche obiettivo i tedeschi si alzano in volo e lanciano bombe sulla popolazione civile. O almeno, così diciamo noi, che parteggiamo per gli inglesi, ma il giornale la pensa diversamente. Quante ne dicono. C’è sempre qualche aereo che è stato abbattuto. Tu ci credi? Io no.

Di notte sognavo la pace è un libro differente da ciò che leggo di solito, si tratta del diario – riscoperto da poco e successivamente pubblicato – di una ragazza ebrea e olandese durante la seconda guerra mondiale. Uscito a metà gennaio in occasione della Giornata della Memoria, mi ha attirata da subito e sono molto contenta di averlo letto.

Carry ha 15 anni quando in Olanda iniziano a diffondersi le prime leggi antisemite. Prima viene fatta chiudere l’attività del padre che era sarto, poi piano piano vengono loro tolti tutti i diritti e la possibilità di vivere. Devono consegnare le biciclette, gli oggetti di valore, devono portare la stella e non possono uscire di casa all’infuori di orari ben definiti. A questo si aggiunge la guerra che stanno vivendo tutti, le tessere annonarie, la ricerca di bollini che danno diritto magari ad una pagnotta in più.

Carry ha una sorella di qualche anno più vecchia ed entrambe vivono con i genitori: fortunatamente tutti e quattro riescono a stare sempre insieme, sostenendosi l’un l’altro e dandosi – per quanto possibile – fiducia. Mi è piaciuto come Carry spazi da un aspetto all’altro della sua vita in clandestinità, raccontando il prima, facendo paragoni con la sua vita attuale. Racconta di unione e dissapori con la famiglia che li ospita, di come la convivenza forzata sia sempre in bilico e di come sia possibile solo grazie ad un equilibrio delicato fatto di favori e rospi da ingoiare, ma anche di piccole gioie e affetto incondizionato.

Ho letto Il diario di Anna Frank davvero un sacco di tempo fa, quindi non lo ricordo nei minimi dettagli. Nonostante questo, mi sono ritrovata a fare alcuni paragoni ed ho notato delle differenze sostanziali.
Prima tra tutte la diversa visione della religione. La famiglia di Anna Frank era sì ebrea, ma non praticante. La famiglia di Carry, al contrario, è profondamente credente e – prima della guerra – praticante. Questo influisce, ovviamente sulla vita in clandestinità della famiglia Ulreich. Non tanto da un punto di vista concreto, poiché religione o no era necessario un forte spirito di adattamente, quanto dal punto di vista spirituale. Più volte Carry scrive nel suo diario quanto la disturbi lavorare o fare qualsiasi cosa di shabbat – gli ebrei prevedono un riposo assoluto, non si può nemmeno scrivere -, mangiare carne non kosher o, addirittura, carne e latticini insieme. Le feste ebraiche sono molto sentite e i paragoni che fa Carry con il pre-guerra sono molto intensi e sottolineano come le festività prima venissero vissute in modo prettamente spirituale mentre adesso per festeggiare si preferiscono piaceri epicurei, come mangiare, bere, ballare.

Ho apprezzato tantissimo, nel libro, la presenza di un glossario e di una parte più storica e esplicativa, qualcosa che permette di capire meglio alcuni dettagli meno conosciuti del periodo storico trattato, senza lasciare il lettore spaesato dai continui riferimenti di Carry anche ad avvenimenti minori.

Vi confesso che i diari storici non rientrano nella mia comfort zone di lettura, ma l’argomento mi interessava e mi ci sono buttata. Mi sono riuscita ad immergere nella lettura quasi fosse un romanzo. Un romanzo purtroppo molto reale e toccante, ma con anche i suoi momenti di felicità. Carry fa riflettere su quanto anche le piccole cose siano in grado di portare gioia e sul fatto che spesso non serve molto per essere felice. Lei stessa parla spesso di cosa le manca, di cosa vorrebbe fare, di cosa le da più fastidio della vita in clandestinità, ma allo stesso tempo non si lamenta e ci racconta della fortuna immensa che ha ad avere ancora tutta la sua famiglia con lei, a poter mangiare tutti i giorni, a non patire il freddo.

Non è un libro che mi sentirei di consigliare a tutti, ovviamente non è una storia veloce e leggera e dovete essere, se non interessati in partenza, almeno incuriositi. Posso però dirvi che nel suo genere scorre veloce e mai noioso, nonostante le idee di Carry non subiscano ovviamente grandi evoluzioni nel corso degli anni di guerra.


5 cose che…5 personaggi letterari che vorremmo diventassero i nostri migliori amici

Buongiorno!
Finalmente venerdì e come al solito torna la rubrica ideata da Twins Books Lovers. In cosa consiste? Ogni venerdì verrà scelto un argomento e vari blog posteranno le proprie scelte. L’argomento di questa settimana sono i 5 personaggi che vorremmo diventassero i nostri migliori amici. Vediamo cosa riusciamo a tirare fuori.


~ Mon

Sono andata un po’ a caso e stando su letture recenti perché ad andare indietro se no la lista diventava infinita. Ho scelto solo donne ed è stato un caso. Mi era venuto in mente Rhysand di ACOMAF ma poi ho pensato che lui vorrei averlo per altro, non come migliore amico. Quindi: Starr di The Hate U Give perché mi è piaciuta un sacco come persona e come ideali, Hermione di Harry Potter perché è uno dei personaggi femminili che amo di più e sarebbe la persona giusta con cui scambiarsi libri, Elizabeth di Orgoglio e Pregiudizio perché amo troppo il suo universo e il suo carattere, Aelin della serie Throne of Glass perché è troppo forte come donna e come leader. Finiamo con Vani, protagonista della serie di Alice Basso perché è sarcastica, alternativa ed estremamente divertente. E fa un lavoro figo.

~ Kia

HO scorso la lista dei libri letti e ne ho scelti alcuni, quelli che mi sono venuti in mente facendomi spuntare al volo un sorriso. Prima tra tutte Alice Allevi, l’adorabile personaggio uscito dalla penna di Alessia Gazzola che si fa voler bene per la sua semplicità, la sua simpatia e la sua sbadataggine. Mi è poi venuto in mente Gabe, il protagonista maschile di Mille pezzi di te e di me che con la sua positività sembrerebbe davvero una bella persona. Una menzione a Vicky – da Un amore dolcemente complicato – che non rientra nei miei personaggi preferiti, ma essendo fresca di lettura si merita di stare qui: il suo rapporto con Nell è davvero bellissimo e tutti desidereremmo un’amica così. Come dimenticare poi Tyrion del Trono di spade? Semplicemente il migliore. Per concludere Marvin, il robottino depresso di Douglas Adams che ha dato il nome al mio computer e che è davvero un amore.