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Recensione: La ragazza della neve di Pam Jenoff

Buongiorno! Oggi vi lascio la recensione di un libro che in realtà ho finto da un po’: La ragazza della neve di Pam Jenoff, gentilmente inviatomi da Newton Compton Editori.
la ragazza della neve cover
Titolo: La ragazza della neve
Autore: Pam Jenoff
Editore: Newton Compton Editori
Link di acquisto: Amazon | Kobo
Goodreads

Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida, della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi luna dell’altra, a costo della loro stessa vita.

 

Ammetto di aver avuto, inizialmente, qualche difficoltà ad entrare in sintonia con la storia. Forse mi aspettavo qualcosa di diverso, non lo so. La titubanza, però, è durata poco. Superati i primi capitoli ho trovato una storia diversa da qualsiasi altra cosa letta, una storia super originale e completamente nuova, dei personaggi sfaccettati e problematici. Ho trovato l’antisemitismo della seconda guerra mondiale, ho trovato la paura, il coraggio. La voglia di andare contro al potere, ma la necessità di stare, per il bene di tutti, entro certi limiti. Ho trovato l’impotenza di fronte alle forze che gestivano l’Europa in quel periodo e allo stesso tempo la forza d’animo di andare sempre avanti, di trovare soluzioni, di sopravvivere a tutto.

La ragazza della neve parte dalla fine, conosciamo una Astrid anziana che ritrova un pezzo della sua vita da giovane, della sua vita dedicata al circo. Dopodichè ci viene raccontata la storia per intero, per poi ritrovarci al punto di partenza.

Noa è il primo personaggio in cui ci imbattiamo. La sua parte di storia, quella spoiler free, è narrata tutta nella trama. Noa sembra decisamente più adulta dei suoi 16 anni, probabilmente la vita l’ha fatta cresce un po’ più velocemente. Trovo che sia davvero un bel personaggio, qualche sventatezza e forse un po’ troppa testardaggine, ma mi è piaciuta. La vita le ha tolto tutto, l’adolescenza, una famiglia, suo figlio. Nel corso della storia, però, Noa scopre che quella stessa vita è pronta a darle molto, se affrontata nel modo giusto.
Anche Astrid, nonostante sia un po’ nevrotica, mi è piaciuta molto. Anche lei dalla vita non ha ricevuto esattamente rose e fiori, quindi è comprensibile che sia molto restia a fidarsi e si chiuda spesso in sè stessa nel momento in cui ha il presentimento che le cose non andranno come le piacerebbe.
Mi è piaciuto molto l’evolversi del rapporto tra Astrid e Noa, due persone molto diverse ma con un passato simile per certi aspetti. La loro ‘allergia’ alle altre persone, ad aprirsi e confidarsi, si fonde con la voglia di avere quacuno con cui condividere sogni e paure.

La sua premura è una goccia d’acqua, però, incapace di riempire l’oceano di vuoto che ho nel cuore.

Ho adorato Herr Neuhoff, il padrone del circo in cui di svolge la storia di Noa e Astrid. Un personaggio particolare, all’apparenza burbero, ma pronto a mettersi in gioco in prima persona per salvare altre persone, per dare loro una parvenza di serenità e famiglia.

Luc invece è un personaggio strano, dà un’ombra di mistero alla storia, ci lascia un po’ sempre sul chi va là.
L’ambientazione poi è particolare: un circo nel periodo nazista. Ho apprezzato la possibilità di scoprire le dinamiche interne di questa realtà, la vita da ‘nomadi’, sempre a stretto contatto l’uno con l’altro. Una realtà dove pudore e segreti non esistono, ma non potrebbero esserci nemmeno volendo. Un mondo in cui si dimostra necessaria la fiducia nel prossimo e in cui non si può pensare solo in chiave strettamente personale.

La ragazza della neve è una storia in cui troviamo un sacco di sentimenti che si intrecciano nei modi più inaspettati: amore, odio, paura, solitudine, amicizia, rabbia, gioia e disperazione. Li troviamo tutti, con mille sfaccettature. C’è chi li nasconde, o almeno ci prova, e chi li esterna senza nessuna remora.

Vi dico la verità, non avrei disdegnato qualche pagina in più: ho trovato conclusione ed epilogo un po’ troppo rapidi. Probabilmente perché ero entrata nella storia e non avrei mai voluto staccarmi dai personaggi.

È un libro che consiglio un po’ a tutti. Una narrazione veloce, ma mai affrettata. Una storia che ti incolla alle pagine e ti fa affezionare ai personaggi.

WWW…Wednesday #12

Letto

In lettura

Da leggere

Sono passati 10 giorni dall’inizio dell’anno e ancora non sono riuscita a terminare nulla. Stavo leggendo “Magic”, ma poi ho avuto l’opportunità di leggere “Il suo chiodo fisso”, nuova uscita Triskell di cui vi parlerò la prossima settimana, e “Magic” è slittato. Se vi state chiedendo dove sia finita la lettura di “The Golden Compass”, beh, è stata tragicamente abbandonata perché non riusciva a prendermi.
Mi ricordavo ancora troppo bene la storia e non mi andava di continuare la rilettura.

Letto

In lettura

Da leggere

Ho terminato Nel mare ci sono i coccodrilli, un libro che mi sento di consigliare a chiunque e di cui vi lascerò la recensione a breve! In lettura ho un thriller iniziato giusto ieri sera, quindi ancora non vi so dire nulla…poi, se riesco, prendo in mano Caraval.

Teaser Tuesday #147

Buongiorno! Il teaser che vi lascio oggi è tratto dal libro che ho finito proprio questa mattina in treno: Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda. Il libro racconta la storia vera di Enaiatollah Akbari, ragazzo afghano costretto a nascondersi, andarsene da casa e trovare il suo posto nel mondo. Il suo posto, dopo mille peripezie, lo ha trovato in Italia. Sono rimasta commossa e in un certo senso affascinata dalla sua storia: a breve la recensione.

teaser tuesday

Ci siamo ritrovati in quattro decisi a partire. Poi abbiamo scoperto che Farid, un ragazzo che lavorava in una fabbrica dietro la nostra, aveva anche lui in mente di lasciare Qom. E non solo. Che il trafficante cui si sarebbe rivolto era suo cugino.
Abbiamo ragionato che era un’occasione da non perdere, che se il trafficante era davvero suo cugino c’era da fidarsi, e che se lui partiva con noi, noi diventavamo amici del cugino e come tali saremmo stati trattati.
Un giorno, finito il turno di lavoro, un giorno come tanti, abbiamo raccolto le nostre cose dentro un zainetto di tela, abbiamo salutato il capo della fabbrica, chiesto lo stipendio dovuto e con un pullman di linea (e la solita paura dei posti di blocco) siamo arrivati a Teheran. Alla stazione abbiamo trovato il cugino del nostro amico ad aspettarci. Ci ha portati a casa sua in taxi, uno di quei taxi multipli con un sacco di gente dentro.
Nella sala da pranzo, con una tazza di chay davanti, ci ha detto che avevamo due giorni di tempo per procurarci un po’ di cibo per il viaggio – cibo piccolo ma nutriente, tipo frutta secca, tipo mandorle e pistacchi – e acquistare un paio di scarpe pesanti da montagna e vestiti caldi e impermeabili: È importante che siano impermeabili, ha sottolineato. E anche dei vestiti carini da indossare a Istanbul. Non potevamo certo andare in giro per la città con quelli indossati durante il cammino, stracciati e puzzolenti. Dovevamo comprare tutto questo, sì, ma soprattutto le scarpe. Il cugino del nostro amico ha insistito molto su questo.
Allora siamo andati in giro per i bazar a fare le nostre spese eccetera e c’era un’euforia nell’aria che non saprei dire. Al nostro rientro abbiamo mostrato le scarpe al trafficante per sapere se andavano bene. Le ha sollevate, ha controllato le cuciture, ha piegato la suola, le ha guardate dentro e tutto, e ha detto di sì, che andavano benissimo.
Non era vero.
Lo diceva in buona fede – ne sono certo, a causa del cugino – e lo diceva in buona fede perché credeva di sapere come sarebbe stata la nostra camminata fra le montagne, ma non lo sapeva affatto, perché lui non c’era mai stato. Lui doveva solo consegnarci ad altri. Era un intermediario. Era quello cui, arrivati in Turchia, bisognava telefonare per dire: siamo arrivati. In modo che gli amici cui, lì a Qom, avevamo lasciato i soldi, glieli consegnassero.
Con le scarpe sollevate alla luce, la luce che entrava dalla finestra, ha detto: farete un viaggio di tre giorni. Le scarpe sono robuste e sufficienti. Bravi. Ottimo acquisto.

Turchia- Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda

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nel mare ci sono i coccodrilli cover
Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore ha inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l’incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia. Un’odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l’ironia, né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah alla fine ha trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia.

2017 Book Challenge – Punteggi quarto round

Buongiorno lettori!! Con oggi si ricomincia sul serio e noi siamo qui per chiudere un’avventura – la 2017 Book Challenge – in attesa di iniziare quella nuova: la 2018 Ikigai Book Challenge. Per chi non sapesse cos’è, QUI trovate il regolamento completo, un po’ contorto, ma nulla di rigido o complicato: se non vi è chiaro qualcosa, chiedeteci!
Ma oggi siamo qui per vedere i punteggi del QUARTO (e ultimo) ROUND della Challenge 2017.

Riepilogando, per il quarto round appena concluso dovevate leggere libri con copertine verdi che avessero almeno 100 pagine. Quelli scelti da voi (al massimo 12) valevano 1 punto l’uno, Tempo da elfi di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli e Il giorno che aspettiamo di Jill Santopolo, 2 punti l’uno mentre Fractured di Dani Atkins 4 punti.

E adesso vediamo, in ordine alfabetico, le letture dei partecipanti. Pronti ad allungare la ToBeRead List? Cliccando sui titoli verrete rimandati alle schede GoodReads.











Ed eccoci, purtroppo o per fortuna, arrivati in fondo.
Prima di chiudere vediamo la classifica!

1 Karen 20 punti
2 Antonella 16 punti
2 Cristina 16 punti
4 Cate 13 punti
5 Daniela 12 punti
6 Ila 6 punti
7 Maria Cristina 1 punti
7 Veronica 1 punti
9 Rosa 0 punti
9 Rossella 0 punti

Complimenti quindi a Karen che si aggiudica questo round! <3

Per quanto riguarda la classifica finale, invece, nemmeno un parimerito. Complimenti alle tre vincitrici, nei prossimi giorni ci sentiremo per i premi <3 Karen si aggiudica un libro cartaceo – ci sentiamo per i dettagli -, Antonella un classico cartaceo e un segnalibro e Cristina un buono Amazon (o Kobo) da 5 euro <3

1 Karen 72 punti
2 Antonella 64 punti
3 Cristina 63 punti
4 Cate 61 punti
5 Daniela 57 punti
6 Ila 39 punti
7 Maria Cristina 29 punti
8 Veronica 26 punti
9 Rosa 18 punti
10 Rossella 14 punti

Concludo con una cosa che mi ero immaginata ad inizio anno, ma che, una volta completata, ha superato ogni aspettativa. Ecco le vostre letture <3