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Teaser Tuesday #81

Buongiorno! Il teaser di oggi è tratto da un libro che aspettavo di leggere da un po’, la conclusione – e questa volta per davvero – di una delle serie più trash della storia delle serie trash. Non che questo mi abbia mai fatto pensare di abbandonarla a metà, anzi. Si tratta di The Crown, il quinto volume della serie di Kiera Cass: The Selection.
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I smiled. “Well, you tell a lot of horrible jokes, Dad.”
He nodded. “What can I say? I’m a man of many talents. But that’s almost as hard to take: when she goes back to being queen, I need to go back to being king. And I don’t know when I’ll get another week like this, where it’s just her and me.”
“So, what if she didn’t?”
He squinted. “What do you mean?”
“Well …” It had been circulating in my head since the town hall meeting yesterday. I’d probably never be able to help all my people, but I could reach a few. That thought thrilled me more than I imagined possible. And, at the very least, I could help my parents, which recently started feeling like a monumental accomplishment. Still, as the words came out, I knew they were pure insanity. “What if she wasn’t queen anymore? What if I was?”
Dad stilled, staring at me in disbelief.
“I don’t mean it as an insult,” I stammered. “I know you’re fully able to lead … but you’re right. Mom’s going to want to go back to the complete role of being a queen. If I was queen, she’d have to do something else.”

Ch. 15 – THE CROWN (The Selection #5) di Kiera Cass

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the crownWhen Eadlyn became the first princess of Illéa to hold her own Selection, she didn’t think she would fall in love with any of her thirty-five suitors. She spent the first few weeks of the competition counting down the days until she could send them all home. But as events at the palace force Eadlyn even further into the spotlight, she realizes that she might not be content remaining alone.

Eadlyn still isn’t sure she’ll find the fairytale ending her parents did twenty years ago. But sometimes the heart has a way of surprising you…and soon Eadlyn must make a choice that feels more impossible—and more important—than she ever imagined.

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Teaser Tuesday #79

Buongiorno! Il teaser di oggi è tratto da L’allieva di Alessia Gazzola, il libro che stiamo leggendo per l’iniziativa #AspettandoAliceAllevi
Avevo letto questo libro già l’anno scorso e al momento sto attendendo con trepidazione sia il prossimo volume della serie, il quinto, sia la serie tv che andrà in onda sulla Rai a partire dal 27 settembre.
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Chi se ne frega di progredire. Chi se ne frega delle regole. Arriva un momento in cui la vita ti travolge e tu devi abbandonarti agli eventi.
Un momento in cui ragionare non ha alcuna utilità.
«Perché non andiamo a casa tua?» gli domando.
Lui inarca le sopracciglia. L’istante che mi separa dalla sua risposta è molto lungo. «Volentieri» ribatte, e sterza di colpo.
Parcheggia in un garage e raggiungiamo il suo palazzo a piedi, senza ombrello, bagnandoci un po’, e la dimensione conturbante e tenera al contempo in cui mi sto muovendo rimanda a situazioni adolescenziali. Fruga nella tasca, cerca le chiavi con cui apre il portone, poi un cancelletto, poi la porta dell’ascensore e infine il portoncino di casa. Io mi sento intimidita, come una debuttante.
Dentro casa sua, non accende le luci e rimaniamo al buio, l’uno al cospetto dell’altra.
Non dice niente e lo apprezzo per questo.
Le parole rovinano tutto.
Lascia che siano i gesti a parlare. Il garbo con cui sfila la mia sciarpa e poi il mio montgomery grigio. La delicatezza con cui sfiora i miei capelli.
«I like you so much» mormora in inglese, e la cosa mi sorprende e mi incuriosisce. Mi domando se pensa in inglese o in italiano. Chissà. Ma, in fin dei conti, che importanza ha?
«Maybe, I’m falling in love with you. Maybe.» Mi guarda con tenerezza – e forse è ciò che più mi colpisce, in lui. La tenerezza di cui è capace.
«Maybe, I’m too.»
Non sono le parole, tuttavia, a rovinare tutto.
È il forte scampanellio, tenace e insistente, che ci fa trasalire.
Dapprima lui lo ignora, e io seguo il suo esempio. L’insistenza del trillo, tuttavia, spezza la magia e una volta sciupata, è inutile far finta di nulla.

Questo vento agita anche me – L’ALLIEVA di Alessia Gazzola

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l'allieva
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all’omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

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Teaser Tuesday #78

Buongiorno!
Oggi mi sembra di essere tornata bambina. Ho iniziato a leggere Empire of Storms, il quinto libro della saga Throne of Glass e mi è tornata in mente la storia di un’altra ragazza nata come Assassina, che avevo letto quando ero bambina io. Si tratta della protagonista de Le Guerre del Mondo Emerso, Dubhe. Ho voluto riprenderle in mano e quindi ecco qui un piccolo Teaser.

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Iniziò a muoversi, e Dubhe lo seguì. I suoi passi non producevano alcun rumore. I suoi movimenti avevano una fluidità che Dubhe non aveva mai visto in nessuno, neppure in un animale. Sembrava che l’aria si aprisse al suo passaggio e si richiudesse dietro di lui immobile. Neppure i sensi accorti di Dubhe sapevano percepire alcun segno del suo passaggio.
«Non ti stupire» fece Sherva senza girarsi, quasi leggendole nel pensiero. «La mia agilità è frutto di anni e anni di addestramento, ed è ormai la mia specialità.»
Dubhe iniziava a provare una strana simpatia per quell’uomo.
Finirono in una stanza polverosa e più buia, lontano dal fracasso della palestra. Era un ambiente piuttosto piccolo, ma non mancava di niente: c’erano i fantocci, c’erano le armi, di tutti i tipi. Sherva mise dell’olio in una lampada, poi la accese con un tizzone.
«In genere mi occupo dei bambini, come potrai immaginare, ma Yeshol vuole che oggi mi dedichi a te, e così in futuro.»
Dubhe si stupì per la semplicità con cui l’uomo aveva pronunciato il nome della Suprema Guardia.
«Ci si addestra per tutta la vita, e poi ci sono tecniche che non padroneggi, lavoreremo su quelle.»
Per certi versi Dubhe si sentiva tornata bambina. Addestrarsi, imparare nuove tecniche, era una cosa che le era sempre piaciuta molto.

Sotto l’occhio di Thenaar – La Setta degli Assassini (Le Guerre del Mondo Emerso #1) di Licia Troisi

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la setta degli assassini coverSono passati quarant’anni dalla grande guerra che ha messo fine alla sete di conquista di Aster il Tiranno, ma ancora il Mondo Emerso non ha trovato pace. Dohor, Cavaliere di Drago diventato Re della Terra del Sole, sta lentamente estendendo la sua influenza sul resto delle Terre Emerse, vincendo la resistenza dei pochi che ancora gli si oppongono. Tra questi il Consiglio delle Acque, che sembra però perdere terreno di giorno in giorno, e il fronte guidato dallo gnomo Ido, che combatte da più di cento anni ed è sempre il migliore. Eppure Dohor non è l’unico a tramare per il potere. La misteriosa Gilda degli Assassini, i cui membri sono votati all’omicidio in tutte le sue forme, ha riportato in vita il culto sanguinario e terribile di Aster.

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Teaser Tuesday #77

Buongiorno!
Meno male che c’è la Mon altrimenti questo post sarebbe arrivato nel migliore dei casi in pausa pranzo, forse nemmeno. Ah, la memoria che cede, che storia. Comunque. Il teaser di oggi è tratto dal libro che sto leggendo, ovvero quello che abbiamo proposto per la Book Jar Challenge di questo mese: Muori con me di Karen Sander. Era da parecchio che meditavo di leggerlo e finalmente è giunta la sua ora. Vi ispira?:)

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Quando Liz uscì, pioveva a catinelle. Per un attimo valutò se rinunciare e restarsene a casa. Quello che aveva in mente in fondo non aveva senso, ma si mise comunque a correre verso l’auto. Nel portabagagli doveva esserci un ombrello, così non sarebbe arrivata in ufficio tutta inzuppata. Venti minuti dopo entrò nel parcheggio sotterraneo della facoltà. Trovò un posto libero, recuperò l’ombrello e si avviò verso le scale più vicine.
Non c’era anima viva. Lei non era un tipo timoroso, ma la sua esperienza in fatto di serial killer le aveva insegnato che alcuni posti sono particolarmente pericolosi per le donne. E i parcheggi deserti rientravano di sicuro nella top ten. Lì un assassino poteva fare la posta alla sua vittima senza dare nell’occhio e violentarla; nessuno lo avrebbe visto… a meno che non ci fossero delle telecamere.
Liz raggiunse le scale e tirò un sospiro di sollievo. Di solito riusciva a controllarsi, ma quelle lettere anonime avevano fatto crollare le sue difese, tanto che la sera precedente aveva preferito parcheggiare per strada invece che nel garage sotterraneo del suo palazzo. Cercò di scacciare quel pensiero, aprì l’ombrello e si avviò verso l’Istituto.
Aprì la porta dell’ufficio e vide che c’era solo Ruben. Meglio così.
«Buongiorno» disse.
Ruben alzò gli occhi spaventato, evidentemente non l’aveva sentita. «Oh, buongiorno. Ma è di nuovo giovedì?» ammiccò confuso.
«Ieri mi sono dimenticata una cosa» spiegò Liz, e si avvicinò alla scrivania. Prese un libro che sapeva di aver lasciato lì perché a casa non ne aveva bisogno. In quel momento, le tornò utile come scusa. Fece per uscire, ma già con una mano sulla maniglia formulò la sua domanda, come se le fosse venuta in mente in quell’istante. «Ma quella lettera, ieri, da dove è arrivata?»
Ruben la guardò. «Quale lettera?»
«La busta con il destinatario scritto a macchina.»
«Ah, quella. Anch’io mi sono chiesto chi usasse ancora un mezzo così antiquato. Forse un vecchio professore, ho pensato, che non utilizza il computer…»
Liz annuì impaziente. «E…?»
«Non so, era nella sua casella, alla posta della facoltà, come tutte le altre lettere. Perché, non c’era il mittente?»
«No. E nessun timbro, mi pare.»
«Allora devono averla infilata nella casella di persona.»
«Sì, sarà andata così, grazie.» Aprì la porta. Poi le venne in mente un’altra cosa, e la richiuse. «Ruben?»
«Sì, dottoressa Montario…»
«Immagino che lei saprà benissimo come si fa a trovare informazioni su Internet, comprese quelle poco accessibili… sbaglio?»

Venerdì 18 ottobre, ore 9.30 – MUORI CON ME di Karen Sander

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muori con meCinquant’anni e una tempra forgiata dalla lunga esperienza nella Omicidi, il commissario Georg Stadler crede che ormai niente possa più sconvolgerlo. Ma quando entra in quel lussuoso appartamento nei quartieri alti di Düsseldorf, si rende subito conto che non c’è limite alle mostruosità concepite dall’animo umano: le pareti, il soffitto e il pianoforte bianco sono imbrattati di sangue; al centro, una donna orribilmente massacrata, sul cui corpo l’assassino ha lasciato una piccola bambola, nuda. Forse un messaggio cifrato? Qualcosa scatta nella mente di Stadler: contro il parere dei superiori, è convinto che ci sia un serial killer in circolazione e chiede l’aiuto di Elisabeth Montario, psicologa criminale nota per aver risolto una serie di casi in cui la polizia brancolava nel buio. Trent’anni, una cascata di riccioli rossi e uno sguardo che colpisce subito il commissario per la sua intensità quasi tagliente, Liz non può fare a meno di accettare la proposta, benché sia già alle prese con un mistero da sciogliere. Uno stalker sempre più aggressivo la tormenta con lettere di sfida: «Trovami. Prima che sia io a trovare te». Parole minacciose che fanno riaffiorare in lei il ricordo di qualcuno che aveva amato, anche dopo averne scoperto la natura profondamente malvagia. Intanto gli omicidi subiscono un’escalation di brutalità: il killer sembra determinato a coinvolgere Liz e Stadler in un gioco efferato, risvegliando quegli incubi che la psicologa credeva sepolti per sempre…

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