Teaser tuesday

Teaser Tuesday #46

Buongiorno.
Ero tentata di farvi un ‘Teaser-Scherzo’ copiando un passaggio dal libro che ho veramente in lettura: una guida all’ambiente statistico R. Ho anche deciso da sola che sarebbe stato piuttosto orribile come scherzo e quindi vi lascio il teaser dall’ultimo libro che ho letto: ‘Tutte le volte che ho scritto ti amo’ di Jenny Han. A me è piaciuto molto, e a breve arriverà anche la recensione. Chi l’ha letto?

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Più tardi mi sveglio con Kitty ai piedi del letto. «Hai le lenzuola imbrattate di gelato» mi informa.
Io gemo e mi giro di fianco. «Kitty, questo è l’ultimo dei miei problemi, oggi.»
«Papà vuole sapere se per cena vuoi il pollo o l’hamburger. Io voto per il pollo.»
Mi metto a sedere. Papà è tornato a casa! Forse lui sa qualcosa. Si era fissato a buttare via roba. Forse ha messo la cappelliera in un posto sicuro, e la lettera di Peter è stata solo un brutto incidente!
Salto giù dal letto e corro al piano di sotto, il cuore che mi batte forte in petto. Papà è nel suo studio, con gli occhiali, intento a leggere un grosso libro sui dipinti di Audubon. Tutto d’un fiato gli chiedo: «Papà-hai-visto-la-mia-cappelliera?».
Lui alza gli occhi. Ha un’espressione disorientata e capisco che sta ancora pensando agli uccelli di Audubon e non è per nulla concentrato sul mio stato di agitazione. «Quale cappelliera?»
«La cappelliera verde-azzurra che mi aveva regalato la mamma!»
«Oh, quella…» dice con aria ancora confusa. Si toglie gli occhiali. «Non lo so. Forse ha preso la strada dei tuoi pattini.»
«Che vuoi dire? Ma di cosa stai parlando?»
«C’è una piccola possibilità che l’abbia portata all’ente caritatevole.»
Vedendomi restare senza fiato, papà aggiunge con tono difensivo: «Quei pattini non ti stanno neanche più. Prendevano solo spazio!».
Mi accascio a terra. «Erano rosa ed erano vintage e li avevo messi da parte per Kitty. E comunque, non è questo il punto. A me non importa nulla dei pattini. A me interessa la cappelliera! Papà, non sai neppure che fine le hai fatto fare.» Mio papà si alza in piedi e cerca di sollevarmi da terra. Io faccio resistenza e casco di schiena come un pesce rosso.
«Lara Jean, non so neanche se l’ho buttata. Vieni, andiamo a dare un’occhiata in giro, va bene? Non farti prendere dal panico prima del tempo.»
«C’è solo un posto in cui poteva essere, e non c’è. È sparita.»

Capitolo 18 – TUTTE LE VOLTE CHE HO SCRITTO TI AMO di Jenny Han

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tutte le volte che ho scritto ti amoLara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno.
Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite… e all’improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

Teaser Tuesday #45

Eccomi qui con il Teaser Tuesday di questa settimana, tratto dal primo libro (e unico, per ora) letto in questo 2016. Sono scandalosa, ma sono stata colpita dalla solita sindrome di gennaio che non so perché mi allontana dai libri. Questo però l’ho letto molto volentieri.
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“Then what do you want, Rye? What the hell do you want?”
“YOU! All I’ve ever wanted since the day we met was you!”
She’s stunned. “What?”
I decide actions speak louder than words. Fuck Rainey’s advice. Devyn needs a reminder of how explosive we are together. I advance upon her and cage her against the wall.
“What are you—” she starts to ask.
I answer her with my lips pressed against hers. She fights me for half a second before she moans, pulling me into her. It’s just as good between us as I remember. Better even. We’re saying everything we need to with our lips and our tongues. She kisses me back with so much fucking passion it’s like it’s been bottled up all these years. She runs her fingers through my hair, yanking forcefully as she demands more. Never breaking the kiss, I grab her legs and wrap them around my hips. I grind into her and she tightens her legs around me to press into me deeper. My dick is harder than steel, dying to be inside this woman where it belongs. I break away from her mouth and move down her neck.

Chapter 31 – DEAL BREAKERS di Laura Lee

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deal breakers
How were they supposed to know that one night would change everything?Devyn has life all mapped out. She just needs to accomplish one more thing before graduating college and becoming a full-fledged adult—lose her virginity. And who better to assist her than her best friend, Riley?Riley is the self-proclaimed king of fling. His college years have been filled with meaningless hookups until the one night that ruined him for all other women. The one night he spends with his best friend, Devyn. Right before he screws it all up.Balls to the wall, baby!

Now five years later, Riley is determined to atone for his mistakes and prove that he can be the man that Devyn deserves. Little does he know that Devyn’s been keeping a secret from him all these years. A big secret. Now he has to figure out how to win back the only girl he’s ever loved while navigating the pitfalls of her unexpected revelation.

Deal Breakers is filled with lots of laughs, a sexy romance, and an overflowing swear jar.

mon firma

Teaser Tuesday #44

Buongiorno a tutti. Mi scuso fin da subito perché il Teaser di oggi è tratto dallo stesso libro di quello della Mon della settimana scorsa. Abbiate pazienza. Sotto esami il mio tempo per leggere si è ridotto al quarto d’ora della colazione e quindi il libro che gira è sempre quello. Sia mai che, però, vi venga voglia di partecipare alla 2016 Book Jar Challenge visto che il libro di questo mese è proprio lui: Teorema Catherine di John Green.
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Nella settimana tra le eliminatorie e la finale, Colin indossò a scuola le sue nuove camicie button-down alla moda e i jeans firmati, e tutti gli chiedevano: Ma è vero che andrai in tivù? E un fighetto che si chiamava Herbie disse a Hassan che Colin piaceva a una tipa, Marie Caravolli. E siccome, non molto tempo prima, era stato piantato da Catherine XVIII, Colin chiese a Marie di uscire con lui, perché Marie, una bellezza italiana dall’abbronzatura perenne che sarebbe stata eletta reginetta della scuola se la Kalman School fosse stata quel genere di scuola, era la ragazza più sexy che avesse – o che avrebbe – mai incontrato. Meno che mai abbordato. Meno che mai invitato fuori. Ci teneva a continuare la serie delle Catherine, certo. Ma Marie Caravolli era il tipo di ragazza per cui si può anche interrompere una serie.
E proprio allora successe la cosa buffa. Il giorno dell’appuntamento scese dal treno dopo la scuola; tutto era programmato alla perfezione. Aveva giusto il tempo di tornare a casa, ripulire la Carretta dai cartocci del fast-food e dalle lattine vuote, farsi una doccia, comprare dei fiori al negozio e andare a prendere Marie. Ma quando svoltò nella sua via, vide Catherine I seduta sui gradini di casa sua. E guardandola mentre tirava su le ginocchia quasi no al mento, Colin si rese conto che non aveva mai visto Catherine senza Krazy Keith.
«Tutto bene?» la salutò Colin, avvicinandosi.
«Oh, sì» disse lei. «Mi spiace di essere venuta senza avvertirti. È solo perché ho il test di francese?» disse, come se fosse una domanda.
«Domani? E io non voglio che mio padre sappia che di francese non so un’acca e così pensavo che forse… Volevo telefonarti ma non ho il tuo numero di cellulare. Così, insomma, ho pensato che visto che conosco una famosissima star dei quiz, forse potevo chiederle una mano.» Sorrise.
«Ehm» disse Colin. Nei secondi che seguirono cercò di figurarsi come sarebbe stato uscire veramente con Marie. Colin era sempre stato geloso della gente come Hassan, che ha la dote innata di farsi nuovi amici. Ma nella capacità di conquistare tutti, si ritrovò a pensare, è insito un rischio: quello di beccare le persone sbagliate.
Immaginò il miglior scenario possibile: Marie – cosa quanto mai improbabile – finiva per trovarlo davvero piacevole. Colin e Hassan, di conseguenza, salivano d’un balzo la scala sociale e venivano ammessi a pranzo a un tavolo diverso e invitati a certe feste. Ora, Colin aveva visto abbastanza film per sapere cosa succede quando gli sfigati intelligenti vanno alle feste dei fighetti: in genere gli sfigati vengono buttati in piscina[60] o si ubriacano e diventano loro stessi dei fighetti superficiali. Nessuna di quelle ipotesi era invitante. In più c’era il fatto che a Colin, tecnicamente, Marie non piaceva. Non la conosceva nemmeno.
«Resta qui» disse a Catherine I. E telefonò a Marie.

Capitolo 11 – TEOREMA CATHERINE di John Green

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teorema catherine
Da quando ha l’età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l’hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l’esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un’altra volta. Tutto questo nel corso di un’estate gloriosa, passata con l’amico Hassan a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.

kiafirma

Teaser Tuesday #43

Questo Teaser è il mio primo post del 2016 ed è tratto dal libro scelto per il mese di Gennaio della Book Jar Challenge (qui trovate le informazioni e già che ci sono vi ricordo che, se volete, potete ancora iscrivervi commentando sotto il post o mandando una mail al nostro indirizzo).

L’ho iniziato da pochissimo quindi non ho molto da dirvi sul libro se non che è il secondo libro di John Green che leggo (il primo è stato Colpa delle Stelle che mi ha vagamente distrutta) e le aspettative sono molto alte. Speriamo non deluda.

Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? Se lo state leggendo con noi per la Challenge, cosa ne pensate finora?

Teaser Tuesday

Colin inspirò profondamente e scivolò giù, immergendo la testa.
Sto piangendo, pensò, e aprì gli occhi per guardare attraverso l’acqua
irritante, piena di bagnoschiuma . Mi viene da piangere, perciò di sicuro sto piangendo, ma non posso saperlo perché sono sott’acqua. Invece non stava piangendo. Stranamente, si sentiva troppo depresso per piangere. Troppo ferito. Era come se lei si fosse portata via la parte di lui che sapeva piangere.
Tolse il tappo dalla vasca, si alzò, si asciugò e si vestì. Quando uscì dal bagno i suoi genitori erano seduti insieme sul suo letto. Non era mai un buon segno quando i suoi genitori si trovavano nella sua stanza nello stesso momento. Nel corso degli anni questo aveva significato varie cose:
1. Tua nonna/ nonno/zia-Suzie-tu-non-l’hai-mai-conosciuta/oh-ma-credimi-era-tanto-buona/ oh-che-peccato, è morta/o.
2.  Stai trascurando lo studio per colpa di una ragazza di nome Catherine.
3.  I bambini nascono da un atto che un giorno troverai molto interessante ma che per ora ti ispirerà un certo disgusto, e inoltre a volte le persone usano gli organi da cui nascono i bambini per compiere atti che non servono a fare bambini, come ad esempio scambiarsi baci su parti del corpo diverse dal viso.
Non aveva mai significato:
4.  Mentre eri nella vasca ha telefonato una ragazza di nome Catherine. Ti chiede scusa. Ti ama ancora, ha commesso un terribile errore e ti aspetta di sotto.
Ciononostante, Colin non poteva fare a meno di sperare che i suoi genitori fossero nella sua stanza per comunicargli notizie del tipo quattro. In genere era un pessimista, ma tendeva a fare un’eccezione per le Catherine: qualcosa gli diceva sempre che sarebbero tornate da lui.

Capitolo 1 – TEOREMA CATHERINE di John Green

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Teorema CatherineDa quando ha l’età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l’hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l’esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un’altra volta. Tutto questo nel corso di un’estate gloriosa, passata con l’amico Hassan a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.

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