Teaser tuesday

Teaser Tuesday #159

Buon pomeriggio!
Il Teaser Tuesday di oggi è corto corto, ma volevo darvi giusto un assaggio di questo libro che ho terminato giusto due giorni fa. Lo so che il Teaser Tuesday dovrebbe riguardare le letture in corso, ma al momento non ho niente in lettura, sto scegliendo un libro, quindi ho preso l’ultimo letto. Mi è piaciuto molto e spero di incuriosirvi.

teaser tuesday

Mia madre era preoccupata, ma non era una novità: lo era sempre stata. O forse no, solo da quando papà se n’era andato. Una mattina d’agosto, otto anni prima, l’aveva tradito il muscolo che usava di più, credo per usura. Aveva un mucchio di difetti, l’avarizia no. Quando il suo cuore si è fermato senza preavviso, la mamma si è congelata. Proprio in quell’istante lì. Forse avevano fatto un patto, come quello dei fiori al mercoledì: papà le aveva portato un mazzo di gigli bianchi ogni mercoledì per più di ventisette anni. Anche quando litigavano. Magari non si parlavano per giorni, ma il mercoledì lui andava comunque a prendere i fiori. L’unica differenza era che non glieli dava, li metteva dentro un lavandino di pietra che sta in giardino, a fianco della porta finestra della cucina. Sottolineava il gesto facendo scorrere l’acqua con una lentezza esasperante, nel tentativo di farla sentire in colpa. O di commuoverla. Mia madre si limitava a un algido «grazie», ma era il segnale di un imminente disgelo. Difficilmente la lite durava fino alla settimana successiva: nei casi più gravi – a mia memoria, non più di tre – papà era ricorso all’extrema ratio, il gioielliere. Per questo sorrido quando vedo il bracciale che la mamma indossa sempre e il girocollo di perle che un giorno passerà a me. Non ho mai saputo il perché del mercoledì: per me è sempre stato il giorno dei fiori.

Bonjour et bienvenue – Fai piano quando torni di Silvia Truzzi

cover fai piano quando torni

Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell’adorato papà, morto all’improvviso otto anni prima, sia l’abbandono del fidanzato che l’ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo un grave incidente d’auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne – nata poverissima, «venduta» come sguattera da bambina – ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana.
I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall’ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.

Un romanzo pieno di grazia che racconta, con tono ironico e sorprendentemente leggero, il dolore della perdita e la fatica della rinascita.

Teaser Tuesday #158

Buongiorno! Passata bene questa Pasqua? Noi siamo totalmente sparite per qualche giorno – tranne che su Instagram – ed oggi siamo pronte per ripartire. Essendo marted’, non potevamo che lasciarvi un Teaser. Quello di oggi è l’incipit del libro che dovrei (Kia) leggere per la 2018 Ikigai Book Challenge.

teaser tuesday

Era da poco passata l’ora di pranzo quando il treno entrò in stazione con uno stridio di freni che costrinse Mary a tapparsi le orecchie. Thomas si mise sulla schiena la sacca da viaggio. Entrambi odiavano quel momento, ma lui cercava sempre di non darlo a vedere. L’abbracciò stretta. «Sono certo che il dottore ci darà buone notizie, Mary. Terrò le dita incrociate.» Le sollevò il mento tra le dita e le posò un bacio leggero sulle labbra. «Ti do la mia parola che mi licenzierò non appena nascerà il bambino.»
Mary batté le mani, entusiasta. «Davvero? È una promessa?»
Lui si fece il segno della croce. «Te lo prometto, Mary.»
«Oh, Thomas, è così dolce tristezza il commiato.»
«Eh?»
«Romeo e Giulietta.»
«Mi dispiace, non ti seguo.»
Lei rise, dandogli una pacchetta sulla spalla. «Thomas, sei proprio una capra. Giulietta dice a Romeo che il dolore della separazione è dolce, perché preannuncia il loro prossimo incontro.»
«Ah, ho capito. Immagino sia vero. Sapeva il fatto suo, il vecchio Bill.» Salì sul treno e si sporse dal finestrino. Quindi si baciò le dita e le posò sulla guancia di Mary.
Lei gli accarezzò la mano, cercando di ricacciare indietro le lacrime: Thomas detestava vederla piangere. «Mi raccomando, fai attenzione, Thomas Roberts. Hai capito?» disse, agitando il dito per ammonirlo.
Lui rispose col saluto militare: «Sì, capo».
Al fischio del capotreno, il convoglio iniziò a muoversi lungo il binario. Mary si mise a correre per seguire Thomas che agitava il fazzoletto bianco e se lo premeva sugli occhi. Era evidente che la stesse prendendo in giro e lei non poté fare a meno di sorridere. «Ci vediamo tra un paio di giorni», gridò, mentre il treno acquistava velocità e scompariva in lontananza.

La sala d’aspetto del medico era affollata e c’era un caldo soffocante. La donna seduta alla sua sinistra teneva in braccio un neonato addormentato che, a giudicare dall’odore, aveva bisogno di essere cambiato. L’uomo alla sua destra soffocò nel fazzoletto un potente sternuto, seguito da un violento attacco di tosse. Mary si girò dall’altra parte e prese a sfogliare una vecchia rivista. Il medico era in ritardo di un quarto d’ora e lei si era già rosicchiata le unghie di due dita. Finalmente, da dietro la porta sbucò la testa della segretaria. «Mary Roberts? Il dottore è pronto a riceverla.»
Mary sollevò gli occhi dalla rivista. «Grazie.» Si alzò lentamente e bussò piano alla porta. Tuttavia tutte le sue preoccupazioni svanirono non appena entrò nello studio. Il medico l’aspettava spaparanzato sulla poltrona di pelle dietro la scrivania, con le mani intrecciate in grembo e un sorriso sagace sulle labbra.

Capitolo 1- Il mio segreto di Kathryn Hughes

divisore dx

cover il mio segreto
Quando si deve smettere di sperare? Beth se lo chiede ogni giorno, guardando suo figlio Jake in un letto di ospedale. Jake avrebbe bisogno di un trapianto, ma né lei né Michael, il marito, sono compatibili. Ma ecco che accade il miracolo: frugando tra alcune vecchie carte, Beth scopre di essere stata adottata. E, oltre lo sconcerto e la tristezza, Beth intravede una possibilità: da qualche parte, vicino a lei, potrebbero esserci parenti biologici compatibili con Jake.

Inseguire quella speranza diventa per Beth un’ancora di salvezza in un oceano di dubbi. Armata solo del proprio coraggio e di pochissime informazioni, Beth inizia a combattere contro un muro di silenzi, reticenze e segreti. Ma non si arrende. Perché sa che l’amore è una luce impossibile da spegnere, e sarà quella luce a mostrarle la via. Perché questa è una battaglia che deve vincere a ogni costo. Perché solo ritrovando il proprio passato potrà salvare il futuro di suo figlio.

Dopo il successo della Lettera, per mesi in classifica in Italia e all’estero, Kathryn Hughes torna con un nuovo romanzo in cui s’intrecciano i fili del coraggio, dell’amore e del destino, dando vita a una storia forte ed emozionante, in cui ogni donna si può identificare.

Teaser Tuesday #157

Buon pomeriggio lettori! Dopo la recensione di questa mattina, eccomi anche con l’appuntamento con il Teaser Tuesday. Vi lascio un passaggio dello stesso libro, ‘Ogni attimo è nostro’ di Luigi Ballerini, nella speranza di incuriosirvi ulteriormente

teaser tuesday

«Comunque grazie!» le ripeto, nel caso non mi abbia sentito. Merito suo se l’ho spuntata con la macchina, da solo non ce l’avrei mai fatta. È stata lei poco fa a convincere mio padre a lasciarcela.
“Stefano, possiamo benissimo farne a meno per una settimana, non abbiamo in programma di andare da nessuna parte in particolare. Tra l’altro tu hai anche la trasferta a Londra, non la useresti comunque, e io vado in ufficio con i mezzi. Davvero l’auto a noi non serve nei prossimi giorni. E poi così Giacomo può farsi la sua vacanza della Maturità, sarebbe un peccato se gliela negassimo…”

La carta vincente è stata proprio quella della vacanza della Maturità. Lo sapevo, e lo sapeva anche lei: papà in fondo è un tenerone. Così tanto da concederci la sua macchina nuova che per fortuna posso guidare anch’io, neopatentato. Devo dire che anche le foto di Fab con il gesso hanno fatto il loro effetto, soprattutto il selfie che ci siamo scattati in uscita dal pronto soccorso, lui sulla carrozzina e io dietro con la faccia contratta per lo sforzo come se spingessi un elefante. Quando l’ho visto sorridere e inclinare un po’ la testa, ho capito che era fatta.

“Non gli abbiamo fatto prendere la patente per poi tenerlo chiuso in casa, sono i rischi che ogni genitore deve correre. Anche il rischio di dormire male stanotte…” e con questo mamma ha chiuso il discorso sparando la sua cartuccia migliore. E lui si è definitivamente arreso.
Che grande mia madre.
«Grazie di cosa?» mi chiede, con un fare un po’ vezzoso, indaffarata a trafficare con le sue collane. Ha capito benissimo invece.
«Dai lo sai… senza di te non saremmo mai partiti» Mi fissa negli occhi dallo specchio.
«Sii prudente, però. Hai la patente da pochi mesi e il viaggio è molto lungo» mi dice appoggiando entrambe le collane sul comò.
«Ma’, non ti preoccupare, sai che vado piano» cerco di tranquillizzarla. Però questa non è una bugia tanto per tenerla buona, in macchina sto attento davvero. Mi piace la guida in sé, non ho bisogno di andare veloce. In macchina mi sento adulto, mi sento libero. Ho l’impressione che potrei arrivare ovunque.
Annuisce, come per dire lo so, e mi fido di te.

Diciotto e trentasei- Ogni attimo è nostro di Luigi Ballerini

divisore dx

cover ogni attimo è nostro
L’estate della maturità, l’avventura di una vita. Ma basta un secondo per cambiare tutto.

Giacomo ha un problema: se stesso. Troppo basso, troppo goffo, troppo medio. Per fortuna ci sono gli amici: senza Fabione e Martina sarebbe stato impossibile sopravvivere fino all’ultimo giorno di liceo. Lui, l’amico migliore del mondo. Lei, la ragazza che ha sempre sognato. Un trio perfetto. Un trio che ha superato ogni difficoltà, fino all’impossibile prova di maturità. Ma una cosa è certa: dopo gli esami arrivano le vacanze e dopo le vacanze c’è la libertà, la vita vera. E Giacomo non intende perdersi nemmeno un istante del futuro che lo aspetta. Il futuro però comincia nel peggiore dei modi, perché Giacomo, mentre fa le valigie, non si sente bene, e Fabione complica la situazione poco prima della partenza. E, come se non bastasse, piove, continua a piovere: un luglio caldissimo annegato da una pioggia ininterrotta. Sembra proprio che tutto voglia mettersi contro Giacomo e la sua avventura alla volta del Salento. Che tutto gli stia dicendo di non partire. Ma Giacomo non ascolta, e alla fine il viaggio inizia. Mille chilometri di musica, confidenze, segreti. Un viaggio in cui ogni attimo è unico e irripetibile e conta, e niente va sprecato. Perché tutto può finire all’improvviso.

Teaser Tuesday #156

Buon martedì!
Il Teaser Tuesday di oggi è dedicato ad un libro che avevo adocchiato tempo fa e che sto divorando in questi giorni. Durante il weekend non sono riuscita a leggere, ma ora mi sento fuori dal mio blocco del lettore e spero di ricominciare a macinare libri come ad inizio anno. Il libro è scritto in maniera particolare, a quattro mani da due autrici, con due POV alternati. Lo stile di scrittura anche è molto particolare e ci è voluto un po’ per entrare nella storia, ma ora scorre velocissimo. Spero di riuscire a darvi un’opinione completa a breve. Intanto ecco un estratto.

teaser tuesday

Ricordo un giorno, al liceo. Una mattinata grigia, che preannunciava noia. Lei era entrata in classe di corsa, con lo sguardo puntato a terra. L’avevo raggiunta al nostro banco, rigorosamente l’ultimo.
Maria mi aveva guardato di sfuggita per poi bisbigliare:

«Alma ti devo dire una cosa terribile!».

«Shhh! Parla piano… Che cosa?»

«Ieri hanno telefonato a mia madre per avvisarla che c’è stata un’aggressione nel nostro condominio!»

«Non è un condominio ma un villaggio residenziale di lusso…»

«Sì, va be’, è lo stesso. Ma hai capito cosa ti ho detto?»

«E chi avrebbero aggredito?»

«Il custode. Lo hanno colpito alla testa… ma pare che stia bene…»

«Mmmh. Ma dove è successo esattamente? Il villaggio è grande…»

«Sotto casa mia.»

«Cosa? Ma sei sicura? Ma adesso come fai a tornare a casa? Ma se c’è un aggressore in giro e tu torni da sola? E se ti vede? E se ti aggredisce? Come facciamo a sapere che è scappato? Non puoi tornare a casa, devi stare da me… oppure ti accompagno io, oppure ci facciamo accompagnare tutte e due, oppure…» avevo replicato agitata.

La situazione a quel punto mi era parsa seria.

«Alma, calmati, questo non è un problema…» aveva detto Maria inaspettatamente.

«Ma come non è un problema? Questo è il problema! Maria non possiamo rischiare che tu…»

«Ti ho detto che non è questo il punto!»

«E quale sarebbe allora il punto? Sentiamo!»

«Il punto è che… il custode l’ho aggredito io…»

«Tu cosa?» avevo sbottato incredula.

«Ma scusa, sono uscita di mattino presto, era ancora buio, ho visto un uomo grosso, chino, che rovistava forsennatamente vicino al garage e ho pensato fosse un ladro. Allora non ho perso tempo e gli ho scaraventato addosso lo zaino e sono scappata…»

Avevo iniziato a ridere.

«Alma, non ridere, ti prego. Adesso cosa faccio?»

La guardavo e non riuscivo a trattenermi, nonostante il suo viso preoccupato e la sua voce incrinata dall’ansia.

«Alma, non ridere!» era esplosa lei, alzando la voce.

«Maria, hai una vaga idea di quanto pesi uno zaino pieno di libri? È fortunato a essere ancora vivo… poveretto…» ero riuscita a dire infine, domando le risate.

«Sì, d’accordo, poveretto… ma io adesso cosa faccio? Mia madre mi ha detto che il custode l’ha chiamata tutto agitato dicendole che non doveva uscire di casa perché nei dintorni si aggirava un uomo pericoloso… che lo aveva aggredito sotto casa nostra mentre stava sbrigando le faccende che lei gli aveva affidato… cioè svuotare la spazzatura. Se mia madre scopre che sono stata io mi uccide… o peggio: non mi lascia più uscire di casa…»

«Va bene, stiamo calme. L’unica cosa da fare… è non fare assolutamente nulla. Rimani nell’ombra… nessuno sospetterà di te, vedrai», le avevo consigliato, seria.

«Ho un’amica potenzialmente letale…» avevo poi sussurrato per il semplice gusto di tormentarla.

«Alma, piantala!… Sei una cretina…»

E con questo Maria aveva chiuso la conversazione.

3. Alma – Nient’altro al mondo di Laura Martinetti e Manuela Perugini

cover nient'altro al mondo

La vita, a volte, mette davanti allo stesso istante. È così per Alma e Maria che apprendono di essere incinte a pochi mesi di distanza l’una dall’altra. Sono in momenti diversi delle loro esistenze eppure d’un tratto così simili. Come è accaduto sempre per loro due. Amiche dai banchi del liceo non c’è stata esperienza che non sia stata condivisa. Ora è arrivata quella notizia che cambia tutto. Quella notizia così agognata che riempie di paura e di emozione. Ma le loro strade si dividono presto: il sogno di Alma continua mese dopo mese, mentre quello di Maria si spezza in una fredda giornata d’autunno lasciandola con un incolmabile senso di vuoto. Ed è allora che l’amicizia che le lega deve stringere i fili della sua rete. Perché dolore e gioia possono confondersi, scambiarsi, sorprendere. Perché dire tutto quello che c’è in fondo al cuore è un’impresa difficile. Ma non lo è più se accanto c’è chi sa ascoltare, chi ci fa sentire come se non ci fosse nient’altro al mondo.