Recensione: Abbi cura di me di Carrie Elks

Buongiorno 🙂
Oggi vi lascio una recensione che ho scritto appena tornata dal mare, dopo la mia maratona di libri. In 5 giorni ne ho letti davvero tanti ed ero contentissima. Adesso ovviamente il tempo è ridotto e mi da un po’ fastidio, ma per fortuna in metro riesco sempre a leggere!
Voi cosa state leggendo in questo momento? Avete qualcosa da consigliare?

abbi cura di me cover
Titolo: Abbi cura di me
Titolo orginale: Fix you
Autore: Carrie Elks
Editore: Newton Compton Editori
Disponibile in italiano:
Goodreads

Londra, 31 dicembre 1999. Alla festa che saluterà l’inizio del Nuovo Millennio, Hanna incontra Richard. Lui è un affascinante newyorkese con un’ottima posizione sociale. Lei è una londinese sicura di sé e per nulla interessata ai bravi ragazzi americani. Vengono da due mondi diversissimi e non hanno nulla in comune, se non la loro immediata – e reciproca – attrazione. Quando l’orologio batte la mezzanotte, entrambi capiscono che quell’incontro cambierà per sempre le loro esistenze.

New York, 12 maggio 2012. Hanna e Richard non si parlano da quando lei gli ha spezzato il cuore per l’ultima volta, ma Hanna si presenta nel suo ufficio di Wall Street per rivelargli un segreto esplosivo. Richard un tempo era convinto che fosse la sua anima gemella, e invece Hanna ha distrutto il loro amore. Riuscirà a perdonarla e a permetterle di rimettere insieme i pezzi della loro storia?


Questa storia mi ha ricordato un po’ quella di Rosie e Alex di ‘Love, Rosie’ (in italiano Scrivimi ancora) di Cecilia Ahern. I due protagonisti si incontrano più volte nel corso della loro vita, ma la loro è una storia d’amore abbastanza sofferta. Ci vorrà un bel po’ di tempo perché i due riescano a stare insieme e anche a quel punto lì, non è detto che sia tutto rose e fiori.

Hanna e Richard si conoscono da ragazzi ad una festa di Capodanno e quando lei successivamente inizia a fare da babysitter alla sorellina di lui, tra i due nasce una profonda amicizia. È complicato recensire un libro di cui si vuole dire poco o niente per non rovinare la storia, perciò mi limito a dirvi che la trama è ben strutturata, con una bella dose di eventi che ti fanno esclamare #maiunagioia e almeno 3kg di zucchero per farvi passare qualche ora sospirando per questa storia d’amore.

Hanna e Richard sono due personaggi che mi sono particolarmente piaciuti. Sono ben costruiti, hanno i loro caratteri con i loro punti di forza e le loro debolezze. Nel corso del libro e degli anni, crescono e dimostrano di avere uno sviluppo come persone, cosa non sempre facile da trovare.

Purtroppo nella vita non va tutto come dovrebbe e anche se due persone sembrano destinate a stare insieme possono esserci ostacoli lungo il cammino, come incompresioni, attimi mancati per un pelo e sì, anche altre persone. Hanna e Richard di ostacoli ne hanno incontrati un’infinità, ma sono riusciti a darsi una possibilità anche quando tutto sembrava perduto.

È un libro semplice, a volte quasi inverosimile, che però fa sperare sempre in un lieto fine. Lo consiglio a tutte le inguaribili romantiche, perché non vi deluderà. È una storia di amore, di amicizia, con personaggi, anche secondari, ben delineati che vi farà desiderare di leggere ancora e ancora finché non avete raggiunto la fine.

rating 4

mon firma

Teaser Tuesday #79

Buongiorno! Il teaser di oggi è tratto da L’allieva di Alessia Gazzola, il libro che stiamo leggendo per l’iniziativa #AspettandoAliceAllevi
Avevo letto questo libro già l’anno scorso e al momento sto attendendo con trepidazione sia il prossimo volume della serie, il quinto, sia la serie tv che andrà in onda sulla Rai a partire dal 27 settembre.
teaser tuesday

Chi se ne frega di progredire. Chi se ne frega delle regole. Arriva un momento in cui la vita ti travolge e tu devi abbandonarti agli eventi.
Un momento in cui ragionare non ha alcuna utilità.
«Perché non andiamo a casa tua?» gli domando.
Lui inarca le sopracciglia. L’istante che mi separa dalla sua risposta è molto lungo. «Volentieri» ribatte, e sterza di colpo.
Parcheggia in un garage e raggiungiamo il suo palazzo a piedi, senza ombrello, bagnandoci un po’, e la dimensione conturbante e tenera al contempo in cui mi sto muovendo rimanda a situazioni adolescenziali. Fruga nella tasca, cerca le chiavi con cui apre il portone, poi un cancelletto, poi la porta dell’ascensore e infine il portoncino di casa. Io mi sento intimidita, come una debuttante.
Dentro casa sua, non accende le luci e rimaniamo al buio, l’uno al cospetto dell’altra.
Non dice niente e lo apprezzo per questo.
Le parole rovinano tutto.
Lascia che siano i gesti a parlare. Il garbo con cui sfila la mia sciarpa e poi il mio montgomery grigio. La delicatezza con cui sfiora i miei capelli.
«I like you so much» mormora in inglese, e la cosa mi sorprende e mi incuriosisce. Mi domando se pensa in inglese o in italiano. Chissà. Ma, in fin dei conti, che importanza ha?
«Maybe, I’m falling in love with you. Maybe.» Mi guarda con tenerezza – e forse è ciò che più mi colpisce, in lui. La tenerezza di cui è capace.
«Maybe, I’m too.»
Non sono le parole, tuttavia, a rovinare tutto.
È il forte scampanellio, tenace e insistente, che ci fa trasalire.
Dapprima lui lo ignora, e io seguo il suo esempio. L’insistenza del trillo, tuttavia, spezza la magia e una volta sciupata, è inutile far finta di nulla.

Questo vento agita anche me – L’ALLIEVA di Alessia Gazzola

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l'allieva
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all’omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

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Leggere Italiano: Intervista a Chiara Venturelli

Buongiorno a tutti!
Per me e Kia è stato un fine settimana d’inferno, anche se molto divertente. Lei era impegnata agli italiani di tiro con l’arco e io stavo lavorando in una fiera creativa nella mia città. Insomma, decisamente tre, quattro giorni impegnativi.
Come vi avevamo anticipato settimana scorsa, oggi vi abbiamo portato una piccola intervista all’autrice di Lezioni di seduzione, Chiara Venturelli. Il post fa parte dell’iniziativa Leggere Italiano di cui vi abbiamo parlato in questo post la settimana scorsa.
Le abbiamo chiesto un po’ di cosine sul suo libro, su i suoi progetti futuri e un po’ di domande random per conoscerla meglio, che sono sempre divertenti da leggere! In fondo al post troverete un giveaway per vincere una copia del suo libro 🙂
Buona lettura!

leggere italiano

Iniziamo parlando di Lezioni di Seduzione, il tuo esordio in libreria. Quale approccio hai usato per riscrivere/rivedere questa storia?

Ho incontrato la mia editor e abbiamo ragionato insieme su come impostare la trama, mantenendo come centrale il tema del teatro e la confusione tra realtà e finzione. Mi ha guidata nel dipanare e portare avanti le varie linee narrative, senza dimenticarne e ritrovarmi con un surplus di scene simili (come era la versione a capitoli, scritta in progress su efp).

Avendo già scritto da tempo Lezioni di Seduzione, avevi ben in mente la trama. Quando inizi una nuova storia come procedi nella scrittura? Crei scalette e schemi o ti lasci semplicemente guidare dal momento e scrivi liberamente creando mano a mano?

Ogni nuova storia nasce nella mia mente come una scena, un’immagine mentale. Da quella inizio ad “allargare lo sguardo” e penso a chi sono i protagonisti, al nostro passato e al presente. Quando finalmente i personaggi “nascono” e hanno una loro connotazione comincio a pensare a come farli interagire, avendo comunque in mente dove farli arrivare. Il cammino che li porta all’epilogo si costruisce man mano che imparo a conoscerli e seguire quella che diventa la loro indole, anche se immaginaria.

Prima che Centauria ti contattasse avevi mai pensato di autopubblicarti come sembrano fare in molti ultimamente?

Onestamente no, non mi sentivo pronta né in grado di affrontare un cammino così importante da sola.

Se ti dovessero dare la possibilità di scrivere un nuovo libro, vorresti che si trattasse di una storia già scritta, come Lezioni, o di una storia completamente nuova?

Sono affezionata alle mie storie e ammetto che sarebbe bello lavorarci e vederle diventare libri veri, ma decisamente sceglierei di cominciare ex novo con una nuova idea.

Ci puoi dire qualcosa sul seguito che i fan attendono con ansia?

Lo sto scrivendo, nella mia mente esiste già, ma probabilmente non vedrà la luce a breve. Però ho un’idea per ingannare l’attesa…

Qual è il luogo e momento della giornata in cui preferisci scrivere?

Sul divano, con il pc sulle ginocchia, nelle prime ore del mattino, anche prima dell’alba quando in casa è tutto silenzioso.

È sempre bello conoscere qualcosa in più degli autori che ci appassionano. Raccontaci le prime tre cose che ti vengono in mente su di te.

Il mio mito, da bambina, era Jessica Fletcher. Sognavo di diventare una scrittrice di gialli e, successivamente agente FBI come Mulder e Scully di X-Files. Ogni volta che sono stata lontana dalla scrittura per qualche tempo, per tornare ho scelto il mio tema preferito: migliori amici che si innamorano. Ho amato leggere fin da bambina, grazie a mia madre che mi leggeva libri prima che imparassi a farlo da sola e mi portava in biblioteca e in libreria e sto cercando di fare lo stesso con mia figlia.

Rick ha una passione per i cactus. Chia ne ha un po’ (quando sopravvivono <3) e io (Mon) ne ho 8 in casa attualmente. Tutti amanti dei cactus insomma. Hai anche tu una passione per questa piccole piantine spinose?

In realtà no, non amo particolarmente le piante e non so proprio prendermene cura. L’idea del cactus è nata perché volevo qualcosa di divertente e un reggiseno finito incastrato nelle spine di un cactus a me suscitava il sorriso!

Visto che stiamo parlando di libri, quali sono i 5 che porteresti con te su un’isola deserta?

Domanda difficilissima! Posso barare inserendo volumi con l’intera collezione di opere di un autore? Almeno quelle di Jane Austen… Poi Conan Doyle e Agatha Christie perché le ho lette da bambina e sicuramente non le ho apprezzate fino in fondo. Harry Potter ovviamente! E il libro che ho amato di più lo scorso anno: Cinder & Ella di Kelly Oram.

Visto che in questo blog ogni tanto si parla anche di serie tv e sappiamo che sei un’appassionata, ci puoi elencare le 3 (o 5?) serie tv di cui non potresti proprio fare a meno.

X-Files, perché è il mio primo e più grande amore telefilmico. Friends, perché nessuna sit-com potrà mai superarlo. Castle che è purtroppo giunto alla fine pochi mesi fa. Veronica Mars ingiustamente cancellato troppo presto. Almeno una serie di JJ Abrams va citata e scelgo Alias, che mi tenta da tempo con un nuovo rewatch.

Per concludere, una domanda random: Cioccolata bianca, al latte o fondente?

Al latte!

Weekly Recap #58

Signore e signori, siamo già a metà settembre e sapete questo cosa vuol dire: è di nuovo tempo di serie tv e quindi di Weekly Recap. Ovviamente devono ancora ricominciare tutte le serie e infatti per ora ho solo una puntata da commentare con voi, ma accidenti che episodio!

blindspot

Blindspot 2×01
Ritorno col botto per Blindspot, serie che nella seconda metà della prima stagione mi aveva lasciata così così, un po’ come Quantico. C’è da dire che a differenza dell’altra serie, il finale di Blindspot era stato assolutamente epico e non previsto. Jane è stata arrestata da Kurt e dagli altri dopo aver ucciso Oscar (ancora mi viene da piangere) e aver tentato inutilmente di salvare la vita a Mayfair.
La seconda stagione si apre proprio con Jane che si trova in una situazione tutt’altro che piacevole. Trattenuta in un Black Site (per chi non lo sapesse sono luoghi nascosti che tecnicamente non esistono e in cui non esistono leggi. In sostanza sono i luoghi in cui CIA e forse altre organizzazioni torturano i prigionieri – questo è quello che ho capito guardando serie tv come Alias e co) viene torturata ma non cede, ricordando l’addestramento ricevuto in cui era stata allenata a sopportare ogni dolore senza cedere. Mi ha sempre messo ansia la tortura, faccio fatica proprio a guardarla anche solo rappresentata in tv e trovo assurdo che ci siano persone addestrate a fare un male così grande e persone allo stesso modo addestrate a ricevere un tale dolore. Comunque Jane è la solita macchina da guerra e ovviamente riesce a scappare.
Ecco quindi che entra in scena un personaggio che a quanto pare avrà molta rilevanza in questa stagione, Naz. Fa parte del NSA e conosce l’organizzazione di cui faceva parte Jane. Il suo compito sarebbe quello di sconfiggerla e vuole usare Jane per farlo. Ovviamente il team ha delle riserve, ma alla fine cede, per onorare il ricordo di Mayfair. Onorevole da parte loro ovviamente, ma voglio vedere che problemi verranno fuori nel tempo. Nessuno di fida di Jane e la cosa si preannuncia interessante.
Nota d’onore per Tasha che spara a Jane quando Kurt esita per fare in modo di rendere la fuga di Jane credibile. Si può quasi vedere l’odio negli occhi dell’agente dopo aver sparato a quella che ritiene una traditrice.
Sto cercando di raccontare meno possibile, ma devo assolutamente parlare di quel genio di Patterson per almeno due righe. Prima di tutto, mamma mia quanto mi era mancata. Con i suoi lampi di genio illumina tutta la puntata. Che poi quasi niente di quello che faccia sia fattibile in così poco tempo è un’altra storia.
Passiamo quindi agli altri due nuovi personaggi introdotti nella puntata e alle rivelazioni che abbiamo avuto. Conosciamo Roman e Sheperd, rispettivamente un compagno di organizzazione di Oscar e il capo. Roman aiuta Jane a raggiungere Sheperd dopo che Tasha le ha sparato. Le promette risposte e aiuto ed è incredibile quanto sia felice di vederla. La cosa che mi ha sconvolta abbastanza è la freddezza dello sguardo e del viso che questo attore riesce a trasmettere. Roman pare un soldato abile quanto se non più di Jane e si vede durante il loro percorso. Quando incontrano Sheperd invece, ecco che la mia mascella è precipitata praticamente sul pavimento del treno in cui sono mentre scrivo questo recap. Ragazzi che notizia che ci viene data. Vi ricordate il test che Patterson aveva fatto al dente di Jane all’inizio della prima stagione? Beh riguarda quei risultati lì e oh mio Dio.
Non vedo l’ora di vedere come andrà avanti, soprattutto ora che Jane sta facendo il secondo, triplo gioco? Boh ho perso il conto.
Ho due richieste per le prossime puntate: datemi più Patterson possibilmente con lo psicologo e trovatemi un nuovo manzo per Jane. A me Weller non piace quindi voglio un Oscar 2.0 ù.ù
Alla prossima!

 

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