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Recensione: Sticks & Stones di Abigail Roux e Madeleine Urban

Lo ammetto, sto scrivendo la recensione del secondo libro della serie, ma li ho già letti tutti e nove, oltre ai tre spin-off. Cut & Run è una serie incredibile, che non sono riuscita a posare finché non ho raggiunto la parola “Fine” nel nono libro.
sticks & stones
Titolo: Sticks & Stones (Cut & Run #2)
Titolo italiano :Forza e Coraggio
Autore: Abigail Roux e Madeleine Urban
Editore: Dreamspinner Press
Disponibile in italiano:
Goodreads

Six months after nearly losing their lives to a serial killer in New York City, FBI Special Agents Ty Grady and Zane Garrett are suffering through something almost as frightening: the monotony of desk duty. When they’re ordered to take a vacation for the good of everyone’s sanity, Ty bites the bullet and takes Zane home with him to West Virginia, hoping the peace and quiet of the mountains will give them the chance to explore the explosive attraction they’ve so far been unable to reconcile with their professional partnership. Ty and Zane, along with Ty’s father and brother, head up into the Appalachian mountains for a nice, relaxing hike deep into the woods… where no one will hear them scream. They find themselves facing danger from all directions: unpredictable weather, the unrelenting mountains, wild animals, fellow hikers with nothing to lose, and the most terrifying challenge of all. Each other.

 

Quando ho chiuso il primo libro, il mio primo pensiero è stato prendere il secondo ed iniziarlo. Ty e Zane mi avevano conquistata e avevo bisogno di sapere come sarebbe andata avanti la storia. I due uomini si stanno piano piano riprendendo dallo scontro con il killer a Washington e, per aiutarli, viene data loro qualche settimana di vacanza per riprendersi. Nessuno dei due, però, è bravo a stare con le mani in mano e iniziano a non poterne più di stare a casa. Ty decide di tornare a casa e chiede al partner di accompagnarlo.
La famiglia di Ty abita in West Virginia che, a giudicare dalla foto che ho trovato su internet, è tutta montagne e boschi e non potrebbe quindi essere più diversa dal Texas, dove è cresciuto Zane.
Scopriamo che Ty ha un fratello, Deacon, che fa lo psichiatra e che, a parte il fratello, nessuno sa che Ty è gay. Mi è piaciuto molto scoprire finalmente qualcosa della famiglia di Ty, visto che fino a quel momento non si era mai detto niente.
Earl, il padre di Ty, non è un uomo facile con cui relazionarsi e, devo ammetterlo, in questo libro l’ho odiato parecchio. È autoritario, severo e ha educato i figli con fare militare, tanto che ad ogni domanda rispondono “Sì, signore” e non metterno mai in dubbio nessuna decisione del padre. Mi ha stupito vedere Ty quasi sottomesso dalla figura paterna e soprattutto capire che ogni cosa che Ty fa, è per fare in modo che il padre sia fiero di lui. Non è un comportamento tipico dell’uomo che abbiamo conosciuto nel primo libro e anche Zane se ne è accorto.
Mara Grady è la mamma che tutti vorrebbero: affettuosa, sempre pronta a sfamare un esercito e con una parola buona per tutti. Accoglie Zane come un figlio, pretende abbracci anche da lui e gli ricorda cosa vuol dire trovarsi bene in famiglia ed avere una madre che ti apprezza e ti ama.

Ty’s knee occasionally brushed against his under the table as they ate, but the conversation died down as the food was passed around. It was an odd, remarkable feeling, to be eating breakfast with Ty and his family and feel not only welcome, but like he might belong there.

Mi è piaciuto tantissimo Deauce, che sa del fratello e capisce immediatamente che tra lui e Zane c’è qualcosa. È attento ai dettagli e durante l’intero libro aiuterà Zane a capire e superare ciò che lo turba e gli impedisce di dormire la notte. Riuscirà anche a far ragionare Ty sui suoi sentimenti e iniziamo a vedere l’uomo aprirsi a quei sentimenti e forse sperare davvero in un lieto fine con Zane.

Il mio personaggio preferito però, almeno in questo libro, rimane Nonno Grady. Giuro, quell’uomo è un portento. Dorme con una pala che non lascia mai, usata per colpire eventuali nemici e, anche se non sembra, è uno dei più svegli della famiglia.
La cosa che mi è piaciuta molto di questo secondo libro, è stato che la storia non è iniziata con un caso da risolvere e i due protagonisti inviati ad indagare. Questa serie non è un insieme di casi in cui ci sono due uomini che hanno una relazione, ma è la storia della vita di due uomini, che vivono giorno per giorno e svolgono il loro lavoro che, per caso, è particolarmente eccitante. Ammetto che, se alla fine del primo libro avessero deciso di ritirarsi dall’FBI e iniziare a vendere orchidee sul mercato nero come aveva proposto Ty, io avrei letto comunque tutti i 9 libri, contenta di poter leggere di loro.
Ovviamente, siccome parliamo di Ty e Zane, le cose non potevano sicuramente andare bene fino alla fine. Partiti per una gita in montagna di un paio di giorni, si ritrovano in mezzo a parecchi guai. Scoprono che ci sono degli uomini in cerca di un tesoro sulla montagna, pronti a uccidere persone pur di non farsi scoprire. Da bravi agenti, Ty e Zane non si tirano indietro, anche se il motivo principale per cui hanno dato la caccia a tali uomini invece di chiamare rinforzi, è stato Earl che ha dato del codardo al figlio. La mia reazione è stata più o meno quella di Zane: sangue che ribolle nelle vene e una voglia matta di saltargli al collo. Si può dire tutto a Ty, tranne che sia un codardo. La situazione degenera in fretta, ma alla fine tutto si sistema per il meglio e Earl inizia a vedere il figlio sotto una luce diversa, capendo di averlo valutato male.
Ty e Zane condividono momenti bellissimi, pieni di passione e a volte anche di romanticismo, perché, soprattutto Ty, si rende conto di essere ormai innamorato e, ogni tanto, fa fatica a trattenere commenti dolci.

Ty sbatté le palpebre e fece per dire la prima cosa che gli veniva in mente. Ti amo. Richiuse di colpo la bocca e lo fissò, senza poter né voler rispondere.

Libro meraviglioso, che mi ha immersa ancora di più nell’atmosfera della serie, facendomi desiderare il terzo libro immediatamente. Ringrazio ancora le ragazze che mi hanno fatto conoscere Ty e Zane, mi avete fatto un regalo bellissimo!

rating 4.5
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#BookTag – 25 domande sui libri

Eccoci qui! Causa impegni vari ce la siamo prese molto comoda nel rispondere alle domande, ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Essendo in due, l’articolo verrà un po’ lungo, ma abbiamo provato ad essere sintetiche.

25 domande sui libri

Prima di tutto un grazie particolare a Chiara di Diario di pensieri sparsi che ci ha nominate per partecipare a questo tag creato, qui su WordPress, da Racconti dal passato.

Considerando che moltissime persone hanno già risposto, abbiamo deciso di non nominare nessuno, invitando però chiunque passi di qui e ne abbia voglia a rispondere alle domande.

Non mi dilungo oltre e vi lascio alle domande (abbiamo risposto solo io e Mon, perchè Anna ha detto che in tema di domande librose ha già dato rispondendo a quelle del Liebster Award).

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1) Come scegli i libri da leggere?

Kia: Nei giri in libreria mi faccio attrarre dalle copertine, altrimenti consigli delle amiche o libri che trovo navigando su Goodreads o internet in generale (blog..)
Mon: Tramite GoodReads, consigli di amiche o gli innumerevoli giri in libreria.

2) Dove compri i libri: in libreria o online?

Kia: Principalmente online, se però devo prendere un cartaceo preferisco la libreria.
Mon: Negli ultimi anni ho letto quasi solo libri digitali, quindi direi online, anche perché i costi dei cartacei rendono l’acquisto in libreria proibitivo.

3) Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro oppure hai una scorta?

Kia: Ho una scorta. Sia mai che in un momento in cui posso leggere non abbia qualche libro a disposizione.
Mon: Ho una scorta che non finisce più. Tendo a comprare troppi libri convinta di leggerli a breve e poi, inevitabilmente, rimangono in fondo al Kindle perché nel frattempo ne ho comprati altri mille.

4) Di solito quando leggi?

Kia: Comincio mentre faccio colazione, poi mentre vado a prendere il bus (schiantandomi contro le persone) e poi in quasi ogni momento libero. La sera, prima di dormire, sento la necessità di leggere almeno qualche pagina per staccare la testa.
Mon:  Sul treno, di sera, sul divano, per strada, in coda al supermercato, di mattina, mentre cucino o mi lavo i denti. Diciamo appena posso.

5) Ti fai influenzare dal numero delle pagine quando compri un libro?

Kia: Generalmente no. Ho però dei periodi in cui ho un rifiuto verso i libri troppo grossi.
Mon: No, non direi.

6) Genere preferito?

Kia: Anche questo dipende dal periodo, ma principalmente leggo Romance in qualsiasi salsa, qualche distopico e thriller e, ogni tanto, mi piace leggere dei romanzi basati su fatti storici reali o direttamente non-fiction. In sostanza, basta che siano parole messe in fila con criterio.

Mon: Fantasy, distopico e romantico.

7) Hai un autore preferito?

Kia:  In realtà no. Me ne piacciono molti. Quando trovo un autore che mi piace molto, però, tendo a fare delle consistenti maratone.
Mon: Ho un paio di autori che amo, come la Rowling o Jeffery Deaver, ma è difficile definirne uno “preferito”.

8) Quando è iniziata la tua passione per la lettura?

Kia: Da molto piccola, quando mamma mi leggeva i librini, soprattutto prima di andare a dormire. Appena imparato a leggere, comunque, sono stata avvicinata alla lettura e non ho mai smesso. Negli ultimi due anni sono diventata un caso clinico.
Mon: Non ricordo esattamente, perché nei ricordi che ho, ci sono sempre stati libri. I miei genitori non mi hanno mai letto nulla, se non forse i librottini quando ero proprio molto molto piccola, ma ascoltavo le cassette della Disney seguendo la storia sul libricino, quindi direi verso i 3-4 anni.

9) Presti i libri?

Kia: A malincuore, ma li prestavo, pur di far leggere un bel libro, questo ed altro. Ora, con gli e-book è impossibile.
Mon: Una volta sì, anche se mi piangeva il cuore ogni volta. Avevo l’ansia che tornassero rovinati o qualche pagina piegata. Ora che leggo quasi solo in digitale, prestare libri non è più un’opzione.

10) Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?

Kia: Spesso ne ho più di uno in lettura, di generi diversi e ultimamente, se riesco, uno è in lingua originale.
Mon: Se i generi sono diversi riesco a leggerne anche più di uno per volta. Quando ho iniziato a leggere in inglese tendevo ad avere un libro in entrambe le lingue in lettura, per poter cambiare, mentre adesso capita solo se un libro non mi prende e decido di iniziarne un altro.

11) I tuoi amici/famigliari leggono?

Kia: Mia mamma e la mia sorellina piccola leggono quanto o più di me. Ho amici che leggono molto (amiche, soprattutto) e altri che mi guardano come fossi un alieno quando nomino la lettura.
Mon: Amici gran pochi, familiari si. Le amiche che leggono le ho trovate nell’ultimo anno tramite Internet ed è bellissimo poter condivedere una passione del genere. I miei genitori leggono, anche se molto meno di me, mentre mia sorella divora parecchi libri.

12) Quanto ci metti mediamente a leggere un libro?

Kia: Dipende da moltissimi fattori: pagine, genere, tempo e disposizione mentale mia del momento. Almeno un libro a settimana, però, lo devo leggere.
Mon: Dipende dal libro, da quanto mi prende, dal genere, da come è scritto e da varie altre cose. In italiano sono molto più veloce, ma ormai ho una buona velocità di lettura anche in inglese.

13) Quando vedi una persona che legge (ad esempio sui mezzi pubblici) ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro?

Kia: Sempre e comunque, sono curiosa come una scimmia.
Mon: Ovviamente, anche se l’essera mezza cieca rende la cosa piuttosto complessa.

14) Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvarne uno soltanto quale sarebbe?

Kia: Domanda difficilissima, credo che salverei ‘L’Ultimo Elfo’ di Silvana De Mari, il libro che mi ha definitivamente fatto amare la lettura, che mia ha fatto ridere e piangere.
Mon: Indecisa tra uno dei libri di Harry Potter, che mi hanno accompagnata per anni e Orgoglio e Pregiudizio in lingua originale, il mio libro preferito.

15) Perché ti piace leggere?

Kia: È una delle pochissime cose che mi permette di staccarmi totalmente dal mondo esterno, di svuotare la testa e ritrovare il buonumore. Mi piace scoprire cose nuove o immergermi in mondi inventati, innamorarmi di un personaggio e odiarne un altro, emozionandomi insieme a queste personcine di carta che mi fanno compagnia ogni volta che voglio.
Mon: Questa è sempre una delle domande che mi creano più problemi, perché mi sembra sempre di dire cose prevedibili, scontate. La lettura è un viaggio, come la vita. Incontri personaggi diversi, che puoi amare o odiare, che ti fanno innamorare e ti portano con loro a vivere avventure incredibili. I libri ti portano in mondi nuovi, ti portano nel futuro e nel passato, ti insegnano a crescere, pagina dopo pagina. I personaggi commettono errori e ti mostrano le conseguenze, dandoti il senso di giusto e sbagliato. Leggere aiuta a sognare, aumenta la fantasia, fa staccare completamente la mente da ogni problema, perché mentre leggi ci siete solo tu e un intero universo tra le tue mani, stampato su un foglio.

16) Leggi libri in prestito (da amici o dalla biblioteca) o solo libri che possiedi?

Kia: La Me-pre-Kobo era sempre in biblioteca, ora che sono passata al digitale sfrutto molto meno questa risorsa. Resta comunque che se ci entro per cercare un libro per l’Università o per studiare, la probabilità che ne esca a mani vuote è molto bassa.
Mon: In prestito da amici gran pochi perché ho pochi amici che leggono, ma fino a qualche anno fa andavo in biblioteca almeno una volta la settimana. Ormai ci vado molto meno, sempre per il fatto che leggo in digitale, ma qualche volta capita ancora di prenderne in prestito dalla biblioteca.

17) Qual è il libro che non sei mai riuscito a finire?

Kia: Le ultime lettere di Jacopo Ortis. Mamma mia. Ah, ‘Un giorno, forse’ di Lauren Graham l’ho finito a forza leggendo una pagina sì e tre no.
Mon: Mi vergogno parecchio a dirlo, ma mi tocca: Il signore degli anelli. Ci ho provato almeno sei volte e conto di riprovare ancora, ma non riesco a superare le prime cento pagine.

18) Hai mai comprato un libro solo perché aveva una bella copertina, e cosa ti attrae nella copertina di un libro?

Kia: Prima di comprarlo leggo anche la sinossi. A Goodreads aggiungo senza pietà anche solo per la copertina.
Mon: La copertina, per me, è sempre stata un’arma a doppio taglio. Su GoodReads, ogni giorno aggiungo troppi libri ai to-read solo per la copertina, senza nemmeno leggere la trama, in libreria tendo a leggere la sinossi per farmi un’idea di cosa vorrei comprare. Spesso, però, mi è capitato di scartare libri magari bellissimi solo perché la copertina (o il titolo) erano terrificanti.

19) C’è una casa editrice che ami particolarmente, e perché?

Kia: Onestamente, non presto attenzione alle case editrici.
Mon: Sinceramente non la guardo nemmeno la casa editrice.

20) Porti i libri dappertutto (ad esempio in spiaggia o sui mezzi pubblici) o li tieni “al sicuro” dentro casa?

Kia: I cartacei, a volte, li lasciavo a casa per mancanza di spazio. Il Kobo lo porto ovunque e sempre.
Mon: Ne ho sempre almeno uno in borsa. Con i libri cartacei era più difficile, perché tendevo (e tenderei ancora) a comprare il formato con copertina rigida che è piuttosto ingombrante, mentre ora, con il Kindle, ho tutti i libri che voglio con poco peso e poco spazio. L’unico problema è che, puntualmente, quando sono fuori decido di voler leggere l’unico libro che non ho caricato sull’eReader.

21) Qual è il libro che ti hanno regalato che hai gradito maggiormente?

Kia: Mi vengono gli occhi a cuoricino per qualsiasi regalo libroso. Quello che mi ha lasciato più felice penso sia stato ‘Di Carne e Di Carta’ d Mirya, regalatomi a sorpresa da moroso che vive in un universo dove i libri non esistono (argh).
Mon: Al tempo non lo avrei mai detto, perché guardavo quel libretto di cui avevo letto i primi capitoli e mi aveva solo annoiato, mentre ora sono convinta sia uno dei regali più belli: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Mia cugina me lo ha regalato che avevo 8 anni e non mi era proprio piaciuto. Non l’avevo nemmeno finito. Qualche tempo dopo ci ho riprovato e mi si è aperto un mondo. Non me lo avesse regalato forse non lo avrei mai letto e ci avrei solo rimesso.

22) Come scegli un libro da regalare?

Kia: Cerco di incrociare i gusti della persona con i libri che mi sono piaciuti di più.
Mon: È sempre difficile regalare un libro, a meno che non si conosca l’altra persona molto molto bene. Tendenzialmente tendo a guardare i generi che piacciono a quella persona e cerco fra i libri che mi sono piaciuti qualcosa che si avvicini a quei generi.

23) La tua libreria è ordinata secondo un criterio, o tieni i libri in ordine sparso?

Kia: Sono maniaca, rigorosamente per ordine di altezza. L’ordine alfabetico, da lontano non si vede, gli scalini tra un libro e l’altro sì.
Mon: Sono una persona molto disordinata, ma la mia libreria è sempre a posto. Cambio disposizione abbastanza spesso, a volte per altezza, a volte in ordine alfabetico.

24) Quando leggi un libro che ha delle note, le leggi o le salti?

Kia: Dipende se sono necessarie per capire il testo. Con i libri digitali, se le note sono raggruppate in fondo al libro, preferisco usare Google. Trovo parecchio scomodo andare avanti e indietro.
Mon: Dipende se servono ai fini della storia. Ci sono note che spiegano da dove viene una determinata citazione o un verso di una canzone e quelle, a meno che proprio non mi interessi, le salto.

25) Leggi eventuali introduzioni, prefazioni e postfazioni dei libri o le salti?

Kia: Ringraziamenti e dediche sempre, introduzioni e prefazioni se mi interessano o se sono direttamente collegate con la storia.
Mon: Ringraziamenti finali e dediche sempre, introduzioni dipende se mi interessano.

Sperando di non avervi annoiati troppo, rinnoviamo l’invito a rispondere alle domande a chiunque ne abbia voglia!

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Teaser Tuesday #9

 

Devo ammettere che il libro non mi è piaciuto, ma non ho in lettura niente in questo momento e quindi mi è toccato tirare fuori il Teaser da qui. È stata una lettura veloce, ma piuttosto ridicola come trama e il tutto viene rovinato dall’antipatia della protagonista. Non sono qui per farvi la recensione però, quindi vi lascio il Teaser di oggi e vi auguro una bella giornata!
teaser tuesday

“This is strange,” I said, picking up one of the applications. “I don’t want to be judgmental, but look at this. I caught three different spelling mistakes on this one.”
Mom took the form. “It’s possible he was nervous.”
“Or an idiot,” I offered.
May chuckled.
“Don’t be so harsh, sweetie. It’s scary on their end, too.” Mom handed me the form, and I clipped it back to a picture of a boy with a very innocent face and a head full of wild blond curls.
“Wait, are you scared?” Aunt May asked, worry on my behalf coating her voice.
“No, of course not.”
Her expression relaxed back into its normal, beautiful, carefree state. “Can’t imagine you being scared of anything.” She winked at me.
It was comforting that at least one of us thought so.

Chapter 8 – THE HEIR di Kiera Cass

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the heir

Princess Eadlyn has grown up hearing endless stories about how her mother and father met. Twenty years ago, America Singer entered the Selection and won the heart of Prince Maxon—and they lived happily ever after. Eadlyn has always found their fairy-tale story romantic, but she has no interest in trying to repeat it. If it were up to her, she’d put off marriage for as long as possible.

But a princess’s life is never entirely her own, and Eadlyn can’t escape her very own Selection—no matter how fervently she protests.

Eadlyn doesn’t expect her story to end in romance. But as the competition begins, one entry may just capture Eadlyn’s heart, showing her all the possibilities that lie in front of her . . . and proving that finding her own happily ever after isn’t as impossible as she’s always thought.

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Weekly Recap #16

Ho visto veramente delle belle puntate questa settimana e sono riuscita a vederle tutte in tempo per scrivere il Weekly Recap stranamente.
Ci sono stati dei bei momenti in ogni puntata e mi spiace un po’ che fra poco tutte finiranno per la pausa estiva. I finali di stagione mi mettono sempre tristezza e un po’ di ansia perché sia mai che riescano a concludere una stagione con un po’ di allegria e senza drammi.

grey's anatomy

Grey’s Anatomy 11×23
Ok, lo ammetto, il titolo mi aveva fatto sperare che gli ultimi due episodi fossero veramente un brutto incubo e che in questo ci avrebbero mostrato che tutto è ancora a posto. Ovviamente mi sbagliavo e ora mi tocca veramente iniziare ad accettare che quello che è successo è reale e che non si tornerà indietro.
È passato un anno dall’avvenimento che ha sconvolto la vita di tutti all’ospedale, in particolare quella di Meredith e finalmente ci vengono mostrate delle emozioni al riguardo. Amelia affronta la cognata e le riversa addosso tutta la frustrazione per non essere stata chiamata e Meredith si lascia andare, piangendo la morte del marito e sfogandosi, almeno un pochino.
Non sarebbe un episodio pre-finale di stagione di Grey’s Anatomy se non ci fosse qualcosa di catastrofico e, infatti, un tunnel crolla, uccidendo e ferendo moltissime persone. Una squadra di chirurghi viene mandata sul posto per aiutare un uomo bloccato in una macchina, ma quando vedono che non c’è nulla da fare per lui, April dimostra di essere cresciuta molto e di aver imparato a gestire situazioni del genere in zona di guerra, perché manda via le altre per risparmiare loro di dover vedere la morte dell’uomo. Meredith, Amelia e Maggie tornano quindi all’ospedale, continuando a chiedersi se hanno fatto la cosa giusta ad andarsene. Alla fine della puntata, April le chiama fuori, dove mostra loro di non essere riuscita ad abbandonare l’uomo. Non sono in guerra, hanno un ospedale e medici altamente preparati e si sente in dovere di tentare in ogni modo di salvargli la vita.
All’inizio dell’episodio mi sono divertita, perché è arrivata una nuova generazione di medici all’ospedale e, come Meredith e gli altri qualche anno fa, ora tocca a Jo e ai suoi compagni avere la responsabilità di insegnare a nuovi medici uno dei lavori più importanti. Richard li porta in sala operatoria e tutti i personaggi che abbiamo conosciuto nel corso degli anni sono nell’osservatorio, che guardano gli specializzandi come se fossero dei cuccioli, ripetendo insieme a Webber le parole che abbiamo sentito nella prima puntata. Bellissima scena e ripensandoci mi piacerebbe che il finale della serie finisse con una scena simile: una nuova generazione che entra in ospedale e i personaggi che abbiamo imparato ad amare che li osservano, ricordando quando erano loro i cuccioli con lo sguardo sperduto.

 

once upon a time

Once Upon A Time 4×20
Episodio ispirato al rapporto madre figlia. Durante l’episodio vengono mostrate tutte le relazioni tra le coppie madre-figlia più importanti. Vediamo finalmente l’incontro tra Lily e Maleficent, in cui capiamo che forse la figlia non è in cerca di una figura materna, quanto di una persona che la aiuti a vendicarsi di Snow e Charming. Non che la possa biasimare, sia chiaro, considerato che i due le hanno rovinato la vita e che accettare la propria madre dopo più di trent’anni non è facile, ma poteva essere un po’ più gentile. Maleficent vuole solo lasciarsi il passato alle spalle e cercare di passare del tempo con la figlia per conoscerla. Il tutto ricorda molto Snow ed Emma durante la prima stagione, in cui la nostra eroina era molto diffidente e cercava di tenere tutti lontani, compresa la madre. Allo stesso modo Lily ha problemi a lasciarsi andare con Maleficent, così aperta, onesta e amorevole. Alla fine decide di rimanere una settimana, per provare a vedere come va.
Passiamo ad Emma e Snow, che finalmente hanno sistemato il loro rapporto. Certo Emma aveva dei problemi a fidarsi di nuovo della madre, ma vederla ferita ha mosso qualcosa dentro di lei. Grazie ad un discorso con Hook, la bionda ha capito le motivazioni di Snow e si è decisa a perdonarla. L’abbraccio tra le due mi ha quasi fatto piangere.
Ritorno grandioso per la madre dell’anno (sarcasmo made on): Cora. Il suo rapporto con Regina è sempre stato travagliato, ma ormai si è capito che vuole bene alla figlia, nonostante abbia dei modi decisamente insoliti (e tremendi) di dimostrarlo. Cora ha ragione su una cosa però: l’unico ostacolo alla felicità di Regina, è Regina stessa. La nostra Evil Queen capisce finalmente quale sia il suo happy ending e che non c’è bisogno di uccidere Zelena per averlo. Capisce che non ha bisogno di Robin per essere felice, perché il suo happy ending è sentirsi a casa e Robin è semplicemente parte di quel “sentirsi a casa”.
Sono estramamente curiosa di quello che accadrà ora che l’Autore ha ottenuto l’inchiostro per scrivere il libro e soprattutto non vedo l’ora di vedere il prossimo episodio dopo aver visto il promo. Unica cosa che mi dispiace è il fatto che sia il finale di stagione, che significa niente Once Upon A Time per mesi dopo la prossima settimana.

 

outlander

Outlander 1×13
Bellissima puntata, piena di momenti toccanti. Mi è piaciuto come si è evoluto il rapporto tra Claire e Jenny in questa puntata. Le due donne hanno iniziato a legare molto durante il tempo che hanno passato insieme. Jenny è entrata in travaglio e quando Claire la visita nota subito che qualcosa non va. Il bambino, infatti, non è posizionato bene e ciò preoccupa le due donne in quanto, al tempo, non c’erano metodi per sistemare la cosa senza mettere a rischio madre e figlio. Per fortuna tutto si sistema e la famiglia dà il benvenuto alla piccola Margaret. Mi sono piaciuti molto anche i momenti tra Ian e Jamie. Si vede che i due tengono molto l’uno all’altro e che tra di loro c’è grande fiducia.
Gli uomini che avevamo visto alla fine della scorsa puntata sono un gruppo di persone che per soldi difendono il territorio e tengono lontani i soldati inglesi. Quando uno degli uomini, tra il resto vecchia conoscenza di Jamie, viene ucciso, il capo del gruppo chiede che Jamie e Ian vadano con loro per aiutarli a concludere un affare. Sono vittima di un’imboscata che però non viene mostrata e la cosa fa venire parecchia ansia. Alla fine vediamo Ian tornare a Lallybroch con un altro uomo, senza Jamie. Scopriamo che Jamie è stato preso prigioniero e, come al solito, la puntata finisce. Ammetto di aver letto i libri parecchio tempo fa, quindi non ricordo ogni cosa nei minimi particolari. Sinceramente non ricordo bene come riusciranno a liberare Jamie, ma sono sicura che succederà.
Un altro momento particolarmente toccante è stato quello in cui Claire rivela al marito di non potere avere figli. Dopo un momento di shock però, Jamie le dice che forse è meglio così. La coppia è veramente un tesoro, sono così attenti ai bisogni dell’altro e ormai si vede che sono innamorati. Mi è piaciuta davvero molto come puntata, anche se i continui cliffhanger iniziano a darmi sui nervi. Mancano pochissime puntata alla fine della prima stagione e devo dire che fino ad ora non mi ha delusa per niente. Spero riescano a far durare a lungo questa serie perché merita davvero.

 

game of thrones

Game of Thrones 5×04
Non so da dove partire, quindi parto dal momento che mi è piaciuto di più: il discorso di Stannis alla figlia. Mi sono venute le lacrime agli occhi con le sue parole e mi è piaciuto che si sia dimostrato un padre affettuoso e fiero della propria figlia, che sembra dolcissima. L’unico difetto è quello estetico, che non è nemmeno troppo esagerato secondo me. Fa vedere al mondo che ha dovuto lottare per sopravvivere e che è riuscita a vincere una malattia.
Pessima Melisadre che ha cercato di sedurre il povero Jon. Complimenti a lui per l’autocontrollo, ma lei non ha nessun ritegno. Jon l’ha fermata dicendo di aver fatto una promessa e di essere innamorato, ma quando lei si volta e gli dice “You know nothing, Jon Snow” resta ovviamente sconvolto.
Cersei la adoro, anche se è la cattiveria incarnata. È estremamente calcolatrice ed è riuscita a mettere discordia tra Tommen e la moglie, facendo indirettamente arrestare Loras. Tommen, poverino, è veramente troppo dolce e ingenuo e quando si accorgerà che le due donne lo stanno solamente manipolando sarà troppo tardi.
A Meereen le cose non vanno per niente bene e il gruppo che si chiama “Sons of the Harpy” sta creando un sacco di problemi. Verme Grigio e i suoi compagni vengono attirati all’interno di alcuni edifici e finiscono in un’imboscata. Lottano, aiutati anche da Ser Barristan Selmy, ma alla fine dell’episodio vediamo tutti stesi a terra, morti o fin di vita. Dovremo aspettare il prossimo episodio per sapere chi è sopravvissuto.
Sono molto curiosa di vedere la prossima puntata che dal promo sembra molto interessante e ricca di avvenimenti. Sempre a giudicare dal promo, Tyrion vede per la prima volta un drago e la sua faccia è imperdibile.

 

orphan black

Orphan Black 3×03
Puntata ricca di tensione e azione, come sempre. Seth è morto, ucciso dal fratello (che ho scoperto chiamarsi Rudy) che non voleva vederlo soffrire. Veniamo a sapere che i cloni maschili soffrono di un qualche disturbo mentale che li uccide, mentre le ragazze soffrono di un disturbo fisico, come già sapevamo. Art e Sarah partono per cercare Helena e, alla fine, si mettono sulla tracce di Mark. In questa puntata rivediamo Gracie e Mark, ora marito e moglie, che si nascondono dalla famiglia di lei. Mark rivela alla moglie di lavorare ancora per i militari, ma la ragazza, dopo un attimo di shock, decide di aiutarlo, così da poter essere poi felici insieme, senza doversi preoccupare di nessuno. Gracie, però, ancora non sa che Mark è un clone. Glielo rivelerà Sarah, che la riconosce in un bar e Gracie, sconvolta, corre nella stanza dove alloggiava con Mark ed inizia a preparare una borsa per fuggire. Arriva la madre, che non riesco a sopportare e la convince ad andare via con lei. La madre di Gracie, poi, rintraccia Mark e sembra ucciderlo, anche se non vediamo la scena. Sarah però vede tutto e cerca di non farsi scoprire. Aveva da pochi minuti parlato con Mark, spiegandogli le scoperte di Cosima. I due gruppi di cloni sono di fatto fratelli e sorella, quindi imparentati. È incredibile come gli autori stiano riuscendo a collegare tutte le cose tra loro. Sono veramente curiosa di vedere come andrà avanti la cosa e di scoprire come Gracie gestirà il fatto di portare in grembo il figlio di Helena. Mi spiacerebbe se Mark fosse effettivamente morto perché ci teneva molto alla moglie e ha fatto ogni cosa per cercare di liberarsi del suo dover per i militari ed essere felice con lei.

 

Vi mando un abbraccio e vi auguro una settimana splendida!

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